Stellantis
Dichiarazioni shock del CEO Stellantis: "le auto elettriche ci vengono imposte, qualcuno fallirà"
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 02 Dicembre 2021, alle 16:38 nel canale MercatoIl CEO di Stellantis Carlos Tavares ha rilasciato dichiarazioni pesanti contro l'elettrificazione imposta. I costi aumentano ma non possono essere assorbiti dal cliente finale. Alcune case rischiano il tracollo
361 Commenti
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Ma non pecore elettriche, che i Nexus-9 non sono ancora pronti.
Uno dei post più sensati di tutta la discussione.
probabilmente si.
ovviamente in città con le ICE non ci entri.
peraltro, se abiti in campagna ti fai l'impianto fotovoltaico sul tetto e l'infrastruttura ce l'hai subito, per cui "in pace" ma non troppo.
in realtà è un problema molto serio...
beh, si può cominciare a dire che dal 2035 la bistecca avrà una tassa di 5€ al kg...
così la gente si organizza a cambiare lavoro.
....
[CODE]
PV $40/Kwh
MLW $41/Kwh
OSW $64/Kwh
CCG $56/Kwh
N $156/Kwh
[/CODE]
Dove:
[LIST]
[*] PV = pannelli solari
[*] MLW = eolico terra ferma
[*] OSW = eolico in mare
[*] CCG = gas a ciclo combinato
[*] N = nucleare
[/LIST]
......
1) LCOE dell'energia nucleare è aumentato del 25% negli ultimi 10 anni
2) LCOE del gas è sceso del 32% negli ultimi 10 anni
3) LCOE del solare è sceso dell'89% negli ultimi 10 anni
4) LCOE dell'eolico su terraferma ha seguito un andamento simile al gas ed è crollato del ~50% negli ultimi 10 anni
....
Per cui no, non dobbiamo manco per niente investire sul nucleare: è una scelta che non ha nessun senso, né economico né ambientale, se non quello IDEOLOGICO
ottimo post
ovviamente in città con le ICE non ci entri.
peraltro, se abiti in campagna ti fai l'impianto fotovoltaico sul tetto e l'infrastruttura ce l'hai subito, per cui "in pace" ma non troppo.
Guarda, il fotovoltaico a casa lo vorrei mettere quanto prima (sono esposto un po' da schifo, devo capire quanto potrà produrre), ma l'auto sta comunque in strada.
Altrimenti avrei già un wallbox ed una plug-in.
e intanto una banda di dementi (che ovviamente pensa ad affari e relative tangenti) parla di ideologia ambientalista, quando invece è la scelta nucleare ad essere ideologica...
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...tabile/6427680/
Prendiamo come baseline dei prezzi il World Energy Outlook del 2020 (ultimo disponibile) della International Energy Agency.
Secondo il report [1] che è fondamentalmente confermato da OurWorldData [2] il mix di rinnovabili PV + Wind è già più economico del nucleare e competitivo con il gas. I numeri che seguono sono il cosiddetto LCOE, ossia "Levelized Cost of Energy" [4]: parliamo di costi di installazione degli impianti in dollari senza tasse per tutti i settori al 2020 più i costi di mantenimento e attività nel corso del ciclo di vita dell'impianto. È una maniera sintetica di vedere quanto costa realmente una tecnologia rispetto ad un'altra perché astrae dai cicli di vita delle differenti tecnologie e sintetizza tutto in un numero.
