Mitsubishi

Scandalo Mitsubishi: falsati dati sulle emissioni per 25 anni

di pubblicata il , alle 15:59 nel canale Tecnologia Scandalo Mitsubishi: falsati dati sulle emissioni per 25 anni

Mitsubishi è la protagonista di un enorme scandalo in madrepatria. La società avrebbe falsato i dati sulle emissioni dal 1991 ad oggi. L'ammissione da parte della società è costata, ad oggi, la metà del suo valore di mercato

 
66 Commenti
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marchigiano28 Aprile 2016, 14:43 #31
Originariamente inviato da: Paganetor
se deve essere "muscle" che lo sia sul serio! 6 cilindri MINIMO (meglio 8), 3.5 litri di base (meglio 4 o più. E amen se si deve mangiare pane e cipolla per pagare il bollo o per fare un pieno


no no muscle sono v8 e basta, possiamo discutere su small e big block ma v6 non se ne parla

purtroppo il legislatore italiano è così preparato (ha fatto la bocconi... ) che su una camaro del 2010 pago 3k di bollo, su una 356 speedster del 1958 pago 30€ di bollo

la prima ha un valore commerciale di 20k, la seconda di 150k

(cifre approssimative non ho fatto i conti precisi)

se mi girano prendo una plymouth roadrunner hemi prima serie poi vado a sgasare sotto montecitorio
ziozetti28 Aprile 2016, 14:56 #32
Originariamente inviato da: marchigiano
purtroppo il legislatore italiano è così preparato (ha fatto la bocconi... ) che su una camaro del 2010 pago 3k di bollo, su una 356 speedster del 1958 pago 30€ di bollo

la prima ha un valore commerciale di 20k, la seconda di 150k

Non mischiare mele e pere, la seconda è auto d'epoca.
Se non fosse d'epoca non potresti nemmeno circolare in inverno visto che è Euro0.

La normativa è abbastanza chiara, condivisibile o meno: più cavalli hai più paghi.
Personalmente legherei il bollo più ai kgCO2/km (ovvero al consumo) che ai CV.
battilei28 Aprile 2016, 15:28 #33
Originariamente inviato da: Encounter
Purtroppo per la massa quello che si scrive in rete è la VERITA'
Il titolo di studio non giustifica la validità dell'articolo.

Però quello si pubblica con nome cognome titoli di studio.
Sui forum invece banfano tutti anonimamente per sfogarsi e migliorare un po' l'autostima in una giornata negativa, ma le motivazioni non arrivano.
rug2228 Aprile 2016, 16:00 #34
Originariamente inviato da: ziozetti
Di parte? Nel senso che fa parte della lobby del petrolio o dell'automobile?
Comunque è questo tizio qui, non escludo che possa aver vinto laurea e master con i punti del Nesquik:
http://www.scienzainrete.it/documen...dario-faccini-0

Orsù, spiegaci i PM2.5.


Originariamente inviato da: ziozetti
E' uno studio basato su numeri, fonti e articoli pubblicamente disponibili e verificabili.
E' vero che con i numeri si può dire tutto e il contrario di tutto, ma se quanto riportato al link non è vero o è vero in parte lo si può stabilire solo con il contraddittorio.
In due parole, che rug22 o chi per esso porti una fonte che smentisce l'articolo e sarò ben felice di modificare il mio post.



Il pm 2.5 è quel particolato che ha la stessa velocità di caduta di sfere con densità pari a quella dell'acqua e diametro intorno i 2.5 micron,in sintesi una polvere molto sottile.
Ora,dire semplicemente che la concentrazione di 2.5 è aumentata non basta,perchè ovviamente le polveri non sono tutte uguali.

Bruciare benzina,rifiuti o legna,anche se magari da uguali concentrazioni di pm 2.5 comporta esiti molto diversi in termine di salute,anche perchè bisogna tener conto di tanti altri fattori.

Faccio un esempio sui rifiuti,se brucio pvc tra i 300 e i 600 gradi produco parecchie diossine che troverò sotto forma di particolato,se arrivo sui 1000° si formerà uguale del particolato ma la formazione di diossine è termodinamicamente sfavorita.

Personalmente tra particolato di benzina e legno,preferisco quello del legno.
battilei28 Aprile 2016, 16:57 #35
Originariamente inviato da: rug22
Il pm 2.5 è quel particolato che ha la stessa velocità di caduta di sfere con densità pari a quella dell'acqua e diametro intorno i 2.5 micron,in sintesi una polvere molto sottile.
Ora,dire semplicemente che la concentrazione di 2.5 è aumentata non basta,perchè ovviamente le polveri non sono tutte uguali.

Bruciare benzina,rifiuti o legna,anche se magari da uguali concentrazioni di pm 2.5 comporta esiti molto diversi in termine di salute,anche perchè bisogna tener conto di tanti altri fattori.

