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L'elettrico minaccia l'industria nostrana? L'italiana Mavel diventa fornitore di NIO

di pubblicata il , alle 14:33 nel canale Auto Elettriche L'elettrico minaccia l'industria nostrana? L'italiana Mavel diventa fornitore di NIO

Nonostante si gridi ai quattro venti che l'avvento dell'elettrico sia distruttivo per l'industria europea, arriva l'ennesima azienda italiana che ne trae profitto

 
68 Commenti
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das10 Agosto 2023, 17:55 #11
Originariamente inviato da: Hypergolic
Questa è una leggenda metropolitana. L'auto elettrica non è obbligatoria da nessuna parte, semplicemente è un prodotto migliore (parlo di alcuni brand, non tutti) rispetto all'auto a combustione. E infatti vende sempre più, nonostante l'assenza di paventati obblighi.

Ma se su questo stesso sito non fanno altro che parlare del 2035... E le ZTL? Dove le metti? E gli incentivi? Non sono manipolazioni di mercato?

E poi sono migliori solo in accelerazione da ferme, caratteristica che interessa a pochi mi sa.

La meterie prime per le batterie si trovano in tutto il mondo, non solo in Africa. È praticamente impossibile che verranno a mancare.


Questo è vero, ma non in tutto il mondo è politicamente accettabile la devastazione ambientale necessaria per estrarle
Tasslehoff10 Agosto 2023, 17:55 #12
Originariamente inviato da: TorettoMilano
e quindi che voi fare? facciamo scavare buche per poi riempirle alla gente poco specializzata? in primis da italiano consiglierei di investire pesantemente nel turismo e nell'arte. mi sembra, poi magari sbaglio, non riusciamo a valorizzare il nostro territorio. detto questo, lato industriale, dobbiamo anticipare il futuro e non vivere nel passato sperano il mondo ci capisca. ad ogni modo tra IA, robot umanoidi e stampe 3d prevedo nel mondo crollerà a picco la richiesta di lavoro (e non solo di manodopera). la società (mondiale e non solo italiana) dovrebbe muoversi in anticipo per gestire al meglio il tutto


Originariamente inviato da: Hypergolic
Nel momento in cui scegli di vivere in un mondo globalizzato, allora devi cercare di stare al passo con il resto.
Altrimenti fai come fa la Corea del Nord, chiudi tutto, e resti cristallizzato all'anno della chiusura.
Ragazzi capiamoci, forse mi sono espresso male io ma ho forse detto che bisogna mettere in bastoni fra le ruote a chi decide di investire o lavorare in quel campo? No.
Ho detto che bisogna invertire questo trend (fortemente influenzato da decisioni politiche più che frutto di una reale evoluzione tecnica, questo dobbiamo ammetterlo per essere onesti intellettualmente)?

No, ho solo detto che capisco chi si pone questo problema, perchè il problema esiste.

Questo significa cercare di bloccare questa (presunta) evoluzione? No, però bisogna cercare di renderla più morbida e graduale possibile, per dare modo a lavorati e aziende di adattarsi.

Porre limiti stringenti e del tutto arbitrari come "stop alla produzione di auto a motore termico entro il 2035" non sono misure che vanno in questa direzione, anche perchè ci sono tante altre opzioni (es allineare il resto del mondo, in particolare gli altri paesi industrializzati, ai livelli di emissioni europee in tutti gli ambiti, trasporti, industria, riscaldamento, etc etc...) anzichè fare inutili e propagandistici scatti in avanti che non hanno ne capo ne coda...

Originariamente inviato da: Hypergolic
Questa è una leggenda metropolitana. L'auto elettrica non è obbligatoria da nessuna parte, semplicemente è un prodotto migliore (parlo di alcuni brand, non tutti) rispetto all'auto a combustione. E infatti vende sempre più, nonostante l'assenza di paventati obblighi.
Lo stop alla produzione di mezzi a motore termico entro il 2035 come lo chiami?
Una misura totalmente arbitraria e frutto più di propaganda politica che di attenta valutazione dei reali costi e benefici.

