L'UE stanzia 852 milioni di euro per la produzione delle batterie EV: il sogno della 'batteria europea' non si è spento
di Vittorio Rienzo pubblicata il 07 Luglio 2025, alle 16:22 nel canale Mobilità Elettrica
L’UE investe 852 milioni in sei progetti di produzione di batterie elettriche tra Germania, Francia, Polonia e Svezia. Obiettivo: ridurre le emissioni, rafforzare la competitività industriale e creare una filiera europea delle batterie. La produzione partirà entro il 2030 e contribuiranno a tagliare 91 milioni di tonnellate di CO₂
La Commissione Europea ha annunciato lo stanziamento di 852 milioni di euro a favore di sei progetti innovativi dedicati alla produzione di celle per batterie elettriche. L'importo, proveniente dal Fondo per l’Innovazione e alimentato dal sistema europeo di scambio di quote di emissione (EU ETS), rappresenta un passo strategico per accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e rafforzare l’autonomia industriale dell’Unione.
I progetti selezionati – localizzati in Germania, Francia, Polonia e Svezia – sono stati individuati a seguito del bando Battery 24, lanciato nel dicembre 2024. L’obiettivo è duplice: ridurre le emissioni di gas serra nel settore dei trasporti e consolidare una filiera industriale europea nel campo delle batterie per veicoli elettrici.
Entro il 2030, le nuove gigafactory dovrebbero entrare in funzione, raggiungendo una capacità produttiva complessiva di circa 56 gigawattora all’anno. Nei primi dieci anni di attività, è attesa una riduzione delle emissioni pari a circa 91 milioni di tonnellate di CO₂.
Tra i progetti finanziati figurano:
- ACCEPT (Francia – Automotive Cells Company ACC)
- AGATHE (Francia – Verkor)
- CF3_at_Scale (Germania – Cellforce Group)
- NOVO One (Svezia – NOVO Energy)
- WGF2G (Germania – Leclanché)
- 46inEU (Polonia – LG Energy Solution)
Il finanziamento coprirà sia le spese in conto capitale che quelle operative, con un’erogazione progressiva subordinata al raggiungimento delle tappe progettuali. La firma dei contratti con l’Agenzia europea per il clima (CINEA) è prevista per il terzo trimestre del 2025.
Nonostante l’impegno complessivo dell’UE, l’Italia resta assente da questa fase di sviluppo, evidenziando la mancanza di una strategia industriale strutturata sulla mobilità elettrica. Una posizione in controtendenza rispetto ad altri Paesi membri e che alimenta il dibattito sulle politiche nazionali in materia di transizione energetica.
Il nuovo ciclo di investimenti arriva in un momento critico per il settore europeo delle batterie. Il caso Northvolt, startup svedese inizialmente considerata pioniera ma in seguito bloccata da difficoltà operative e costi elevati, è un monito sulle sfide che attendono i nuovi progetti. La concorrenza asiatica, guidata da giganti come CATL e BYD – che vantano ingenti investimenti da parte del governo cinese – continua a dominare il mercato grazie a tecnologie consolidate e a economie di scala non ancora raggiungibili in Europa.
Il Fondo per l’Innovazione ha già assegnato circa 12 miliardi di euro a oltre 200 progetti dal 2021. Di questi, circa a 3 miliardi sono stati riservati specificamente al rafforzamento della filiera europea delle batterie, considerata essenziale per garantire l'autonomia tecnologica e la resilienza economica dell’Unione.
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDopo il fallimento da 13 miliardi della Northvolt ( soldi nostri ) insistiamo con questa tecnologia che non maneggiamo....
L'europa continua con la sua ideologia che passa da finanziamenti green e continua con il riarmo a spese dei cittadini...
