Auto cinesi nuove rivendute come usate: ecco il trucco per gonfiare dati di vendita e crescita economica

di pubblicata il , alle 11:10 nel canale Auto Elettriche Auto cinesi nuove rivendute come usate: ecco il trucco per gonfiare dati di vendita e crescita economica

Un’inchiesta di Reuters rivela un meccanismo sempre più diffuso in Cina: le auto nuove vengono immatricolate e rivendute subito come usate all’estero. Il sistema, legale e incentivato a livello locale, gonfia artificialmente i dati di vendita generando forti dubbi sulla reale crescita economica del Paese

 

In Cina, un inedito fenomeno sta attirando l’attenzione di analisti e osservatori internazionali. Secondo un’inchiesta dell’agenzia di stampa Reuters, il paese esporta in quantità crescente automobili elettriche nuove, ma vendute all'estero come usate. Un sistema apparentemente paradossale ma perfettamente legale, che aiuta a gonfiare artificialmente i dati sulla crescita economica del Paese.

Il processo è semplice: i concessionari cinesi acquistano veicoli appena usciti dalla fabbrica e li immatricolano, una prassi che serve a farli figurare come venduti per accedere agli incentivi statali. Questo consente di abbattere il costo della vettura rispetto al prezzo di listino. A questo punto, il veicolo viene deregistrato ed esportato in paesi come Russia, Medio Oriente e Asia Centrale.

Qui vengono venduti come auto usate che, pur essendo effettivamente nuove, mantengono un buon margine di profitto per l'esportatore. Stando a quanto riportato, il guadagno può arrivare a circa 1.200 euro per veicolo per auto pagate intorno ai 4.600 euro.

Dietro questa pratica c’è una combinazione di sovrapproduzione industriale, incentivi statali e obiettivi politici locali. La Cina è oggi il più grande mercato automobilistico del mondo, ma il settore è afflitto da un’eccessiva capacità produttiva, acuita dalla guerra dei prezzi in corso tra i principali costruttori. Per liberarsi delle eccedenze, molte aziende – talvolta perfino con il supporto delle autorità locali – esportano in massa veicoli classificati come usati, ma mai realmente guidati.

In buona sostanza, gli incentivi che il governo cinese offre ai propri cittadini vengono estesi artificiosamente anche ai clienti esteri. Questa strategia, ovviamente, garantisce un ruolo decisamente più competitivo all'industria cinese rispetto alle produzioni europee e americane proposte nei medesimi mercati.

Un esperto consultato da Reuters ha riferito che circa il 90% delle 436.000 auto usate esportate dalla Cina nel 2024 fossero in realtà veicoli nuovi appena immatricolati. Anche se si tratta solo di una frazione dei 6,4 milioni di veicoli esportati in totale, l’impatto simbolico ed economico del fenomeno è significativo.

Le autorità locali sembrano non solo consapevoli del sistema, ma in molti casi lo promuovono attivamente. Province strategiche come Guangdong e Sichuan hanno adottato misure di supporto: licenze straordinarie per l’export, accelerazioni nei rimborsi fiscali, infrastrutture logistiche dedicate, persino quote extra per l’immatricolazione. A Shenzhen, è stato pianificato un aumento delle esportazioni fino a 400.000 unità l’anno, con la motivazione ufficiale di "stimolare la domanda interna".

Il sistema ha anche risvolti politici: in Cina, i governi locali sono incentivati a mostrare tassi di crescita economica elevati. Immatricolando e poi esportando veicoli, si ottiene un doppio conteggio nelle statistiche economiche, aumentando artificialmente il PIL provinciale e, di riflesso, migliorando le prospettive di carriera degli amministratori locali.

In realtà si tratta di una pratica estremamente diffusa anche in Italia. Molto spesso, se non sempre, le concessionarie acquistano e immatricolano veicoli nuovi per raggiungere gli obiettivi di vendita annuali. Tali auto, effettivamente nuove e mai guidate, vengono poi rivendute come "Km zero" ad un prezzo sensibilmente più basso rispetto a quello di listino.

Anche in questo caso l'obiettivo è praticamente lo stesso: "drogare" i dati di vendita e la crescita economica per accedere a incentivi, premi di produzione e benefit di varia natura, ma con un margine di profitto che si rivela risicato se non addirittura assente. Talvolta, queste auto vengono perfino vendute sottocosto pur di segnare gli obiettivi prefissati.

Tuttavia, non mancano le critiche. Alcuni costruttori, come Great Wall Motors, minimizzano il problema e rifiutano l’etichetta di eccesso di capacità produttiva. Altri, come il fondatore di Geely Li Shufu, parlano apertamente di un settore in crisi, con troppa offerta e una competizione sui prezzi insostenibile.

Nel frattempo, alcuni paesi importatori hanno iniziato a reagire. La Russia ha vietato l’importazione di auto a chilometro zero dai marchi che hanno una rete di distribuzione ufficiale nel paese. La Giordania ha modificato la definizione legale di "usato" per limitare l'abuso di questa pratica. La preoccupazione è che la Cina stia scaricando all’estero i propri surplus industriali, a fronte delle difficoltà in mercati come Europa e Stati Uniti a causa dell'imposizione dei dazi.

Il caso mette in discussione anche l’affidabilità generale delle statistiche economiche cinesi, tema già emerso in passato. Già nel 2010, documenti rivelati da WikiLeaks avevano diffuso una conversazione in cui l’ex premier Li Keqiang ammetteva che molti dati economici erano falsati dalle politiche messe in atto dalle singole province.