Faccio un esempio sui rifiuti,se brucio pvc tra i 300 e i 600 gradi produco parecchie diossine che troverò sotto forma di particolato,se arrivo sui 1000° si formerà uguale del particolato ma la formazione di diossine è termodinamicamente sfavorita.

Personalmente tra particolato di benzina e legno,preferisco quello del legno.

In effetti ho notato una decisa campagna per demonizzare il legno, ovviamente guardacaso a favore del petrolio e gas.
Come ho notato le lobby del petrolio con l'ex ministro Guidi e il suo compagno arrestato.
Come ho notato tutte le leggi contro le energie rinnovabili per distruggere il settore fotovoltaico in italia.
Concordo con te
ziozetti28 Aprile 2016, 17:34 #36
Corregetemi se sbaglio, ma le centraline non rilevano la qualità del particolato ma soltanto la quantità.
È su questo numero che vengono disposti i blocchi del traffico.
Prendendo per buoni i dati dell'articolo, il pm2.5 prodotto dalle auto negli ultimi 20 anni si è dimezzato, quello dal riscaldamento domestico è raddoppiato; la normativa euro 6 prevede un limite massimo di 0,005 g/km di particolato così come la euro 5 (0,025 e 0,050 g/km per euro 4 e 3 rispettivamente): rinnovandosi il parco macchine non poteva che essere così.

In merito alla qualità del particolato, non sono sicuro che bruciare legna in una stufa con rapporti di combustione casuali sia il massimo per quanto riguarda la produzione di inquinanti.
ziozetti28 Aprile 2016, 17:41 #37
Originariamente inviato da: battilei
In effetti ho notato una decisa campagna per demonizzare il legno, ovviamente guardacaso a favore del petrolio e gas.
Come ho notato le lobby del petrolio con l'ex ministro Guidi e il suo compagno arrestato.
Come ho notato tutte le leggi contro le energie rinnovabili per distruggere il settore fotovoltaico in italia.
Concordo con te

Il gas naturale è decisamente da preferire alla legna per quanto riguarda la produzione di particolato: non può emetterne!
Il legno non è demonizzato o da demonizzare, semplicemente è difficile garantire una buona combustione nei camini o nelle stufe.
Per quanto riguarda i derivati pesanti del petrolio credo siano in deroga da decenni ma non è più possibile installare una caldaia a gasolio.
Le energie rinnovabili sono un'altra questione ancora più complessa ma al momento per l'industria non sono un'alternativa valida.
battilei28 Aprile 2016, 18:06 #38
Originariamente inviato da: ziozetti
In merito alla qualità del particolato, non sono sicuro che bruciare legna in una stufa con rapporti di combustione casuali sia il massimo per quanto riguarda la produzione di inquinanti.

mah guarda possiamo anche parlare di altri aspetti, però il punto fermo è che se uno fa un articolo "Inquinamento: il colpevole nascosto" per dare la colpa al legno e al pellet, e poi arriva rug22 e ci fa notare che è opportuno guardare non solo la dimensione del particolato ma anche cosa c'è dentro il particolato, per me l'articolo di quell'ingegnere è completamente squalificato
Poi possiamo anche parlare di altro.

PS: Chiedo scusa in anticipo se nell'articolo di Faccini viene riportato qualcosa a proposito ma io non ho letto nulla.
ziozetti28 Aprile 2016, 18:37 #39
Originariamente inviato da: battilei
mah guarda possiamo anche parlare di altri aspetti, però il punto fermo è che se uno fa un articolo "Inquinamento: il colpevole nascosto" per dare la colpa al legno e al pellet, e poi arriva rug22 e ci fa notare che è opportuno guardare non solo la dimensione del particolato ma anche cosa c'è dentro il particolato, per me l'articolo di quell'ingegnere è completamente squalificato
Poi possiamo anche parlare di altro.

PS: Chiedo scusa in anticipo se nell'articolo di Faccini viene riportato qualcosa a proposito ma io non ho letto nulla.

Due premesse:
- il titolo dell'articolo è stupidamente scandalistico; non capisco la scelta dell'autore, se non mi fosse stato consigliato da una fonte attendibile non l'avrei nemmeno preso i considerazione leggendo il solo titolo.
- il particolato fa comunque male, non esiste particolato salubre; ce ne sono di più e di meno dannosi, ma se non ci fosse in toto sarebbe meglio.
L'articolo parla del particolato in modo quantitativo, spostando l'attenzione da quello che viene considerato nemico pubblico numero uno, e cioè l'automobile, verso una fonte di inquinamento che non viene spesso considerata come tale. Lungi da me voler difendere l'industria dell'automobile o del petrolio, ma dare tutta la colpa dell'inquinamento al traffico è evidentemente disinformazione.

