In arrivo migliaia di colonnine veloci lungo le autostrade. Approvata la nuova normativa UE in via definitiva

di pubblicata il , alle 14:01 nel canale Soluzioni di ricarica In arrivo migliaia di colonnine veloci lungo le autostrade. Approvata la nuova normativa UE in via definitiva

Oggi è stata approvata anche dal Consiglio Europeo in via definitiva la nuova normativa sulle infrastrutture per i combustibili alternativi. L'Unione Europea schiaccia l'acceleratore sull'elettrico.

 
134 Commenti
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futuristicone26 Luglio 2023, 15:32 #21
Verissimo Strato, la Cina ha tutto l'interesse commerciale a promuovere l'ideologia Green europea in quanto prima produttrice di batterie, pannelli e pale eoliche sia a livello domestico che industriale ed aziendale. Si spera in una drastica riduzione del prezzo finale della batterie ad uso accumulo domestico.
gd350turbo26 Luglio 2023, 15:40 #22
Originariamente inviato da: futuristicone
Tasslehoff meravigliosamente pragmatico e logico ho calcolato che con un impianto da 400 kW/h si potrebbero ricaricare mediamente una decina di auto contemporaneamente il che sarebbe interessante una volta portato a 600 Kw/h


Con 400 kwh ne puoi caricare anche 100 di auto contemporaneamente...
Se non hai fretta di ripartire.
Se invece hai fretta, meglio ricaricarne due alla volta !
belta26 Luglio 2023, 15:45 #23
Originariamente inviato da: Strato1541
Se vogliono far muovere vetture che in autostrada hanno autonomie dai 200 ai 300 km ( mi auguro migliorino e di molto) direi che è il minimo..
Dove si troverà l'energia per alimentarle lo scopriremo solo vivendo, soprattutto nel nostro paese che ha rifiutato ben 2 volte il nucleare.
Ricordiamoci che per ricaricare velocemente una vettura si impegna la stessa quantità di energia che alimenterebbe un quartiere, o un condominio con 30 appartamenti..E sappiamo bene cosa accade in estate con i soli condizionatori..
E mentre lo scrivo sono in attesa della fine ricarica della Tesla Model 3.. Vedete voi..
Link ad immagine (click per visualizzarla)


Guarda, dipendesse da me ci si sarebbe dovuti fermare tranquillamente alla normativa Euro3, adesso siamo messi che per avere dei listini di automobili che non facciano ridere i polli si deve andare a vedere i siti Tunisini o Brasiliani delle varie case automobilistiche, se non altro si capiscono al volo che motore montano sulle autovetture, qui per capirlo l'ultima volta ci ho messo 5 minuti.

A me viene da piangere, spero che i sogni di molti si avverino il prima possibile.
paolo cavallo26 Luglio 2023, 16:58 #24
energia green dal moto ondoso, dall'eolico...dal solare...dai nuovi motori a moto perpetuo
M@n26 Luglio 2023, 17:03 #25
Originariamente inviato da: Strato1541
Non credo proprio P = I x V , c'è poco altro da dire.


Tu parli di ricaricare velocemente quindi ci vuole potenza ( elettrica), poi a prescindere dalla velocità per ricaricare una batteria da x a y ci vuole un tot di energia che non dipende da quanto velocemente la ricarichi a meno di eventuali perdite
Strato154126 Luglio 2023, 17:22 #26
Originariamente inviato da: M@n
Tu parli di ricaricare velocemente quindi ci vuole potenza ( elettrica), poi a prescindere dalla velocità per ricaricare una batteria da x a y ci vuole un tot di energia che non dipende da quanto velocemente la ricarichi a meno di eventuali perdite


