Storica sentenza nel Montana: "i giovani hanno diritto a un clima stabile"

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Energie Rinnovabili Storica sentenza nel Montana: "i giovani hanno diritto a un clima stabile"

La Corte Suprema del Montana ha dato ragione a un gruppo di giovani attivisti, annullando una legge statale che favoriva i combustibili fossili

 
77 Commenti
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Darkon23 Dicembre 2024, 13:26 #61
Originariamente inviato da: WarDuck
Neanche, meglio morire di freddo: bruciare legna infatti genera CO2. Invece una volta morti non consumano più risorse.

D'altra parte questi sono gli stessi che condannano il capitalismo, pur essendo l'unico sistema economico che ha dimostrato di funzionare e generare benessere per la maggior parte degli individui.

I comunisti verdi non sono certo per il progresso, quanto per il regresso. L'unico modo per combattere il cambiamento climatico infatti è attraverso lo sviluppo e la ricerca di nuove tecnologie, di certo non facendo propaganda per una nuova forma di comunismo il cui unico obiettivo è far regredire gli individui dal loro benessere acquisito.

D'altra parte alcuni di quelli che siedono in parlamento (fortunatamente all'opposizione) parlavano di decrescita felice


Ma che diamine c'entra adesso capitalismo o comunismo tra l'altro trattati nella loro forma primordiale a cui nessuno fa più riferimento da almeno 15 anni!?

Qua nessuno vuole condannare il capitalismo almeno non quello moderno che è ben diverso dal capitalismo iniziale ma l'idea primordiale della crescita infinita è ormai palese che sia inattuabile non fosse altro perché salvo riuscire ad esplorare altri mondi ed ad oggi non è una cosa fattibile viviamo in un sistema chiuso con risorse limitate.
Ad oggi il capitalismo si regge sul fatto che ci sono relativamente poche nazioni benestanti e una massa umana e di materie prime a bassissimo costo. Senza questa condizione essenziale il capitalismo fallirebbe immediatamente. Prova anche solo a pensare se dovessimo garantire ai minatori dei paesi in via di sviluppo contratti e benessere pari non dico a un paese occidentale ma anche solo vagamente decenti. Il prezzo delle materie prime diventerebbe insostenibile e l'economia crollerebbe.

Premesso quindi che ogni sistema economico ha le sue criticità e che non per questo significa che allora si idolatra sistemi ancor più fallimentari come il comunismo veniamo al problema:

Ad oggi che ci piaccia o no ammetterlo siamo una popolazione che da un punto di vista biologico abbiamo raggiunto numeri critici di sovrannumero.

Questo comporta che il consumo di risorse è superiore a quello che qualsiasi tecnologia possa gestire salvo immaginare tecnologie magiche.

Se da una parte abbiamo una decrescita dei paesi ad elevato benessere questa è palesemente insufficiente.

Ora io non ho una ricetta magica per risolvere il problema e di certo non credo che il comunismo sia la soluzione ma di certo penso che non si possa far finta di niente e liquidare tutto "eh vabbè prima o poi ci sarà una tecnologia risolutiva"... prima o poi quando? Perché ci devi arrivare a quella tecnologia senza estinguerti prima.

Originariamente inviato da: Piedone1113
Ci sono varie opzioni, ma considerando la condizione umana di voler dare la colpa a elementi secondari apparentemente più semplici da gestire:
Prepararci ad un clima arido in tempi brevi, vivere sottoterra per subire meno la calura e sopratutto a periodi di carestia sempre più frequenti e lunghi ( con relativi decrescita della popolazione mondiale).


Praticamente una distopia a livelli devastanti... sinceramente preferirei agire ora per evitare uno scenario del genere in cui di fatto vivremmo in condizioni agghiaccianti.

Un'altra possibile mossa è disincentivare l'uso e getta e obbligare alla riparabilità dei prodotti a prezzi congrui e mettere un tetto al consumo energetico sia in ambito civile che industriale.


Buona fortuna... quando ho proposto cose del genere come obbligare ad adeguare le case a degli standard minimi c'è la gente che si strappava le vesti.

Perchè sono certo che questa rincorsa al green a tutti i costi: incentivazione dei nuovi prodotti con consumi inferiori o minori emissioni nell'equazione totale abbia portato ad un aumento sia del consumo energetico che all'aumento delle emissioni.
Perchè sostituire un cestello bucato di una lavatrice di classe F----, considerando anche il consumo operativo, inquini e consumi meno risorse che rottamarla e costruirne una nuova di classe A+++++ ( ma questo vale per tutte le tipologie di prodotti).


Ora io non so su che dati ti basi e ci sta che mi sbagli ma non ho mai sentito nessuno che rottama la lavatrice o un elettrodomestico che funziona. Normalmente lo si cambia quando smette di funzionare. L'unica caso in cui c'è questo assurdo ricambio sono le auto dove molti le rivendono ancora funzionanti ma negli elettrodomestici, ripeto magari è un mio limite eh, ma io ho sempre visto cambiare quando non c'era più nulla da fare.
Io stesso sono il primo a cui piacerebbe cambiare auto ma finché non esala l'ultimo respiro quella che ho non la cambio.

Abbiamo da sempre incentivato lo spreco di risorse piuttosto che un riutilizzo o uso a lungo termine di prodotti ( dalle bottiglie di plastica ai tubetti di dentifricio, dai telefonini agli aerei di linea).


Qua fai un po' un mischione tra cose che condivido ed è ragionevole a cose che invece presentano rischi o comunque problematiche per cui è giusto che non vengano riutilizzate.

Quello che manca all'economia moderna è un costo congruo riversato sul prodotto di quanto costi realmente in impatto ambientale un determinato prodotto o un determinato servizio, perchè se non viene conteggiato oggi sul costo del prodotto ci ritroviamo a pagarlo domani in modo diverso.


Hai detto poco... conteggiare una cosa del genere non è mica semplice. Come lo stabilisci il costo congruo e chi lo stabilisce? Rischiamo una variabilità dei prezzi estrema senza contare che questa cosa dovresti farla a livello mondiale quindi hai il problema anche di renderla coerente con realtà con economie, reddito procapite ecc... ecc... diversi rendendo il tutto estremamente complesso.

Originariamente inviato da: Piedone1113
Per dirti io ho praticamente sostituito il riscaldamento a Gas con la legna:
8 m3 di legna mi fanno risparmiare 1000€ annui di gas da riscaldamento.


Mi fai tutto il pippone sulla futura distopia e poi ti riscaldi a legna?! Coerenza ai massimi livelli.

