Volkswagen
Volkswagen lancia l'allarme: ha due anni per evitare il tracollo
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 09 Settembre 2024, alle 10:05 nel canale MercatoIl direttore finanziario ha commentato le voci sulla possibile chiusura di due stabilimenti, chiarendo che il mercato è cambiato ed è necessario reagire subito
146 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infovw +0,36% questo è il dato, aggiungiamo poi stellantis -7%. stiamo facendo schifo mentre i cinesi ci pisciano in testa, ma possiamo continuare a trovare scuse terze. poi quando le vendite delle cinesi in europa saranno a regime vedremo quali altre scuse trovare sulla nostra "lungimiranza"
Ma quando sarà?
Perché le cinesi economiche sarà dal 2018 che le aspetto
il mercato Europeo non vuole le auto elettriche europee, non le elettriche in generale, ed è per quello che sono arrivati i dazi .
la realta è cristallina, i pachidermi come VW non hanno minimamente cambiato il loro modo di produrre le auto, non hanno investito nulla negli anni precedenti e hanno demandato tutto cio che potevano ai cinesi e i cinesi hanno imparato e sono tornati come un treno.
Perché le cinesi economiche sarà dal 2018 che le aspetto
spero il più tardi possibile perchè poi la situazione si farebbe davvero grave per le nostre case, ad oggi mi pare siano stati annunciati due modelli emc yudo (spulciando vedo già prezzi sotto i 21k nuova) e nammi box (per ora mi pare solo svizzera e forse norvegia e addirittura leggevo in norvegia si ipotizzano prezzi sotto i 20k)
la realta è cristallina, i pachidermi come VW non hanno minimamente cambiato il loro modo di produrre le auto, non hanno investito nulla negli anni precedenti e hanno demandato tutto cio che potevano ai cinesi e i cinesi hanno imparato e sono tornati come un treno.
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VW ha optato per una strategia di passaggio integrale all'elettrico da subito eliminando quasi del tutto il diesel e non contemplando assolutamente l'ibrido ( sia mild che full ). Il risultato è stato, sul lato ICE, di spendere un botto per la ricerca sui motori a benzina e di far aumentare ancora di più i prezzi delle vetture già care di loro rispetto alla concorrenza.
I modelli BEV che hanno proposto, ID 3, ID 4 ed ID 5, si sono dimostrati dei costosi flop pazzeschi per design e prestazioni, l'unico che si salva essendo un prodotto di nicchia, è l'ID Buzz.
A questo poi bisogna aggiungere il sostanziale fallimento della piattaforma software CARIAD per i nuovi veicoli ( debutto sulle elettriche ID ) che ha drenato circa 10 MLD di Euro dalle casse VW ed ha prodotto un sistema lento e macchinoso, ovvero l'opposto di quanto di quanto si voleva fare. Su veicoli che costano di partenza più di 40000 Euro è troppo tenendo conto di che cosa è capace di offrire la concorrenza come ad esempio Tesla.
Dulcis in fundo ci sono le ricadute economiche dello scandalo dieselgate!!
Insomma, assodato che l'elettrico non tira, VW sembra che abbia fatto di tutto per autoaffondarsi!!
In teoria poteva starci, evito di investire sull'ibrido, dato per morente, e mi lancio sull'elettrico, il problema è che han fatto il passo più lungo della gamba e la serie ID è uscita sul mercato carica di problemi, con un software penoso, a un prezzo indecente, quindi non hanno sbagliato un modello...ne hanno sbagliati 3, con la capacità produttiva che hanno non era possibile passare indenni una vaccata simile.
Aggiungiamo la crisi, o quantomeno la non esplosione, dell'elettrico che forse si aspettavano, il fatto che in Cina non sono stati fermi a contemplare la tecnologia tedesca ma hanno sfornato modelli a prezzi inferiori e stanno abbandonando il termico e la frittata è fatta.
Comunque secondo me se ne tireranno fuori, non credo siano così asini da portarsi il nemico in casa come sta facendo Stellantis.