Sei proprio convinto che sia un prodotto migliore?
Quindi un prodotto che costa molto di più, ha maggiori limitazioni (autonomia, tempi di rifornimento, raggio d'azione) e ha vantaggi trascurabili (emissioni inquinanti, che ricordo essere un parametro nei confronti del quale la quasi totalità dell'utenza è del tutto indifferente) rispetto al precedente tu lo chiami migliore?
Hypergolic10 Agosto 2023, 18:19 #13
Originariamente inviato da: Tasslehoff

Lo stop alla produzione di mezzi a motore termico entro il 2035 come lo chiami?
Una misura totalmente arbitraria e frutto più di propaganda politica che di attenta valutazione dei reali costi e benefici.


Ormai lo sanno anche i sassi, lo stop alle vendite delle ICE nel 2035 serve solo a salvare i produttori europei, non a obbligare la gente a comprare una EV. Produttori che non resisteranno lo stesso, probabilmente, all’ondata elettrica che sta avanzando.
Nei prossimi immediati anni il prezzo delle EV scenderà così tanto che nessuno, o quasi, vorrà comprare una vecchia e sorpassata ICE.

Sei proprio convinto che sia un prodotto migliore?
Quindi un prodotto che costa molto di più, ha maggiori limitazioni (autonomia, tempi di rifornimento, raggio d'azione) e ha vantaggi trascurabili (emissioni inquinanti, che ricordo essere un parametro nei confronti del quale la quasi totalità dell'utenza è del tutto indifferente) rispetto al precedente tu lo chiami migliore?


Certo che è un prodotto migliore.
Auto come le Tesla sono più efficienti, sicure, con minori consumi e minori costi di manutenzione. E hanno prestazioni che il 99% delle ICE si sogna. Il prezzo è in continuo calo, già da tempo negli USA le Model 3 costano meno del prezzo medio delle auto in vendita da loro.
Quello del range è un non-problema per la maggior parte della popolazione, al momento attuale. L’italiano medio (fonte Quattroruote) fa 30-40 km al giorno. Basta una Dacia Spring, per quello.

Il mercato sta virando verso l’elettrico in autonomia, gli obblighi al 2035 non c’entrano nulla. A meno che non vogliate sostenere che la gente compra OGGI delle costose auto elettriche perché non potrà comprare auto ICE tra 12 anni.
Lights_n_roses10 Agosto 2023, 20:52 #14
Originariamente inviato da: Hypergolic
Ormai lo sanno anche i sassi, lo stop alle vendite delle ICE nel 2035 serve solo a salvare i produttori europei, non a obbligare la gente a comprare una EV. Produttori che non resisteranno lo stesso, probabilmente, all’ondata elettrica che sta avanzando.
Nei prossimi immediati anni il prezzo delle EV scenderà così tanto che nessuno, o quasi, vorrà comprare una vecchia e sorpassata ICE.



Certo che è un prodotto migliore.
Auto come le Tesla sono più efficienti, sicure, con minori consumi e minori costi di manutenzione. E hanno prestazioni che il 99% delle ICE si sogna. Il prezzo è in continuo calo, già da tempo negli USA le Model 3 costano meno del prezzo medio delle auto in vendita da loro.
Quello del range è un non-problema per la maggior parte della popolazione, al momento attuale. L’italiano medio (fonte Quattroruote) fa 30-40 km al giorno. Basta una Dacia Spring, per quello.

Il mercato sta virando verso l’elettrico in autonomia, gli obblighi al 2035 non c’entrano nulla. A meno che non vogliate sostenere che la gente compra OGGI delle costose auto elettriche perché non potrà comprare auto ICE tra 12 anni.


Non diciamo eresie sulle auto elettriche. Non è affatto vero che sono più sicure né più efficienti delle auto con motore a combustione interna, semplicemente sono prodotti diversi.

Io sono un Ingegnere Meccanico e francamente questa discussione finita sui grandi mezzi di stampa e tra la gente comune è davvero stata scorporata da ogni sorta di scientificità.

Punto prima togliamo di mezzo la politica dalla discussione.
L'auto elettrica ha dei vantaggi per quel che riguarda la riduzione di emissioni di CO2 nei grandi conglomerati urbani, certo è che se quella stessa corrente la si produce da centrali termoelettriche si è solo spostato il problema da una moltitudine di punti diffusi a pochi punti concentrati (dove magari riesci comunque ad avere più efficienza e controllo). L'attuale capacità Europea non è sufficiente a sostenere il carico elettrico di tutto il parco circolante in modalità elettrica quindi la rete va del tutto ripensata (anche con integrazione di fonti rinnovabili) anche per questo la data del 2035 appare abbastanza fumosa. Altro problema riguarda il ciclo di vita delle batterie, specialmente lo smaltimento.