Quella legna arriva per buona metà dalla potatura di uliveti e frutteti di mia proprietà ( e il trend è destinato ad aumentare data la messa in dimore di nuove piante).
L'emissione di co2 è a impatto zero dato che la potatura avverrebbe comunque e sia il co2 che le polveri sottili verrebbero prodotte.


Verrebbero prodotte se la bruci ma se la conferisci come verde non avresti né polveri sottili ma soprattutto se come penso sono piante che utilizzi in maniera produttiva forse ti sfugge che bruci anche i trattamenti che fai alle piante e quindi generi intorno casa tua un aereosol di possibili cancerogeni. Non a caso dove vivo io, piena campagna, hanno vietato gli abbruciamenti delle potature proprio perché non era la CO2 o le polveri sottili ma i trattamenti a destare grosse preoccupazioni.

Il tizio A possiende un auto euro sottozero, con percorrenza annua di 8000 km credi che inquini di meno sostituire l'auto con una euro 6A piuttosto che riparare e mentenere efficiente la sua euro sottozero?


La risposta giusta è dipende cose intenti con riparare e mantenere efficiente. Se ripari seriamente e mantieni veramente efficiente allora hai ragione inquina meno tenere l'auto sottozero. Se ripari in economia e ti basta che l'auto funzioni allora no... perché in certi casi non solo perdi efficienza ma degrada la combustione con emissione di inquinanti e cancerogeni a livelli spropositati. Quindi diciamo che la risposta dipende anche da quanto seriamente fai manutenzione.

L'inquinamento e le emissioni per produrre la nuova auto compensano l'equivalente della vecchia auto per la durata di vita utile del nuovo modello?


anche qua la risposta è impossibile perché non puoi quantificare la reale vita utile di un modello. Pensi che qualcuno ipotizzasse come vita utile di un'auto ante-Euro di arrivare al 2024? Ovviamente no, nessuno si sarebbe espresso in tal senso. Allo stesso modo nessun costruttore ti dirà che ritiene che la vita utile di una auto X che esce oggi di fabbrica possa essere pari a 30 o più anni.
Quindi anche qua dipende da persona a persona. Io ad esempio fino ad oggi ho sempre tenuto un'auto 20+ anni allo stesso tempo conosco amici che dopo 4 anni l'auto l'hanno devastata al punto da non essere riparabile.

Esempio di un maglione di lana vs un maglione sintetico:
Il costo del maglione di lana è superiore rispetto a quello sintetico, ma questultimo non ha per casto dei costi nascosti ( che pagheranno i nostri figli) non percepiti ( consumo energetico, inquinamento da produzione, microplastiche e smaltimento)?


Esempio sbagliato perché in questo caso pur considerando tutti i costi del sintetico il primo derivando da allevamenti di bestiame ha costi ancora superiori. L'allevamento è generalmente il peggiore dei sistemi di generazione di materia prima per i costi ambientali. Considera poi che buona parte delle microplastiche deriva dai lavaggi quindi sintetico o meno sotto quell'aspetto cambia poco.
euscar23 Dicembre 2024, 15:29 #62
Originariamente inviato da: WarDuck
La consapevolezza deriva dalla conoscenza e dall'educazione, non dal senso di colpa.


Non ho idea se tu hai sensi di colpa, io sicuramente no.
Posso dire che fin dall'infanzia, grazie anche all'educazione ricevuta (nato e cresciuto in una famiglia contadina), ho sempre portato avanti (forse inconsapevolmente?) l'idea di "decrescita felice" ancora prima che questo termine entrasse nelle discussioni della gente comune.
Ho sempre pensato che non avesse senso questo mondo economico basato esclusivamente sul consumismo e sull'usa e getta. Abituato ad usare ogni cosa fino alla sua usura (anche per necessità pecunarie) ho portato avanti questo modus operandi anche dopo, quando non avevo più certe ristrettezze economiche. Un esempio su tutti, il mercatino di questo forum, che permette di rimettere in circolo una gran quantità di materiale elettronico che altrimenti finirebbe in discarica (o quando va bene nei CRM), mercatino al quale mi sono sempre rifornito negli ultimi 15 anni per quasi tutto l'hardware in mio possesso.
zephyr8323 Dicembre 2024, 17:03 #63
Originariamente inviato da: AlexSwitch
E la soluzione sarebbe? Perchè il problema ha diverse incognite compreso l'aspetto sociale/economico nel breve/medio periodo!!
Facile dire non si usano più combustibili fossili e materiale derivato dal petrolio, ma poi l'economia come la fai girare? Decrescita felice? Magri con il pane, esempio, a 10 Euro/kilo?

ti dico già che tanto non si farà nulla perché l'uomo pensa solo all'oggi e non al domani. il concetto di decrescita felice è un concetto bello ma utopistico per la nostra natura, ma è proprio quello che andrebbe fatto perché tu non vuoi pagare oggi il pane a 10 euro al kg (anche se in alcune parti del mondo è così ma lo pagherà qualcun altro anche a cifre più alte un domani. basterebbe smettere di essere ipocriti, ammettere che c'è un problema ma che ce ne freghiamo scaricando tutto sulle future generazioni. ecco questo sarebbe un discorso sensato anziché voler negare il surriscaldamento di origine antropica.
comunque anziché il pane funziona meglio l'esempio dell'acqua in casa nostra. in Italia si paga pochissimo perché ne abbiamo in abbondanza rispetto ad altri paesi ma a causa del riscaldamento i ghiacciai continuano sciogliersi e in futuro non ne avremo a disposizione così tanta per tutti l'anno. quindi in futuro l'acqua che adesso paghiamo pochissimo la pagheremo di più oppure dovremo importarla così come molti prodotti agricoli e i derivati, tipo il pane. e quelli che hanno poi da perderci dal riscaldamento sono proprio i paesi più industrializzati che certamente proveranno a riequilibrare le cose con nuove guerre come è sempre stato.
oppure tu prevedi un altro scenario?
Piedone111323 Dicembre 2024, 19:46 #64
Originariamente inviato da: Darkon





Ad oggi che ci piaccia o no ammetterlo siamo una popolazione che da un punto di vista biologico abbiamo raggiunto numeri critici di sovrannumero.

Questo comporta che il consumo di risorse è superiore a quello che qualsiasi tecnologia possa gestire salvo immaginare tecnologie magiche.