Capisco, ma preferisco non fallire io prima all'eventuale fallimento di VW e compagnia bella
Sia chiaro, io sono favorevole all'elettrico, purché non debba parlare con la mia futura auto elettrica in cinese...
si diceva lo stesso pre-globalizzazione di una marea di marchi/prodotti.
ma guarda ora la situazione.
negli US prima dell'arrivo delle auto giapponesi parlavano allo stesso modo...
sia chiaro che a me frega nulla difendere i cinesi e io stesso ad oggi non apprezzo praticamente nessun loro prodotto tecnologico soprattutto causa software, ma ho come l'idea che in futuro i prodotti cinesi "fatti bene", incluse le automobili, saranno ciò che ieri e oggi sono i giapponesi/koreani che tanti di noi apprezzano.
con ciò non sto dicendo che in futuro tutto ciò che viene prodotto in cina sarà ottimo, soprattutto perchè non sappiamo se ci saranno cambi di paradigma nella produzione di massa del ciarpame negli anni a venire... perchè ad oggi di ciarpame in cina se ne produce tantissimo, così come viene prodotto tanto di buono.
la discriminante è riuscire a sapere prima cosa è buono e cosa no, per evitare di buttare nel cesso tanti denari, e con le auto si fa presto, in EU siamo esperti nel buttare nel cesso soldi dietro a modelli di auto fatti malissimo dalle nostre stesse case automobilistiche , per cui prima di preoccuparmi delle "sconosciute" case auto cinesi, mi preoccuperei delle conosciute case nostrane/americane
vero, infatti il punto è che laddove la maggiorparte dello strato sociale più diffuso trova difficoltà a comprare auto nuove, come in italia, la scelta ricade sempre e comunque su quelle con il primo prezzo più basso in assoluto.
che non sono le più convenienti o quelle con il miglior rapporto prezzo/prestazioni/contenuti, ma solo le meno costose in assoluto...
le vendite del nuovo, per le Panda e Y fino a poco fa e ora Sandero e in generale Dacia, parlano per noi italiani
un po' dappertutto l'indotto auto è sempre stato "protetto" perchè la mobilità è stata fatta diventare sempre più "fondamentale" per le persone.
chi ancora raglia come un mantra che in futuro le persone dovranno rinunciare all'auto o in generale al mezzo privato, forse dimenticano che sarà l'urbanistica a dover esser rivista, perchè con la sempre maggior centralizzazione dei negozi (tutto in centro commerciale) la possibilità anche solo di procurarsi del cibo per chi abita fuori città verrà meno assieme all'auto.
e augurarsi che tutti vivano in città sempre più allargate, come augurarsi che città simil Milano continuino ad allagarsi sempre di più inghiottendo tutto quanto attorno, onestamente mi pare una follia da ultra densità abitativa.
densità abitativa che va di pari passo con il disagio di vita delle persone, ma forse qualcuno ancora crede che sia uno spasso vivere come in formicai.
p.s.
da notare come oltreoceano il concetto stesso di urbanizzazione sia stato pensato con l'automobile in testa, i quartieri residenziali americani fuori dalle città, dove i condomini non esistono (e senza auto non vivi), sono stati la fortuna di Mr. Ford & co.
tutto urbanizzano "a caso", vero?
da abitante europeo non dovresti gioire troppo dello schifo che fanno i nostri principali indotti...
la storia insegna che l'economia ci tocca a tutti e in tempi più brevi di altri fattori sociali e ambientali.
cinicamente parlando è il solito discorso della gallina oggi o l'uovo domani (e non il contrario), soprattutto quando la gallina sta per cadere in un tritatutto per fare i nuggets (dopodomani).
Il mercato europeo rigetta qualsiasi cambiamento e ripeto qualsiasi.
Non è tanto un discorso di BEV o altro; nemmeno di prodotto ottimo o meno o di tecnologia matura o meno.