Inoltre l'auto elettrica dà il meglio di sé nei piccoli spostamenti e nel traffico dove opera in transitorio più a lungo e invece soffre sui lunghi spostamenti.

L'auto con motore a combustione interna invece è abbastanza speculare, da il meglio dell'efficienza sui lunghi spostamenti mentre soffre di più nel traffico.

L'analisi del ciclo di vita di un'auto elettrica e di un'auto a combustione non dà risultati schiaccianti né verso l'una né verso l'altra soluzione, in generale andrebbe fatta una transizione più morbida. Soprattutto quel che andrebbe fatto dovrebbe essere svecchiare il parco circolante che in Italia specialmente è davvero vetusto e non parlo solo del privato ma anche del commerciale. Si vedono in giro Furgoni del 1980 che vanno letteralmente a carbone e molti buontemponi rispondono che va bene così (non è affatto giusto). Anche solo avere tutto il parco circolante EURO 6D avrebbe un certo impatto sull'inquinamento.

Detto questo il problema ambientale non si risolve solamente togliendo di mezzo tutte le auto a combustione dalla sola Europa, è un problema molto più complesso, il trasporto è responsabile di una parte minoritaria delle emissioni planetarie di CO2. Questo non per dare ragione a chi non vorrebbe fare nulla ma semplicemente per dire che bisogna ripensare un sacco di settori e applicazioni e non solamente l'auto. Si deve anche cominciare a riforestare in modo importante.

Per quel che riguarda l'invasione delle auto cinesi questa è una tematica che non deve riguardare il clima, è una tematica unicamente commerciale. Personalmente ritengo che non sia giusto permettere ai produttori cinesi di far invadere il mercato, si è già permesso alla Cina di diventare il produttore di tutto il resto dei beni, se vogliamo l'industria auto europea è rimasta una dei pochi settori di produzione di beni (anche popolari) rimasto in piedi oggi in occidente, è sbagliato non difenderlo, anche perché le auto europee esportate verso la Cina se non ricordo male hanno dazi importanti. Per altro da un punto di vista ambientale rimettiamo anche al centro della discussione che la produzione di beni in Cina (e quindi anche di auto) avviene con un rispetto ambientale decisamente basso rispetto all'Europa.
azi_muth10 Agosto 2023, 23:54 #15
Originariamente inviato da: Hypergolic
Ormai lo sanno anche i sassi, lo stop alle vendite delle ICE nel 2035 serve solo a salvare i produttori europei, non a obbligare la gente a comprare una EV.


Mi piacerebbe sapere in che modo.

Originariamente inviato da: Hypergolic
Nei prossimi immediati anni il prezzo delle EV scenderà così tanto che nessuno, o quasi, vorrà comprare una vecchia e sorpassata ICE.


Ma non le faranno gli europei...che non hanno lo stesso accesso a materie prime e economie di scala dei produttori cinesi che con la filiera sono 10 anni avanti.
Tasslehoff11 Agosto 2023, 00:31 #16
Originariamente inviato da: Hypergolic
Ormai lo sanno anche i sassi, lo stop alle vendite delle ICE nel 2035 serve solo a salvare i produttori europei, non a obbligare la gente a comprare una EV. Produttori che non resisteranno lo stesso, probabilmente, all’ondata elettrica che sta avanzando.
Nei prossimi immediati anni il prezzo delle EV scenderà così tanto che nessuno, o quasi, vorrà comprare una vecchia e sorpassata ICE.
Mi fa piacere che tu sia così sicuro di questi dati, evidentemente devi avere a disposizione una sfera di cristallo.

