Microreattore nucleare: l'US Air Force ne installerà uno presso la base di Eielson, Alaska
di Carlo Pisani pubblicata il 24 Ottobre 2021, alle 20:39 nel canale TecnologiaAttualmente l'approvvigionamento di energia della base di Eielson è garantito dal trasporto regolare di tonnellate di carbone atto a generare fino 33,5 MW di potenza elettrica in loco: oltre all'impatto ambientale, tale metodo risulta essere molto costoso, anche dal punto di vista logistico, ed impegna personale militare che potrebbe essere meglio impiegato altrove
159 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl muro c'era, era previsto fino ad uno tsunami di 10m che probabilmente era relativo al criterio speso usato "dell'evento dei 100 anni" (o addirittura di più, criterio usato per ponti, piattaforme offshore, ecc.
E' arrivato uno tsunami enorme, di 14 metri forse roba che accade ogni 1000 anni o più, certamente le prossime centrali saranno pensate per eventi ancora più estremi.
E' ridicola la critica da parte di chi pensa che poi l'alternativa siano impianti di produzione che non reggono mezza giornata di nuvoloso o due giorni di bonaccia.
non dargli retta.. tutto il Giappone è sismico e di fatti è creato tutto per reggere a quei terremoti e di fatti la centrale ha retto.. ma lo tsunami da 14 metri non era un evento prevedibile.. qualcuno dimentica i 100 mila morti di un altro tsunami famoso.. parlando di "prevedibile" .. ma nel giappone sono tutti pirla e si parla dei danni gravissimi della centrale nucleare.. nell'altro posto.. quello li povero.. che non ci si ricorda neanche il nome.. sono solo morte persone.. mica danni economici..
Nonostante tutto questo è ancora li. Il Giappone riaprirà le centrali nucleari, e stai certo le prossime le farà ancora meglio.
Ammesso che il conto economico per pagare Fukushima e lo smantellamento di 30 reattori nei prossimi 30, glielo consenta.
Riaprirà le vecchie centrali sì. Ma di nuove ancora niente.
Inoltre parlare di eventi straordinari [B][U]E'[/U][/B] il problema di ogni struttura strategica dove c'è alto rischio per la popolazione.
Si può fare il paragone tra una centrale con un paio di reattori da 1GW che devono restare in funzione per 80-100 anni ed un parco eolico offshore del doppio della potenza che deve restare in funzione per 30 anni e va' "rinnovato" 3 volte nello stesso periodo.
Cosa accade con un evento eccezionale nel primo caso?
Danni incalcolabili che si ripercuotono per decenni.
Cosa può accade nel secondo caso in 90 anni?
Mi si rompono 10 pale su 150 ed affondano in mare?
Un imbarcazione strappa un cavo sottomarino ed ho blackout di 48 ore?
Sono eventi che non sono lontanamente paragonabili per pericolosità e costi.
Riaprirà le vecchie centrali sì. Ma di nuove ancora niente.
Inoltre parlare di eventi straordinari [B][U]E'[/U][/B] il problema di ogni struttura strategica dove c'è alto rischio per la popolazione.
Si può fare il paragone tra una centrale con un paio di reattori da 1GW che devono restare in funzione per 80-100 anni ed un parco eolico offshore del doppio della potenza che deve restare in funzione per 30 anni e va' "rinnovato" 3 volte nello stesso periodo.
Cosa accade con un evento eccezionale nel primo caso?
Danni incalcolabili che si ripercuotono per decenni.
Cosa può accade nel secondo caso in 90 anni?
Mi si rompono 10 pale su 150 ed affondano in mare?
Un imbarcazione strappa un cavo sottomarino ed ho blackout di 48 ore?
Sono eventi che non sono lontanamente paragonabili per pericolosità e costi.
vero e neanche paragonabili per qualità di rete e potenza disponibile.. e in caso dello tsunami di fukushima non cadono 10 pale su 150 ma 150 su 150 e devo rifare tutto da capo.. l'evento eccezionale mette ko la centrale nucleare e anche tutte le pale eoliche.. non è più gentile con le pale eoliche..
il problema resta sempre lo stesso.. la gente che vuole le pale eoliche la sera a che ora smette di usare internet per essere coerente con la propria politica energetica ?.. cosa fa in concreto per ridurre l'energia volendone di minor qualità ?.. o non fa niente e anzi consuma come e più degli altri ?
il problema resta sempre lo stesso.. la gente che vuole le pale eoliche la sera a che ora smette di usare internet per essere coerente con la propria politica energetica ?.. cosa fa in concreto per ridurre l'energia volendone di minor qualità ?.. o non fa niente e anzi consuma come e più degli altri ?