Infatti ci vuole potenza come da formula, la potenza massima disponibile per singola abitazione è tra i 3,3 e i 4,5 kw , ovviamente non tutta utilizzata di norma.
Ora se sto impiegando diciamo 150 kw per ricaricare l'auto ( di picco curva, non lineare etc) è come se 30 abitazioni stessero utilizzando il massimo della potenza disponibile e tutte contemporaneamente, cosa che per fortuna non avviene quasi mai..
E parliamo di una sola vettura.
Risulta chiaro che per una batteria da 75 kw/h ( come quella di Model 3), sempre 75 kw/h serviranno per "riempirla", quindi l'energia necessaria sarà uguale, ma la potenza necessaria per ricaricarla in meno di un'ora sarà enormemente più grande di quella necessaria per ricaricarla in 10 ore..
Cosa non è chiaro?
Tasslehoff26 Luglio 2023, 18:48 #27
Originariamente inviato da: Darkon
Che in questo caso non è come dici perché costruire centrali prima che vi sia una reale necessità non solo è anti-economico ma produrrebbe effetti negativi a cascata. Avere centrali che lavorano poco o non lavorano è quanto di peggio possiamo fare.
Inoltre che tipo di centrali costruisci e dove? Perché ad oggi le uniche centrali su cui varrebbe la pena investire sarebbero quelle nucleari considerando i tempi di entrata a regime il resto ha veramente poco senso mettersi a costruirle adesso con forse una reale necessità tra 10/15 anni e ripeto FORSE.
Vista la quantità industriale di energia elettrica che importiamo e l'altrettanto industriale quantità di energia elettrica che produciamo da fonti fossili direi che sarebbe auspicabile un "piccolo" investimento per qualche centrale elettrica nuova, possibilmente che produca tanta energia, abbia un capacity factor molto alto e abbia un impatto in termini di emissioni di CO2 molto basso, la fissione è perfetta a questo scopo.

Quello dei tempi di costruzione fa parte dei tanti miti e leggende diffusi da chi ha interesse a spingere il mercato energetico in una certa direzione (Verdi e affini); centrali moderne e sicure si possono realizzare realisticamente in 5 anni partendo da zero, ci sono diversi esempi di questo tipo nel mondo, quello che serve è soltanto la volontà politica, del resto il ponte di Genova è li a dimostrare che quando c'è una necessità e la volontà politica di realizzare un progetto, i tempi si rispettano.

E di grazia secondo te chi dovrebbe iniziare? Se non inizi da chi ha il sostanziale controllo dell'economia e chi decide mode e usi è una battaglia inutile. Il senso di iniziare dal mondo occidentale è proprio che una volta che noi useremo solo elettrico di fatto costringeremo anche il resto del mondo in qualche decennio ad adattarsi. I grossi marchi guardano soprattutto al mercato occidentale dove girano numeri importanti e una volta convertito quello all'elettrico prima o poi si convertiranno tutti anche solo per il fatto che non sarà più economico nemmeno per loro continuare a usare auto termiche.
Domanda: quando l'Europa ha iniziato a ridurre (e poi continuato progressivamente) le emissioni del proprio parco circolante, il resto del mondo l'ha forse seguita a ruota? Qualcuno si è sentito "costretto" ad adattarsi?
Correggimi se sbaglio ma no, non è successo, e non solo non è successo nei paesi in via di sviluppo (che giustamente hanno il sacrosanto diritto a migliorare il proprio tenore di vita e il proprio livello di benessere) ma non è successo nemmeno in aree (es nord America) economicamente al nostro livello, se non addirittura più sviluppate.
Quindi cosa ti fa pensare che questo debba succedere con l'elettrico? Non c'è alcuna evidenza che questo debba o possa succedere, è una pura scommessa, un assegno in bianco...
E mi spiace ma i numeri dell'elettrico in California o a New York non fanno testo, perchè sappiamo benissimo che sono frutto di moda, pura e semplice moda del momento che i più ricchi tra i ricchi non vogliono/possono lasciarsi scappare (altrimenti perderebbero il loro status... ma questo è un altro discorso).

Tieni conto poi che lo stesso identico discorso lo possiamo estendere alla produzione industriale, il cui impatto ambientale è di ordini di grandezza superiore a quello della semplice mobilità.
Secondo te perchè la distruzione del polo siderurgico di Mariupol ha fatto così notizia? Per la guerra? Ma nemmeno per idea... mezza Europa si riforniva di acciaio da quel polo, era un rudere di epoca sovietica (non molto diverso dal nostro a Taranto...) ma produceva buon acciaio a prezzi competitivi, e lo poteva fare (tra le altre cose) perchè poteva permettersi di produrre acciaio con modalità che in Europa non più permesse dal punto di vista ambientale.

Niente di nuovo sia chiaro, noi occidentali lo facciamo da sempre, e del resto non è tanto diverso da quello che fanno tutte le aziende che sbandierano certificati carbon free o impatti ambientali pressochè nulli, non hanno cambiato di una virgola la loro produzione, semplicemente acquistano falsi certificati di compensazione CO2 che valgono meno della carta su cui sono stampati, Die Zeit ci ha fatto un bel reportage tempo fa.