Il mercato europeo è statico, qualsiasi cambiamento richiede più tempo che in quasi la totalità degli altri mercati.
Per fare un esempio che non è correlato al mondo dell'auto ma che da un'idea di come funziona per un cittadino USA è considerato assolutamente normale cambiare più lavori e più aziende nel corso della vita così come è normale cambiare non solo città in cui vivere ma a volte anche stato e non parlo solo di 40enni ma questo avviene già da studenti quando per fare l'università vanno letteralmente a vivere in altri stati.
Ora certamente avviene anche in Europa ma se dovessimo fare una percentuale in quanti in Italia, oggi, prenderebbero in considerazione di andare a vivere anche solo in un'altra regione e non in un altro stato e vanno considerate anche le distanze dove da noi da regione a regione sono relativamente pochi Km mentre in USA da stato a stato possono esserci distanze considerevoli.
Tutto questo per dire che il mercato europeo va visto e considerato con l'ottica giusta e non come un mercato qualsiasi perché in Europa la resistenza al cambiamento è elevatissima a livelli tossici e ripeto questo non solo per le BEV ma per QUALSIASI cambiamento.
Non è tanto un discorso di BEV o altro; nemmeno di prodotto ottimo o meno o di tecnologia matura o meno.
Il mercato europeo è statico, qualsiasi cambiamento richiede più tempo che in quasi la totalità degli altri mercati.
Per fare un esempio che non è correlato al mondo dell'auto ma che da un'idea di come funziona per un cittadino USA è considerato assolutamente normale cambiare più lavori e più aziende nel corso della vita così come è normale cambiare non solo città in cui vivere ma a volte anche stato e non parlo solo di 40enni ma questo avviene già da studenti quando per fare l'università vanno letteralmente a vivere in altri stati.
Ora certamente avviene anche in Europa ma se dovessimo fare una percentuale in quanti in Italia, oggi, prenderebbero in considerazione di andare a vivere anche solo in un'altra regione e non in un altro stato e vanno considerate anche le distanze dove da noi da regione a regione sono relativamente pochi Km mentre in USA da stato a stato possono esserci distanze considerevoli.
Tutto questo per dire che il mercato europeo va visto e considerato con l'ottica giusta e non come un mercato qualsiasi perché in Europa la resistenza al cambiamento è elevatissima a livelli tossici e ripeto questo non solo per le BEV ma per QUALSIASI cambiamento.
vero, ma perché molti dei fattori sono altrettanto "fluidi": cambi più facilmente lavoro, città o stato perché ne hai la necessità/possibilità. Puoi spostarti perché troverai stipendi ragionevoli e/o affitti ragionevoli.
Togli una sola di queste variabili e crolla tutto il castello: devi usare le BEV per ridurre l'inquinamento legato ai trasporti? Ok, le rendi accessibili? No, costano un botto e gli incentivi non aiutano più di tanto. In più ti piazzo un obbligo temporale e ti faccio competere con produttori che hanno regole diverse (a loro beneficio) o che non rispettano i tuoi stessi standard ambientali.
da abitante europeo non dovresti gioire troppo dello schifo che fanno i nostri principali indotti...
la storia insegna che l'economia ci tocca a tutti e in tempi più brevi di altri fattori sociali e ambientali.
cinicamente parlando è il solito discorso della gallina oggi o l'uovo domani (e non il contrario), soprattutto quando la gallina sta per cadere in un tritatutto per fare i nuggets (dopodomani).
non credo di avere mai gioito per lo schifo attuale delle case europee, spesso scrivo "spero si riprendano" "recuperino" "in un miracolo".
no, non gioisco per nulla e a livello emotivo potrei dirti di provare delusione, rabbia, disprezzo verso le nostre case e verso l'atteggiamento europeo.
banalmente basta leggere su questo forum come in diversi inneggiano all'endotermico o basta vedere i politici italiani come in nome del populismo (siamo in perenne campagna elettorale) facciano uscite tristi
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