Ho parlato di [B][U]rischio per la popolazione e costi da sostenere[/U][/B].
Il parco eolico ha un costo di [B][U]gran lunga inferiore[/U][/B] in caso di evento eccezionale e con rischio quasi nullo per la popolazione.
Un parco eolico lo ricostruisci completamente in 2-3 anni.
Questo è uno dei tanti motivi per cui riescono a ricevere finanziamenti privati a condizioni migliori (chi caccia i soldi fa' anche di queste considerazioni)
Dei danni già pagati per [B][U]una sola centrale nucleare[/U][/B] in Giappone, ne stiamo parlando ancora dopo 10 anni e ne parleremo per altri 30 anni, come minimo.
Siamo sui 300 miliardi di $, ma chissà quante volte verrà rivista questa stima al rialzo (come tutte quelle fatte dal governo francese ed inglese per i programmi di smantellamento delle centrali)
Sfiga? Karma?
Potete chiamarla come volete, ma è accaduto e può accadere di nuovo.
Perchè ci sono molti reattori in funzione ed altri lo saranno, nei prossimi 30-40 anni.
In Giappone non abbiamo UN solo fattore di rischio.
Il parco eolico ha un costo di [B][U]gran lunga inferiore[/U][/B] in caso di evento eccezionale e con rischio quasi nullo per la popolazione.
Un parco eolico lo ricostruisci completamente in 2-3 anni.
Questo è uno dei tanti motivi per cui riescono a ricevere finanziamenti privati a condizioni migliori (chi caccia i soldi fa' anche di queste considerazioni)
Dei danni già pagati per [B][U]una sola centrale nucleare[/U][/B] in Giappone, ne stiamo parlando ancora dopo 10 anni e ne parleremo per altri 30 anni, come minimo.
Siamo sui 300 miliardi di $, ma chissà quante volte verrà rivista questa stima al rialzo (come tutte quelle fatte dal governo francese ed inglese per i programmi di smantellamento delle centrali)
Sfiga? Karma?
Potete chiamarla come volete, ma è accaduto e può accadere di nuovo.
Perchè ci sono molti reattori in funzione ed altri lo saranno, nei prossimi 30-40 anni.
In Giappone non abbiamo UN solo fattore di rischio.
Il caso di Fukushima è stato certamente sfortunato e sarà costoso certamente, ma il confronto che fai tu non ha alcun senso.
Primo perché un confronto non va fatto a parità di potenza ma di energia prodotta, e NON basta raddoppiare la potenza dell'impiato eolico per compensare il capacity factor molto più blando del vento rispetto al nucleare oltre al fatto che dovresti anche aggiungere i costi delle batterie per quando il vendo NON c'è.
Detto questo ti consiglio di guardare un po' di video dell'Avvocato dell'Atomo su youtube, o informarti sui suoi canali social.
Lo Tsunami che ha colpito la centrale di Fukushima Daiichi (la più vecchia) ha colpito altre 3 centrali, una anche più vicina ed esposta: nessuna delle altre 3 ha avuto problemi, forse perché erano più moderne. Anzi una è stata usata come rifugio per la popolazione.
La questione di fondo cmq è che il problema del riscaldamento climatico è molto reale e molto pericoloso, la scelta da fare è se si vuole affrontarlo minimizzando tutti i rischi che ci sono: di fornitura dei materiali necessari, di energia prodotto, di smaltimento degli stessi (per pericolosità e VOLUMI), di aspetti geopolitici, di affidabilità delle alternative.
Considerando tutti questi aspetti l'energia nucleare è una alternativa che NON è pensabile scartare sulla base di potenziali rischi (che come tali vanno gestiti) rispetto ad altri rischi di alternative comunque molto rilevanti: gas, rinnovabili, ecc.
Ci sarà un ritorno al nucleare, magari non in Italia (perché siamo un paese ignorante, emotivo e retrogrado, ed è quindi giustissimo che decliniamo), ma ci sarà eccome.
