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Oggi Mirafiori riparte, traferimenti in Polonia per chi vuole evitare la cassa integrazione?

di pubblicata il , alle 12:15 nel canale Mercato Oggi Mirafiori riparte, traferimenti in Polonia per chi vuole evitare la cassa integrazione?

A Mirafiori riparte la produzione, ma ancora in bassi volumi e ranghi ristretti. Per alcuni operai ci sarebbe la possibilità di una trasferta a Tychy

 
56 Commenti
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Phantom II03 Settembre 2024, 12:25 #41
Originariamente inviato da: Darkon

Chiudo poi con una riflessione su FIAT/Stellantis. Se negli ultimi quanti... 30? 40? anni invece di buttare nel fuoco miliardi come per Alitalia in aziende che hanno solo arricchito poco e affamato tanti avessimo investito in progetti concreti che dessero alternative reali di lavoro ad oggi saremmo una delle nazioni più moderne sulla faccia della terra. Invece abbiamo continuato e continuiamo a sovvenzionare una azienda che non è in grado di stare sul mercato, che genera debiti su debiti e che tanto o prima o poi sposterà la produzione altrove.

Lo stato non dovrebbe MAI sovvenzionare aziende private e soprattutto non dovrebbe mai sovvenzionare il mondo automotive COMPRESE le auto elettriche sia chiaro.

In quanto scrivi c'è una questione dirimente che non affronti in modo esplicito: chi è che avrebbe dovuto investire?
Tu usi il plurale quindi è da intendere come la collettività, ovvero lo Stato? In questo caso la risposta è che gli investimenti pubblici in attività produttive, le cosiddette partecipazioni statali su modello IRI, sono state bandite dalla seconda metà degli anni '80 insieme a ogni idea di pianificazione dello sviluppo industriale.
Se invece intendevi dire che gli investimenti li avrebbero dovuti fare i detentori di capitale, beh quelli si muovono solo quando il ritorno dell'investimento è praticamente certo e infatti si vede come è andata a finire quando l'iniziativa economica è stata lasciata esclusivamente in mano ai privati: deindustrializzazione ed economia fondata sul Twiga...
Darkon03 Settembre 2024, 12:33 #42
Originariamente inviato da: Phantom II
In quanto scrivi c'è una questione dirimente che non affronti in modo esplicito: chi è che avrebbe dovuto investire?


Confermo che intendevo lo stato.

Tu usi il plurale quindi è da intendere come la collettività, ovvero lo Stato? In questo caso la risposta è che gli investimenti pubblici in attività produttive, le cosiddette partecipazioni statali su modello IRI, sono state bandite dalla seconda metà degli anni '80 insieme a ogni idea di pianificazione dello sviluppo industriale.


Infatti non pensavo ad attività produttive quanto a investimenti intesi come infrastrutture che fossero come in passato strada o autostrade; avrei mantenuto le infrastrutture essenziali pubbliche come la rete elettrica e telecomunicazioni lasciando al privato solo il commerciale.
Avrei investito in istruzione e soprattutto ricerca.

Tutte cose che portavano posti di lavoro che potevano andare dall'operaio a posti di lavoro di alto livello e che avevano un impatto positivo sul paese.

Se invece intendevi dire che gli investimenti li avrebbero dovuti fare i detentori di capitale, beh quelli si muovono solo quando il ritorno dell'investimento è praticamente certo e infatti si vede come è andata a finire quando l'iniziativa economica è stata lasciata esclusivamente in mano ai privati: deindustrializzazione ed economia fondata sul Twiga...


Questo perché il modello italiano e in certi casi europeo è fallimentare anche come imprenditoria privata. Basterebbe guardare e imparare dal modello anglosassone negli aspetti positivi per creare anche a livello imprenditoriale una economia non dico perfetta forse non ci andrebbe nemmeno vicino ma sicuramente più sana rispetto a quello che abbiamo oggi.
Phantom II03 Settembre 2024, 12:50 #43
Originariamente inviato da: Darkon]Confermo che intendevo lo stato.