Utilizziamo meno del 20% delle aree coltivabili a livello mondiale ( e sono escluse le foreste.
Faresti meglio ad esprimere meglio il concetto, dato che alcune risorse mossono essere riutilizzate all'infinito, mentre altre no perchè trasformate ( sopratutto provenienti da fonti fossili)






Originariamente inviato da: Darkon
Buona fortuna... quando ho proposto cose del genere come obbligare ad adeguare le case a degli standard minimi c'è la gente che si strappava le vesti.

Difatti la mia non è la proposta che hai paventato tu: obbligo di adeguare qualcosa, che è un'imposizione...

Originariamente inviato da: Darkon
Ora io non so su che dati ti basi e ci sta che mi sbagli ma non ho mai sentito nessuno che rottama la lavatrice o un elettrodomestico che funziona. Normalmente lo si cambia quando smette di funzionare. L'unica caso in cui c'è questo assurdo ricambio sono le auto dove molti le rivendono ancora funzionanti ma negli elettrodomestici, ripeto magari è un mio limite eh, ma io ho sempre visto cambiare quando non c'era più nulla da fare.
Io stesso sono il primo a cui piacerebbe cambiare auto ma finché non esala l'ultimo respiro quella che ho non la cambio.

Rottamare una lavatrice con cestello bucato è la norma, anche su lavatrici recenti, come pure per il solo cuscinetto dello stesso, perchè i costi di raparazioni non sono congrui col valore residuo dell'utensile per precise scelte progettuali

Originariamente inviato da: Darkon
Qua fai un po' un mischione tra cose che condivido ed è ragionevole a cose che invece presentano rischi o comunque problematiche per cui è giusto che non vengano riutilizzate.

I rischi derivanti da un utensile domestico non a norma?
Posso capire di un utensile industriale, anche se mollti di essi possono essere adeguati, ma il problema in quel caso è ben diverso e si cambia non per la sicurezza ma per aumentare la produttività.







Originariamente inviato da: Darkon
Mi fai tutto il pippone sulla futura distopia e poi ti riscaldi a legna?! Coerenza ai massimi livelli.

Tipica risposta di chi ne sa meno di zero: la legna e tutti i vegetali in genere sono degli accumulatori energeti biologici:
Assorgono energia ( fotosintesi questa sconosciuta) e la usano per mettere massa.
Quando bruci usi l'energia apportata dal sole e non la crei dal nulla, ne più e ne meno degli accumulatori elettrici sotto un impianto fotovoltaico, purtroppo hai mancato alla grande il bersaglio ( per non parlare delle conoscenze basate sul sentito dire)

Originariamente inviato da: Darkon
Verrebbero prodotte se la bruci ma se la conferisci come verde non avresti né polveri sottili ma soprattutto se come penso sono piante che utilizzi in maniera produttiva forse ti sfugge che bruci anche i trattamenti che fai alle piante e quindi generi intorno casa tua un aereosol di possibili cancerogeni. Non a caso dove vivo io, piena campagna, hanno vietato gli abbruciamenti delle potature proprio perché non era la CO2 o le polveri sottili ma i trattamenti a destare grosse preoccupazioni.

Onestamente mi giunge nuova ( se i trattamenti vengono eseguiti a norma di legge) i pesticidi devono essere assenti alla raccolta ( questi vengono riassorbiti dal terreno inquinando piuttosto che il vegetale le faglie acquifere), e comunque io non uso nessun tipo di trattamento.
Forse non sai bene cosa significa conferire nel verde, ne i processi di decomposizione che portano alla formazione di metano rilasciato in aerosol molto più nocivo che il co2 ( co2 che comunque viene assorbito dalla nuova vegetazione dell'anno successivo).
Te lo ripeto, bruciare vegetali da potatura o da impianti produttivi agricoli non rilascia CO2 in positivo ma a valore zero ( ps puoi usare anche l'erba per la produzione di pellet, anche se è preferibile seppellirle con l'aratura dato il maggior valore minerale per la coltura).


Originariamente inviato da: Darkon
La risposta giusta è dipende cose intenti con riparare e mantenere efficiente. Se ripari seriamente e mantieni veramente efficiente allora hai ragione inquina meno tenere l'auto sottozero. Se ripari in economia e ti basta che l'auto funzioni allora no... perché in certi casi non solo perdi efficienza ma degrada la combustione con emissione di inquinanti e cancerogeni a livelli spropositati. Quindi diciamo che la risposta dipende anche da quanto seriamente fai manutenzione.

Questo è un non problema: basta ritirare la concessione a revisionare i veicoli a chi falsifica i test di emissione.





Originariamente inviato da: Darkon
Esempio sbagliato perché in questo caso pur considerando tutti i costi del sintetico il primo derivando da allevamenti di bestiame ha costi ancora superiori. L'allevamento è generalmente il peggiore dei sistemi di generazione di materia prima per i costi ambientali. Considera poi che buona parte delle microplastiche deriva dai lavaggi quindi sintetico o meno sotto quell'aspetto cambia poco.


Lo dici tu che ha un costo superiore assoluto.
Perchè tu usi il tipico ragionamento limitato di chi non considera affatto i costi occulti.
La perla poi che fibre organiche ( lana, seta, cotone, lino) rilasciano microplastice mi ha fatto venire i crampi dalle risate.
Vero durante i lavaggi i capi perdono fibre.
Fibre che sono biodegradabili ( essendo organiche) e che sopratutto possono essere assobite e smaltite anche dalle cellule animali ( per quanto tu possa cercare non troverai mai fibre di lana, cotone, seta, lino nei tessuti a differenza delle microplastiche che non possono venire scisse da enzimi presenti negli organismi viventi.)
Per tua informazione poi parlando di sola lana senza entrare nelle fibre vegetali o andare sulla seta, l'allevamento di bestiame da tosatura utilizza sottogruppi specifici della razza che non hanno come finalità primaria l'allevamento da carne, piuttosto quello da latte e lana.
Darkon24 Dicembre 2024, 08:47 #65
Originariamente inviato da: Piedone1113
Utilizziamo meno del 20% delle aree coltivabili a livello mondiale ( e sono escluse le foreste.
Faresti meglio ad esprimere meglio il concetto, dato che alcune risorse mossono essere riutilizzate all'infinito, mentre altre no perchè trasformate ( sopratutto provenienti da fonti fossili)


Non è che dobbiamo solo mangiare eh e poi non è che basta terra da coltivare e bon ci coltivi come niente fosse. Ad esempio l'allevamento come superficie occupa poco spazio ma inquina in maniera enorme. Con ciò sia chiaro non sono né vegano né vegetariano ma consapevole che le mie abitudini alimentari hanno un impatto sì.

