Ricarica auto elettriche: con la rete da 350 kW costa come una sportiva da 9 km con un litro
di Rosario Grasso pubblicata il 30 Gennaio 2020, alle 18:41 nel canale Soluzioni di ricarica
È finito il periodo di promozione iniziale per Ionity, il noto network europeo di stazioni di ricarica ad alta potenza: le tariffe definitive sono più salate di quanto qualcuno immaginasse
119 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infodeve funzionare come un meccanismo di precisione e non dura per sempre, costa troppo e produce scorie alle quali si deve prestare ancora più attenzione, oltre che spesso sia gli impianti che le scorie possono essere affidate alle persone sbagliate.
quando sarà messa a punto la fusione, sarà decisamente un'altro tipo di rischio, che ad oggi, con il nucleare a fissione non è remunerativo.
fukugima insegna, e stava nelle mani migliori che si potessero pretendere.
concordo su tutto, salvo che i giapponesi siano "le migliori mani": tutt'altro.
incidenti gravi ne hanno avuti tutti, nessuno escluso. Incidenti gravissimi (noti) per ora russi, giapponesi, e in seconda linea inglesi e americani. Statisticamente ora tocca ai francesi, e con l'età degli impianti e le magagne che hanno, il rischio è in aumento.
By(t)e
concordo: nel traffico di continui stop&go, l'elettrico dà il meglio.
altrove non ha senso.
A casa no.
Se parliamo di colonnine e di "servizio di ricarica", le imprese in oggetto pagheranno le loro imposte (quasi mai l'Irpef) sugli utili, non sull'energia venduta in sè, ma sul margine al netto di ogni altro costo.
E' come dire che i benzinai pagano le imposte sui loro utili.
Insomma, non c'entra nulla e la tassazione non è neanche lontanamente paragonabile.
Perchè ci sono i costi di gestione del servizio: spazio, organizzazione, colonnine, e quant'altro.
Fornire energia a richiesta con potenze molto elevate è, come diciamo da anni, appunto una cosa molto costosa.
I margini saranno quel che saranno.
Sono bazzeccole rispetto a produzione e trasporto di energia elettrica.
Anche alla centrale termoelettrica i combustibili ci devono arrivare, peraltro.
In realtà no, è un luogo comune privo di fondamenta.
Basta fare due conti e vedi che perdi quasi tutta la maggiore efficienza con produzione e trasporto dell'energia.
Senza considerare:
-le centinaia di kg aggiuntivi che ti porti appresso, con le batterie, che comportano maggiori consumi.
-il notevolissimo dispendio energetico aggiuntivo dato dalla produzione (e poi smaltimento) delle batterie stesse.
L'auto elettrica è molto inefficiente.
Le mostruose accise sui carburanti, che a spanne ne raddoppiano il prezzo ante IVA, non ci sono sull'energia elettrica.
sull'elettricità ci sono oneri di sistema, e sono una fetta molto consistente (a occhio sul 50%)
a mio parere il livello di tassazione è +/- similare.
Ma sul "nucleare stesso", no: in Cina stanno costruendo (alcuni già finiti) in modo economico e veloce proprio quei reattori occidentali (EPR ed AP1000) che qui hanno tempi e costi estremamente dilatati.
vediamo quando saranno in funzione e dopo quanti anni avranno il primo incidente dovuto a lavori fatti a cazzo di cane...
a parte che sono una frazione infinitesimale del parco centrali...
questa - come l'affermazione opposta - è una stracazzata.
la valutazione dell'efficienza complessiva è di una difficoltà e complessità enormi, e dipendenti da una quantità di fattori numerosissima ed estremamente variabile
ne consegue che le partigianerie e le affermazioni estreme e decontestualizzate sono pure cazzate elevate al cubo.
Imposta sul reddito delle persone fisiche.
non c'entra una cippa, neanche da lontano
percorrenze sul misto urbano/suburbano alla portata di un normalissimo diesel più leggero ed economico
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