Ripeto guardati un po' di video di Luca Romano (Avvocato dell'Atomo) che è un divulgatore molto preparato e pacaro.
Saluti.
Primo perché un confronto non va fatto a parità di potenza ma di energia prodotta, e NON basta raddoppiare la potenza dell'impiato eolico per compensare il capacity factor molto più blando del vento rispetto al nucleare oltre al fatto che dovresti anche aggiungere i costi delle batterie per quando il vendo NON c'è.
Detto questo ti consiglio di guardare un po' di video dell'Avvocato dell'Atomo su youtube, o informarti sui suoi canali social.
Lo Tsunami che ha colpito la centrale di Fukushima Daiichi (la più vecchia) ha colpito altre 3 centrali, una anche più vicina ed esposta: nessuna delle altre 3 ha avuto problemi, forse perché erano più moderne. Anzi una è stata usata come rifugio per la popolazione.
La questione di fondo cmq è che il problema del riscaldamento climatico è molto reale e molto pericoloso, la scelta da fare è se si vuole affrontarlo minimizzando tutti i rischi che ci sono: di fornitura dei materiali necessari, di energia prodotto, di smaltimento degli stessi (per pericolosità e VOLUMI), di aspetti geopolitici, di affidabilità delle alternative.
Considerando tutti questi aspetti l'energia nucleare è una alternativa che NON è pensabile scartare sulla base di potenziali rischi (che come tali vanno gestiti) rispetto ad altri rischi di alternative comunque molto rilevanti: gas, rinnovabili, ecc.
Ci sarà un ritorno al nucleare, magari non in Italia (perché siamo un paese ignorante, emotivo e retrogrado, ed è quindi giustissimo che decliniamo), ma ci sarà eccome.
Ripeto guardati un po' di video di Luca Romano (Avvocato dell'Atomo) che è un divulgatore molto preparato e pacaro.
Saluti.
Ha senso sì.
Come ha senso parlare di un evento avverso disastroso per la popolazione, come il crollo di una diga.
Eccezionale quanto vuoi, ma è capitato più volte nella storia ed i danni sono stati enormi.
Ma ha senso nel momento in cui il fattore di capacità dell'eolico è il 40-50% (aumenta con gli impianti più moderni), mentre quello del nucleare si aggira intorno al 90%.
L'Hornsea One da 1.2GW ha prodotto quasi 5.2 TW nel 2020, quello che otterresti da un reattore nucleare da 5-600 MW.
E sì, anche se adottassi un sistema di accumulo (che non sono solo le batterie), il costo [B][U]reale[/U][/B], di un offshore sarebbe inferiore del nucleare.
Ribadisco reale, perchè quelle stime iniziali per il nucleare vengono spesso disattese, per quantità e tempo di realizzazione.
Segnati questo articolo:
https://www.world-nuclear-news.org/...resees-five-new
accordo per un 1 reattore Westinhouse AP1000 in Ucraina da 1.15 GW in una centrale esistente incompiuta, ed altri 4 della stessa potenza, in una nuova.
30 miliardi di $ il budget previsto.
Non un cenno sui tempi di realizzazione.
Ne sentiremo parlare ancora.
Ma non esiste il solo fattore di capacità, sembra che quando si parli di nucleare si voglia guardare solo a questo aspetto.
Occorre guardarli tutti, compreso quello economico, perchè oggi si stanno accorgendo che le politiche sul nucleare di 50 anni fa', si ripercuoteranno per decenni, perchè lo smantellamento, quello vero, deve ancora arrivare.
Fino ad ora ne hai visto solo un assaggio nei vari Paesi.
Tu hai citato Daiichi perchè ha resistito e meno male.
Ma io ti dico di guardare cosa è accaduto con la centrale di Monju in Giappone, perchè ci sono i disastri ambientali e poi ci sono i disastri economici.
reattore 1x 280MW sostanzialmente sperimentale - approvato nel 1986
entra in fase critica di produzione nel 1994
saltando i passaggi successivi, con diversi incidenti per fortuna non gravi per la popolazione ma critici, e tentativi d'insabbiamento, oltre ad omissione sui controlli, in 20 anni sostanzialmente, non ha mai prodotto energia per uso civile.
Trovi tutto in rete.
Meglio venire all'epilogo: costo totale quasi 10 miliardi di $.
