La crisi energetica spinge Enel a investire fortemente nelle rinnovabili con 37 miliardi di euro in tre anni
di Giulia Favetti pubblicata il 15 Dicembre 2022, alle 17:14 nel canale MercatoIl Gruppo Enel ha presentato il proprio Piano Strategico 2023-2035, basato su tre importati pilastri: rinnovabili, digitalizzazione e creazione di catene di valore
Tramite un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito aziendale, il Gruppo Enel ha presentato la strategia che guiderà i prossimi passi dell'azienda durante il triennio 2023-2025.
Tre le linee linee strategiche da seguire.
“In primo luogo, occorre proseguire l’elettrificazione sostenibile che ha caratterizzato le attività del Gruppo negli ultimi anni, sia per quanto riguarda la generazione a zero emissioni sia per la digitalizzazione: l’obiettivo è arrivare nel 2025 a produrre il 75% dell’elettricità da fonti rinnovabili e digitalizzare circa l’80% dei clienti di rete.” ha dichiarato l'azienda, ponendo subito l’attenzione verso l'approvvigionamento green, che andrà a ricoprire un ruolo di sempre maggiore importanza.
Nel piano di investimenti trova spazio anche il sostegno alla mobilità sostenibile: i punti di ricarica per i veicoli elettrici saliranno dai circa 500.000 attuali a 1,4 milioni, mentre i sistemi di accumulo behind-the-meter da circa 99 MW a 352 MW e il totale dei meccanismi di demand response da 8,4 GW a 12,4 GW.
Verranno aggiunti circa 21 GW di capacità rinnovabile installata, di cui circa 19 GW nei Paesi "core" [ndr, Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia], arrivando a un totale gestito di circa 75 GW (compresi circa 4 GW di BESS – Battery Energy Storage Systems, cioè batterie per lo stoccaggio dell'elettricità).
La previsione è che la quota di generazione senza emissioni salirà all'83%.
Nel settore delle reti il Piano prevede un aumento degli investimenti per cliente di circa il 30% rispetto alla stima per il periodo 2020-2022, con grande attenzione alla tutela dalla volatilità del prezzo dell'energia.
Per raggiungere l'obbiettivo verranno aumentati i contratti a prezzo fisso, grazie a una sempre maggiore auto-produzione energetica.
"Entro il 2025, nei Paesi “core” il Gruppo prevede di vendere circa l’80% dell’elettricità con contratti a prezzo fisso (il 7% in più rispetto alle stime per il 2022). Le vendite a prezzo fisso saranno interamente coperte dalla produzione propria, proveniente al 90% da fonti a zero emissioni: questo consentirà una strategia commerciale stabile sul lungo periodo, riducendo i rischi a breve termine associati alla volatilità esterna." Si legge all'interno del comunicato.
Nel triennio di riferimento il Gruppo prevede di investire in totale circa 37 miliardi di euro, di cui il 50% a sostegno della generazione di elettricità, il 10% per clienti e servizi, nell’ambito di una strategia commerciale integrata, e il 40% a favore delle reti.
Infine, per quanto riguarda le aree di business, il Gruppo intende uscire dalle attività nel settore del gas: una scelta in linea con l'obiettivo di abbandonare le attività carbon-intensive, accelerata dall'attuale contesto di mercato.
27 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infopoi mi piace un modo "vendere circa l'80%" a prezzo fisso entro il 2025 quando nel 2023 NON vendono praticamente niente a prezzo fisso
ma la pubblicità fa i miracoli
anche la parte finale "il gruppo intende uscire dalle attività del settore del gas".. forse per la parte di produzione.. ed entro 20 anni.. come tutti..
vabbè dai.. nel marketing vi sta che si dicano certe cose
Sorvolando sulle notizie completamente inventate da Repubblica sul disastro di Fukushima (e su cui vi suggerirei di informarvi presso la stampa giapponese, un tantinello meno schierata della nostra), l'articolo di Rampini uscito l'altro giorno grida vendetta per la quantità di scempiaggini contenute al suo interno.
La perla è del CEO di ENI, secondo cui l'acqua pesante sarebbe l'acqua di mare... la nuova generazione è sempre la migliore, intanto stiamo fermi ad aspettare
Ti invito a dare uno sguardo a questo sito https://ilbolive.unipd.it/it/news/s...nucleari-italia
Questa estate i Francesi usavano le centrali al 50% perche' non riuscivano a raffreddarle per la temperatura alta dell'acqua.
Per Fukushima https://it.euronews.com/2022/12/12/...-della-centrale complimentoni
A mio parere se si fanno i conti della serva il nucleare costa molto in soldi prima durante e dopo perche' le scorie tuttora le smaltiscono scavando buche profonde e creando poi delle belle colline (dove non cresce nulla).
Se usi google e ti informi a 360° forse tra le tante informazioni un dubbio piccolino che sto' nucleare non e' proprio un buon affare per la salute e le tasche nel lungo periodo ti viene.
