Stellantis
Dichiarazioni shock del CEO Stellantis: "le auto elettriche ci vengono imposte, qualcuno fallirà"
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 02 Dicembre 2021, alle 16:38 nel canale MercatoIl CEO di Stellantis Carlos Tavares ha rilasciato dichiarazioni pesanti contro l'elettrificazione imposta. I costi aumentano ma non possono essere assorbiti dal cliente finale. Alcune case rischiano il tracollo
361 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoesatto, e dovranno bruciarne un bel po di più quando dovremo tutti attaccare le auto alla spina
svolta GREEN
sono "depositi" molto molto molto diversi.
e la difficoltà ed i problemi di uno sono molto diversi da quelli dell'altro.
no. primo sono scorie enormemente diverse, secondo i macchinari ospedalieri sono necessari ed insostituibili, mentre la produzione elettrica può essere fatta in mille altri modi.
https://en.wikipedia.org/wiki/Radioactive_waste
I rifiuti molto molto molto diversi di cui parli sono meno dell'1% del totale dei rifiuti radioattivi (che generalmente hanno tempi di decadimento di 30-100 anni a livelli già innocui); tanto che ad oggi dopo 60-70 anni di nucleare neanche conviene ancora creare appositi depositi perché le scorie di più alto livello sono troppo poche per giustificare la messa in opera di un deposito nazionale.
Per questo si pensa ad un deposito unificato per continente.
Peraltro, non appena diventa economicamente conveniente, si può riprocessare fino al 95% di dette scorie portando i rifiuti quasi a 0.
I rifiuti molto molto molto diversi di cui parli sono meno dell'1% del totale dei rifiuti radioattivi (che generalmente hanno tempi di decadimento di 30-100 anni a livelli già innocui); tanto che ad oggi dopo 60-70 anni di nucleare neanche conviene ancora creare appositi depositi perché le scorie di più alto livello sono troppo poche per giustificare la messa in opera di un deposito nazionale.
Per questo si pensa ad un deposito unificato per continente.
Peraltro, non appena diventa economicamente conveniente, si può riprocessare fino al 95% di dette scorie portando i rifiuti quasi a 0.
Favole da propaganda fanatica
appunto, le hai trovate su wikipedia...
appunto, le hai trovate su wikipedia...
3%
https://world-nuclear.org/informati...ed%20as%20waste.
10% con anche i rifiuti di medio livello se preferisci
https://www.bregroup.com/greenguide/page.jsp?id=2100
1% again
https://ukinventory.nda.gov.uk/abou...ste-categories/
...
https://world-nuclear.org/informati...ed%20as%20waste.
10% con anche i rifiuti di medio livello se preferisci
https://www.bregroup.com/greenguide/page.jsp?id=2100
1% again
https://ukinventory.nda.gov.uk/abou...ste-categories/
...
ma chissene frega del volume. quell'1% contiene il 99% [U]della radioattività. [/U]
il problema delle scorie è la RADIOATTIVITÀ', forse non l'hai capito...
Comunque il concetto è che se si fa la guerra al nucleare per le scorie radioattive, per coerenza si dovrebbe fare lo stesso coi macchinari sanitari che ne producono ugualmente.
Coerenza, appunto.
con la differenza che quelle dei macchinari sanitari le puoi mettere in un magazzino abbandonato e non irradiano nessuno, mentre quelle dei reattori o le seppellisci a qualche km di profondità in un posto che per qualche millennio non vedrà ne essere umani ne infiltrazioni di acqua o sono cazzi.
per inciso: non sono contrario al nucleare in se è per se. sono contrario a come è fatto adesso.
PRIMA mi dici come smaltirai i rifiuti, POI fai la centrale. il motivo per cui nessuno te lo dice prima è che non esiste un singolo posto sulla terra che rimanga immutabile per millenni. non per niente gli unici siti dove sono riusciti a stockare qualcosa sono dei colabrodi dopo pochi decenni. decenni, non millenni.
per inciso: non sono contrario al nucleare in se è per se. sono contrario a come è fatto adesso.
PRIMA mi dici come smaltirai i rifiuti, POI fai la centrale. il motivo per cui nessuno te lo dice prima è che non esiste un singolo posto sulla terra che rimanga immutabile per millenni. non per niente gli unici siti dove sono riusciti a stockare qualcosa sono dei colabrodi dopo pochi decenni. decenni, non millenni.
Se fosse come dici al governo non servirebbe individuare un sito di stoccaggio, visto che il 97-99% delle scorie radioattive proviene da macchinari sanitari et similia.
Le rimanenti scorie potrebbe benissimo continuare a inviarle a paesi che se le prendono.