Infatti non pensavo ad attività
Tutto questo si chiama "intervento pubblico - dello stato - in economia" ed è politicamente bandito da 40 anni, da quando esiste la UE anche a livello istituzionale.

[quote]Questo perché il modello italiano e in certi casi europeo è fallimentare anche come imprenditoria privata. Basterebbe guardare e imparare dal modello anglosassone negli aspetti positivi per creare anche a livello imprenditoriale una economia non dico perfetta forse non ci andrebbe nemmeno vicino ma sicuramente più sana rispetto a quello che abbiamo oggi.


Non credo ci siano modelli di imprenditoria virtuosi in modo sistemico, men che meno quello anglosassone, la condizione di Stati Uniti e Gran Bretagna per le persone normali non è certo invidiabile.
Di certo più viene lasciato spazio al solo profitto, come avviene oggi, peggio sta la collettività.
Strato154103 Settembre 2024, 12:51 #44
Originariamente inviato da: Darkon
Non è una domanda provocatoria ma ad oggi quante auto cinesi sono state vendute realmente in Europa?

Perché da tanti sento questa cosa che si favorisce la Cina ma ad oggi io di auto cinesi in giro non ne ho vista una, dato che sia chiaro non pretendo faccia statistica ma sinceramente non vedo questa diffusione di modelli cinesi o rivendite che nascono come funghi quindi non riesco a quantificare.

Ho provato a fare anche qualche ricerca online ma non trovo dati di vendita di auto cinesi tali da dire che abbiano un effetto sul mercato (sicuramente non ho trovato i dati giusti ma se qualcuno mi illumina).


Se invece la frase è riferita alla componentistica più che ad auto vere e proprie sinceramente il danno più che le auto elettriche è stato fatto 20 o 30 anni fa quando praticamente abbiamo demandato alla Cina la produzione di tutta l'elettronica o quasi e abbiamo sostanzialmente abbandonato qualsiasi progetto di ricerca in tal senso anzi forse peggio... facciamo comunque dei progetti di ricerca che se portano a risultati poi chiediamo alla Cina di produrceli.

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Chiudo poi con una riflessione su FIAT/Stellantis. Se negli ultimi quanti... 30? 40? anni invece di buttare nel fuoco miliardi come per Alitalia in aziende che hanno solo arricchito poco e affamato tanti avessimo investito in progetti concreti che dessero alternative reali di lavoro ad oggi saremmo una delle nazioni più moderne sulla faccia della terra. Invece abbiamo continuato e continuiamo a sovvenzionare una azienda che non è in grado di stare sul mercato, che genera debiti su debiti e che tanto o prima o poi sposterà la produzione altrove.

Lo stato non dovrebbe MAI sovvenzionare aziende private e soprattutto non dovrebbe mai sovvenzionare il mondo automotive COMPRESE le auto elettriche sia chiaro.


Non è tanto la ( non ancora arrivata, ma in arrivo) ondata cinese il problema, ma ciò succederà quando arriverà davvero...Quindi è bene tentare di fermarla, sia dal punto di vista economico che ecologico ( non è per "l'ecologia" che si sta facendo la transizione?).
L'europa in tutto questo ha la colpa di aver imposto degli standard ( ban 2035, regole sulla co2..) impraticabili per i costruttori, pena il fallimento.
Al momento in Italia abbiamo qualche sparuto modello. Escludendo DR , di auto totalmente cinesi non ce ne sono molte ( ad onor del vero tutte le vetture costruite in Cina ed importate in europa sarebbero cinesi.. è sempre più difficile fare una distinzione).
Tuttavia il problema di fondo è lo stesso che ha portato alla delocalizzazione negli anni 90-90-00, per altri settori, se non lo si arresta non ci sarà più un mercato dell'auto europeo.. E gli annunci di VW non fanno che anticipare ciò che succederà quando un sistema produttivo imposto e con regole diverse si scontra con uno con regole sul lavoro e sui prodotti completamente diversi.
Darkon03 Settembre 2024, 12:53 #45
Originariamente inviato da: Phantom II
Tutto questo si chiama "intervento pubblico - dello stato - in economia" ed è politicamente bandito da 40 anni, da quando esiste la UE anche a livello istituzionale.