Approvato lo smantellamento della centrale nel 2016:
https://www.neimagazine.com/news/ne...d-monju-6014448
[U]stima[/U] 3.3 miliardi di $ da completarsi entro il 2047.
Ribadisco stima, perchè non ho ancora visto uno stanziamento per lo smantellamento, che non sia stato nel tempo, ritoccato verso l'alto.
Perchè cito quella centrale?
Un reattore sostanzialmente sperimentale da valutare per altre centrali.
Ed è andata male.
E' quello che viene fatto oggi per certi reattori di IV generazione o SMR: si sperimenta a lungo, ma occhio, la soluzione facile ed economica per il nucleare non è affatto dietro l'angolo come qualcuno pensa.
Io ti consiglio di guardarti un po' di letteratura sull'argomento, oltre che ai blog e Youtube
ma anche no.
non sai proprio com'è fatto uno tsunami, eh? difficile che anche uan sola pala offshore subisca il minimo danno.
Detto questo ti consiglio di guardare un po' di video ...su youtube, o informarti sui suoi canali social.
grandi fonti FB e YT... ok, tutto chiaro.
90 è un po' ottimistico. se non erro in francia sono sotto attorno al 75-78%.
reattore 1x 280MW sostanzialmente sperimentale - approvato nel 1986
entra in fase critica di produzione nel 1994
saltando i passaggi successivi, con diversi incidenti per fortuna non gravi per la popolazione ma critici, e tentativi d'insabbiamento, oltre ad omissione sui controlli, in 20 anni sostanzialmente, non ha mai prodotto energia per uso civile.
Meglio venire all'epilogo: costo totale quasi 10 miliardi di $.
Approvato lo smantellamento della centrale nel 2016:
https://www.neimagazine.com/news/ne...d-monju-6014448
[U]stima[/U] 3.3 miliardi di $ da completarsi entro il 2047.
Ribadisco stima, perchè non ho ancora visto uno stanziamento per lo smantellamento, che non sia stato nel tempo, ritoccato verso l'alto.
in realtà monju (come superphenix, analogo disastro costellato da incidenti) è quello che viene chiamata 4° generazione. Che lungi dall'essere il futuro, è in realtà la riproprosizione di un passato fallimentare degli anni 70...
quoto.
https://www.neimagazine.com/news/ne...d-monju-6014448
notare che solo 4 dei 42 reattori potenzialmente attivabili sono stati riavviati...
si vede che hanno fatto 2 conti...
grandi fonti FB e YT... ok, tutto chiaro.
Tu sei l'ultimo che può parlare di fonti, perché di tutte le tue opinioni non ne hai documentata una.
Ho detto di gurdare i video dell'Avvocato dell'Atomo che a differenza tua documenta le sue affermazioni ed informazioni in maniera dettagliata e verificare.
Come ha senso parlare di un evento avverso disastroso per la popolazione, come il crollo di una diga.
Eccezionale quanto vuoi, ma è capitato più volte nella storia ed i danni sono stati enormi.
Ma ha senso nel momento in cui il fattore di capacità dell'eolico è il 40-50% (aumenta con gli impianti più moderni), mentre quello del nucleare si aggira intorno al 90%.
L'Hornsea One da 1.2GW ha prodotto quasi 5.2 TW nel 2020, quello che otterresti da un reattore nucleare da 5-600 MW.
E sì, anche se adottassi un sistema di accumulo (che non sono solo le batterie), il costo [B][U]reale[/U][/B], di un offshore sarebbe inferiore del nucleare.
Ribadisco reale, perchè quelle stime iniziali per il nucleare vengono spesso disattese, per quantità e tempo di realizzazione.
Segnati questo articolo:
https://www.world-nuclear-news.org/...resees-five-new
accordo per un 1 reattore Westinhouse AP1000 in Ucraina da 1.15 GW in una centrale esistente incompiuta, ed altri 4 della stessa potenza, in una nuova.
30 miliardi di $ il budget previsto.
Non un cenno sui tempi di realizzazione.
Ne sentiremo parlare ancora.
Ma non esiste il solo fattore di capacità, sembra che quando si parli di nucleare si voglia guardare solo a questo aspetto.
Occorre guardarli tutti, compreso quello economico, perchè oggi si stanno accorgendo che le politiche sul nucleare di 50 anni fa', si ripercuoteranno per decenni, perchè lo smantellamento, quello vero, deve ancora arrivare.