Certo che è un prodotto migliore.
Auto come le Tesla sono più efficienti, sicure, con minori consumi e minori costi di manutenzione. E hanno prestazioni che il 99% delle ICE si sogna. Il prezzo è in continuo calo, già da tempo negli USA le Model 3 costano meno del prezzo medio delle auto in vendita da loro.
Ah beh chiaro, prendiamo ad esempio un'auto che per il 90% della popolazione è di fatto una macchina di lusso (e non parlo della popolazione di un paese in via di sviluppo, no no parlo del nostro paese, pieno occidente benestante, industrializzato, membro del G7, etc etc...), mi sembra un esempio davvero azzeccato.
Di fatto un'auto che in termini di autonomia e costi di gestione è paragonabile alla mia Citroen C3 1.2 benzina, salvo il fatto che la mia l'ho pagata la bellezza di 11.500 €, e se volessi potrei partire domattina per andare a Vienna in vacanza senza preoccuparmi di programmare alcuna sosta o senza dovermi fermare 1h per ricarcare sperando di trovare una colonnina funzionante e libera.

Prestazioni? Ma dove vivi scusa? A Le Mans?
Persino un'utilitaria ha sufficienti prestazioni per arrivare ovunque con un livello di comfort impensabile fino vent'anni fa, forse ti sfugge che son passati da un pezzo i tempi della A112 o della 126 dove toccava guidare con le ginocchia in bocca...

Quello del range è un non-problema per la maggior parte della popolazione, al momento attuale. L’italiano medio (fonte Quattroruote) fa 30-40 km al giorno. Basta una Dacia Spring, per quello.
Ancora con questa storia del chilometraggio medio, adesso anche basta, è un argomento che è stato smontato già anni fa e che non è minimamente significativo.
L'italiano medio non può nemmeno permettersi di acquistare un'auto per ogni evenienza, chessò un'auto per andare al lavoro e una per fare una sciata domenciale o un giro al mare...
E guarda un po', sono molti più i tragitti casa-lavoro che casa-mare, questo significa che i secondi non esistano o non contino nulla?

La realtà è che le vendite di auto elettriche preocedono molto timidamente proprio perchè fuori budget e perchè non garantiscono gli stessi livelli di libertà di movimento delle auto a motore termico.
Poi certamenti di Tesla ne girano, per carità c'è la fila di hipster fuori dai loro concessionari, la moda è passata dai suv di lusso alle Tesla, niente di nuovo sotto il sole...
Del resto la pubblicità nasce per questo, creare bisogni che prima non c'erano per portare al nulla tutto nel più breve tempo possibile, la miscela nichilista perfetta.


Il mercato sta virando verso l’elettrico in autonomia, gli obblighi al 2035 non c’entrano nulla. A meno che non vogliate sostenere che la gente compra OGGI delle costose auto elettriche perché non potrà comprare auto ICE tra 12 anni.
Interessante, evidentemente viviamo in due universi paralleli, perchè i dati di vendita parlando di una quota di mercato per l'elettrico che arriva si e no al 4% nel nostro paese.
Certo, aumenti vertiginosi rispetto ai rilevamenti precedenti, del resto di fronte a vendite numericamente insignificanti anche una piccola variazione assoluta rappresenta una differenza sostanziale dal pdv statistico.

Originariamente inviato da: Lights_n_roses
Non diciamo eresie sulle auto elettriche. Non è affatto vero che sono più sicure né più efficienti delle auto con motore a combustione interna, semplicemente sono prodotti diversi.

Io sono un Ingegnere Meccanico e francamente questa discussione finita sui grandi mezzi di stampa e tra la gente comune è davvero stata scorporata da ogni sorta di scientificità.

Punto prima togliamo di mezzo la politica dalla discussione.
L'auto elettrica ha dei vantaggi per quel che riguarda la riduzione di emissioni di CO2 nei grandi conglomerati urbani, certo è che se quella stessa corrente la si produce da centrali termoelettriche si è solo spostato il problema da una moltitudine di punti diffusi a pochi punti concentrati (dove magari riesci comunque ad avere più efficienza e controllo). L'attuale capacità Europea non è sufficiente a sostenere il carico elettrico di tutto il parco circolante in modalità elettrica quindi la rete va del tutto ripensata (anche con integrazione di fonti rinnovabili) anche per questo la data del 2035 appare abbastanza fumosa. Altro problema riguarda il ciclo di vita delle batterie, specialmente lo smaltimento.

