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Possibile cessione di Italdesign da parte di Audi: i sindacati esprimono preoccupazione

di pubblicata il , alle 15:30 nel canale Mercato Green Possibile cessione di Italdesign da parte di Audi: i sindacati esprimono preoccupazione

Rappresentanti sindacali in Italia segnalano che Audi, marchio del Gruppo Volkswagen, avrebbe avviato procedure per la vendita della sua controllata Italdesign. Questa mossa rientrerebbe in un'ampia strategia di riduzione dei costi a livello di gruppo.

 

Rappresentanti delle sigle sindacali in Italia hanno sollevato inquietudini riguardo al futuro di Italdesign, la nota società di design e ingegneria parte del Gruppo Volkswagen tramite Audi. Secondo quanto riferito dalle rappresentanze dei lavoratori (fonte), Audi starebbe procedendo verso una cessione della controllata italiana.

L'operazione si inserirebbe nel contesto delle azioni mirate al contenimento dei costi portate avanti dal Gruppo Volkswagen. Ai rappresentanti sindacali sarebbe stato comunicato che per Italdesign sono in corso attività di due diligence e valutazione propedeutiche a una potenziale vendita.

Italdesign è entrata a far parte del perimetro Volkswagen nel 2010, con Audi che acquisì inizialmente una quota di maggioranza. Le quote rimanenti passarono sotto il controllo completo del gruppo tedesco nel 2015. La società italiana ha contribuito nel tempo a diversi progetti per l'industria automobilistica e non solo.

Italdesign nacque il 13 febbraio 1968 a Moncalieri, in provincia di Torino. Fu fondata dal rinomato designer automobilistico Giorgetto Giugiaro e da Aldo Mantovani, che si occupava maggiormente degli aspetti ingegneristici e della realizzazione dei prototipi. Il nome originale era Studi Italiani Realizzazione Prototipi S.p.A. (SIRP), che divenne presto Italdesign. Un fatto consolidato nella storia dell'automobile è poi la collaborazione tra Italdesign, e in particolare Giugiaro, e DeLorean Motor Company per la DMC-12, l'iconica vettura di Ritorno al Futuro.

Le organizzazioni sindacali hanno reso noto che un incontro con tutti i dipendenti di Italdesign è in programma per il 12 maggio presso la sede dell'azienda a Moncalieri. Un portavoce di Italdesign ha scelto di non rilasciare commenti sulla questione al momento.

20 Commenti
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DelusoDaTiscali09 Maggio 2025, 15:47 #1
L' automotive in Italia è morto e stramorto, ucciso dall' esodo di FCA (ora Stellantis) in Francia e dal Green Deal, insistere nel dare notizia della chiusura di ogni singolo impianto o ufficio studi è un esempio di basso giornalismo, quel ripetere all' infinito notizie scontate nel tentativo di mantener vivo l'interesse del pubblico.
Kuriosone09 Maggio 2025, 21:37 #2
Italia Patriota con l'UE e Sovrana con il popolo che li ammazza di tasse.
AlexSwitch10 Maggio 2025, 00:48 #3
Purtroppo, viste le note vicissitudini di un mercato europeo fermo al 2020 a causa di una politica green senza criterio imposta da Bruxelles e di una miope avidità da parte delle case automobilistiche, i conti non stanno tornando e quindi si tenta di correre ai ripari sacrificando anche perle come Italdesign.

Già vedo i cinesi con l'acquolina in bocca pronti a papparsi il prelibato boccone!
Darkon10 Maggio 2025, 08:54 #4
Secondo me si sbaglia brutalmente a dire "eh ma è colpa della UE, del green, di questo o di quest'altro".

Il vero problema, secondo me, non è il green e tanto meno l'UE perché anche senza green ed UE l'automotive sarebbe morto prima in Italia e poi anche altrove per il semplice fatto che ormai si campava di rendita da decenni.

In Europa (tutta) non c'era e non c'è un progetto innovativo, una ricerca per mezzi innovativi, non c'è la volontà di creare elettronica rivoluzionaria... niente.

Da 10 anni a questa parte semmai è successo il contrario: auto anche di marchi blasonati sono calate qualitativamente invece che migliorare.

E tutto questo vogliamo farlo passare come colpa del green o dell'UE???

Eh no! La colpa è che abbiamo una classe imprenditoriale e politica che non ha saputo e non sa guardare più in là di qualche anno. E mentre altrove si fa, nel bene e nel male, in Europa siamo fermi ad aspettare gli eventi perché non sia mai che qualcuno da qualche parte abbia a lamentarsi per qualche cantiere o centrale o altro.

