Urban mobility
Scontro con monopattino nel varesotto, ora chi paga? Che fine ha fatto l'assicurazione obbligatoria?
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 26 Giugno 2025, alle 10:21 nel canale Mobilità Elettrica
Un incidente accaduto nel varesotto ha visto coinvolto un monopattino con a bordo due giovani, senza casco. Oltre alle molteplici violazioni, ora c'è il problema dell'assenza di assicurazione
50 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoI monopattini elettrici sono nati come micromobilità, un tipo di mezzo da prendere "al volo" anche senza casco, per lo più a noleggio.
Ora bisogna fare un ragionamento, il rischio zero non esiste mai in nessuna attività umana, ma esiste un rischio socialmente accettabile su un'attività praticata da un grande numero di persone.
In origine quindi si riteneva che per la velocità di credo 25km/h (non ricordo il numero esatto) che si pemette per legge di raggiungere ad un monopattino elettrico ci fosse un rischio associato di mortalità e incidenti accettabile rispetto alla comodità offerta.
Se con le "prove su strada" si ritiene che tale rischio non era così basso come si credeva si sarebbe dovuto intervenire nella direzione della filosofia iniziale di micromobilità da usare senza troppi pensieri anche senza casco. Invece dell'obbligo del casco, della targa e assicurazione, si sarebbe dovuto abbassare tale velocità massima fino a trovare il punto di equilibrio dove si ha un rischio incendenti/morti annui socialmente trascurabile rispetto alla comodità offerta da un mezzo da noleggiare al volo senza troppi scazzi.
Poi nel micro ognuno sarebbe rimasto libero di usare il casco (o di imporlo ai propri figli), ma nel macro si avrebbe avuto un rischio socialmente accettabile.
Il motorino 50cc che una volta si guidava senza casco era chiaramente un rischio inaccettabile perchè si raggiungevano i 45km/h, un monopattino limitato a 20, ma facciamo anche solo 15km/h, per me per una questione di buon senso sarebbe invece possibile esonerarlo da tale obbligo.
L'errore di fondo è stato equiparare un mezzo a motore dotato di acceleratore al pari di una bucicletta. Prendiamo un qualunque ragazzino di 15 anni e diamogli una bicicletta pesante e vediamo per quanto tempo riesce ad andare sparato a 30 km/h: di certo molto meno che con un monopattino elettrico con 40 km d'autonomia "a tutta birra". Il cds ha da sempre avuto questo come perno fondamentale.
Il discorso dei motorini senza patente di una volta, presupponeva, comunque, l'acquisto oneroso: oggi con 5 eero si noleggia in strada un monopattino elettrico e lo si acquista con poche centinaia di euro. Inoltre mi chiedo come possano sbloccarli e pagarli ragazzi i minorenni visto che é vietato: tutti i genitori devono essere complici in quanto senza doc. d'identitá e carta di credito, non si fa nulla. E torniamo al discorso della famiglia. Infine, tutti i mezzi a nolo rubati che, a Milano, sono tantissimi (e riconoscibilissimi): mi chiedo perché i gestori non mandino in giro addetti al controllo e recupero mezzi.
se riduci a 15-20 km/h la velocità dei monopattini la gente smetterà di comprarli (o li modificherà per andare a 30 come fanno oggi con il limite di 25..)
è difficile regolare il limite della libertà della gente con l'esigenza di ridurre le persone che finiscono in ospedale.
"secoli" fa c'era la proposta di lasciare la gente libera di fare quello che vuole con la differenza che se poi ti facevi male sotto il limite pagava lo stato se invece eri sopra il limite le spese sanitarie e gli eventuali danni erano a carico della persona
ovviamente era più una provocazione che una proposta di legge e non passò.. ma mi domando.. se si facesse in questo modo.. libero di fare quello che vuoi ma se fai un incidente senza casco paghi le tue spese di ospedalizzazione mentre se hai il casco paga lo stato.. che succederebbe ?
Sulle bici in particolare esiste il paradosso del casco, nel micro ogni singolo ciclista che si mette il casco fa del bene a se stesso riducendo le probabilità di complicazioni in caso di caduta. Ma nel macro mettere un obbligo del casco per le bici crea una situazione più insicura, meno persone userebbero la bici e il traffico sarebbe più insicuro per i pedoni e per le bici rimaste perchè avremmo più auto in circolazione. Per un pedone è statisticamente più sicuro essere investito da una bici che da un'auto o una moto (energia in gioco più alta perchè massa e velocità sono più alte) ma anche per una bici è statisticamente più sicuro scontrarsi senza casco con un'altra bici che essere preso in pieno da un mezzo motorizzato avendo il casco. In quasi nessuna nazione del mondo esiste l'obbligo del casco per le biciclette proprio perchè il traffico è un sistema complesso e si è capito che disincentivare le bici tramite la scomodità del casco aumenterebbe altri rischi.
Ora io non so se questo paradosso vale anche per i monopattini elettrici o per le bici a pedalata assistita.
Per i monopattini elettrici a naso sembra che non valga, per lo meno con una velocità massima di 25kmh sembrano abbastanza insicuri, quindi le soluzioni sono o abbassarne la velocità massima consentita, o l'obbligo del casco/targa/assicurazione, o vietarli.
Per le bici elettriche non ho dati ma non sembra ci sia tutto questo lamentarsi come per i monopattini elettrici quindi sarei portato a pensare che una velocità massima di 25km/h in pedalata assistita non le renda particolarmente pericolose, sono mezzi anche molto più stabili dei monopattini.