Ora qualche link :
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...ntrali/6806448/
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...ofitti/6804965/
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...evisto/6850366/
e aggiungo lo smaltimento pale eoliche come bonus
https://www.google.com/search?q=sma...sclient=gws-wiz
A parole tutti con la soluzione/arma finale, peccato che e' quella delle
https://ilzinefilo.files.wordpress....08/sturm_tv.jpg
Ti invito a dare uno sguardo a questo sito https://ilbolive.unipd.it/it/news/s...nucleari-italia
Senza contare il fatto che non potrai mai eliminare le scorie radiattive perchè ne vengono prodotte anche da attività a cui non si può rinunciare a prescindere dalla produzione elettrica (radioterapia, diagnostica medica e industriale, sterilizzazione, trattamento dei materiali industriali).
Mettiti il cuore in pace, lo spauracchio delle scorie dentro bidoni arrugginiti e da cui fuorisce liquame fluorescente non attacca più.
Le scorie se ne stanno buone buono dentro i loro canister a prova di bomba (sono testati anche lanciandoci contro treni a tutta velocità e sono un "non problema".
Anzitutto non c'entrava nulla con le centrali nucleari, ma riguardava qualsiasi centrale termoelettrica, il problema era il raffreddamento degli apparati di condensazione del vapore proveniente dalle turbine che, a causa della temperatura eccezionalmente alta, avrebbe fatto superare le soglie stabilite per legge dei corsi d'acqua coinvolti.
Perchè non citare che i livelli di radioattività dell'acqua sversata in mare sono pari a 1500 bq/l, pari a 1/40 della concentrazione permessa dagli standard giapponesi per l'acqua potabile, e 1/7 della soglia di radioattività prevista dalle linee guida OMS per l'acqua potabile?
In pratica bevendo tutti i giorni 1 litro di quell'acqua una persona assorbirebbe una dose di radiazioni pari a 0,01 mSv, in pratica niente (una differenza <100 mSv rispetto alla radiazione di fondo, pari a 2,4 mSv, è irrilevante).
Ah poi hai dimenticato di citare la bufala delle assicurazioni, manca solo quella tra i grandi classici.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Guarda, secondo me chiudere le nostre centrali negli anni 80 e' stato un errore.
Detto questo, penso che al giorno d'oggi non abbia piu' senso ripartire da zero. Le alternative ci sono, e non bisogna aspettare 20 anni prima di avere un ritorno sull'investimento.
Con i 10 miliardi di euro per una centrale nucleare... ci installi 10GW di solare/fotovoltaico su larga scala. Facciamo 5GW se includiamo degli accumulatori. Sono l'equivalente di 4 centrali nucleari. Pronti velocemente, non tra 20 anni. Secondo me non convengono proprio a meno che non ti vuoi dotare di bomba nucleare.
A Tasslehoff
Se pensi che il nucleare ti rende bello e vellutato e che tu sai tutto ma non guardi oltre la propaganda (cerca il furbo giornalista pro regime che ha bevuto l'acqua di Fukushima (rip)) questo link forse ti va benehttps://auto.hwupgrade.it/news/ener...era_108733.html
Per me il nucleare e' pericoloso e non e' la soluzione
Se usi google trovi tutte le porcate che l'essere umano fa su questo pianeta solo e sempre per profitto di pochi lasciando le macerie a tutti.
https://auto.hwupgrade.it/news/ener...era_108733.html
Per me il nucleare e' pericoloso e non e' la soluzione
Se usi google trovi tutte le porcate che l'essere umano fa su questo pianeta solo e sempre per profitto di pochi lasciando le macerie a tutti.
O per ideologia... Dipende...
OK
Il fatto che TUTTE le scorie prodotte in più di 60 anni da uno dei paesi che ha maggiormente adottato la fissione nucleare (Canada) ci stiano TUTTE in un magazzino di 50x50m la dice lunga su quanto sia critico il problema.
Senza contare il fatto che non potrai mai eliminare le scorie radiattive perchè ne vengono prodotte anche da attività a cui non si può rinunciare a prescindere dalla produzione elettrica (radioterapia, diagnostica medica e industriale, sterilizzazione, trattamento dei materiali industriali).
Mettiti il cuore in pace, lo spauracchio delle scorie dentro bidoni arrugginiti e da cui fuorisce liquame fluorescente non attacca più.
Le scorie se ne stanno buone buono dentro i loro canister a prova di bomba (sono testati anche lanciandoci contro treni a tutta velocità e sono un "non problema".
Non diciamo assurdità, se sei davvero convinto significa che hai capito ben poco di quel che è successo.
Anzitutto non c'entrava nulla con le centrali nucleari, ma riguardava qualsiasi centrale termoelettrica, il problema era il raffreddamento degli apparati di condensazione del vapore proveniente dalle turbine che, a causa della temperatura eccezionalmente alta, avrebbe fatto superare le soglie stabilite per legge dei corsi d'acqua coinvolti.