Difatti la mia non è la proposta che hai paventato tu: obbligo di adeguare qualcosa, che è un'imposizione...


E quindi che ti aspetti di grazia? Che la gente domani decida di fare la cosa giusta di propria iniziativa?
Perché se intendi questo allora abbiamo già perso. L'umanità non è né così lungimirante né così interessata al futuro. Fino a che il problema non li tocca in maniera pesante e in prima persona non faranno assolutamente niente.

Rottamare una lavatrice con cestello bucato è la norma, anche su lavatrici recenti, come pure per il solo cuscinetto dello stesso, perchè i costi di raparazioni non sono congrui col valore residuo dell'utensile per precise scelte progettuali


Mah... secondo me la fai troppo tragica. Una lavatrice attuale prima che si buchi un cestello ci vogliono 20 anni. I miei usano ancora una lavatrice che penso realmente vada per i 20 anni. Intendimi io su questo sono anche concorde con te ma non mi sembra che ad oggi sugli elettrodomestici, almeno in famiglie normali, ci sia questo ricambio continuo e pazzesco anzi ormai alcuni elettrodomestici hanno una vita lunghissima. Il problema secondo me è più in altri settori come smartphone, auto e in maniera minore TV. Lavatrici, lavastoviglie e altri elettrodomestici invece nella mia esperienza vengono usati veramente tanto a lungo.

I rischi derivanti da un utensile domestico non a norma?
Posso capire di un utensile industriale, anche se mollti di essi possono essere adeguati, ma il problema in quel caso è ben diverso e si cambia non per la sicurezza ma per aumentare la produttività.


Non intendevo un utensile non a norma ma te dicevi ad esempio tubetti di dentifricio che non vengono riutilizzati ad esempio perché il riutilizzo sarebbe un rischio igienico e dovresti ogni volta sterilizzarli operazione che va saputa fare e non è così scontata come alcuni credono. Per un oggetto del genere poi sarebbe una complicazione esagerata per un risparmio di materiali risibile e un consumo di energia importante.

Tipica risposta di chi ne sa meno di zero: la legna e tutti i vegetali in genere sono degli accumulatori energeti biologici:
Assorgono energia ( fotosintesi questa sconosciuta) e la usano per mettere massa.
Quando bruci usi l'energia apportata dal sole e non la crei dal nulla, ne più e ne meno degli accumulatori elettrici sotto un impianto fotovoltaico, purtroppo hai mancato alla grande il bersaglio ( per non parlare delle conoscenze basate sul sentito dire)


Sai com'è anche io ho fatto le elementari e so benissimo cos'è la fotosintesi. Detto ciò tutto quello che scrivi non giustifica affatto che bruciare legna allora diventa green. Prima di tutto il tuo camino o caldaia a legna è lontanissimo dall'essere efficiente quindi buona parte di quell'energia la sprechi e se ne va dal camino ma soprattutto generi sottoprodotti della combustione che anche se avessi una caldaia magica che ha efficienza del 100% avresti un impatto ambientale. Questa cosa che siccome la legna è naturale allora bruciarla sia un'operazione a impatto zero vale solo e SOLTANTO per il bilancio della CO2 ma per tutti il resto impatti eccome.

Onestamente mi giunge nuova ( se i trattamenti vengono eseguiti a norma di legge) i pesticidi devono essere assenti alla raccolta ( questi vengono riassorbiti dal terreno inquinando piuttosto che il vegetale le faglie acquifere), e comunque io non uso nessun tipo di trattamento.


Ti fa onore non usare trattamenti e da parte mia io cerco di comprare (non so se vendi anche te o fai solo per te ma comunque) da chi non fa trattamenti. Per il resto ti posso assicurare, verifica pure con un chimico o meglio ancora un fitosanitario, che qualsiasi trattamento lascia tracce anche nel prodotto e che anche laddove sono fatti bene (e anche qua ci sarebbe tanto da dire) comunque rimangono. Tra l'altro quasi tutti i trattamenti sono liposolubili quindi tendono ad accumularsi nell'essere umano e diventano tossici nel lungo periodo.

Forse non sai bene cosa significa conferire nel verde, ne i processi di decomposizione che portano alla formazione di metano rilasciato in aerosol molto più nocivo che il co2 ( co2 che comunque viene assorbito dalla nuova vegetazione dell'anno successivo).


Eh esagerato... per avere una quantità tale di verde da avere una biodigestione tale da produrre metano dovresti avere quantità enormi di verde. Io ti consiglio invece di dare un occhiata ai micro-impianti di compostaggio. Ne creano per aziende piccole, non richiedono altro che un pezzettino di spazio e ti ritrovi terriccio per l'anno successivo. La maggior parte dei comuni ti da anche uno sgravio sulla TARI del 10% se attivi un progetto del genere e in alcuni casi (dipende dal tuo comune) partecipa alle spese iniziali. Secondo me per te potrebbe essere un progetto interessante anche solo per curiosità prova a darci un'occhiata.

Te lo ripeto, bruciare vegetali da potatura o da impianti produttivi agricoli non rilascia CO2 in positivo ma a valore zero ( ps puoi usare anche l'erba per la produzione di pellet, anche se è preferibile seppellirle con l'aratura dato il maggior valore minerale per la coltura).


Ho capito ma ti ripeto che non emettere CO2 è solo UNA delle variabili. Stai comunque emettendo tutta una serie di sottoprodotti della combustione che non sono a parametro zero. Per definizione la combustione come qualsiasi processo ossidativo non è mai un processo chimico a impatto zero.

Questo è un non problema: basta ritirare la concessione a revisionare i veicoli a chi falsifica i test di emissione.


A parole... perché nei fatti te l'hai mai visto accadere? Se vuoi io, che non ho mai fatto cose del genere, ti trovo 10 officine che defappano le auto e gli fanno passare comunque la revisione e te mi vuoi dire che se riesce a me (ma a chiunque altro uguale eh) la guardia di finanza non lo sa? Lo sanno benissimo e nessuno vuol fare niente.
Così come i vigili passano in città una volta ogni tanto perché altrimenti finiscono 10 blocchi di multe al giorno.

Lo dici tu che ha un costo superiore assoluto.
Perchè tu usi il tipico ragionamento limitato di chi non considera affatto i costi occulti.
La perla poi che fibre organiche ( lana, seta, cotone, lino) rilasciano microplastice mi ha fatto venire i crampi dalle risate.