Questo è inevitabile... realmente pensi che potrà mai esserci un cambiamento in meglio a partire dai paesi poveri? O che sia possibile fare un cambiamento in meglio contemporaneamente a livello planetario?

Ad oggi c'è ancora gente che muore di fame in paesi sotto-sviluppati e nessuno potrà mai risolvere il problema ma contemporaneamente possiamo migliorare le cose partendo da chi ha di più per poi arrivare a catena anche a chi ha di meno.
Anzitutto converrebbe partire da presupposti realistici e non illuderci pensando che esistano soluzioni miracolose, togliamoci dalla testa di poter cancellare con un colpo di bacchetta magica i disastri causati in almeno 150 anni.
Quindi più che un approccio drastico e inutile (perchè limitato a una parte insignificante del pianeta) forse sarebbe meglio un approccio graduale ma realisticamente applicabile a livello globale, ad esempio cominciando ad avvicinare tutti i paesi agli standard energetici europei, sia in fatto di mobilità che di riscaldamento, che di produzione industriale.
Questo non significa pretendere che il contadino andino che lavora col pickup Toyota anni '70 passi al nuovo fiammante Fiorino a motore ibrido o elettrico, sarebbe chiaramente irrealistico, ma magari portarlo ad usare un mezzo euro 1-2 sarebbe già un bel passo in avanti.
Oppure piuttosto che spaccarci le gonadi su una mobilità elettrica europea insostenibile potremmo anche obbligare ad adottare i nostri standard chi economicamente li può tranquillamente sostenere (es USA e Canada).

Non mi illudo, tutto questo non succederà mai, così non succederà mai che l'approccio oltranzista europeo ottenga qualche risultato o "obblighi" altri a seguirlo, però imho potrebbe essere una modalità più realisticamente applicabile per limitare i danni e gradualmente rimettersi in carreggiata.
roccia123426 Luglio 2023, 18:56 #28
Originariamente inviato da: Strato1541
Non credo proprio P = I x V , c'è poco altro da dire.


Si. C'è poco altro da dire, visto che non conosci la differenza tra energia e potenza. Anzi, probabilmente pensi anche che siano la stessa cosa.
M@n26 Luglio 2023, 18:58 #29
Originariamente inviato da: Strato1541
Infatti ci vuole potenza come da formula, la potenza massima disponibile per singola abitazione è tra i 3,3 e i 4,5 kw , ovviamente non tutta utilizzata di norma.
Ora se sto impiegando diciamo 150 kw per ricaricare l'auto ( di picco curva, non lineare etc) è come se 30 abitazioni stessero utilizzando il massimo della potenza disponibile e tutte contemporaneamente, cosa che per fortuna non avviene quasi mai..
E parliamo di una sola vettura.
Risulta chiaro che per una batteria da 75 kw/h ( come quella di Model 3), sempre 75 kw/h serviranno per "riempirla", quindi l'energia necessaria sarà uguale, ma la potenza necessaria per ricaricarla in meno di un'ora sarà enormemente più grande di quella necessaria per ricaricarla in 10 ore..
Cosa non è chiaro?


Non è chiara questa frase: (copio e incollo dal tuo primo post)
"Ricordiamoci che per [COLOR="SeaGreen"]ricaricare velocemente una vettura si impegna la stessa quantità di energia[/COLOR] che alimenterebbe un quartiere"
Non si impiegherebbe la stessa quantità di energia ma di potenza, tutto qui
Darkon26 Luglio 2023, 19:20 #30
Originariamente inviato da: Tasslehoff
Vista la quantità industriale di energia elettrica che importiamo e l'altrettanto industriale quantità di energia elettrica che produciamo da fonti fossili direi che sarebbe auspicabile un "piccolo" investimento per qualche centrale elettrica nuova, possibilmente che produca tanta energia, abbia un capacity factor molto alto e abbia un impatto in termini di emissioni di CO2 molto basso, la fissione è perfetta a questo scopo.


C'è solo un piccolo problema... in Italia è sostanzialmente impossibile costruire una centrale a fissione a meno di voler morire politicamente e siccome di eroi che si immolano in tal senso io non ne ho mai visti si parla sostanzialmente del nulla. Le centrali a fissione le farà la Francia e noi importeremo nella migliore delle ipotesi.

