Cambiamenti Climatici: non abbiamo più tempo per andare nel panico
di Giulia Favetti pubblicata il 27 Ottobre 2022, alle 19:03 nel canale MercatoL’UNEP ha appena pubblicato il suo Emissions Gap Report 2022 facendo già capire dal titolo che la finestra si sta chiudendo
98 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCercare di diminuire le nascite a livello globale non è un genocidio eh.
Chi dice che siamo in troppi ha ragione. Ma non è che domani ci mettiamo a nuclearizzare l'Africa o l'India. Semplicemente bisogna fare si che la popolazione rallenti ancora più la crescita.
Faccio notare che in africa si sta preventivando 2 miliardi di persone nel 2050. Con disoccupazione del 70% . Tutto frutto di politiche del 'aiutiamoli a casa loro' che mezzo mondo fa con l'Africa da 60 anni. Erano 250 milioni negli anni '50. Ci sono dei paesi in quel continente, senza un minimo di infrastruttura, senza industrie ne nulla, che contano centinaia di milioni di abitanti. Mi chiedo se non facciano altro che accoppiarsi tutto il giorno, in mancanza di lavoro .
A parte gli scherzi, l'unico aiuto umanitario che andrebbe mandato in quel continente sono i preservativi, oggi come oggi.
zitto non si dice che anche l'Africa è uno degli inquinatori più importanti al mondo.. perchè vale SOLO l'inquinamento da industria e non quello della deforestazione e degli incendi etc etc.. su su.. loro non vanno messi nel problema.. come ti hanno detto la gente entro 78 anni inizia a scendere e il mondo va bene.. è solo il nostro consumismo di 500 milioni di persone il problema e non degli altri 8 miliardi.. 500 è MOLTO più grande i 8 .. lo sa anche mio figlio di 4 anni che 500 è di più..
Non conosci i numeri, non conosci le dinamiche.
Leggi il libro di Bill Gates, è molto semplice ma efficace, e spiega perché i ragionamenti come quello che fai tu sono profondamente sbagliati, anche se all’apparenza corretti.
Dovremmo tutti rivedere le nostre priorità ... che non significa tornare all'età della pietra, ma vivere in maniera più consapevole e meno consumistica, pensare al riuso, al riciclo e soprattutto alla riduzione dei consumi, specialmente quelli inutili ... nel mio piccolo cerco di farlo da diversi anni, ma conto come una goccia in mezzo all'oceano
è quello che sto cercando di fare io con la mia auto (nostre, di famiglia).
saranno anche dei "vecchi" catorci a gasolio viste dai molti, ma cerchiamo di tenerle ben manutentate e in efficienza.
ma purtroppo sono "vecchie" per i politichesi di turno che ci stanno mettendo i bastoni fra le ruote con divieti di circolazione che ormai uno per farsi un giretto domenicale prima deve andarsi a controllare il tragitto da fare e leggersi tutti i regolamenti di ogni comune dove dovrebbe passare.
ho visto in questi giorni notizie di studi sui motori a gasolio con l'aggiunta di iniezione di idrogeno che ridurrebbero di ben l'80 e passa % gli inquinanti allo scarico...ma per ora son solo test e prototipi....
se invece sviluppassero queste tecnologie in fretta e le rendessero economicamente possibili per la maggioranza si potrebbero recuperare (ergo riutilizzare) non pochi motori diesel riducendone l'impatto ambientale. ma cosa ben + importante riducendo drasticamente il "rifiuto" che comporta la demolizione di una vettura normalmente ancora ben funzionante...
hai mai visto l'interno di una demolizione di auto? io si, ed è molto poco eco-green...
prendere invece un mezzo ancora in buone condizioni e "riclassificarlo" efficientando il motore, e poi magari chissà elettrificandolo (se il prezzo non diventa un salasso) potrebbe essere molto + utile...
ma purtroppo la fanno da padrone le case automobilistiche che spingono per i nuovi modelli infarciti di tanta tecnologia troppo spesso inutile
poi io i mezzi motorizzati ormai li uso lo stretto necessario e per il resto mi muovo in bici quando possibile. capita che alcuni weekend l'auto rimane ferma immobile nel garage, mentre la bici si sgaloppa centinaia di km
veramente no, tant'è che la francia ha chiesto che in nucleare sia finanziato dall'EU proprio per coprire i costi astronomici che ha a fine vita.
Che si chiama socializzare le perdite.
Ma vabbè, tu sei troppo vecchio per avere orizzonti.
il problema che tu fai finta di non capire (o proprio non capisci?) è che la transizione si fa non per un problema economico ma per un problema esiziale dell'umanità, neanche poi a così lungo termine.
Ma come sopra, tu hai 90 anni per cui puoi egoisticamente non preoccupartene.
questo è un problema endemico.
devi convincere i bravi catto-ecclesisatici-conservatori-tardizionalisti-provita...
infatti la transizione alle rinnovabili va fatta velocemente, non con soluzioni "fra 30 anni" come il tuo amato nucleare.
non serve incasinarsi con H2.
basta rimappare la centralina e rendere l’erogazione meno "sportiva", e le emissioni si riducono già di % a 2 cifre.
(o rimappare il cervello del guidatore)
io parlando di curva demografica; le implicazioni che questa comporta vanno oltre la mia limitata sfera di competanza.
a differenza di altri, non sono un tuttologo
O si cambia sistema e se ne trova uno alternativo al consumismo, o ci teniamo questo e andiamo a schiantarci, basta vedere il coro di lamentele giuste che si è levato in conseguenza del calo dei consumi dovuti al primo lockdown, il sistema economico attuale crolla se non si consuma, sic et simpliciter.
Basta chiudere la Borsa, la vera dimora del diavolo.
Straquoto.
Un vero strumento di stravolgimento economico che crea soldi dal nulla per poi distruggerli a discapito della maggioranza della popolazione.
chissà per chi deforestano, forse per uso interno, e per chi aprono miniere, piattaforme, discariche...con quello che consumano devono essere ricchissimi sti cacchio di africani.
Non solo gli occidentali, mettiamoci anche i cinesi con la loro strategia di costruzione di infrastrutture pubbliche, spesso ancillari ai loro progetti di sfruttamento e scarsamente utili alla popolazione, in cambio di prodotti agricoli e materie prime destinate esclusivamente al consumo nazionale.
Per quanto riguarda l'Oriente, allargato che comprende anche l'India, è innegabile comunque che la loro produzione di gas serra sia aumentata in maniera esponenziale seguendo la loro convulsa espansione economica nell'ultimo decennio. Forse le cose cambieranno in Cina dove il consumo di certi prodotti e semilavorati sta ancora rallentando a causa dell'esplosione della bolla immobiliare ( ad oggi ci sono interi quartieri delle metropoli cinesi praticamente vuoti ) ed il governo centrale vuole imprimere una svolta anche sui consumi interni voluttuari ( Xi Ji Ping ha iniziato a vestirsi come i vecchi dirigenti del PCC ai tempi di Mao ).
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