Dongfeng
Fabbrica Dongfeng in Italia, i cinesi chiedono al governo italiano cose impossibili?
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 30 Settembre 2024, alle 17:29 nel canale Auto ElettricheDopo mesi di trattative per cercare di portare Dongfeng a produrre nel nostro Paese, spuntano delle richieste che potrebbe far crollare il progetto
34 Commenti
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Stellantis merda.
Smettete di tifare, rischiamo di fare la fine dei capponi di renzo. Perchè è l'unica fine che possiamo fare con una dialettica del genere.
Un conto se parlaste di calcio (e io non l'approvo nemmeno in quel caso).
Ma quì si stanno parlando di nostri interessi. Stellantis non ha certamente dimostrato di tenere più di tanto alla produttività in Italia o di avere una strategia industriale valida. Però c'è da considerare che oggi il gruppo stellantis genera miliardi di fatturato in Italia, continuando a dare ordini alla nostra filiera dell'automotive.
Un conto se parlaste di calcio (e io non l'approvo nemmeno in quel caso).
Ma quì si stanno parlando di nostri interessi. Stellantis non ha certamente dimostrato di tenere più di tanto alla produttività in Italia o di avere una strategia industriale valida. Però c'è da considerare che oggi il gruppo stellantis genera miliardi di fatturato in Italia, continuando a dare ordini alla nostra filiera dell'automotive.
Personalmente, meglio made parzialmente (ma anche totalmente) in China che made in Poland. Dalle iene d'europa neppure una vite comprero mai.
Non solo dobbiamo dire NO ma dobbiamo aumentare i dazi e cominciare a staccarci dalla cina, ritornare con la produzione in Italia/Europa o delocalizzarla
in paesi meno repressivi come l'India
Tipo?
Non solo dobbiamo dire NO ma dobbiamo aumentare i dazi e cominciare a staccarci dalla cina, ritornare con la produzione in Italia/Europa o delocalizzarla
in paesi meno repressivi come l'India
Ti sei fumato dal new york times al corriere della serva passando per tutta la propaganda in mezzo. Complimenti.
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MZ ha omesso alcune parti importanti sulle richieste cinesi.
La mappatura dell’Ai italiana
Poco più di un anno fa anche la Commissione di Bruxelles annunciò «misure per evitare che le comunicazioni delle imprese europee siano esposte a reti mobili che usano Huawei quale fornitore». Ora dalla Cina si punta a un ritorno del gruppo di Shenzhen in Europa attraverso l’Italia, forse facendo leva sulle soluzioni di connettività delle auto. Da parte di Pechino si prova anche ad aprire un confronto con l’Italia sull’intelligenza artificiale. Quando Giorgia Meloni visitò Xi Jinping a fine luglio, nel comunicato ufficiale si leggeva che i leader di Roma e di Pechino si erano «concentrati su alcune delle grandi questioni di interesse comune, inclusa l’intelligenza artificiale». Ora i negoziatori cinesi hanno chiesto all’Italia di attivare una mappatura della nuova tecnologia nel Paese, ufficialmente per capire dove e come si potrebbe approfondire la cooperazione bilaterale in proposito.
https://www.corriere.it/economia/fi...c2de87xlk.shtml
Quindi, secondo gli zelanti ministri agli ordini di Ji Xi Ping, per avere forse uno o due impianti dove si assembleranno vetture cinesi, sviluppate in Cina, con componenti prodotti in Cina, dovremmo mettere le nostre reti telco nelle loro mani, oltre al fatto di esporre dati sensibili dei cittadini italiani per una non meglio precisata " collaborazione " in ambito IA!!
Il classico piatto di lenticchie!!
Più che mire sul settore automotive italiano vogliono usare l'interesse che abbiamo sull'automotive come grimaldello per rientrare ins ettori strategici come le infrastrutture di rete da cui sono stati banditi per il legame di Huawei con il governo cinese, per fare lobbyng per i dazi e per mappare le aziende tecnologiche italiane che si occupano di AI per future collaborazioni. Chiaramente al loro non servono certo le "tecnologie" italiane ma l'accesso ai dati sensibili che questi AI avranno che sono una vera miniera d'oro per le intelligence.
A che pro poi? Diventare forse un stazione di assemblaggio?
Insomma il progetto di Dongfeng in Italia sembra sempre più in salita, anche per i dubbi dello stesso costruttore cinese. Potrebbe non essere un gran danno: il gruppo ha in mente dei centri di assemblaggio di pezzi «made in China», volto ad aggirare i dazi europei, con una quota di componenti italiane ridotta e a basso valore aggiunto. Nel gergo dell’industria lo si definisce «Ckd»: «completely knocked-down», del tutto smontato e da rimontare nel Paese-obiettivo. Proprio come faceva la Fiat nei Paesi del terzo mondo alcuni decenni fa.
MZ ha omesso alcune parti importanti sulle richieste cinesi.
https://www.corriere.it/economia/fi...c2de87xlk.shtml
Più che mire sul settore automotive italiano vogliono usare l'interesse che abbiamo sull'automotive come grimaldello per rientrare ins ettori strategici come le infrastrutture di rete da cui sono stati banditi per il legame di Huawei con il governo cinese, per fare lobbyng per i dazi e per mappare le aziende tecnologiche italiane che si occupano di AI per future collaborazioni. Chiaramente al loro non servono certo le "tecnologie" italiane ma l'accesso ai dati sensibili che questi AI avranno che sono una vera miniera d'oro per le intelligence.
A che pro poi? Diventare forse un stazione di assemblaggio?
Ovviamente direi... Per questo ho scritto che si rischia di finire di mandare in vacca l'automotive italiano e tutta la sua filiera, assieme a quanto hai ribadito, per un misero piatto di lenticchie: assemblare vetture in scatola di montaggio!!
C'è chi guarda il dito e chi la luna!!
se vuoi investire in europa il costo del lavoro non è certo il più alto...
almeno rispetto ai paesi con pari livello di infrastrutture...
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Ma che cosa dici? È palese che le attività della cina sono un chiaro esempio di
invasione commerciale.
Le loro sovvenzioni alla produzione di auto è fuori da ogni legge di marcato, e se ci aggiungiamo scarsissima tutela ambientale scarsa tutela dei lavoratori e che è dittatura assoluta con grosse violazioni dei diritti umani, mi sembra il minimo mettere dei dazi per disincentivare l'acquisto di auto elettriche.
Ma io metterei anche dazi su:
Pannelli fotovoltaici
Batteri di accumulo
Prodotti tessili
Prodotti elettronici vari
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