Quello dei tempi di costruzione fa parte dei tanti miti e leggende diffusi da chi ha interesse a spingere il mercato energetico in una certa direzione (Verdi e affini); centrali moderne e sicure si possono realizzare realisticamente in 5 anni partendo da zero


Guarda io sono favorevole al nucleare ma fare una centrale in 5 anni secondo me è un po' ottimistico. Con ciò ripeto sarei ben felice che in Italia se ne facessero sia che ci voglia 5 anni sia che ce ne vogliano 15 ma per le ragioni scritte sopra dubito che ci sarà mai qualcuno che porterà attivamente avanti questa cosa.

ci sono diversi esempi di questo tipo nel mondo, quello che serve è soltanto la volontà politica


Eh appunto... ti pare poco? Praticamente manca la componente più importante.

del resto il ponte di Genova è li a dimostrare che quando c'è una necessità e la volontà politica di realizzare un progetto, i tempi si rispettano.


Il ponte portava consensi quindi quanto costa costa erano tutti interessati a farlo. Il ritorno al nucleare disintegra il consenso e lo dico con amarezza ma è così.

Domanda: quando l'Europa ha iniziato a ridurre (e poi continuato progressivamente) le emissioni del proprio parco circolante, il resto del mondo l'ha forse seguita a ruota? Qualcuno si è sentito "costretto" ad adattarsi?


Si adattano per forza perché con l'avvento delle normative Euro piano piano sono andati a sparire ricambi e mezzi altamente inquinanti e i mezzi vecchi non riesci a ripararli per sempre.
Il punto è costringere il mercato in una direzione pilotando laddove è possibile pilotare.
Se nel 2050 l'occidente passasse completamente a una mobilità elettrica gli altri sarebbero quasi costretti perché senza più il consenso e l'economia dei paesi ricchi raffinare e distribuire carburanti fossili diventerebbe proibitivo e lo shock economico costringerà tutti a fare la transizione.
Senza contare che la Cina forzerà la mano con le buone o con le cattive per il proprio tornaconto anche laddove l'occidente non vorrà intervenire direttamente per motivi d'immagine. Ovviamente criticheremo la Cina dicendo che sono cattivi cattivi e che non dovevano comportarsi a quel modo.

Correggimi se sbaglio ma no, non è successo, e non solo non è successo nei paesi in via di sviluppo (che giustamente hanno il sacrosanto diritto a migliorare il proprio tenore di vita e il proprio livello di benessere) ma non è successo nemmeno in aree (es nord America) economicamente al nostro livello, se non addirittura più sviluppate.


Non sono d'accordo. Prima di tutto dipende dove guardi negli USA perché da stato a stato c'è tanta differenza ma comunque anche in USA ormai nelle aree urbane l'auto è disincentivata al massimo al punto che nelle metropoli il traffico è quasi solo di persone che vengono da fuori e le normative esistono anche là. Certo se poi mi prendi ad esempio la campagna sperduta e in USA ne hanno tanta è ovvio che trovi di tutto... però allora ti dico che se vai in certe zone di campagna anche da noi trovi gente che viaggia ancora con roba pre-Euro. I cambiamenti ribadisco saranno nella migliore delle ipotesi lentissimi. Se l'Europa o l'occidente darà l'esempio i risultati si vedranno bene che va tra 80 anni nel mondo e fra 30 anni in Europa e ripeto nella migliore delle ipotesi.

Quindi cosa ti fa pensare che questo debba succedere con l'elettrico? Non c'è alcuna evidenza che questo debba o possa succedere, è una pura scommessa, un assegno in bianco...


È ovvio che si tratta di scommesse. Governare è sempre scommettere. Se pensi che esista un governo in grado di influenzare cose del genere andando per anche solo ragionevoli certezze penso che non hai mai governato nemmeno un condominio perché è pura fantasia.

E mi spiace ma i numeri dell'elettrico in California o a New York non fanno testo, perchè sappiamo benissimo che sono frutto di moda, pura e semplice moda del momento che i più ricchi tra i ricchi non vogliono/possono lasciarsi scappare (altrimenti perderebbero il loro status... ma questo è un altro discorso).


Ti pare poco? Guarda che la moda è un motore devastante. La moda porta cambiamenti che a volte nemmeno la legge riesce a imporre. Se l'elettrico dovesse confermarsi un prodotto di moda è solo questione di tempo prima che si diffonda anche verticalmente.

Tieni conto poi che lo stesso identico discorso lo possiamo estendere alla produzione industriale, il cui impatto ambientale è di ordini di grandezza superiore a quello della semplice mobilità.