Sulla proposta del tetto massimo alle spese sanitarie non ne farei una questione di aver o meno usato il casco. Premetto che sarei fortemente contrario ad un tetto alle spese sanitarie che ti copre lo stato. Ma se proprio si dovesse mettere un tetto massimo dovrebbe esserlo per tutti (potendo fare assicurazione a parte senza limiti e vincoli) indipendentemente da come ci si è fatti male o ammalati, con o senza casco nel traffico, con o senza cintura in auto, avendo o meno cattive o buone abitudini alimentari, praticando sport con livelli di rischio diversi, ecc Se si inizia a discriminare quali sono i modi socialmente accettabili per farsi male finisce che i fumatori si lamenteranno di chi si fa male facendo sport più o meno estremi, chi fa sport estremi si lamenterà di chi pesa sullo stato mangiando troppe calorie, chi mangia troppe calorie si lamenterà di chi ama viaggiare in paesi esotici e torna con malattie strane che dobbiamo curare con trattamenti costosi questi ultimi si lamenteranno di chi beve troppo vino ecc..si finirebbe con lo stato che dovrà decidere dove sarebbero questo limiti condannandoci ad una vita nei binari e asettica come il futuro di demolition man...
Ho un esempio capitato proprio 10 giorni fa vicino casa mia: ragazzino di 11 anni passa dritto allo stop senza guardare e colpisce di lato un'auto..
La bici cade a fianco dell'auto e lui di schiena finisce sul cristallo..
L'auto procedeva a 29 km/h secondo i rilevamenti della polizia, il mio vicino di casa ha fatto da testimone...
Fortunatamente solo molte contusioni ed escoriazioni, 2 giorni di ospedale per controlli vari dimesso al terzo giorno.
Ora i genitori non avevano alcuna assicurazione per casi simili, ci sono circa 4 mila euro di danni e loro dichiarano di non poterli pagare....
Nel mentre l'auto del malcapitato è in carrozzeria in attesa della liquidazione per poter essere riparata, ma nessuno pagherà...
Il discorso dei motorini senza patente di una volta, presupponeva, comunque, l'acquisto oneroso: oggi con 5 eero si noleggia in strada un monopattino elettrico e lo si acquista con poche centinaia di euro. Inoltre mi chiedo come possano sbloccarli e pagarli ragazzi i minorenni visto che é vietato: tutti i genitori devono essere complici in quanto senza doc. d'identitá e carta di credito, non si fa nulla. E torniamo al discorso della famiglia. Infine, tutti i mezzi a nolo rubati che, a Milano, sono tantissimi (e riconoscibilissimi): mi chiedo perché i gestori non mandino in giro addetti al controllo e recupero mezzi.
Si vero una bici non ha la ripresa di un monopattino..nello specifio per i monopattini elettrici che soluzione proporresti? Velocità più bassa intorno ai 15/20 o velocità attuale con obbligo casco/targa/assicurazione? Altro?
Ho un esempio capitato proprio 10 giorni fa vicino casa mia: ragazzino di 11 anni passa dritto allo stop senza guardare e colpisce di lato un'auto..
La bici cade a fianco dell'auto e lui di schiena finisce sul cristallo..
L'auto procedeva a 29 km/h secondo i rilevamenti della polizia, il mio vicino di casa ha fatto da testimone...
Fortunatamente solo molte contusioni ed escoriazioni, 2 giorni di ospedale per controlli vari dimesso al terzo giorno.
Ora i genitori non avevano alcuna assicurazione per casi simili, ci sono circa 4 mila euro di danni e loro dichiarano di non poterli pagare....
Nel mentre l'auto del malcapitato è in carrozzeria in attesa della liquidazione per poter essere riparata, ma nessuno pagherà...
Io sarei per un obbligo di una generica assicurazione rc verso terzi (tipo quella da "capofamiglia"
Io non ho mai premesso che l'educazione non serva, anzi è fondamentale. Dico solo che non basta, ci sono tante variabili non sotto il controllo dei genitori.
Pensare che basti l'educazione per evitare certi atteggiamenti è pura fantasia. Un genitore educa al meglio, ma poi deve solo sperare. Basti pensare quanto sono ribelli certi teenager, magari sotto il naso si comportano bene, e poi svoltato l'angolo vai a sapere.
Un incidente accaduto nel varesotto ha visto coinvolto un monopattino con a bordo due giovani, senza casco. Oltre alle molteplici violazioni, ora c'è il problema dell'assenza di assicurazione
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Paga il genitore del sedicenne che era alla guida
occhio che con i monopattini, a causa delle ruote piccole, abbassando la velocità diventa poi oggettivamente più difficile restare in equilibrio...
vista la dinamica (due su monopattino) è quasi certo che la colpa sia loro.. ma è altrettanto probabile che non vorranno pagare e che il poveretto si troverà senza macchina per colpa di due cretini (questo è ovvio visto che erano in due sul monopattino)..
chissà se almeno gli faranno la multa
Bisogna capire l'entità del danno, sempre dando per scontato che sia del monopattino e che la famiglia si rifiuti di pagare, sotto una certa cifra è sconveniente procedere con una causa civile, sopra una certa cifra potrebbe essere conveniente, ma senza certezze.
Fossi nell'automobilista affiderei le speranze sul fatto che la famiglia del monopattino abbia l'assicurazione "Capofamiglia", alcune Compagnie non coprono gli incidenti col monopattino, ma altre si, o sul fatto che la famiglia sia degna e onesta e paghi per i danni fatti dal figlio...in ogni altro caso ce l'ha nello stoppone.
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