L'elettrico fa perdere posti di lavoro? Così un'azienda italiana sta diventando dieci volte più grande
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 03 Marzo 2022, alle 08:56 nel canale Mercato Green
È vero che il passaggio all'elettrico fa perdere posti di lavoro? Ci sono aziende che al contrario stanno facendo fruttare un know how acquisito in decenni, e sfruttano la transizione per crescere
24 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoBisogna vedere i grandi numeri non la singola azienda che va bene. E' come dire che Amazon apre un nuovo centro e crea 1000 posti di lavoro!!! uau sono 1000 posti di lavoro in più. Poi vai a vedere e nel commercio hanno chiuso 100 negozi per 2000 persone a casa. Quale è il saldo adesso? I posti sono in più o in meno?
Concordo, il saldo si vedrà alla fine della transizione, che una singola azienda oggi vada bene non dimostra nulla, solo che ci hanno saputo fare e sono stati lungimiranti, ma questo non vuol dire che l'elettrico non tolga posti di lavoro, già solo per le officine se ne perderanno parecchi, mettere le mani su una macchina elettrica non è come metterle su una termica.
Ma è sbagliato anche a monte parlare di minore occupazione: se l'elettrico offre lo stesso risultato con minore lavorazione, ben venga l'evitare del lavoro superfluo e speriamo che chi si ritrovasse nella necessità riesca a spostarsi su nuovi settori dove è realmente utile.
(Ci sono da ricordare le varie rivoluzioni industriali e come nei primi 900 ogni indumento fosse fatto interamente a mano, ad un prezzo oltre 10 volte quello attuale? I cappotti ad esempio costavano minimo 1/2 stipendi)
Diciamo la verità... più che mettere le mani... una elettrica si romperà un quinto di una termica, a meno che non sia fatta male, e questo è progresso.
Semmai c'è da boicottare l'idea delle gigapress che stampando una monoscocca rendono di fatto quasi impossibili le riparazioni dopo un eventuale incidente.
CMQ chapeau ad aziende italiane che crescono e innovano, questo a prescindere! quindi solo complimenti!
Da qui a parlare di "settore"... bha
I guasti ci saranno sempre, di natura diversa, ma ci saranno uguale...e comunque una normale officina non ti riparerà mai un guasto alla batteria, così come difficilmente te la sostituiranno, ti dovrai sempre rivolgere a specialisti o alla casa madre.
Ho l' impressione che questa moderna logica sia il riflesso del futuro modo di lavorare dove pochi utraspecializzati (magari non formati necessariamente durante ma specializzati all' assunzione magari per uno stage iniziale con "prospettiva di assunzione"
Qua nel distretto cartario, 40 anni fa servivano 10 operai per mandare una macchina che produceva 60metri al minuto di Tissue, oggi un 2 operai mandano macchine che producono 1200 metri al minuto...
E' inutile cercare soluzioni a quello che è il progresso, ci sarà sempre meno necessità di lavori manuali ripetitivi per fortuna, e quelli specializzati non saranno sufficienti a coprire tutti i posti lasciati liberi dall'automazione.
Ridurre le ore lavorate e renderle libere per gli individui sarà il prossimo passo necessario al progresso.
Questo dipende, nel caso, da case madri "furbe" che non rendono modulari le batterie. L'unica cosa che manca attualmente alle officine è una batteria più grossa dove scaricare temporaneamente la tua per poterla aprire e cambiarne le celle, ma suppongo questo tipo di attrezzature prima o poi diventeranno la norma.
I guasti saranno un quinto perché i motori sono molto più semplici ed i loro componenti molto più solidi. Restano trasmissioni ed ammortizzatori o dispositivi di sicurezza dove puoi avere problemi ma per il resto sarà ben difficile che le case madri debbano richiamare esemplari "per guasti al rotore"....
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