Inoltre l'auto elettrica dà il meglio di sé nei piccoli spostamenti e nel traffico dove opera in transitorio più a lungo e invece soffre sui lunghi spostamenti.

L'auto con motore a combustione interna invece è abbastanza speculare, da il meglio dell'efficienza sui lunghi spostamenti mentre soffre di più nel traffico.

L'analisi del ciclo di vita di un'auto elettrica e di un'auto a combustione non dà risultati schiaccianti né verso l'una né verso l'altra soluzione, in generale andrebbe fatta una transizione più morbida. Soprattutto quel che andrebbe fatto dovrebbe essere svecchiare il parco circolante che in Italia specialmente è davvero vetusto e non parlo solo del privato ma anche del commerciale. Si vedono in giro Furgoni del 1980 che vanno letteralmente a carbone e molti buontemponi rispondono che va bene così (non è affatto giusto). Anche solo avere tutto il parco circolante EURO 6D avrebbe un certo impatto sull'inquinamento.

Detto questo il problema ambientale non si risolve solamente togliendo di mezzo tutte le auto a combustione dalla sola Europa, è un problema molto più complesso, il trasporto è responsabile di una parte minoritaria delle emissioni planetarie di CO2. Questo non per dare ragione a chi non vorrebbe fare nulla ma semplicemente per dire che bisogna ripensare un sacco di settori e applicazioni e non solamente l'auto. Si deve anche cominciare a riforestare in modo importante.

Per quel che riguarda l'invasione delle auto cinesi questa è una tematica che non deve riguardare il clima, è una tematica unicamente commerciale. Personalmente ritengo che non sia giusto permettere ai produttori cinesi di far invadere il mercato, si è già permesso alla Cina di diventare il produttore di tutto il resto dei beni, se vogliamo l'industria auto europea è rimasta una dei pochi settori di produzione di beni (anche popolari) rimasto in piedi oggi in occidente, è sbagliato non difenderlo, anche perché le auto europee esportate verso la Cina se non ricordo male hanno dazi importanti. Per altro da un punto di vista ambientale rimettiamo anche al centro della discussione che la produzione di beni in Cina (e quindi anche di auto) avviene con un rispetto ambientale decisamente basso rispetto all'Europa.
Deo gratias qualcuno che fa un'analisi equilibrata e realista.

Aggiungo a quello che hai suggerito anche una adeguamento agli standard europei del parco circolante, e magari anche delle emissioni industriali, dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento.
Non mi illudo certo che il condadino andino che campa grazie al suo pickup Toyota anni '80 possa passare a un furgone moderno euro 5 o 6, sarebbe insostenibile per lui; ma vedere paesi occidentali, industrializzati, benestanti (tanto quanto noi se non più come USA o Canada dove il veicolo più venduto è un pickup con V8 da 5L è assurdo, per non parlare dei mezzi pesanti, facessero il santo piacere di adeguarsi agli standard europei, così come campiamo noi possono farlo anche loro senza grossi problemi.
Jackari11 Agosto 2023, 07:24 #17
Originariamente inviato da: TorettoMilano
e quindi che voi fare? facciamo scavare buche per poi riempirle alla gente poco specializzata? in primis da italiano consiglierei di investire pesantemente nel turismo e nell'arte. mi sembra, poi magari sbaglio, non riusciamo a valorizzare il nostro territorio. detto questo, lato industriale, dobbiamo anticipare il futuro e non vivere nel passato sperano il mondo ci capisca. ad ogni modo tra IA, robot umanoidi e stampe 3d prevedo nel mondo crollerà a picco la richiesta di lavoro (e non solo di manodopera). la società (mondiale e non solo italiana) dovrebbe muoversi in anticipo per gestire al meglio il tutto


certo con il turismo l'arte e la gastronomia vai lontano...
quando negli anni 70 eravamo una potenza industriale ste cose non se le cagava nessuno
Andrea Zanier11 Agosto 2023, 08:18 #18