[CODE]
PV $40/Kwh
MLW $41/Kwh
OSW $64/Kwh
CCG $56/Kwh
N $156/Kwh
[/CODE]
Dove:
[LIST]
[*] PV = pannelli solari
[*] MLW = eolico terra ferma
[*] OSW = eolico in mare
[*] CCG = gas a ciclo combinato
[*] N = nucleare
[/LIST]
Già così si vede che le rinnovabili base sono molto più competitive. Ho omesso di inserire nel computo l'idroelettrico e il geotermico che per quanto ottime fonti risultano competitive solo con il nucleare in termini di costi. Ora, assumendo che IEA non stia mentendo, facciamo due conti. Supponiamo di voler installare 1Mwh di potenza aggiuntiva a basso impatto ambientale. Potremmo:
1) installare nucleare
2) installare un mix sovradimensionato di eolico e solare
3) installare gas
Secondo i dati precedenti avremmo indicativamente:
1) 1000 * 156 = 156'000
2) 1500 * 49 = 73'500 --> 49 è la media del mix di rinnovabili solare, eolico terraferma e eolico off shore assumento una equidistribuzione
3) 1000 * 56 = 56000
Nota che questi valori sono simbolici e non rispecchiano i costi reali, ma ti danno una idea del costo dell'energia rispetto al ciclo di vita dell'impianto. Sono realmente una metrica che si usa per valutare le differenti fonti energetiche a livello di costi e non rispecchiano i costi reali di investimento necessari per avviare l'impianto. Qui viene già fatto un ammortamento annuo (da cui [u]"levelized"[/u] cost of energy). La cosa più interessante è che nell'LCOE del nucleare non è incluso il costo di smantellamento della centrale perché è fondamentalmente una incognita visto che non c'è una serie storica attendibile. Tuttavia la Francia ha preferito investire 30 miliardi di euro per ammodernare le centrali vecchie di 60 anni piuttosto che smantellarle visti i costi esorbitanti stimati dal governo (la fonte la mise l'utente SpecialFx in qualche post in questi giorni - scusa ma non l'ho trovata al volo).
Altra cosa da considerare è che l'LCOE non considera i costi esterni alla produzione di energia. Ad esempio, nel caso del gas, bisogna considerare i costi dovuti all'emissione di CO2 (morti, cure, malattie, inquinamento, cambiamento climatico etc) o nel caso del solare non si considera il costo dovuto all'occupazione del suolo (meno cibo, meno biodiversità etc. etc. anche se si stanno studiando delle soluzioni).
Quindi, tornando ai costi: il gas risulta più economico al netto del fatto che non sto considerando gli aumenti di prezzo del 2021. Si vede già che il nucleare non è proprio competitivo. Ora, se prendiamo in considerazione non solo il costo in sé ma anche i tempi di installazione e i trend, vediamo che:
1) LCOE dell'energia nucleare è aumentato del 25% negli ultimi 10 anni
2) LCOE del gas è sceso del 32% negli ultimi 10 anni
3) LCOE del solare è sceso dell'89% negli ultimi 10 anni
4) LCOE dell'eolico su terraferma ha seguito un andamento simile al gas ed è crollato del ~50% negli ultimi 10 anni
Consideriamo ora la serie storica dei tempi di installazione World Wide (fonte: wikipedia [3], entrando sulla singola nazione) del nucleare vediamo che c'è una fortissima variabilità e si passa da impianti che hanno richiesto 20 anni per essere installati agli impianti coreani che in media richiedono 6 anni per essere messi in funzione. Assumiamo che il tempo di installazione sia nel mezzo e consideriamo 8 anni.
Se investo nel nucleare significa che:
1) devo fare un investimento che è più del doppio rispetto alla stessa capacità installata con Gas o mix rinnovaibile
2) ho un rischio molto alto in termini legali (la certificazione, soprattutto per un impianto di prima costruzione, è molto ma molto difficile)
3) ci metto 8 anni a costruire l'impianto considerando uno scenario ottimo
4) ci metto almeno 30 anni fra tempi di costruzione e guadagni per arrivare al ritorno sull'investimento (fonte: [1][3])
Al contrario una centrale a gas richiede meno tempo per essere costruita, con una variabilità fra 1 e 10 anni e una media di circa 5 o sei anni (dipende dalle fonti consultate [5][6], nota che la 6 fa riferimento al solo mercato US).