Nel mentre le imprese falliscono e chiudono, le strade sono con le pezze , la sanità è al collasso senza un ricambio generazionale ,( ovvio i figli sono sempre meno ) e con un'immigrazione incontrollata che ha portato altra criminalità oltre ad aver appesantito il sistema sociale ( qualcuno disse : " ci pagano le pensioni"
Da scettico dell'europa che crea tappi "intelligenti" per cittadini "defi...enti", che misura la lunghezza delle zucchine.... bè posso dire che ufficialmente non se ne sente più il bisogno...
Ah ma perché esiste un partito non allineato?
No perché credo che abbia governato sia sinistra che destra e non sia cambiato una ceppa su questo argomento ma correggimi se sbaglio e indicami pure quale sarebbe il partito che rivoluziona tutto... oh roba un minimo seria eh se mi tiri fuori partiti impresentabili tipo italexit o come si chiama che non vincerebbe manco alle comunali del mio paesino evito di perdere tempo.
La spesa pubblica è composta da:
[LIST]
[*]Consumo => spesa corrente per stipendi, pensioni beni e servizi pubblici come gli ospedali
[*]Investimenti => strade, ponti, infrastrutture digitali, ferrovie, scuole + una parte di consumo che sono gli stipendi di chi ci lavora.
[*]Spesa in ricerca e sviluppo
[/LIST]
Secondo te quale delle tre offre sul lungo periodo permette di aumentare la produttività in modo stabile?
No perché credo che abbia governato sia sinistra che destra e non sia cambiato una ceppa su questo argomento ma correggimi se sbaglio e indicami pure quale sarebbe il partito che rivoluziona tutto... oh roba un minimo seria eh se mi tiri fuori partiti impresentabili tipo italexit o come si chiama che non vincerebbe manco alle comunali del mio paesino evito di perdere tempo.
Non è questione di partiti o meno, oggi stiamo raccogliendo i frutti del passato, il passato è aver delegato tutto prima ai paesi dell'est, poi in cina..
Il passato è aver creato un mostro burocratico che è efficiente a contare i peli del deretano ai cittadini che seguono le norme da "brave api operarie", ma che ha lasciato campo aperto a chiunque sia passato a fare la spesa con i saldi ..Allo stesso tempo ha incentivato un'immigrazione di massa con la scusa della bontà e lasciato i paesi di primo approdo sbrogliare la matassa che ora sta ci esplodendo in mano..
L'industria è quasi sparita a suon di norme impossibili da rispettare e l'agricoltura limitata da norme sempre più stringenti.
Allo stesso tempo siamo di meno e siamo invecchiati con un costo sociale da paura, per assistenza e pensioni..
Quindi investiamo in batterie ? Ovvero tecnologie che non maneggiamo?!
Forse l'idea da seguire è davvero diversa....
Il passato è aver creato un mostro burocratico che è efficiente a contare i peli del deretano ai cittadini che seguono le norme da "brave api operarie", ma che ha lasciato campo aperto a chiunque sia passato a fare la spesa con i saldi ..Allo stesso tempo ha incentivato un'immigrazione di massa con la scusa della bontà e lasciato i paesi di primo approdo sbrogliare la matassa che ora sta ci esplodendo in mano..
L'industria è quasi sparita a suon di norme impossibili da rispettare e l'agricoltura limitata da norme sempre più stringenti.
Allo stesso tempo siamo di meno e siamo invecchiati con un costo sociale da paura, per assistenza e pensioni..
Quindi investiamo in batterie ? Ovvero tecnologie che non maneggiamo?!
Forse l'idea da seguire è davvero diversa....
Permettimi delle osservazioni:
Prima di tutto non posso che darti ragione... siamo riusciti a perdere tutti o quasi i treni economici che potevamo avere a portata di mano e non sto a ripetere quello che correttamente hai descritto. Allo stesso tempo però permettimi di farti riflette che tutte queste cose sono conseguenze del fatto che mentre nel resto del mondo si sperimentava, si tentavano strade spesso fallimentari, si cercava forza economica o industriale a noi (europei eh... non io e te) piaceva sollazzarci. Per anni ci siamo raccontati la favola del siamo i grandi del mondo e non cambierà mai. Nel frattempo abbiamo regalato conoscenze e lavoro a Cina e company perché ci faceva fatica anche fare le cose in casa. A tutt'oggi gli europei sono fra i popoli più ostili a qualsiasi cambiamento. Alla fine dei giochi la politica avrà le sue colpe ma la prima colpa è stata dei popoli che a tutt'oggi sono lì che si lamentano ma in ben pochi sarebbero disposti anche solo a muovere un dito o spendere 1€ di tasca propria per provare a cambiare le cose.