E il problema sarebbe risolto.
Le rimanenti scorie potrebbe benissimo continuare a inviarle a paesi che se le prendono.
Come no guarda tutti pronti lì ad accoglierle.
Talmente pronti che ancora non gli abbiamo spedito quelle di tutti i reattori spenti nell'86....
Talmente pronti che ancora non sanno cosa fare con tutte quelle che avevano ficcato nei depositi "definitivi" che hanno cominciato ad allagarsi e contaminare le falde acquifere dopo 15-20 anni...
Talmente pronti che ancora non gli abbiamo spedito quelle di tutti i reattori spenti nell'86....
Talmente pronti che ancora non sanno cosa fare con tutte quelle che avevano ficcato nei depositi "definitivi" che hanno cominciato ad allagarsi e contaminare le falde acquifere dopo 15-20 anni...
Non mi pare che manchino i paesi che se le prendano.
Come già detto, smaltite quelle, che senso ha realizzare un sito apposta per il 97-99% di altre scorie, che secondo te si potrebbero benissimo infilare in un magazzino?
Oltretutto sono rifiuti che, a differenza di quelli di una centrale nucleare, dovrebbe esserci la possibilità di riciclarli e riutilizzarli, perchè non sono "banali"... tanto per capirci non hai bidoni piedi di morchie di plutonio.
Se poi vogliamo citare Wikipedia:
I rifiuti a bassa attività (in inglese Low level waste o LLW) sono tutti i rifiuti la cui attività è sufficientemente bassa da non richiedere schermature nell'essere maneggiati, ma è comunque superiore alla soglia di attività (clearance) necessaria a declassarli fra i rifiuti comuni. I LLW sono di solito prodotti dagli ospedali, dall'industria o anche dal ciclo di processamento del combustibile fissile; in questa categoria sono inclusi tutti quei materiali che contengono una bassa radioattività, dovuta a nuclidi a breve emivita (es. vestiti o carta contaminati, attrezzi, dispositivi medici, carcasse di animali, filtri...). Tutti i rifiuti creati all'interno di un'area ove possono essere presenti radiazioni vengono sempre misurati, anche se non intenzionalmente contaminati, per verificare che non contengano neanche piccole tracce di radioattività prima di decidere come smaltirli (come non radioattivi o LLW)[5].
Quindi fare uno stoccaggio unico per tutti i tipi di scorie radioattive (che poi, come già detto altre volte, a mio avviso l'unico sistema reale per le scorie di una centrale è un bel razzo puntato sul Sole) è quanto di più sbagliato ci sia. Vuoi per gestione, vuoi per pericolosità, vuoi per tipo di "scarto", vuoi per possibilità di riutilizzo.
Le rimanenti scorie potrebbe benissimo continuare a inviarle a paesi che se le prendono.
E il problema sarebbe risolto.
Se poi il Governo vuole fare un sito unico per tutti i tipi di scorie radioattive, semplicemente il Governo dimostra incompetenza. Non è che se il Governo fa qualcosa, automaticamente è la più sensata o logica da fare. Anzi, spesso le scelte del Governo sono compromessi e/o forzature per far contento chi di dovere, per cui le scelte che operano spesso non sono le più logiche o adatte a livello puramente pratico/tecnico.
Le scorie nucleari di un reattore poi, come detto già altre volte, sono di fatto ingestibili. E no: non basta infilarle in una grotta sottoterra, come dimostra ad esempio i problemi che hanno in Germania e non solo. A prescindere da quello che una centrale nucleare può offrire in termini di produzione energetica e costi di gestione (e prezzo finale all'utente), resta il fatto che tutte le scorie che ancora si producono da questo tipo di centrali non sono ancora oggi stoccabili in maniera adeguata.
Come detto, la cosa migliore è un bel razzo puntato sul Sole.
Poi se non mancano paesi che se le prendono (sarei curioso di sapere in che modalità o a quale prezzo) è una cosa che per me è irrilevante. La realtà, e dovrebbe essere ovvio a chiunque ha un minimo di buon senso, è che chiunque è disposto ad accaparrarsi la merda se gli viene pagata il prezzo che ritiene giusto... ma sempre merda rimane, e non cambia neanche per tutto l'oro del mondo.
I rifiuti, di qualunque tipo, sono un problema insito nella nostra esistenza e modo di vivere (come singoli e come società e la loro gestione è fondamentale. Ma ogni rifiuto ha le sue "esigenze" di trattamento, che spesso vengono ignorate per tornaconto personale o per ottenere un vantaggio, e questo senza neanche sfociare nell'illegalità. E alcuni di questi rifiuti pongono delle sfide che ancora oggi non hanno una vera soluzione.
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