Il tempo di costruzione di impianti mix rinnovabili è drasticamente più breve, parliamo di meno di 1 anno per il solare e fra 1 e 3 anni per l'eolico off-shore.
Per cui le domande del contabile diventano:
1) perché cavolo dovrei voler investire in nucleare per avere un ritorno fra 40 anni quando posso investire su altre tecnologie (una qualsiasi fra quelle altre citate prima) ed avere un ritorno economico già a partire da 1-3 anni?
2) Perché dovrei assumere il rischio di non rientrare mai nell'investimento o spendere una marea di soldi quando esiste un'altra tecnologia che mi permette di fare lo stesso e iniziare a guadagnare molto prima?
3) Il prezzo delle altre tecnologie è sceso drasticamente, il prezzo del nucleare è salito. Perché dovrei voler investire nel nucleare sapendo che con la stessa cifra posso fare molti più soldi usando altre tecnologie?
Se poi mettiamo in mezzo anche il costo di smantellare la centrale, che è una incognita e non è mai stato tenuto in considerazione, l'investimento diventa una follia in termini economici.
Ora facciamo qualche altra considerazione. L'intermittenza delle fonti rinnovabili sopra citate è un problema, si può pensare di aggiungere una tecnologia di accumulo dell'energia che ha un impatto stimato del +50% sull'LCOE [7] rendendo il mix di rinnovabili molto più conveniente del nucleare e competitivo con il gas mentre risolviamo il problema dell'intermittenza (vedere recente esperimento australiano).
Il gas sembra essere un buon tampone, soprattutto perché è possibile la conversione delle centrali a carbone - vera piaga ambientale - ad un prezzo relativamente conveniente. Tuttavia si sta iniziando a considerare anche i costi esterni, e se li includiamo il mix rinnovabili vince a mani basse in termini di convenienza e impatto. [1][3][7][8]
Se includiamo il discorso ambiente, il gas è da scartare così come tutte le fonti fossili. Non c'è molto da dire, non ci possiamo permettere di considerarle come alternative a lungo termine: stiamo realmente rubando tempo e vita alle generazioni future. È una buona tecnologia di transizione verso un paradigma diverso.
Per cui no, non dobbiamo manco per niente investire sul nucleare: è una scelta che non ha nessun senso, né economico né ambientale, se non quello IDEOLOGICO di voler considerare una soluzione relativamente semplice e unica a un problema che semplice non è e che non ha una unica soluzione. Il problema qua è tecnico e una soluzione ideologica ad un problema tecnico è una stronzata per definizione.
Quello che ci dicono i freddi numeri è che investire nel nucleare è una stupidaggine molto costosa e molto rischiosa rispetto al problema che si vuole risolvere.
È altresì vero che sarà richiesto un investimento di pari portata per adeguare le reti ad un modello decentralizzato di produzione e per aumentarne la resilienza, ma questo discorso esula dai numeri che sono capace di analizzare diventa un altro problema tecnico che lasciamo agli esperti di settore.
Fatto sta che mentre qui noi discutiamo negli US la transizione è già in corso e va proprio nella direzione che ho sottolineato per i motivi che ho riportato .
My 2 cents
[1] https://iea.blob.core.windows.net/a...24a/WEO2020.pdf
[2]https://ourworldindata.org/cheap-renewables-growth
[3] https://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_power_by_country
[4] https://en.wikipedia.org/wiki/Levelized_cost_of_energy
[5] https://inis.iaea.org/collection/NC...05/42105221.pdf
[6] https://www.eia.gov/todayinenergy/detail.php?id=45956
[7] https://www.inet.ox.ac.uk/files/ene...rking-paper.pdf
[8] https://www.pnas.org/content/118/46/e2104061118
Il fatto è che ci sono anche studi dove, invece, si dimostra la convenienza del nucleare e l'insufficienza del rinnovabile per il fabbisogno e gli aumenti previsti sulle tecnologie di accumulo e la carenza di litio e altri fattori che rendono difficile fare un discorso netto come il tuo.