Interessante, e il fatto che la IAEA abbia seguito direttamente tutti i processi in atto a Fukushima, e anche lo sversamento in mare di questa acqua, non lo citiamo?
Perchè non citare che i livelli di radioattività dell'acqua sversata in mare sono pari a 1500 bq/l, pari a 1/40 della concentrazione permessa dagli standard giapponesi per l'acqua potabile, e 1/7 della soglia di radioattività prevista dalle linee guida OMS per l'acqua potabile?
In pratica bevendo tutti i giorni 1 litro di quell'acqua una persona assorbirebbe una dose di radiazioni pari a 0,01 mSv, in pratica niente (una differenza <100 mSv rispetto alla radiazione di fondo, pari a 2,4 mSv, è irrilevante).
Paura del pesce triocchiuto dei Simpsons?
Ah poi hai dimenticato di citare la bufala delle assicurazioni, manca solo quella tra i grandi classici.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Ah beh fonti di prim'ordine, praticamente l'organo stampa del movimento politico più antiscientifico presente in parlamento (che cmq se la gioca con i verdi...).
Grande e grazie
Detto questo, penso che al giorno d'oggi non abbia piu' senso ripartire da zero. Le alternative ci sono, e non bisogna aspettare 20 anni prima di avere un ritorno sull'investimento.
Pensi che ci voglia molto meno per installare un parco eolico o fotovoltaico di dimensioni tali da garantire una resa pari a quelli di una centrale termonucleare?
Anzitutto ci vuole un'infinità di suolo in più (cosa che in un paese ad alta densità come il nostro non è esattamente la cosa più disponibile, non siamo certo la Russia con le sue sterminate distese pressochè disabitate), e questo porta ad aumentare enormemente il vero problema italiano, ovvero il processo burocratico (disseminato di ricorsi) per ottenere l'approvazione dell'opera.
In entrambi i casi si tratterebbe di un'opera grande e complessa, cosa ti fa pensare che una (rinnovabili) richiederà meno tempo dell'altra? Oltretutto considera che una delle due tecnologie ha fornitori diversificati ed è ampiamente disponibile (nucleare), l'altra (rinnovabili, almeno per la parte fotovoltaica) è praticamente legata mani e piedi a un solo produttore di materie prime (Cina), che può fare il bello e il cattivo tempo (gas russo docet).
Puoi installare pannelli per millemila GW ma se non puoi garantire la resa non servono a nulla per il mercato industriale.
Possiamo suonarcela e cantarcela finchè vogliamo, ma quello che va bene a casa propria (con nostro bel pannellino e batteria a muro) non va bene per l'industria, non è realisticamente scalabile.
Nessuno sta dicendo di abbandonare il fotovoltaico, ci mancherebbe va benissimo per l'ambito domestico e per alleggerire il peso sulla rete, ma non possiamo illuderci che quello che vada bene per casa vada bene per una Tenaris, una Feralpi, una Marcegaglia, una Alfa Acciai e tante tante tante altre aziende che hanno delle necessità energetiche che non ci immaginiamo neanche.
E non sto parlando di carrozzoni ottocenteschi come l'Ilva di Taranto, quelle che ho citato sono aziende siderurgiche all'avanguardia a livello mondiale, con processi produttivi davvero tirati a lucido sotto ogni aspetto.
Sull'accumulo si dice sempre tutto e il contrario di tutto, sali fusi, bacini e chi più ne ha ne metta, ma nessuno ha ancora realizzato nulla di scalabile, tutto è sempre fermo al tal guru di turno che ha profetizzato questa o quest'altra tecnologia (un po' come i guru di Beppe Grillo, ve li ricordate nei suoi spettacoli? ) o al paesino sulle alpi svizzere che ha ipotizzato di usare il tal laghetto artificiale.
Fin'ora non c'è stato nessun grande paese, con un sistema industriale "da grande paese" che ha realizzato un sistema di accumulo strutturato e non domestico tale da soddisfare le necessità energetiche industriali.
Se guardiamo cosa hanno ottenuto i paesi che hanno più investito in rinnovabili c'è da mettersi le mani nei capelli, la Germania ha "investito" più di 500 miliardi di euro, e cosa ha ottenuto fin'ora?
Misure draconiane sul consumo energetico, prezzi alle stelle, produzione energetica altalenante, tutto ampiamente previsto e prevedibile.
Ripeto, io non ne faccio una guerra di religione (atomo vs rinnovabile), le rinnovabili sono utili e necessarie su piccola scala e a livello dimestico, dove è gestibile l'accumulo, ma vanno necessariamente affiancate a tecnologie di produzione di energia elettrica ad alto capacity factor per l'industria, tra questi la fissione è quella con il più alto capacity factor e il minore impatto ambientale (CO2 in primis).
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