Infatti non ho detto questo. Ho detto che buona parte delle microplastiche derivano dai lavaggi ma non che provengano dai capi; sono contenute in larghissima parte nei detergenti. Specialmente quelli in capsula o polvere contengono tantissima microplastica.

Per tua informazione poi parlando di sola lana senza entrare nelle fibre vegetali o andare sulla seta, l'allevamento di bestiame da tosatura utilizza sottogruppi specifici della razza che non hanno come finalità primaria l'allevamento da carne, piuttosto quello da latte e lana.


E chi ha detto che l'allevamento inquina solo se destinato alla carne? Io ho detto altro: l'allevamento è un'attività altamente inquinante. Poi che ci fai carne e basta o che ci fai lana e latte sempre allevamento è.
Piedone111324 Dicembre 2024, 11:50 #66
Originariamente inviato da: Darkon
Non è che dobbiamo solo mangiare eh e poi non è che basta terra da coltivare e bon ci coltivi come niente fosse. Ad esempio l'allevamento come superficie occupa poco spazio ma inquina in maniera enorme. Con ciò sia chiaro non sono né vegano né vegetariano ma consapevole che le mie abitudini alimentari hanno un impatto sì.

Altro strafalcione da saputello presuntuoso:
L'allevamento utilizza da 10 a 20 volte la superfice dell'equivalente nutrizionale dell'agricoltura.
L'allevamento è affamato di risorse e terreni se usato come fornitura di alimenti ( carne e latte), mentre se coadiutore all'agricoltura ( pascolo ) abbassa i costi agricoli usando gli scarti ( erba infestante e spontanea) e concimando pure i terreni.
Ma se non sai di cosa parli rinunciaci.


Originariamente inviato da: Darkon


E quindi che ti aspetti di grazia? Che la gente domani decida di fare la cosa giusta di propria iniziativa?
Perché se intendi questo allora abbiamo già perso. L'umanità non è né così lungimirante né così interessata al futuro. Fino a che il problema non li tocca in maniera pesante e in prima persona non faranno assolutamente niente.



No, ma che la gente abbia la possibilità di scelta reale se usare il budget disponibile per riparare, migliorare, acquisire nuove funzionalità senza che un so tutto io dica:
No tu devi fare il cappotto termico e mi frega na cippa se abiti in Sicilia con la casa esposta a Nord.
Magari preferisce rifarsi il bagno per renderlo più funzionale e accessibile con la mobilità che inizia a fare difetto con l'avanzamento dell'età, o peggio rinunciare ad iscrivere all'università il/la figlio/a perchè un so tutto io alla darcon impone ( in pieno stile dittatura) cosa tu debba fare o meno.

Originariamente inviato da: Darkon

Non intendevo un utensile non a norma ma te dicevi ad esempio tubetti di dentifricio che non vengono riutilizzati ad esempio perché il riutilizzo sarebbe un rischio igienico e dovresti ogni volta sterilizzarli operazione che va saputa fare e non è così scontata come alcuni credono. Per un oggetto del genere poi sarebbe una complicazione esagerata per un risparmio di materiali risibile e un consumo di energia importante.

Davvero?
Limitata visione delle cose: magari l'obbligo di usare tubetti in alluminio invece che plastica ( ti sfugge proprio cosa significa costo occulto vero?)

Originariamente inviato da: Darkon



Mah... secondo me la fai troppo tragica. Una lavatrice attuale prima che si buchi un cestello ci vogliono 20 anni. I miei usano ancora una lavatrice che penso realmente vada per i 20 anni. Intendimi io su questo sono anche concorde con te ma non mi sembra che ad oggi sugli elettrodomestici, almeno in famiglie normali, ci sia questo ricambio continuo e pazzesco anzi ormai alcuni elettrodomestici hanno una vita lunghissima. Il problema secondo me è più in altri settori come smartphone, auto e in maniera minore TV. Lavatrici, lavastoviglie e altri elettrodomestici invece nella mia esperienza vengono usati veramente tanto a lungo.

Uno sbalzo di tensione mi ha fatto secco 3 televisori, Il più recente aveva 3 anni:
Il solo costo dei ricambi mi costava più che acquistarli nuovi.
A mia sorella la lavatrice perdeva il sebatoio di recupero acqua:
Costo del ricambio ( con sostituzione effettuata da me) 250€ dato che è fornito di Cestello, serbatoio, motore, scheda di controllo motore in unico pezzo.
Ps lavatrice da 11 kg acquistata 7 anni fa.

Originariamente inviato da: Darkon


Sai com'è anche io ho fatto le elementari e so benissimo cos'è la fotosintesi. Detto ciò tutto quello che scrivi non giustifica affatto che bruciare legna allora diventa green. Prima di tutto il tuo camino o caldaia a legna è lontanissimo dall'essere efficiente quindi buona parte di quell'energia la sprechi e se ne va dal camino ma soprattutto generi sottoprodotti della combustione che anche se avessi una caldaia magica che ha efficienza del 100% avresti un impatto ambientale. Questa cosa che siccome la legna è naturale allora bruciarla sia un'operazione a impatto zero vale solo e SOLTANTO per il bilancio della CO2 ma per tutti il resto impatti eccome.

Difatti sei rimasto alle elementari.
Di grazia quali sostanze inquinanti rilasci bruciando legna ( ti prego attento nel rispondere perchè gia sei in modalità strafalcione on e rischi di andare in modalità megastrafalcione )

Originariamente inviato da: Darkon



Eh esagerato... per avere una quantità tale di verde da avere una biodigestione tale da produrre metano dovresti avere quantità enormi di verde. Io ti consiglio invece di dare un occhiata ai micro-impianti di compostaggio. Ne creano per aziende piccole, non richiedono altro che un pezzettino di spazio e ti ritrovi terriccio per l'anno successivo. La maggior parte dei comuni ti da anche uno sgravio sulla TARI del 10% se attivi un progetto del genere e in alcuni casi (dipende dal tuo comune) partecipa alle spese iniziali. Secondo me per te potrebbe essere un progetto interessante anche solo per curiosità prova a darci un'occhiata.