Guarda la TAV e le proteste che a tutt'oggi vengono permesse... chissà perché altrove e non parlo per forza della Cina ma anche dei democraticissimi USA a quest'ora, anzi... molti anna fa, più di qualcuno sarebbe finito in un carcere di quelli seri e l'opera era belle e finita.
AlexSwitch10 Maggio 2025, 09:15 #5
Pochi giorni fa Elkann ( Stellantis ) e De Meo ( Renault ) in una intervista al Le Figaro, sostanzialmente hanno sottolineato proprio il fatto che la transizione imposta dall'UE stia facendo solo ed esclusivamente danni.
Vero è, come ho scritto, che il mercato e l'industria auto europea era già in crisi dal 2020, ma avevano margini per recuperare. Questi margini invece ora sono stati sacrificati per arrivare ad avere una offerta 100% elettrica entro il 2035, praticamente dopodomani!
Inoltre ad aggravare la situazione c'è il fatto che il mercato BEV in Europa, ad eccezion fatta per la Norvegia, non è praticamente decollato dal 2022 ad oggi limitando parecchio o addirittura azzerando i ritorni sugli investimenti fatti nelle prime piattaforme BEV. In queste condizioni l'industria auto Europea di massa non può andare avanti perchè, come evidenziato dai capi di Stellantis e Renault, le vetture stanno diventando rapidamente sempre meno accessibili alla maggior parte del mercato.

Purtroppo la scarsa qualità della politica la abbiamo anche in Europa che ha preferito una scelta " integralista " partendo proprio da un settore che ha una incidenza molto bassa ( circa il 7% ) sulle emissioni globali di CO2, ma che impegna(va) ancora parecchi lavoratori tra diretti ed indotto.
Siamo nel classico caso in cui la cura sconfiggerà il male ma come effetto collaterale sta uccidendo il paziente.
Darkon10 Maggio 2025, 09:32 #6
Originariamente inviato da: AlexSwitch
Pochi giorni fa Elkann ( Stellantis ) e De Meo ( Renault ) in una intervista al Le Figaro, sostanzialmente hanno sottolineato proprio il fatto che la transizione imposta dall'UE stia facendo solo ed esclusivamente danni.


Sinceramente sono due personaggi che dovrebbero solo tacere perché i danni li hanno fatti loro MOLTO ma MOLTO prima che la transizione venisse anche solo iniziata a pensare.

Vero è, come ho scritto, che il mercato e l'industria auto europea era già in crisi dal 2020, ma avevano margini per recuperare. Questi margini invece ora sono stati sacrificati per arrivare ad avere una offerta 100% elettrica entro il 2035, praticamente dopodomani!


Non concordo per niente. L'automotive era in crisi da anni prima ma non per mancanza di utili (nel 2024 VW per fare un esempio dichiara un utile di 12 miliardi eh, non milioni) ma perché si è scelto in maniera scriteriata di smettere di reinvestire, diminuire la qualità e spostare la produzione in paesi a basso costo per massimizzare ancora di più gli utili. VW ma anche stellantis hanno messo a catalogo dei modelli elettrici ridicoli che denotano la totale mancanza di impegno in tal senso e l'interesse semplicemente a dire che hanno fatto il compitino. Non parliamo poi dell'ibrido dove sono riusciti a spacciare per ibride soluzioni dove la componente elettrica è talmente insignificante che dovrebbe essere considerata una truffa.
Quindi ribadisco ma quale sacrificio avrebbero fatto che la sola VW ha comunque chiuso il bilancio con un UTILE ripeto non fatturato, non altro, UTILE di 12 MILIARDI?!?!

Inoltre ad aggravare la situazione c'è il fatto che il mercato BEV in Europa, ad eccezion fatta per la Norvegia, non è praticamente decollato dal 2022 ad oggi limitando parecchio o addirittura azzerando i ritorni sugli investimenti fatti nelle prime piattaforme BEV.


Anche questa perdonami ma è una cosa senza senso. Come ci si poteva aspettare vendite molto diverse da quelle che ci sono state? Il passaggio a BEV sarà molto graduale e te lo dice uno che ci crede. Realisticamente ci vorranno 15/20 anni NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI. È impensabile ipotizzare di avere vendite massive di BEV dall'oggi al domani e se una azienda multinazionale mi dice che prevede un andamento del genere del mercato per quanto mi riguarda hanno perso il cervello.

In queste condizioni l'industria auto Europea di massa non può andare avanti perchè, come evidenziato dai capi di Stellantis e Renault, le vetture stanno diventando rapidamente sempre meno accessibili alla maggior parte del mercato.


Semplicemente si stanno giustificando per sperare in contributi e regalie di stato. I problemi dell'industria europea sono semmai che non hanno investito praticamente niente, che energia e infrastrutture fanno pietà. Che il costo del lavoro è spropositato soprattutto per ruoli a bassa specializzazione. E tutta una serie di problemi strutturali noti da sempre ma che nessuno vuole trattare perché politicamente impopolari.

Purtroppo la scarsa qualità della politica la abbiamo anche in Europa che ha preferito una scelta " integralista " partendo proprio da un settore che ha una incidenza molto bassa ( circa il 7% ) sulle emissioni globali di CO2, ma che impegna(va) ancora parecchi lavoratori tra diretti ed indotto.