Infatti certi tipi di industria stanno lettaralmente sparendo dal mondo occidentale. Poi non potranno sparire del tutto per ovvi motivi ma li stiamo tutti spostando lontano da noi.

Secondo te perchè la distruzione del polo siderurgico di Mariupol ha fatto così notizia? Per la guerra? Ma nemmeno per idea... mezza Europa si riforniva di acciaio da quel polo, era un rudere di epoca sovietica (non molto diverso dal nostro a Taranto...) ma produceva buon acciaio a prezzi competitivi, e lo poteva fare (tra le altre cose) perchè poteva permettersi di produrre acciaio con modalità che in Europa non più permesse dal punto di vista ambientale.


Ora non esageriamo... mezza Europa è un tantino eccessivo però sul resto sono d'accordo. Ma non parliamo degli eventi Ucraina - Russia che farsi bannare è un attimo. Mi piacerebbe approfondire ma i moderatori hanno ribadito che basta una volta per essere bannati quindi ti consiglio di fare altri esempi.

Anzitutto converrebbe partire da presupposti realistici e non illuderci pensando che esistano soluzioni miracolose, togliamoci dalla testa di poter cancellare con un colpo di bacchetta magica i disastri causati in almeno 150 anni.


Ma guarda che penso nessuno pensi di risolvere proprio niente. L'auto elettrica e in generale le norme anti-inquinamento non hanno lo scopo di rimediare ma semplicemente di limitare ulteriori danni.
Non credo esista una sola persona che pensi che arriveremo mai nemmeno a un impatto zero figuriamoci un impatto negativo e cioè che vada a compensare quanto fatto in passato.
Nella migliore delle ipotesi limitando l'inquinamento abbiamo spostato leggermente in avanti un qualche tipo di catastrofe finale.

Quindi più che un approccio drastico e inutile (perchè limitato a una parte insignificante del pianeta) forse sarebbe meglio un approccio graduale ma realisticamente applicabile a livello globale, ad esempio cominciando ad avvicinare tutti i paesi agli standard energetici europei, sia in fatto di mobilità che di riscaldamento, che di produzione industriale.


Impossibile. Prima di tutto gran parte dei paesi non ti darebbero ascolto, secondariamente avrebbe dei costi talmente esorbitanti che nessuna economia mondiale potrebbe sostenere e infine ammesso che in qualche modo ci riesci quando hai finito di portare il mondo agli standard attuali europei praticamente ti accorgi che devi ripartire da zero perché in Europa siamo già 2 o 3 generazioni dopo.

Questo non significa pretendere che il contadino andino che lavora col pickup Toyota anni '70 passi al nuovo fiammante Fiorino a motore ibrido o elettrico, sarebbe chiaramente irrealistico, ma magari portarlo ad usare un mezzo euro 1-2 sarebbe già un bel passo in avanti.


Non è sostenibile. Né economicamente, né industrialmente. L'unico scenario realistico è che rendi l'economia tale che il contadino andino non ha più accesso a ricambi e carburante.

Oppure piuttosto che spaccarci le gonadi su una mobilità elettrica europea insostenibile potremmo anche obbligare ad adottare i nostri standard chi economicamente li può tranquillamente sostenere (es USA e Canada).


Guarda che gradualmente ma lo stanno facendo. Poi non è che il circolante di USA e Canada cambierà dalla sera alla mattina eh. Anche da noi sta avvenendo molto gradualmente e per fortuna... un cambiamento troppo repentino sarebbe dannoso.

Non mi illudo, tutto questo non succederà mai, così non succederà mai che l'approccio oltranzista europeo ottenga qualche risultato o "obblighi" altri a seguirlo, però imho potrebbe essere una modalità più realisticamente applicabile per limitare i danni e gradualmente rimettersi in carreggiata.


La soluzione realistica sarebbe abbozzarla di avere troppe macchine a giro. Ridurre drasticamente il circolante è la situazione più ecologica.

Il problema è che in democrazia devi lavorare col consenso altrimenti basterebbe fare una legge che ogni famiglia può avere al massimo 2 auto e avresti già ridotto l'inquinamento.
Basterebbe fare una legge che le caldaie a gasolio/pellett/truciolato e simili che è incredibile che esistano ancora sono illegali e che se la utilizzi scatta una sanzione pari al 10% del valore dell'immobile.
Ma riesci anche solo a immaginare un politico che fa cose così impopolari? Non esisterà mai e questo è il limite della democrazia perché la gente vota per convenienza e non quello che sarebbe giusto.

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