Cazzata colossale:
Il biocompostaggio incentivato dai comuni è funzionale ai rifiuti civili.
Se speri di utilizzare il biocompostaggio per smaltire la potatura di soli 2/3 alaberi da frutta o ulivi ornamentali rinunciaci.
Per quelli agricoli certo che esistono:
Impianti di trasformazione con recupero di metano che verrà usato per riscaldare serre, stalle, o quello che ti pare ( ps pure il compostaggio domestico rilascia metano ed è incentivato solo per ridurre i costi della raccolta rifiuti e non certo per tutalare l'ambiente dato che il totale di metano rilasciato da fermentazione rimane inalterato)

Originariamente inviato da: Darkon



A parole... perché nei fatti te l'hai mai visto accadere? Se vuoi io, che non ho mai fatto cose del genere, ti trovo 10 officine che defappano le auto e gli fanno passare comunque la revisione e te mi vuoi dire che se riesce a me (ma a chiunque altro uguale eh) la guardia di finanza non lo sa? Lo sanno benissimo e nessuno vuol fare niente.
Così come i vigili passano in città una volta ogni tanto perché altrimenti finiscono 10 blocchi di multe al giorno.

Certo che ci sono officine che defappano auto, come pure ci sono spacciatori, ladri e stupratori.
Ripeto vuoi che questo non accada, si può fare facendo i controlli che servono.
Conosco un centro revisione castigato perche hanno fermato un camion all'uscità della revisione con il cronotachigrafo manomesso.
Non credo che tale centro revisione tornerà a fare quei giochetti.

Originariamente inviato da: Darkon

Infatti non ho detto questo. Ho detto che buona parte delle microplastiche derivano dai lavaggi ma non che provengano dai capi; sono contenute in larghissima parte nei detergenti. Specialmente quelli in capsula o polvere contengono tantissima microplastica.


A, intendevi quelle?
Le stesse alle quali la commissione europea sta approntando un regolamento ad oc per vietarle e sostituirle con agenti biodegradabili di origine vegetale?
Mi sa che sei arrivato in ritardo allora, e sicuramente utilizzare capi sintetici invece che fibre naturali aumenta a prescindere della presenza di microplastiche nei detersivi ( ce ne sono che non ne fanno uso) il rilascio di microplastiche.

Originariamente inviato da: Darkon
Ti fa onore non usare trattamenti e da parte mia io cerco di comprare (non so se vendi anche te o fai solo per te ma comunque) da chi non fa trattamenti. Per il resto ti posso assicurare, verifica pure con un chimico o meglio ancora un fitosanitario, che qualsiasi trattamento lascia tracce anche nel prodotto e che anche laddove sono fatti bene (e anche qua ci sarebbe tanto da dire) comunque rimangono. Tra l'altro quasi tutti i trattamenti sono liposolubili quindi tendono ad accumularsi nell'essere umano e diventano tossici nel lungo periodo.


E quindi?
Oltre al fatto che se vengono o meno bruciati entreranno a far parte comunque della catena alimentare umana attraverso l'inquinamento delle falde acquifere, cosa vorresti dire che non bisogna usare i pannelli solari perchè produrli inquina, idem per le batterie, per le turbine idroelettriche ecc?
Bruciare legna da potatura ( che costa un sacco di energia gia solo sminuzzarla per conferirla in impianto di compostaggio) è praticamente ad impatto zero se bruciata in camino/stufa chiusa a doppia camera di combustione con canna fumaia coimbentata e recupero di calore nella prima sezione della stessa.
il principale componente dannoso della combustione del legno sono le micropolveri di carbone incombusto che con la tipologia di dispositivo descritto sopra vengono abbattuti per oltre il 95% rispetto al camino aperto e all'80% rispetto la stufa tradizionale.
Rilascio di sostanze comunque pericolose soltando se disperse in aria.
Con apposito impianto su canna fumaia di filtraggio ed abbattimento centrifugo dei gas combusti le emissioni di pm 25/10/4 diventano del tutto trascurabili.
Ma a prescindere se bruciata o meno, la legna da potatura rilascerà comunque polveri sottili.
Quindi questo fattore è ininfluente ( unica sostanza "pericolosa" ) perchè inevitabile.
Non possiamo evitare di respirare per non rilasciare co2, come non possiamo evitare di smaltire nel modo appropriato gli scarti di lavorazione agricola.
the_joe24 Dicembre 2024, 12:31 #67
Originariamente inviato da: Piedone1113
Altro strafalcione da saputello presuntuoso:
L'allevamento utilizza da 10 a 20 volte la superfice dell'equivalente nutrizionale dell'agricoltura.
L'allevamento è affamato di risorse e terreni se usato come fornitura di alimenti ( carne e latte), mentre se coadiutore all'agricoltura ( pascolo ) abbassa i costi agricoli usando gli scarti ( erba infestante e spontanea) e concimando pure i terreni.
Ma se non sai di cosa parli rinunciaci.



No, ma che la gente abbia la possibilità di scelta reale se usare il budget disponibile per riparare, migliorare, acquisire nuove funzionalità senza che un so tutto io dica:
No tu devi fare il cappotto termico e mi frega na cippa se abiti in Sicilia con la casa esposta a Nord.
Magari preferisce rifarsi il bagno per renderlo più funzionale e accessibile con la mobilità che inizia a fare difetto con l'avanzamento dell'età, o peggio rinunciare ad iscrivere all'università il/la figlio/a perchè un so tutto io alla darcon impone ( in pieno stile dittatura) cosa tu debba fare o meno.


Davvero?
Limitata visione delle cose: magari l'obbligo di usare tubetti in alluminio invece che plastica ( ti sfugge proprio cosa significa costo occulto vero?)


Uno sbalzo di tensione mi ha fatto secco 3 televisori, Il più recente aveva 3 anni:
Il solo costo dei ricambi mi costava più che acquistarli nuovi.
A mia sorella la lavatrice perdeva il sebatoio di recupero acqua:
Costo del ricambio ( con sostituzione effettuata da me) 250€ dato che è fornito di Cestello, serbatoio, motore, scheda di controllo motore in unico pezzo.
Ps lavatrice da 11 kg acquistata 7 anni fa.


Difatti sei rimasto alle elementari.
Di grazia quali sostanze inquinanti rilasci bruciando legna ( ti prego attento nel rispondere perchè gia sei in modalità strafalcione on e rischi di andare in modalità megastrafalcione )


Cazzata colossale:
Il biocompostaggio incentivato dai comuni è funzionale ai rifiuti civili.
Se speri di utilizzare il biocompostaggio per smaltire la potatura di soli 2/3 alaberi da frutta o ulivi ornamentali rinunciaci.
Per quelli agricoli certo che esistono:
Impianti di trasformazione con recupero di metano che verrà usato per riscaldare serre, stalle, o quello che ti pare ( ps pure il compostaggio domestico rilascia metano ed è incentivato solo per ridurre i costi della raccolta rifiuti e non certo per tutalare l'ambiente dato che il totale di metano rilasciato da fermentazione rimane inalterato)


Certo che ci sono officine che defappano auto, come pure ci sono spacciatori, ladri e stupratori.
Ripeto vuoi che questo non accada, si può fare facendo i controlli che servono.
Conosco un centro revisione castigato perche hanno fermato un camion all'uscità della revisione con il cronotachigrafo manomesso.
Non credo che tale centro revisione tornerà a fare quei giochetti.