Ora, con un’economia in rallentamento e una crescente opacità nella diffusione dei dati ufficiali, il sistema delle auto usate mai guidate rischia di diventare un ulteriore tassello in un mosaico sempre più difficile da decifrare.

11 Commenti
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Larsen27 Giugno 2025, 11:18 #1
esattamente come in europa: i km 0 che compri in italia immatricolati magari in spagna, o altri paesi.
non e' una invenzione cinese, anzi...
Ripper8927 Giugno 2025, 11:20 #2
Originariamente inviato da: Larsen
esattamente come in europa: i km 0 che compri in italia immatricolati magari in spagna, o altri paesi.
non e' una invenzione cinese, anzi...

Infatti, hanno scoerto il Km0.

Però quando si parla di cina non bisogna mai mancare di demonizzare.
Se l'auto dopo l'immatricolazione viene poi effettivamente venduta che differenza fa ?
SpyroTSK27 Giugno 2025, 11:37 #3
Originariamente inviato da: Ripper89
Infatti, hanno scoerto il Km0.

Però quando si parla di cina non bisogna mai mancare di demonizzare.
Se l'auto dopo l'immatricolazione viene poi effettivamente venduta che differenza fa ?

La fa perché gli incentivi se li prendono le concessionarie per poi rifilarti anche l'obbligo di acquisto tramite finanziamento fatto dalla stessa concessionaria che avrà oltre i tuoi incentivi subito anche i tuoi interessi.
Inoltre i km0 guarda caso li trovi più spesso quando i finanziamenti stanno finendo o sono appena usciti.

Infatti difficilmente compri l'auto senza finanziamento, perché paradossalmente non ti fanno "gli sconti" e la vai a pagare di più. (4 mesi fa mia nipote, ha pagato una Golf nuova 25.000€ con finanziamento...senza 28.500€ e guarda caso una km0.)
Doraneko27 Giugno 2025, 11:39 #4
Originariamente inviato da: Ripper89
Infatti, hanno scoerto il Km0.

Però quando si parla di cina non bisogna mai mancare di demonizzare.
Se l'auto dopo l'immatricolazione viene poi effettivamente venduta che differenza fa ?


La differenza la fa che un'auto venduta tramite quel procedimento, è un'auto nuova che costa meno a causa di sussidi statali, perciò i dazi pesanti ci stanno tutti. Oltre al fatto che non tutte le auto vengono vendute anzi, probabilmente la maggior parte finisce a marcire sotto la pioggia in qualche parcheggio. Parliamo di decine o centinaia di migliaia di veicoli.

I cinesi comunque non sono nuovi a pratiche di questo tipo per gonfiare i numeri o per fregarsi gli incentivi: per gonfiare il PIL costruiscono e demoliscono roba in continuazione, fanno strade che portano da nessuna parte, mega-stazioni del treno deserte ecc... decenni fa falsificavano anche i dati sulla produzione agricola. Per quanto riguarda gli incentivi, anni fa c'è stato il boom delle bici elettriche, anche in quel caso ne sono state prodotte in eccesso e a bassissimo costo per guadagnarci con i sussidi. Ovviamente bici mai utilizzate e l'unica strada che facevano era dalla fabbrica alla discarica...su un camion probabilmente.
Douglas Mortimer27 Giugno 2025, 11:55 #5
Le poche Km 0 vendute in Italia non hanno nulla a che vedere con questa pratica cinese, dato che non prendono incentivi dal governo per abbattere un terzo del prezzo dell'auto.
Le aziende cinesi hanno trovato un trucco per far godere i consumatori all'estero degli incentivi statali cinesi.
Doraneko27 Giugno 2025, 11:59 #6
Originariamente inviato da: Douglas Mortimer
Le poche Km 0 vendute in Italia non hanno nulla a che vedere con questa pratica cinese, dato che non prendono incentivi dal governo per abbattere un terzo del prezzo dell'auto.
Le aziende cinesi hanno trovato un trucco per far godere i consumatori all'estero degli incentivi statali cinesi.


Eufemismo per "dumping"?
aqua8427 Giugno 2025, 12:00 #7
Bisognerebbe fare le cose fatte BENE.
Solo che poi non ci potrebbe “mangiare” nessuno…
agonauta7827 Giugno 2025, 12:43 #8
La solita cinesata
ninja75027 Giugno 2025, 12:56 #9
Originariamente inviato da: Ripper89

Se l'auto dopo l'immatricolazione viene poi effettivamente venduta che differenza fa ?


che se viene venduta all'estero, io e te abbiamo pagato l'incentivo, e ne usufruirà es un francese

non che un italiano sia meglio, ma questa è l'idiozia degli incentivi
Darkon27 Giugno 2025, 12:56 #10
È la stessa identica cosa che avviene da noi.

Quando i concessionari specie in certi periodi dell'anno acquistano e immatricolano auto perché si beccano l'incentivo piuttosto che raggiungono la quota per avere il premio dal marchio che fine pensate che facciano?

Diventano auto a Km0 rivendute di fatto facendo dumping interno.

E non venitemi a dire che in qualsiasi e sottolineo qualsiasi concessionario mettete piede non c'è sempre una Km0 da vendere 365 giorni all'anno.

Dai su... ora la Cina avrà tanti difetti ma su questo fa paro paro quello che fa qualunque marchio in una qualsiasi concessionaria italianissima.

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