L'autore dell'articolo, fra l'altro, lo scorso 17 aprile era schierato per il sì, mi sembra una posizione tendenzialmente "anti petrolifera".
rug2228 Aprile 2016, 19:26 #40
Originariamente inviato da: battilei
In effetti ho notato una decisa campagna per demonizzare il legno, ovviamente guardacaso a favore del petrolio e gas.
Come ho notato le lobby del petrolio con l'ex ministro Guidi e il suo compagno arrestato.
Come ho notato tutte le leggi contro le energie rinnovabili per distruggere il settore fotovoltaico in italia.
Concordo con te


Oddio,su internet di fesserie ne leggo veramente tante,però attenzione, non si brucia petrolio,si brucia un prodotto di raffinazione del petrolio,sia esso gasolio,kerosene o benzina.

Originariamente inviato da: ziozetti
Corregetemi se sbaglio, ma le centraline non rilevano la qualità del particolato ma soltanto la quantità.
È su questo numero che vengono disposti i blocchi del traffico.
Prendendo per buoni i dati dell'articolo, il pm2.5 prodotto dalle auto negli ultimi 20 anni si è dimezzato, quello dal riscaldamento domestico è raddoppiato; la normativa euro 6 prevede un limite massimo di 0,005 g/km di particolato così come la euro 5 (0,025 e 0,050 g/km per euro 4 e 3 rispettivamente): rinnovandosi il parco macchine non poteva che essere così.

In merito alla qualità del particolato, non sono sicuro che bruciare legna in una stufa con rapporti di combustione casuali sia il massimo per quanto riguarda la produzione di inquinanti.


Ne sono sicuro io, la legna ben difficilmente può dare origini a composti cancerogeni,discorso diverso per gli idrocarburi.

Infatti la misura del pm 2.5 è un po' una fesseria,si presume che nel corso degli anni non cambi tanto la composizione e ci si basa quindi solo sul limite normativo,non sulla effettiva composizione.

Originariamente inviato da: ziozetti
Il gas naturale è decisamente da preferire alla legna per quanto riguarda la produzione di particolato: non può emetterne!
Il legno non è demonizzato o da demonizzare, semplicemente è difficile garantire una buona combustione nei camini o nelle stufe.
Per quanto riguarda i derivati pesanti del petrolio credo siano in deroga da decenni ma non è più possibile installare una caldaia a gasolio.
Le energie rinnovabili sono un'altra questione ancora più complessa ma al momento per l'industria non sono un'alternativa valida.


Ma sei sicuro che il gas naturale non produca particolato?é passato un po' di tempo da quando ho studiato combustione(ok,ci starei 10 min a riguardarmi le dispense) ma da quel che ricordo il particolato procede per un meccanismo radicalico dove il pecursore l'acetilene...

Da quello che ricordo è l'idrogeno che non produce particolato.

Originariamente inviato da: battilei
mah guarda possiamo anche parlare di altri aspetti, però il punto fermo è che se uno fa un articolo "Inquinamento: il colpevole nascosto" per dare la colpa al legno e al pellet, e poi arriva rug22 e ci fa notare che è opportuno guardare non solo la dimensione del particolato ma anche cosa c'è dentro il particolato, per me l'articolo di quell'ingegnere è completamente squalificato
Poi possiamo anche parlare di altro.

PS: Chiedo scusa in anticipo se nell'articolo di Faccini viene riportato qualcosa a proposito ma io non ho letto nulla.


Probabilmente non lo sa neanche lui,non sono tutti gli ingegneri che sanno queste cose,anzi.
Particolato con relativa composizione e meccanismi di formazione è un argomento di nicchia,credo lo facciano bene solo i chimici.

Originariamente inviato da: ziozetti
Due premesse:
- il titolo dell'articolo è stupidamente scandalistico; non capisco la scelta dell'autore, se non mi fosse stato consigliato da una fonte attendibile non l'avrei nemmeno preso i considerazione leggendo il solo titolo.
- il particolato fa comunque male, non esiste particolato salubre; ce ne sono di più e di meno dannosi, ma se non ci fosse in toto sarebbe meglio.
L'articolo parla del particolato in modo quantitativo, spostando l'attenzione da quello che viene considerato nemico pubblico numero uno, e cioè l'automobile, verso una fonte di inquinamento che non viene spesso considerata come tale. Lungi da me voler difendere l'industria dell'automobile o del petrolio, ma dare tutta la colpa dell'inquinamento al traffico è evidentemente disinformazione.


Quello in grassetto è falso...
La nebbia è particolato,le nuvole sono particolato.

Non sono un medico,ma anche se arriva nei polmoni,se non ha iterazioni col corpo umano o granulometrie da fibra di amianto,cioè se quindi è inerte,credo che a poco a poco venga semplicemente demolito e amen.

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