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Così le case cinesi vogliono evitare i dazi europei sulle auto elettriche
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 29 Maggio 2024, alle 13:53 nel canale Auto ElettricheLa produzione locale di auto elettriche permetterebbe alle case cinesi di evitare i dazi aggiuntivi a cui l'Europa sta pensando. E c'è un protagonista pronto a collaborare
84 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSenza i magheggi dei cinesi la vedo dura.
Mai sentito parlare degli aiuti cinesi alle imprese?
Però non si può negare che senza il contributo\complicità dell'imprenditoria occidentale la Cina avrebbe incentivato giusto l'agricoltura estensiva e produzioni manifatturiere di di basso valore assoluto...invece oplà, aiuto le mie aziende locali e gli occidentali mi vengono anche a spiegare cosa e come produrre...
Il punto è che mamma dazio non può essere uniquitaria, al max può stare sul mercato europeo... e poi? Usciti dai 12mln di pezzi in EU che di fa?
Intanto ci sarebbe la contromossa nel mercato cinese (30mln di pezzi) senza in quale ci sono costruttori europei che perderebbero 1/3 del venduto, una catastrofe.
Sud America, Asia, Africa chi li mette i dazi? E li come battagli contro le Seagull da 8000€?
L'automotive europeo deve vincere non sperare che qualcuno gli regali la partita.
My opinion
bè non c'è voluto molto
Ok quindi andava bene tenere la Cina isolata e sottosviluppata? Il processo di normalizzazione dei rapporti con la Cina ha aperto i mercati è stato fatto non solo per una questione di profitto ma nella speranza che il regime progressivamente si riformasse accettando logiche di mercato.
Non avremmo potuto tenere la Cina nemmeno volendo, il Paese era pronto ad assumere il ruolo attuale, le Riforme di Deng Xiaoping furono la scintilla di un processo che covava sotto la cenere, figlio di investimenti interni mirati e di una forza esplosiva non solo demografica, ma anche culturale.
Alla luce di questo forse forse le chiavi dell'ufficio brevetti era meglio tenerle in cassaforte piuttosto che lanciargliele.
Alla luce di questo forse forse le chiavi dell'ufficio brevetti era meglio tenerle in cassaforte piuttosto che lanciargliele.
Senza globalizzazione e senza il WTO sarebbero rimasti isolati ancora per decenni.
Riguardo poi hai brevetti anche qui bisognerebbe parlare dei trasferimenti forzosi di tecnologia, dello spionaggio industriale e dell'assoluta mancanza di tutele e di rispetto delle regole commerciali.
C'è un libro che lo racconta https://www.amazon.it/furto-millenn...e/dp/8856690004
Il punto è che mamma dazio non può essere uniquitaria, al max può stare sul mercato europeo... e poi? Usciti dai 12mln di pezzi in EU che di fa?
Intanto ci sarebbe la contromossa nel mercato cinese (30mln di pezzi) senza in quale ci sono costruttori europei che perderebbero 1/3 del venduto, una catastrofe.
I dazi sono stati applicati anche Stati Uniti...quindi hai anche quello di mercato.
In fondo basterebbe chiudere i mercati occidentali.
Ma questo serve per aprire delle trattative e non subire l'orda così come nel 2000.
L'automotive europeo deve vincere non sperare che qualcuno gli regali la partita.
Se quelli sono i livelli di prezzo, frutto degli aiuti di stato e degli incentivi la battaglia lì è già persa.
Cosa dovrebbe fare secondo te l'Europa andare a sovvenzionare la differenza seguendo la Cina su quel campo? Significa esplosione del debito con la possibilità di non essere in grado di mantenere la leadership perchè comunque devi costruire una filiera che non hai.
Riguardo poi hai brevetti anche qui bisognerebbe parlare dei trasferimenti forzosi di tecnologia, dello spionaggio industriale e dell'assoluta mancanza di tutele e di rispetto delle regole commerciali.
C'è un libro che lo racconta https://www.amazon.it/furto-millenn...e/dp/8856690004
Innegabile, ma il rapporto causa-effetto non è così netto secondo me, inoltre ritorniamo alla "consegna delle chiavi", l'entrata nel Wto non avrebbe dovuto essere un lasciapassare per tutto, ma avrebbe dovuto essere sottoposta a regole e controlli, ovviamente le pressioni a chiudere un occhio, dopo che hai investito miliardi, sono state molto forti, siamo noi (inteso come mondo capitalista occidentale) ad aver permesso tutto ciò, un po' come la Borghesia che pensava di poter controllare e guidare il Fascismo con i propri canoni.
Ma non è così fattibile, perchè ti trovi allo scontro tra sistemi diversi (democrazie e dittature), e poi c'è sempre il fatto che si tra di stati.
La gente dimentica che non esiste un organismo superiore che sia in grado di far rispettare con l'autorità le intemperanze...c'è solo la buona volontà degli stati membri e le eventuali azioni ritorsive come i dazi ma che sono a doppio taglio.
Tu non puoi dire cosa fare alla Cina, nemmeno se sei gli USA. Nè puoi dire più di tanto cosa fare alle tue imprese soprattutto una volta che si sono installate. Poi una volta aperte le porte il margine di manovra si assottiglia perchè poi loro hanno la possibilità di fare lobbying a casa tua...tu no.
E poi diciamocelo c'era la speranza di convertire il regime al capitalismo e alla democrazia su lungo periodo. Si voleva farli diventare come noi. Loro hanno reagito facendo delle riforme che effettivamente hanno liberalizzato il loro mercato ma hanno mantenuto il controllo. Un segnale di questo è che continuano a tenere i salari compressi, certo serve per le politiche mercatiliste, lo fa anche la Germania, ma aumentare i salari significa anche trasformare la gente in borghesi e i borghesi vogliono più diritti e libertà.
L'alternativa era fermare tutto finchè la Cina non avesse avuto una democrazia e lo stato di diritto per tutelare gli accordi e i brevetti e probabilmente sarebbe stata la mossa più giusta.
Ma ripeto se avessero agito così oggi non sarebbe diversa dal North Korea.
Cmq anni fa ho letto anche "What's Wrong with China" di Paul Midler che in realtà non faceva che anticipare alcuni temi di Scacciavillani
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