Fino ad ora ne hai visto solo un assaggio nei vari Paesi.
Tu hai citato Daiichi perchè ha resistito e meno male.
Ma io ti dico di guardare cosa è accaduto con la centrale di Monju in Giappone, perchè ci sono i disastri ambientali e poi ci sono i disastri economici.
reattore 1x 280MW sostanzialmente sperimentale - approvato nel 1986
entra in fase critica di produzione nel 1994
saltando i passaggi successivi, con diversi incidenti per fortuna non gravi per la popolazione ma critici, e tentativi d'insabbiamento, oltre ad omissione sui controlli, in 20 anni sostanzialmente, non ha mai prodotto energia per uso civile.
Trovi tutto in rete.
Meglio venire all'epilogo: costo totale quasi 10 miliardi di $.
Approvato lo smantellamento della centrale nel 2016:
https://www.neimagazine.com/news/ne...d-monju-6014448
[U]stima[/U] 3.3 miliardi di $ da completarsi entro il 2047.
Ribadisco stima, perchè non ho ancora visto uno stanziamento per lo smantellamento, che non sia stato nel tempo, ritoccato verso l'alto.
Perchè cito quella centrale?
Un reattore sostanzialmente sperimentale da valutare per altre centrali.
Ed è andata male.
E' quello che viene fatto oggi per certi reattori di IV generazione o SMR: si sperimenta a lungo, ma occhio, la soluzione facile ed economica per il nucleare non è affatto dietro l'angolo come qualcuno pensa.
Io ti consiglio di guardarti un po' di letteratura sull'argomento, oltre che ai blog e Youtube
Però scusa non facciamo cherry picking.
Il capacity factor che mi citi per il vento circa 50% vale per quell'impianto, ma in media NON è così, solitamente è attorno al 40% per eolico offshore.
Il capacity factor del nucleare è in media molto più alto circa il 90% o più ma ovunque. La Francia ha tanti reattori ed è possibile che in media il loro parco presenti CF medio più basso, ma per scelte che possono fare loro.
Mi dici che anche aggiungendo un misterioso sistema di accumulo (che NON sono le batterie ma non mi dici quale è, sarebbe comunque più economico il vento. Nessuno dice che il nucleare debba essere la soluzione che costa meno, però le alternative con cui confrontarlo devono generare la stessa energia ed in condizioni di disponibilità analoga, ed esistere altrimenti che confronto è?
I costi di decommissioning ci sono per tutti gli impianti e tutte le tecnologie sono sussidiate, le rinnovabili in modo mostruoso altrimenti in molti casi non stanno sul mercato perché quando producono lo fanno tutte insieme ed in molti casi hai addirittura prezzi negativi. Questo fra l'altro è una delle ragioni che frenano l'introduzione di più rinnovabili in paesi che già ne hanno parecchio ed è un limite alla decarbonizzazione realmente fattibile.
Detto questo in progetti recenti, i costi di decommissioning sono conteggiati nei business plan di quegli investimenti, ovviamente se poi un paese decide di fermare quegli impianti anzitempo (come successo in Italia) è normale che i costi vadano coperti dal decisore di quello spegnimento e messi nel nostro caso a carico della collettività (che ha deciso).
I costi di una tecnologia tendono a scendere con l'aumentare dei pezzi prodotti, ed anche la sua sicurezza, è valso per l'auto, gli aerei qualsiasi cosa.
Vale e varrà anche per il nucleare dove infatti c'è molto fermento in tutto il mondo.
I reattori veloci con Superphenix sono stati fermati perché non economici da operare in quanto il costo dell'uranio rendeva la trasmutazione di U238 in Pu239 non vantaggiosa.
Alcune tecnologie di cosiddetta 4a generazione saranno reattori veloci, ma questo non significa che Superphenix lo fosse già.
A me non interessa convincere nessuno, ribadisco che da punti di vista vari (geopolitici, esigenze di materiali e spazi di installazione, ecc) il nucleare ha molti lati positivi come partner ideale delle rinnovabili per la sostituzione del parco fossile che attualmente si fa carico della generazione di base nella maggioranza dei paesi del mondo.
Poi se si vogliono vedere solo i difetti, spesso gonfiandoli in modo NON scientifico, pazienza. Altri si spera saranno meno miopi di noi.
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