Secondo me non sarebbe cambiato niente. Anche senza obblighi al 2035 il castello di carte stava crollando ugualmente. Come ti ho scritto sopra la mancanza di investimenti, la qualità in picchiata e un mercato estero con Giappone, Corea ma anche Cina sempre più competenti ed economici avrebbe portato comunque al collasso.

Ribadisco che la salvezza europea passa solo da una rivoluzione della mentalità: investimenti in progetti innovativi (non piace l'elettrico ok, studia una qualche alternativa ma porta avanti qualcosa), qualità ed elettronica ai massimi livelli e non in calo come negli ultimi 10 anni, riduzione drastica del costo del lavoro e dell'energia.
Mparlav10 Maggio 2025, 10:43 #7
Spero che trovi presto un nuovo acquirente che sappia sfruttare la decennale esperienza nel design automobilistico.
Le case automobilistiche si lagnano delle normative auto da quando hanno introdotto la "marmitta catalitica"...
azi_muth10 Maggio 2025, 14:08 #8
A riconferma di quanto detto da alcuni anche qui:


[B]Giugiaro: «L’automotive in mano ai cinesi? Presto ci supereranno in tutto.[U] Con l’elettrico l’Europa si è suicidata[/U]»[/B]

...

«L’Europa si è suicidata con la mobilità elettrica. Per colpa di governi inetti che hanno pensato di risolvere il problema ambientale con un tratto di penna. E invece hanno creato altri problemi. Audi ad esempio, che controlla Italdesign, ha investito tantissimo nella transizione green, in vetture che però si faticano a vendere. L’azienda conta più di 7 mila esuberi. Secondo voi i tedeschi che fanno: licenziano in Germania o vendono attività in Italia per fare cassa? Alla fine compreranno tutto i gruppi cinesi».

Italdesign ai cinesi?
«Non ho notizie certe al riguardo. Ma è il risultato della corsa europea all’elettrico. Abbiamo aperto le porte a nuovi gruppi industriali extra Ue che adesso fanno ottimi prodotti. Se iniziano a comprare centri stile in Europa, come Italdesign, poi ci supereranno in tutto».


https://torino.corriere.it/notizie/...847adbxlk.shtml
Ripper8910 Maggio 2025, 15:04 #9
Originariamente inviato da: Darkon
Secondo me si sbaglia brutalmente a dire "eh ma è colpa della UE, del green, di questo o di quest'altro".

Il vero problema, secondo me, non è il green e tanto meno l'UE perché anche senza green ed UE l'automotive sarebbe morto prima in Italia e poi anche altrove per il semplice fatto che ormai si campava di rendita da decenni.

In Europa (tutta) non c'era e non c'è un progetto innovativo, una ricerca per mezzi innovativi, non c'è la volontà di creare elettronica rivoluzionaria... niente.

Da 10 anni a questa parte semmai è successo il contrario: auto anche di marchi blasonati sono calate qualitativamente invece che migliorare.

E tutto questo vogliamo farlo passare come colpa del green o dell'UE???

Eh no! La colpa è che abbiamo una classe imprenditoriale e politica che non ha saputo e non sa guardare più in là di qualche anno. E mentre altrove si fa, nel bene e nel male, in Europa siamo fermi ad aspettare gli eventi perché non sia mai che qualcuno da qualche parte abbia a lamentarsi per qualche cantiere o centrale o altro.

Guarda la TAV e le proteste che a tutt'oggi vengono permesse... chissà perché altrove e non parlo per forza della Cina ma anche dei democraticissimi USA a quest'ora, anzi... molti anna fa, più di qualcuno sarebbe finito in un carcere di quelli seri e l'opera era belle e finita.
La qualità è diminuita per il semplice motivo che si è alla ricerca di una maggiore competitività dei prezzi.

Non siamo capaci ci competere con gli asiatici ( Cina, Sud Korea e Giappone ), e il green ha accentuato le differenze specie contro la Cina.
Green ? Sbaglio o è una decisione presa dall'UE ?

Questo è quello che succede quando cedi il know how ad altri e soprattutto quando lo stato non interviene nelle vendite delle nostre aziende.
unnilennium10 Maggio 2025, 17:50 #10
Prima si combatteva per produrre e vendere auto, ora si combatte per il dividendo. Non importa quante auto vendi, ma quanto guadagni. Meglio vendere poche auto ma a prezzi assurdi, e quello lo stanno ancora facendo. Ricerca sviluppo etc ma perché, mica serve per vendere auto, se si può risparmiare su tutto si fa e si tira a campare. Se poi arriva una novità, coreana cinese o quello che è, e si finisce gambe all'aria è colpa della UE. Non di chi si e preso il dividendo e basta senza fare niente per anni. E che continuerà a fregarsene guadagnando alle spalle degli altri.

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