Quindi il ponte sullo stretto o qualsiasi altra opera pubblica (al di là che il ponte per me sia una cazzata pazzesca) l'Italia pensa di realizzarli di nascosto o cosa?
A me perdonami ma non risulta che qualsiasi intervento pubblico anche in infrastrutture sia bandito da 40 anni e comunque se una regola è una vaccata ci si impegna per cambiarla nelle opportune sedi non è che la si prende per buona e via come nulla fosse.

Non credo ci siano modelli di imprenditoria virtuosi in modo sistemico, men che meno quello anglosassone, la condizione di Stati Uniti e Gran Bretagna per le persone normali non è certo invidiabile.
Di certo più viene lasciato spazio al solo profitto, come avviene oggi, peggio sta la collettività.


Sarà... ma intanto loro hanno colossi che direttamente o indirettamente drenano ricchezza. Mentre noi ci impoveriamo e non abbiamo realtà di successo o meglio ne abbiamo sempre meno.
AlexSwitch03 Settembre 2024, 13:03 #46
Originariamente inviato da: Darkon


Infatti non pensavo ad attività produttive quanto a investimenti intesi come infrastrutture che fossero come in passato strada o autostrade; avrei mantenuto le infrastrutture essenziali pubbliche come la rete elettrica e telecomunicazioni lasciando al privato solo il commerciale.
Avrei investito in istruzione e soprattutto ricerca.


Tutte cose che portavano posti di lavoro che potevano andare dall'operaio a posti di lavoro di alto livello e che avevano un impatto positivo sul paese.



Questo perché il modello italiano e in certi casi europeo è fallimentare anche come imprenditoria privata. Basterebbe guardare e imparare dal modello anglosassone negli aspetti positivi per creare anche a livello imprenditoriale una economia non dico perfetta forse non ci andrebbe nemmeno vicino ma sicuramente più sana rispetto a quello che abbiamo oggi.


Infatti questo doveva essere ed è il compito di uno Stato che investe nel futuro... Si prepara il terreno per gli investimenti dei privati, invece noi abbiamo venduto ai privati proprio come è accaduto con Telecom e la sua rete nazionale!!
Si può anche " collaborare " con il privato per preservare produzioni strategiche e le rispettive filiere ma a condizioni ben precise, con obiettivi vincolanti, entrando nell'azionariato dell'azienda a titolo di controllo di garanzia sul capitale statale investito. Invece con FIAT è stato solo un enorme sperpero di denaro pubblico e di regalie per, mi ripeto, nulla!! Altrimenti perchè lo Stato francese possiede il 19% delle azioni Stellantis? Per la gloria e per onorare la loro grandeur? Oppure per sedere al tavolo delle decisioni strategiche e, magari, imporre qualche veto a decisioni ritenute ostili?
Phantom II03 Settembre 2024, 13:12 #47
Originariamente inviato da: Darkon
Quindi il ponte sullo stretto o qualsiasi altra opera pubblica (al di là che il ponte per me sia una cazzata pazzesca) l'Italia pensa di realizzarli di nascosto o cosa?
A me perdonami ma non risulta che qualsiasi intervento pubblico anche in infrastrutture sia bandito da 40 anni e comunque se una regola è una vaccata ci si impegna per cambiarla nelle opportune sedi non è che la si prende per buona e via come nulla fosse.

Gli interventi che indichi tu non sono quelli dei tempi delle partecipazioni statali, in cui il pubblico oltre alla spesa incassava anche gli utili, all'interno una idea pianificata - certamente discutibile - di sviluppo generale.
Oggi, cioè da 40 anni, l'intervento pubblico ha la sola finalità di coprire le spese per una nuova opera o per risanarne una esistente, ma il valore aggiunto (compresi gli utili) va al privato in modi più o meno diretti.
Che sia una vaccata dipende dagli interessi in campo. Per la collettività è una vaccata; per gli "imprenditori" no e al momento non esiste forza politica organizzata che si occupi di fare qualcosa di diverso che non sia l'interesse degli imprenditori (con i propri riferimenti specifici ovviamente).
Chi è senza rappresentanza è collettività che lavora per vivere.

