Ubitricity
A Londra arrivano altri 1.050 punti di ricarica nei lampioni, 5 kW per ogni postazione
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 18 Settembre 2023, alle 12:20 nel canale Soluzioni di ricaricaLa città di Londra è sempre più orientata ai veicoli elettrici, e sta facendo di tutto per fornire punti di ricarica direttamente in strada
112 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe domani ci mettessimo a fermare e testare tutti i diesel che passano sarei pronto a scommetterci che fioccherebbero tanti di quei sequestri da non sapere dove metterle.
Esatto. La transizione ecologica di facciata con l'insulsa transizione all'elettrico dovrebbe tenere invece conto di questo aspetto. Le auto ice, anche se non si venderanno dopo il 2035, saranno ancora ben sopra il 50% del parco ricolante almeno fino al 2045, forse anche oltre. Sarebbe molto piu' efficace adottare controlli piu' severi sul rispetto delle normative invece di combinare sto casino assurdo ed in inutile. Spero si ravvedano, siamo ancora in tempo. I produttori dovranno comunque continuare a sfornare auto ice per mezzo mondo anche dopo il 2035.
Utilitaria pessima a 31k euro? E allora la model3 che sarebbe? Pessimissima?
Per esempio uno che usa l'auto poco in citta' e fa lunghi percorsi extraurbani. In questo caso la benzina non ha senso. Neanche una ibrida. E ne hanno rifilate di ibride a chi ne fa questo uso, con successivi bestemmioni per i consumi.
Piuttosto la cosa piu' sensata sarebbe buttare a mare il termine del 2035 che non serve a nessuno e spostare euro7 al 2035.
Allora mettiamola così, invece di far finire nei miei polmoni particelle di gomma, di freni e di scarico...ci metto solo particelle di gomma e di freni...magari vivo 9 giorni in più (e pioverà.
In generale ti potrei sintetizzare che esiste una fascia di popolazione non enorme ma nemmeno piccola che campa di debiti per tutto. Non per forza gente indigente eh... ma spesso persone ignoranti in ambito finanziario (ribadisco non immaginarti un bifolco a volte sono anche professionisti, gente laureata ecc...).
Questa fascia di popolazione per X motivi vuole vivere al di sopra delle proprie possibilità e quindi lo fa a debito. Sono le famiglie dove spesso trovi un'esagerazione di auto. Dove anche il figlio appena neo diciottenne riceve l'auto. Dove il nonno ha l'auto di proprietà per poi spesso non andarci da nessuna parte o farci pochissimi Km e così via.
Il contro altare per assurdo è che c'è una fetta di popolazione pressappoco simile che invece ha dei risparmi mostruosi fermi in c/c. Son famiglie estremamente attente a qualsiasi spesa dove spesso c'è una o al massimo due auto.
Entrambi i fenomeni sono economicamente sbagliati in quanto il primo crea delle bolle nazionali o locali che col tempo danneggiano il tessuto economico. I secondi invece creano una stagnazione della liquidità tale che anche in quel caso viene danneggiato il tessuto economico.
Il problema dell'Italia, forse uno dei maggiori problemi, è infatti la sostanziale mancanza di equilibrio per cui si passa da chi risparmia in maniera eccessiva a chi vive talmente al di sopra delle proprie possibilità di vivere sostanzialmente a debito perenne.
Si, ho fatto una mega-semplificazione, a sensazione però dopo l'immobilismo degli ultimi anni, il numero di auto nuove in circolazione mi sembra esagerato per i chiari di luna attuali.
Il mercato del lusso nel dopo-covid ha avuto un'impennata, ma pensavo che inflazione e tassi d'interesse "calmassero" anche gli acquirenti più spavaldi delle classi meno abbienti o più attente.
Sembra siano tutti allo stremo, poveri, disperati, pronti alla ribellione coi forconi...e il mercato dell'auto riparte?
E questo sulla base di quali valutazioni? C'e' un qualche studio scientifico alla base di queste scelte assurde?
Credo tu mi stia prendendo per il culo, ma rispondo ugualmente:
Da Quattroruote:
"le Bev non emettono gas di scarico e, quindi, non producono inquinamento locale (a parte le polveri rilasciate dai pneumatici e dai freni). Allo stesso modo, il fatto di non bruciare un combustibile fa sì che le emissioni di anidride carbonica durante l'uso siano pari a zero"
Euro 6
Questo standard riguarda tutte le auto immatricolate da gennaio 2016. Le [B]emissioni di CO equivalgono a 0,5 g/km per i diesel[/B] e 1 g/km per i benzina. Le quantità di NOx sono fissate allo 0,080 g/km per i diesel e 0,060 per i benzina, quelle di particolato (PM10) allo 0,005 g/km per entrambe
(le polveri rilasciate da pneumatici e freni ci sono ugualmente. NDR)
Da Quattroruote:
"le Bev non emettono gas di scarico e, quindi, non producono inquinamento locale (a parte le polveri rilasciate dai pneumatici e dai freni). Allo stesso modo, il fatto di non bruciare un combustibile fa sì che le emissioni di anidride carbonica durante l'uso siano pari a zero"
Euro 6
Questo standard riguarda tutte le auto immatricolate da gennaio 2016. Le [B]emissioni di CO equivalgono a 0,5 g/km per i diesel[/B] e 1 g/km per i benzina. Le quantità di NOx sono fissate allo 0,080 g/km per i diesel e 0,060 per i benzina, quelle di particolato (PM10) allo 0,005 g/km per entrambe
(le polveri rilasciate da pneumatici e freni ci sono ugualmente. NDR)
E quindi qual e' l'impatto sulla qualita' dell'aria?
In realtà no, quelle dei freni praticamente non ci sono, dato che le ev utilizzano la frenata rigenerativa.
ehm, che nell'aria del caso numero 1 ci sono le polveri dei pneumatici e dei freni, nel caso numero 2 ci sono 0,5 g/km per i diesel e 1 g/km per i benzina e 0,080 g/km per i diesel e 0,060 per i benzina, e particolato (PM10) allo 0,005 g/km e le polveri.
Va da se che queste cose che escono dalle Euro 6 non vengono fagocitate dallo Spirito Santo subito fuori dallo scarico, ma finiscono dove noi respiriamo.
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