Anche la Corea del Sud a rischio blackout: il difficile rapporto tra reti tradizionali e fonti rinnovabili
di Roberto Colombo pubblicata il 01 Luglio 2025, alle 11:11 nel canale Energie Rinnovabili
Il problema nasce dal fatto che, con la domanda di energia ridotta in primavera, non è più sufficiente limitare la produzione delle centrali a combustibili fossili, rendendo necessaria la sospensione anche degli impianti solari privati per evitare blackout o danni alla rete
Il blackout che ha colpito la Spagna alla fine del mese di aprile ha riportato agli onori della cronaca il difficile rapporto tra le reti di produzione e distribuzione dell'energia classiche e centralizzate e il moderno panorama fatto di molti siti di microgenerazione attraverso fonti rinnovabili. Il bilanciamento della rete in condizioni di forte fluttuazione della produzione decentralizzata è la grande sfida attuale e al momento è forse uno dei più grandi freni all'ulteriore estensione della produzione di energia tramite fonti rinnovabili, quali il fotovoltaico e l'eolico. A confermarlo è anche il caso della Corea del Sud (Paese che è uno dei maggiori utilizzatori di energia nucleare al mondo, con 25 impianti attivi). Il gestore della rete, nella scorsa primavera 2025, si è trovato ad adottare misure di sospensione forzata della produzione di energia solare in media ogni tre giorni durante i 93 giorni della stagione, a causa del rischio di sovraccarico della rete elettrica dovuto all'eccesso di offerta energetica in un periodo di bassa domanda e lunghe ore di luce solare.
Secondo i dati del Korea Power Exchange, nei giorni della stagione primaverile a basso carico (dal 1° marzo al 1° giugno 2025), sono stati emessi ordini di limitazione della produzione per 30 giorni, colpendo principalmente piccoli impianti solari non centrali con capacità fino a 20 MW, gestiti da operatori privati in aree rurali e insulari. Nel periodo primaverile, con i riscaldamenti spenti e i sistemi di condizionamento non ancora attivi a causa delle temperature miti, la rete ha dovuto fronteggiare un eccesso di produzione, sia per la scarsa domanda, sia per la crescita delle ore di esposizione dei pannelli solari.
Il problema nasce dal fatto che, con la domanda di energia ridotta in primavera, non è più sufficiente limitare la produzione delle centrali a combustibili fossili, rendendo necessaria la sospensione anche degli impianti solari privati per evitare blackout o danni alla rete: i piccoli impianti sono, quindi, diventati il fulcro delle restrizioni, che sono aumentate di 15 volte rispetto a due anni fa. Si teme che, senza adeguati sistemi di accumulo energetico (ESS) e infrastrutture di rete, la Corea possa affrontare situazioni simili a quelle della Spagna, che ha subito blackout dopo un rapido aumento della quota di energie rinnovabili senza preparazione adeguata.
Gli esperti, come il professor Jung Dong-wook della Chung-Ang University, sottolineano la necessità di preparare soluzioni efficaci per la gestione della rete elettrica, in modo da integrare in modo sicuro e stabile la crescente capacità solare del Paese: tra questi figurano sicuramente anche i sistemi di accumulo, che sono la strada più semplice per fronteggiare le fluttuazioni di sistemi a scarsa inerzia come il fotovoltaico e l'eolico. Sul tema vi lasciamo questo interessante video, che spiega bene quale sia il problema che le reti attuali devono affrontare di fronte alla crescita della produzione elettrica tramite fonti rinnovabili.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa lo conosco troppo bene, so già che non accetterebbe.
Scherzi a parte, sarebbe un'idea...un piccolo timido passo verso un'allentamento delle tensioni tra i due stati !
Sognare non costa nulla.
se hai attive tante centrali nucleari che non si modulano facilmente, è più semplice staccare le centrali a pannelli solari.
https://www.hwupgrade.it/news/scien...wer_140118.html
Ovvero avere reattori nucleari con storage termico per compensare la variabilita' di solare e eolico.
Anche perche' altrimenti e' necessario usare, in maniera inefficiente, il gas metano per ottenere lo stesso risultato.
https://www.hwupgrade.it/news/scien...wer_140118.html
Ovvero avere reattori nucleari con storage termico per compensare la variabilita' di solare e eolico.
Anche perche' altrimenti e' necessario usare, in maniera inefficiente, il gas metano per ottenere lo stesso risultato.
O meglio limitare l'installazione di rinnovabili? Che non ha senso se ci sono rettori nucleari
Falso, in Corea del Sud non ci sono le norme folli che OBBLIGANO a usare principalmente le fonti rinnovabili, avendo centrali nucleari semplicemente
staccano le rinnovabili e vanno solo di nucleare
Beh, alla fine si tratta di trovare il giusto mix di fonti energetiche (nucleare+rinnovabili) che minimizza costi e emissioni e, contemporaneamente, non risulta in una rete instabile.
Se la soluzione che ho citato nel mio precedente post permette di ottimizzare i costi mantenendo basse le emissioni, perche' no?
Falso, in Corea del Sud non ci sono le norme folli che OBBLIGANO a usare principalmente le fonti rinnovabili, avendo centrali nucleari semplicemente
staccano le rinnovabili e vanno solo di nucleare
il sole a differenza dell' uranio non costa nulla.
in più dismettere una centrale nucleare a fine vita a costi spropositati.
Anche se nell'articolo si parla di accumuli siamo ancora lontani dalla tecnologia che ci permette di stoccare terawatt di energia.... quindi la soluzione piu green e piu efficiente è quella che sta attuando la Corea del Sud cioè il mix rinnovabili - nucleare....
l'alternativa a tale mix è combustibili fossili - rinnovabili come sta facendo la Germania, che spegnendo le centrali nucleari ha dovuto riattivare le centrali a carbone e oltretutto ha le bollette piu alte d'europa
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