Energie rinnovabili, i costi continuano a scendere e non si fermeranno presto
di Andrea Bai pubblicata il 05 Ottobre 2021, alle 13:01 nel canale Energie Rinnovabili
Un recente studio dell'Università di Oxford evidenzia come il progresso tecnologico stia contribuendo, in maniera più incisiva rispetto alle previsioni del passato, a far scendere i costi delle energie da fonti rinnovabili
141 Commenti
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io non installo
faccio progetti per i clienti
poi affianco chi fa il lavoro fisico ma non gli installo io.
uno dei miei lavori è trovare investimenti nel settore energia che abbiano un business plan interessante per il cliente e non installare poi gli impianti.
Con questo discorso si potrebbe anche smettere di andare a votare.
In realtà i referendum erano abrogativi e, giuridicamente, hanno valore vincolante sulla specifica proposta di legge che si intendeva abrogare.
Se lo stato trova convenienza a sviluppare il nucleare non c'è referendum che tenga per impedirlo.
Sull'attuale transizione mi sembra evidente che sia quantomeno immaturo giudicare adesso le rinnovabili visto che le stanno installando (a rilento) in questi anni, di conseguenza il sistema è ben lontano dall'essere completo ([U]..e quindi per quanto mi riguarda anche dall'essere giudicabile[/U]).
Alle difficoltà tecniche legate a installazione e configurazione dei nuovi mix energetici si aggiungono le (inevitabili?) speculazioni finanziarie che in situazioni come queste si scateno e le (prevedibili?) incompetenze della nostra classe politica ..questo cambia qualcosa nel quadro di insieme? Qualcuno dei professori che sono qui a sparare a zero ha qualche soluzione o idea migliore x affrontare-gestire al meglio il cambiamento??
Poi dico io ..un po' di umiltà/buon senso nei commenti: la situazione come accennato è in continuo mutamento tanto che l'argomento stesso della notizia che stiamo commentando parla di studi e studi che si susseguono cercando di affrontare tutte le complesse variabili in gioco ..eppure a fronte di una tale complessità e degli sforzi immani in termini di studi e risorse economiche che società, multinazionali e interi stati stanno effettuando in questo periodo, qua si leggono commenti sferzanti di gente che non ha un minimo di dubbio su quello che scrive anche quando va in totale controtendenza rispetto alle scelte fatte appunto da interi stati o da multinazionali.. ma allora cosa si fanno a fare tutti questi studi e approfondimenti, bastava venire a chiedere a voi ..chiamate capi di stato e CEO delle multinazionali che stanno investendo miliardi e spiegate voi come stanno le cose
Il problema sarebbe invece per la stragrande maggioranza delle persone, soprattutto per quelle più giovani (sotto i trenta) che sono cresciute con la mentalità del tutto dovuto (e molto spesso servito su un piatto d'argento).
Giusto per concludere, sono per quella che molti chiamano in modo dispregiativo "[B][U]decrescita felice". Ma questi discorsi li capiscono in pochi[/U][/B].
Facile parlare di decrescita felice quando si è fatto quello che più si voleva.. Menomale sono in pochi a capirlo e stando alle ultime consultazioni popolari sempre meno!
io non ho detto questo.
Se lo stato trova convenienza a sviluppare il nucleare non c'è referendum che tenga per impedirlo.
c'è il buon senso e la scienza che dice che non è conveniente.
si sa che l'analfabetismo funzionale si sta diffondendo sempre di più...
Non ho idea di quale sia la tua "idea di decrescita felice" (purtroppo chi non lo capisce tende semplicemente a criticarla), ma non va confusa con l'idea dei 5S.
Dal mio punto di vista è uno stile di vita rivolto alla semplicità, al benessere psicofisico, al rispetto dell'ambiente, all'uso consapevole della tecnologia e soprattutto alla lotta al consumismo, intendendo dire con ciò che non seguo la moda del momento, ma sostituisco un bene o un oggetto quando smette di funzionare o diventa troppo obsoleto per il compito che deve svolgere.
E questo stile di vita lo seguo in pratica da quando sono nato (di certo non perché qualcuno lo ha tirato fuori adesso da un cappello magico).
Se riesci a capire tutto ciò, sei già a buon punto
In realtà i referendum erano abrogativi e, giuridicamente, hanno valore vincolante sulla specifica proposta di legge che si intendeva abrogare.
Se lo stato trova convenienza a sviluppare il nucleare non c'è referendum che tenga per impedirlo.
Nel caso del 2011, si parlava di un decreto per la ricerca di siti per nuove centrali nucleari.
Ed in più la Corte Costituzionale lo estese alla possibilità che il Governo potesse attuare successivamente il programma di energia nucleare dopo una moratoria:
https://www.giurcost.org/decisioni/2011/0174s-11.html
La vedo dura proporre una nuova legge per il piano energetico nazionale che dica di costruire nuove centrali, senza dire come, dove e quando verranno realizzate sul territorio, visto il risultato del referendum abrogativo.
Poi a chiacchiere sono tutti buoni, ma vediamolo [B][U]nei fatti[/U][/B], quali Regioni in Italia sarebbero disposti ad accoglierne una.
Facciamo un sondaggio ricognitivo?
Facciamo un sondaggio ricognitivo?
il felpato poche settimane fa ha detto che non c'era problema ad accoglierne una al nord, ed immediatamente i "suoi" sindaci e presidenti di regione gli hanno detto "ma manc' pu c@##"...
Ed in più la Corte Costituzionale lo estese alla possibilità che il Governo potesse attuare successivamente il programma di energia nucleare dopo una moratoria:
https://www.giurcost.org/decisioni/2011/0174s-11.html
La vedo dura proporre una nuova legge per il piano energetico nazionale che dica di costruire nuove centrali, senza dire come, dove e quando verranno realizzate sul territorio, visto il risultato del referendum abrogativo.
Poi a chiacchiere sono tutti buoni, ma vediamolo [B][U]nei fatti[/U][/B], quali Regioni in Italia sarebbero disposti ad accoglierne una.
Facciamo un sondaggio ricognitivo?
Fosse per me la potrebbero fare anche accanto a casa, così non pagherei più la bolletta
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