A, intendevi quelle?
Le stesse alle quali la commissione europea sta approntando un regolamento ad oc per vietarle e sostituirle con agenti biodegradabili di origine vegetale?
Mi sa che sei arrivato in ritardo allora, e sicuramente utilizzare capi sintetici invece che fibre naturali aumenta a prescindere della presenza di microplastiche nei detersivi ( ce ne sono che non ne fanno uso) il rilascio di microplastiche.



E quindi?
Oltre al fatto che se vengono o meno bruciati entreranno a far parte comunque della catena alimentare umana attraverso l'inquinamento delle falde acquifere, cosa vorresti dire che non bisogna usare i pannelli solari perchè produrli inquina, idem per le batterie, per le turbine idroelettriche ecc?
Bruciare legna da potatura ( che costa un sacco di energia gia solo sminuzzarla per conferirla in impianto di compostaggio) è praticamente ad impatto zero se bruciata in camino/stufa chiusa a doppia camera di combustione con canna fumaia coimbentata e recupero di calore nella prima sezione della stessa.
il principale componente dannoso della combustione del legno sono le micropolveri di carbone incombusto che con la tipologia di dispositivo descritto sopra vengono abbattuti per oltre il 95% rispetto al camino aperto e all'80% rispetto la stufa tradizionale.
Rilascio di sostanze comunque pericolose soltando se disperse in aria.
Con apposito impianto su canna fumaia di filtraggio ed abbattimento centrifugo dei gas combusti le emissioni di pm 25/10/4 diventano del tutto trascurabili.
Ma a prescindere se bruciata o meno, la legna da potatura rilascerà comunque polveri sottili.
Quindi questo fattore è ininfluente ( unica sostanza "pericolosa" ) perchè inevitabile.
Non possiamo evitare di respirare per non rilasciare co2, come non possiamo evitare di smaltire nel modo appropriato gli scarti di lavorazione agricola.


Tutto questo per sottolineare che il modello attuale di sviluppo è catastroficamente sbagliato, ma allo stesso tempo non è necessario tornare all'età della pietra, "basterebbe" riuscire a capire che in un sistema chiuso, niente può crescere all'infinito e che niente è "gratis" e dovrebbe rientrare nel conteggio finale tutto il ciclo del prodotto, dall'estrazione delle materie prime al suo finale riciclaggio/messa in discarica in modo da promuovere i prodotti più ecosostenibili e stili di vita che meglio si integrano con la natura.

Come hai detto anche te, ho riparato una lavatrice moderna spendendo 250€ perchè per un cuscinetto rotto, ho dovuto sostituire l'intero blocco del cestello mentre con quella precedente sempre stessa marca e fascia di prezzo, con 22€ me la sarei cavata, prezzo di 2 cuscinetti+paraolio. Se la riparazione di un prodotto diventasse competitiva con la sua sostituzione, chiunque lo farebbe senza bisogno di imposizioni, così come per tutte le cose, quando misi l'impianto fotovoltaico, lo feci perchè mi conveniva economicamente e anche perchè pensavo di fare qualcosa di buono e tutto senza imposizioni, anzi con un discreto esborso economico, se però devo mettere il cappotto termico a casa mia che è un rustico coi muri di 40cm perchè lo dicono dall'alto, li mando volentieri a pascolare le lumache.
Piedone111324 Dicembre 2024, 12:52 #68
Originariamente inviato da: the_joe
Tutto questo per sottolineare che il modello attuale di sviluppo è catastroficamente sbagliato, ma allo stesso tempo non è necessario tornare all'età della pietra, "basterebbe" riuscire a capire che in un sistema chiuso, niente può crescere all'infinito e che niente è "gratis" e dovrebbe rientrare nel conteggio finale tutto il ciclo del prodotto, dall'estrazione delle materie prime al suo finale riciclaggio/messa in discarica in modo da promuovere i prodotti più ecosostenibili e stili di vita che meglio si integrano con la natura.

Il capire che in un sistema chiuso ogni spinta data in un senso, per quanto piccola ed apparentemente insignificante, può innescare spinte spinte secondarie amplificanti (può, non necessariamente sempre) catastrofiche.
Il mito della crescita infinita, come pure quella della decrescita felice, si va a riferire al solo PIL e non al reale valore delle cose.
Per esempio ( non voglio condannare o esprimermi a riguardo) 1000 banane di Cattelan aumenteranno in modo significativo il PIL ( mito della crescita infinita) senza apportare zero valore a nulla.
Questo significa che aumentare il pil non significa aumentare la qualità della vita ( ed allo stesso tempo diminuire il pil non significa peggiorarla).
La verità è che percepire il reale valore delle cose è falsato dalla frenesia di possedere qualcosa di apparentemente indispensabile ma difatti di effimemero valore.
Valore che arbitrariamente diamo sotto la spinta di fattori esterni finalizzati alla sola crescita di fatturato.
Esempio dannoso ed attuale sono per esempio i glitter e i vari trucchi pieni di sbrilluccicanti microplastiche che ripropongono in chiave moderna i popoli "arretrati" ( secondo gli standard della cultura occidentale) con gli anelli al naso che scambiavano tesori, ma anche solo semplice forza lavoro, per frammenti di specchio dall'infimo valore.
Darkon24 Dicembre 2024, 14:38 #69
Originariamente inviato da: Piedone1113
Altro strafalcione da saputello presuntuoso:


Ma è così difficile senza ogni volta dover infarcire di offese? Possibile che ti sia impossibile portare avanti le tue legittime opinioni senza dover per forza offendere l'interlocutore? Trovo questo modo aggressivo di porsi veramente antipatico e diseducativo per chi ci legge.

L'allevamento utilizza da 10 a 20 volte la superfice dell'equivalente nutrizionale dell'agricoltura.


Cosa che non c'entra niente con quello che ho scritto infatti io parlavo della superficie occupata dall'allevamento in se e non di equivalenze che tiri in ballo adesso per la prima volta e di cui nessuno ha parlato fino ad ora.