Transizione morbida o veloce

È questo il punto, realizzare una trasmissione morbida o veloce e violenta.
Noi italiani non siamo molto per i cambiamenti, e di fatto preferiamo le tradizioni morbide.
Queste transizioni naturalmente sono meno irruente e portano a una riduzione o ad una chiusura di siti produttivi più graduale ma le chiusure comunque alla fine ci saranno.
Il problema è che se la transizione è veloce oltre ad una perdita rapida di posti di lavoro si può contare su nuove aperture che puntano e primeggiano nelle nuove tecnologie.
Quindi una transazione violenta ti fa "tremare" il tessuto sociale ma il conto dei posti di lavoro va a pari.
Se la transazione invece è lenta ci si troverà a dover insegnare le aziende che ormai saranno diventati leader in quelle tecnologie e la cosa non è affatto semplice.
Jackari11 Agosto 2023, 08:30 #19
Originariamente inviato da: Andrea Zanier
È questo il punto, realizzare una trasmissione morbida o veloce e violenta.
Noi italiani non siamo molto per i cambiamenti, e di fatto preferiamo le tradizioni morbide.
Queste transizioni naturalmente sono meno irruente e portano a una riduzione o ad una chiusura di siti produttivi più graduale ma le chiusure comunque alla fine ci saranno.
Il problema è che se la transizione è veloce oltre ad una perdita rapida di posti di lavoro si può contare su nuove aperture che puntano e primeggiano nelle nuove tecnologie.
Quindi una transazione violenta ti fa "tremare" il tessuto sociale ma il conto dei posti di lavoro va a pari.
Se la transazione invece è lenta ci si troverà a dover insegnare le aziende che ormai saranno diventati leader in quelle tecnologie e la cosa non è affatto semplice.


dopo questa toccherà riscrivere tutti i libri di economia....
ed andare a lavorare a piedi con il bus o con la bici
tanto i posti di lavorare si conserveranno comunque
anche se non produrremo più niente....
GLaMacchina11 Agosto 2023, 08:48 #20
Originariamente inviato da: Lights_n_roses
Per quel che riguarda l'invasione delle auto cinesi questa è una tematica che non deve riguardare il clima, è una tematica unicamente commerciale. Personalmente ritengo che non sia giusto permettere ai produttori cinesi di far invadere il mercato, si è già permesso alla Cina di diventare il produttore di tutto il resto dei beni, se vogliamo l'industria auto europea è rimasta una dei pochi settori di produzione di beni (anche popolari) rimasto in piedi oggi in occidente, è sbagliato non difenderlo, anche perché le auto europee esportate verso la Cina se non ricordo male hanno dazi importanti. Per altro da un punto di vista ambientale rimettiamo anche al centro della discussione che la produzione di beni in Cina (e quindi anche di auto) avviene con un rispetto ambientale decisamente basso rispetto all'Europa.


Buona parte del tuo discorso precedente é condivisibile, ma sulle conclusioni mi hai perso.
Cioè é la Cina che ci "invade" con le sue auto e i suoi prodotti? Io non sono mai stato costretto a comprare nulla, tranne del cibo e dell'acqua (tendenzialmente italiani), non so te.
Poi se proprio vogliamo dirla tutta, conosco personalmente diversi imprenditori nostrani che negli anni 80-90 hanno trasferito le loro attività produttive in Cina, esportando conoscenza e tecnologia al solo fine di potersi arricchire in una misura molto maggiore di quanto avrebbero potuto mantenendo le attività produttive in Italia/Europa. Per altro facendo di tutto per pagare meno tasse possibili, sia in Cina che in Italia. Ora, 40 anni dopo, i cinesi hanno imparato a fabbricare tutto da sé e lo offrono sul mercato.
Sarebbero loro quelli da biasimare?
Scusa ma proprio non ti seguo.
Poi sui dazi delle auto europee in Cina proprio non saprei. Nel 2022 il 40% delle autovetture la VW le ha vendute in Cina, quindi non so se sia veramente il fattore limitante. Il problema é che BYD (per dirne una) fa delle autovetture che almeno alla prima impressione non hanno molto da invidiare a VW (non mi esprimo su quanto durino nel tempo perché ancora non si sa) e questo farà inevitabilmente perdere mercato a VW e altri marchi Europei.
l'Europa aveva un vantaggio tecnologico, culturale e sociale 40 anni fa, ma poi ha smesso di investire in innovazione é si é focalizzata sul far arricchire pochi a discapito dei molti (neo-liberismo). E questa sarebbe colpa della Cina?

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