Sarà... ma intanto loro hanno colossi che direttamente o indirettamente drenano ricchezza. Mentre noi ci impoveriamo e non abbiamo realtà di successo o meglio ne abbiamo sempre meno.

Avranno pure i colossi, ma privatissimi che operano come quelli che stanno in casa nostra - Intel taglia qualche decina di migliaia di posti di lavoro per rientrare nei costi, ma ben si guarda dal toccare le remunerazioni dei manager - ma in più hanno un sistema dove non si paga giusto l'aria che si respira. Per questo secondo me non sono un contesto invidiabile.
Darkon03 Settembre 2024, 13:14 #48
Originariamente inviato da: AlexSwitch
Infatti questo doveva essere ed è il compito di uno Stato che investe nel futuro... Si prepara il terreno per gli investimenti dei privati, invece noi abbiamo venduto ai privati proprio come è accaduto con Telecom e la sua rete nazionale!!
Si può anche " collaborare " con il privato per preservare produzioni strategiche e le rispettive filiere ma a condizioni ben precise, con obiettivi vincolanti, entrando nell'azionariato dell'azienda a titolo di controllo di garanzia sul capitale statale investito. Invece con FIAT è stato solo un enorme sperpero di denaro pubblico e di regalie per, mi ripeto, nulla!! Altrimenti perchè lo Stato francese possiede il 19% delle azioni Stellantis? Per la gloria e per onorare la loro grandeur? Oppure per sedere al tavolo delle decisioni strategiche e, magari, imporre qualche veto a decisioni ritenute ostili?


Quoto e mentre la Francia nel bene o nel male prende le sue decisione ed è un giocatore attivo nell'economia dello stato, l'Italia rimane passiva anche quando è parte del capitale per non dire peggio e cioè che i privati sono dominanti sullo stato e lo spingono a sborsare soldi alle condizioni che vogliono.

Ribadisco che avessimo fatto investimenti sensati invece di tenere a galla baracche come FIAT e Alitalia oggi avremmo più posti di lavoro e una società più sana.
Strato154103 Settembre 2024, 13:30 #49
Originariamente inviato da: Darkon
Quoto e mentre la Francia nel bene o nel male prende le sue decisione ed è un giocatore attivo nell'economia dello stato, l'Italia rimane passiva anche quando è parte del capitale per non dire peggio e cioè che i privati sono dominanti sullo stato e lo spingono a sborsare soldi alle condizioni che vogliono.

Ribadisco che avessimo fatto investimenti sensati invece di tenere a galla baracche come [U]FIAT e Alitalia[/U] oggi avremmo più posti di lavoro e una società più sana.


Non bisogna dimenticare che entrambe le aziende sono state utilizzate come leva politica e occupazionale, da parte dei sindacati dell'epoca.. Detto in parole povere, o ci davi i soldi o io ( sindacato) ti faccio sciopero generale , o io azienda licenzio e poi te la vedi tu stato con i disoccupati...
Ovviamente non è stato sempre così , ci sono delle parentesi virtuose ( molto virtuose per FIAT , soprattutto fino agli anni 80') e ovviamente l'era Marchionne.
Alitalia decisamente peggio..
Il tutto quando ormai la "lotta di classe" era finita e i sindacati dovevano trovare un loro "posto" date le dimensioni raggiunte in quegli anni.
Le aziende fanno "le aziende", o meglio le imprese e vanno dove e con chi garantisce un maggiore margine di contribuzione, mai dimenticarlo.
Ad ogni modo le decisioni prese in passato non possono essere cambiate ora, si gioca con le carte che si hanno.
Titanox203 Settembre 2024, 14:19 #50
dovrebbero prendere i sindacalisti di allora, i politici, i dirigenti e gli imprenditori a capo della fiat e alitalia e ridare i soldi a ogni singolo italiano dalle loro tasche

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