La seconda osservazione è che a differenza tua, Kuriosone, ha detto un'altra cosa:
continuano a votare sempre quello che i partiti gli ordinano
questo presuppone che esista una alternativa anche perché altrimenti cosa ordinano a fare? Ed è una frase che torna ciclicamente, ogni 3x2 la senti uscire ed è figlia del primo punto che ti dicevo: un sacco di gente si lamenta della classe politica, delle decisioni, ti dicono che si dovrebbe votare altri ma poi se a tutta questa massa gli dicessimo "ok, facciamo un partito che cambi le cose, metti 10€/anno e ci proviamo" spariscono tutti. Questo è il problema per cui le cose non cambieranno mai e non servono ordini di chi votare perché tanto non c'è manco una alternativa da votare perché chi dovrebbe incazzarsi e desiderare che le cose cambino gli fa fatica anche solo organizzarsi in un partito e provarci davvero a cambiare qualcosa.
Ecco come mai alla fine tutto sommato è giusto che vada avanti la Cina perché loro pur sotto dittatura sono più vivi che noi come popolo.
Ah giusto per chiarezza aggiungo che investire adesso quando ormai il treno è andato nelle batterie o almeno nelle batterie al Litio è anche secondo me una emerita cazzata eh. Semmai ammesso che esista investirei in ricerca per trovare qualcosa di completamente alternativo alle batterie al litio ma certo è inutile spendere adesso per una tecnologia già ampiamente in mano ad altri.
Ma comunque è meglio spendere in R&S ( almeno ci provi) che in spesa corrente, incentivi sul nulla, mance e mancette...che è invece la richiesta dell'elettore medio.
Su questo penso che nessuno abbia dubbi o incertezze. Sicuramente meglio che fare l'ennesimo e inutile incentivo.
E l'ultima frase esprime benissimo il perché più invecchio e più penso che l'elettore medio è un emerito idiota e l'origine di gran parte dei nostri problemi.
E l'ultima frase esprime benissimo [U]il perché più invecchio e più penso che l'elettore medio è un emerito idiota [/U]e l'origine di gran parte dei nostri problemi.
Qui dissento , chi ha seguito i treni di greta&co, o dei pseudo-diritti dei progressisti sono proprio i giovanissimi, che non ci hanno portano da alcuna parte.
Il problema non è l'età, ma la capacità di agire come gruppo, cosa che in passato si riusciva a fare perchè la società era connessa e coesa, in quanto tutti avevano bisogno del prossimo per sopravvivere e questo era cristallino per chi stava uscendo da una guerra..A chi è venuto dopo la cosa non era chiara per niente, la tecnologia individualista ( ognuno ha il proprio universo a portata di click ) ha fatto il resto.
Se la classe dirigente fosse stata illuminata, soprattutto quella europea che ha non armonizzato al suo interno la differenza tra popoli, anzi ne ha accentuato le differenze, invece unirli ha favorito alcuni e schiacciato altri.
Penso a quanti settori sono stati spazzati via dalle normative, che li hanno resi non competitivi.
Serviva uno scudo alla globalizzazione, per proteggerci da chi produceva pagando un piatto di riso e un tetto, mentre noi ci scannavamo per le 8 ore , i permessi retribuiti, le ferie, la malattie... Quelli lavoravano senza soluzione di continuità e continuano a farlo, in barba ai contratti collettivi e in barba alle norme green..
Cifre ridicole.
Non potranno competere con la Cina nè come numeri ma soprattutto come "prezzo" .
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