Non è ideologismo; si tratta delle esperienze di ogni nazione: Francia continuerà a trovare conveniente il nucleare; Finlandia, Giappone, Cina, Russia e molti altri proseguiranno anche il nucleare; la Germania vedremo come si troverà fra 10 anni (spero bene per lei ma time will tell).
Nel frattempo considera che le rinnovabili hanno abbattuto i costi anche grazie agli incentivi (e non di poco).
https://www.infomotori.com/guide/bo...zioni-dal-2022/
Concordo con la tua espressione. Si parla, però di 20-29 anni...
Si può pensare di fare un'altra petizione per chiederne l'abrogazione
Certo che se solo l'ASI si facesse sentire un po' di più ogni tanto
così la gente si organizza a cambiare lavoro.
Firmerei subito
mai visti, a parte quelli di chi vende centrali e/o è pagato da costoro...
e intanto...
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...guasto/6428673/
e intanto...
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...guasto/6428673/
Qui un bel sunto del nucleare francese con spunti di riflessione sul perché Flamville abbia avuto questi problemi.
https://www.world-nuclear.org/infor...a-f/france.aspx
Qui un dibattito sul futuro di nucleare e rinnovabile in Francia
https://www.energymonitor.ai/policy...r-energy-future
Letto il primo link, si capiscono le st******e dette da Mycle Schneider che asserisce che il nucleare non è flessibile (FALSO, al primo link la spiegazione del caso particolare) mentre per le rinnovabili si sa che il sole sorge al mattino
Aggiunge peraltro il debito di EDF (a partecipazione prevalentemente statale e con importanti programmi sul rinnovabile) senza citare i risultati netti. Come se le altre società non avessero debito
https://fr.wikipedia.org/wiki/&Eacu...cute;_de_France
Aggiornamento in merito alle asserzioni di Hogan:
- L'EPR di Olkiluoto ha passato il 2021 ad effettuare i test di reattività col combustibile caricato, la cui fine era prevista per febbraio. Sono tuttavia riusciti a finire prima del previsto e pertanto inizieranno i test di criticità in questi giorni (la richiesta è stata mandata ieri ed accolta oggi). Il reattore inizierà la produzione di elettricità a fine gennaio, quando sarà connesso alla rete, mentre l'inizio delle operazioni commerciali (aka: la data di inizio del contratto di fornitura dell'elettricità è previsto per giugno.
- Gli SMR per fortuna cominciano ad entrare nel mercato
- I costi di smantellamento sono accumulati durante l'esercizio
Riguardo il fermo nucleare francese:
https://www.qualenergia.it/articoli...e-manutenzioni/
Erano manutenzioni rinviate via COVID che altrimenti sarebbero state meglio distribuite nel tempo. Si tratta di un deterioramento di un componente di un sistema di emergenza utilizzato in caso di Loss Of Coolant Accident, un tipo di incidente estremamente raro.
Come si evince dalle letture la non flessibilità del nucleare francese (usato in così alte percentuali) dipende dal fatto che non accumulano energia e quindi devono variare il carico in tempo reale (e grazie al c***o che ci metti una vita a variare il carico di una centrale da 1000 e spara MWe).
Lo stesso accumulo, oltre alle altre problematiche analizzate, è uno dei fattori principali nella scelta della percentuale di rinnovabile. Ed, assieme agli altri fattori, rende estremamente arduo il confronto tra le 2 tecnologie.
Lo stesso tipo di analisi ovviamente va fatto per tutte le altre nazioni in relazione alle loro capacità tecnologiche.
Intanto in Belgio c'è chi propone di spegnere anzi-tempo le centrali nucleari e passare al gas il delta energia necessario. L'idea è quindi di aumentare per qualche anno la propria quota europea di CO2, tanto gli altri stati europei faranno meglio del Belgio e comunque il totale europeo scenderà
https://www.politico.eu/article/bel...climate-greens/
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