L'elettrico fa perdere posti di lavoro? Così un'azienda italiana sta diventando dieci volte più grande
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 03 Marzo 2022, alle 08:56 nel canale Mercato Green
È vero che il passaggio all'elettrico fa perdere posti di lavoro? Ci sono aziende che al contrario stanno facendo fruttare un know how acquisito in decenni, e sfruttano la transizione per crescere
La transizione verso l'elettrico, e in generale verso i motori più o meno elettrificati, piaccia o no, è ormai stata decisa. Periodicamente si solleva un grido d'allarme riguardante il mondo del lavoro, più precisamente diretto alle aziende del settore automotive e dell'indotto: "il motore elettrico farà diminuire l'occupazione".
La maggiore semplicità del motore elettrico richiede minori lavorazioni, e un numero inferiore di componentistica, ma è proprio vero che i posti di lavoro nel settore diminuiranno? Potrebbe non essere d'accordo Alberto Benevelli, patron della omonima Benevelli Srl con sede a Rubiera, nella provincia di Reggio-Emilia.
Qui, nel cuore di quella che viene definita Motor Valley, la Benevelli ha creduto nelle potenzialità del motore elettrico quando ancora nessuno pensava che ci potesse essere un futuro per questa applicazione. Tanto che ora l'azienda è oggetto delle attenzioni dei grandi gruppi (che la vorrebbero acquisire) e il fatturato vola. Benevelli ha raccontato alla Gazzetta di Reggio che il portafoglio ordini del 2022, con solo due mesi alle spalle, è già pari al fatturato del 2021, e raggiungerà probabilmente quota 12 milioni, ovvero otto volte quello del 2010.
L'azienda è passata da semplici applicazioni nel settore agricolo, sanitario o dei servizi, a quelle per l'automotive e la nautica. Oggi la Benevelli produce assali elettrificati, motoruote, motori elettrici stand alone, trasmissioni ed elettronica di controllo, tutto quello che può servire per la mobilità elettrica e per la nautica a zero emissioni.
I dipendenti sono ancora pochi, ci lavorano 31 persone, ma ogni operaio cuba qualcosa come 350.000 euro di produzione. Un valore enorme, che infatti ha portato il proprietario ad investire su un ampliamento aziendale, con un nuovo capannone di 22mila metri quadrati, che diventeranno poi 35mila, circa 10 volte la dimensione attuale. Tutto questo mentre acquisiva anche il 30% di un'altra azienda, per permettere la completa produzione interna dei motori elettrici.
Ancora così sicuri che l'elettrico tolga posti di lavoro?
24 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infolui fa tutto questo con 31 dipendenti, per costruire un motore endotermico quante persone sono impiegate? se sono più di 31, sul lungo periodo, ha portato via lavoro
Detto questo, solo da complimentarsi per la lungimiranza
i manager italiani
I manahger italiani invece di piangersi addosso o peggio ancora piangere dalla politica, dovrebbero imboccarsi le maniche e fare il loro lavoro, cogliendo le opportunitá che offre il mercato.Invece no, troppa fatica!
Bisogna vedere i grandi numeri non la singola azienda che va bene. E' come dire che Amazon apre un nuovo centro e crea 1000 posti di lavoro!!! uau sono 1000 posti di lavoro in più. Poi vai a vedere e nel commercio hanno chiuso 100 negozi per 2000 persone a casa. Quale è il saldo adesso? I posti sono in più o in meno?
Inoltre mi auguro che questo:
non si avveri mai. Troppe aziende italiane hanno fatto questa fine.
Il problema è rimanere dietro la trasformazione, e qui entrano in gioco le persone, le sinergie e il contesto.
Come dice Kang Johnson, bisognerebbe vedere il settore nel suo complesso.
Detto questo, come in tutte le innovazioni (se definire l'elettrico una innovazione, se ne può discutere), ci saranno settori che vedranno posti di lavoro diminuire e altri che invece cresceranno.
Cavolo, spero che se la passino bene, e che abbiano almeno premi di produzione degni.
Bisogna vedere i grandi numeri non la singola azienda che va bene. E' come dire che Amazon apre un nuovo centro e crea 1000 posti di lavoro!!! uau sono 1000 posti di lavoro in più. Poi vai a vedere e nel commercio hanno chiuso 100 negozi per 2000 persone a casa. Quale è il saldo adesso? I posti sono in più o in meno?
Assolutamente d'accordo, la questione è ben diversa e sicuramente non come la vuole far passare l'articolo che,a dirla tutta, mi pare scritto più da un fans dell'elettrico che non da un redattore imparziale.
Come una rondine non fa primavera così una azienda con 31 dipendenti non è certo rappresentativa nella questione specifica, certo non lo è anche solo considerando quante officine, magazzini di ricambi e quant'altro legati al motore endotermico chiuderanno con relativa perdita di posti di lavoro, e non solo direttamente ma anche indirettamente considerando l'indotto, visto che è utopistico pensare che tutte si possano riconvertire per le auto elettriche....
Per dire avevo letto di uno studio fatto dall'associazione dei concessionari la quale alla fine della fiera diceva che con il passaggio alle vendite online, anche questo discorso pare che diventi il "futuro" per comprare un'auto cioè ordinarla direttamente dal sito dell'azienda che la produce come per altro già sta avvenendo per alcuni brand, si perderanno qualcosa come 70.000 posti di lavoro, altro che azienda con 31 dipendenti che dovrebbe essere il "modello" da seguire.......
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