L'allevamento è affamato di risorse e terreni se usato come fornitura di alimenti ( carne e latte), mentre se coadiutore all'agricoltura ( pascolo ) abbassa i costi agricoli usando gli scarti ( erba infestante e spontanea) e concimando pure i terreni.
Ma se non sai di cosa parli rinunciaci.


Si certo... la pastorizia di 1000 anni fa. Oggi una minima parte degli allevamenti viene fatta così. Tutto il resto è allevamento intensivo da carne, latte o materie prime come lana. Pensare di poter produrre sufficiente lana per tutti con un allevamento libero in pascoli all'aperto è semplicemente fantascienza e richiederebbe dei costi spropositati.
Sei veloce a giudicare gli altri ma mi sembra che il tuo "sapere" sia più un'idea romantica e contadina che non tiene affatto conto delle quantità ad oggi necessarie e dei prezzi.

No, ma che la gente abbia la possibilità di scelta reale se usare il budget disponibile per riparare, migliorare, acquisire nuove funzionalità senza che un so tutto io dica:
No tu devi fare il cappotto termico e mi frega na cippa se abiti in Sicilia con la casa esposta a Nord. Magari preferisce rifarsi il bagno per renderlo più funzionale e accessibile con la mobilità che inizia a fare difetto con l'avanzamento dell'età, o peggio rinunciare ad iscrivere all'università il/la figlio/a perchè un so tutto io alla darcon impone ( in pieno stile dittatura) cosa tu debba fare o meno.


Ribadisco quindi la domanda: Ciro, siciliano con la casa esposta a Nord, si rifà il bagno e ok. I soldi sono andati e il consumo energetico quello è. Ora come convinci Ciro a consumare meno? Qual è la tua idea? E non mi dire che rifacendo il bagno ha diminuito il consumo energetico perché se bastasse quello allora non ci porremmo nemmeno il problema.
Perché al momento a parte una palata di pietismo non hai risposto alla domanda.

Davvero?
Limitata visione delle cose: magari l'obbligo di usare tubetti in alluminio invece che plastica ( ti sfugge proprio cosa significa costo occulto vero?)


Certo... alluminio che per avere i requisiti di resistenza dovrebbe avere uno spessore tale che il tubetto oltre a essere scomodo come poco altro e pesare il doppio costerebbe anche uno sproposito. Alluminio che poi devi sperare che la gente lo ricicli correttamente altrimenti peggio mi sento.
Una cosa del genere avrebbe dei costi industriali talmente spropositati che il dentifricio da 2/3€ andrebbe a costare 10€ a tubetto. Ah giusto per la cronaca no... non è come per le lattine, servirebbe un alluminio più resistente perché un tubetto deve resistere a un'azione meccanica di "spremitura" senza forarsi cosa che sinceramente non so nemmeno quanto sia fattibile.

Uno sbalzo di tensione mi ha fatto secco 3 televisori, Il più recente aveva 3 anni:
Il solo costo dei ricambi mi costava più che acquistarli nuovi.


Al di là che nel 2024 mi vuoi dire che non hai installato un filtro sulla tensione in ingresso di casa!? Che è un dispositivo che salva anche la tua vita oltre quella degli elettrodomestici e già qua. Per quanto riguarda poi i ricambi se vuoi un televisore piatto non c'è modo industrialmente di fare diversamente. Il ricambio è sempre anti-economico in quanto per poter stare in spazi così piccoli è quasi tutto integrato in un'unica scheda. Quindi è palese che ti costi meno comprarlo nuovo ma qua non è questione di guadagnarci da parte dell'industria. Il problema è che anche se ti vendessero il pezzo a prezzo di costo ti costerebbe più del nuovo. L'unico modo per ovviare sarebbe tornare a televisori spessi in modo da separare l'elettronica su diverse schede e poter sostituire il singolo componente ma anche lì poi ci vuole chi lo sa fare e quindi siamo punto e a capo.

A mia sorella la lavatrice perdeva il sebatoio di recupero acqua:
Costo del ricambio ( con sostituzione effettuata da me) 250€ dato che è fornito di Cestello, serbatoio, motore, scheda di controllo motore in unico pezzo.
Ps lavatrice da 11 kg acquistata 7 anni fa.


Vedi... stesso discorso di cui sopra. Nelle lavatrici poi è tutto integrato anche per una questione di rumore e vibrazioni. Più componenti hai e più hai rumore e vibrazioni. Gli esempi che stai facendo non sono speculativi ma funzionali. I prodotti sono fatti così perché svolgono una funzione specifica per design.

Difatti sei rimasto alle elementari.
Di grazia quali sostanze inquinanti rilasci bruciando legna ( ti prego attento nel rispondere perchè gia sei in modalità strafalcione on e rischi di andare in modalità megastrafalcione )


Tanto per cominciare ossidi di azono meglio noti con la sigla NOx, polveri sottili da PM 2.5 a PM 10, a seconda del tipo di legno tutta la famiglia dei COV (composti organici volatili), se è un legno con resina catrame e creosoto, zolfo e composti dello zolfo e infine la famiglia degli acidi organici come acido formico o acetico.
Ma veramente ti illudevi che la combustione di legna in un normale camino fosse come una formuletta che impari a scuola e che avvenisse sempre in maniera completa e perfetta? Il legno contiene una marea di impurità come qualsiasi residuo biologico e bruciando produce una infinità di sottoprodotti della combustione e quelli che ti ho elencato sopra sono quelli che incontri più o meno sempre poi ci sono decine di altri componenti che dipendono dalla temperatura di combustione, quantità di ossigeno, umidità ecc... ecc...
Ah tra l'altro se il camino o la caldaia non sono ben arieggiati trovi facilmente pure il monossido di carbonio.

Cazzata colossale:
Il biocompostaggio incentivato dai comuni è funzionale ai rifiuti civili.
Se speri di utilizzare il biocompostaggio per smaltire la potatura di soli 2/3 alaberi da frutta o ulivi ornamentali rinunciaci.


Ah ok... allora le aziende vitivinicole che nel mio comune lo fanno per lo smaltimento delle potature di ettari di vigna evidentemente non c'hanno capito nulla fino ad ora. Oh vieni a insegnargli che quelli pagano benissimo.

Certo che ci sono officine che defappano auto, come pure ci sono spacciatori, ladri e stupratori.
Ripeto vuoi che questo non accada, si può fare facendo i controlli che servono.
Conosco un centro revisione castigato perche hanno fermato un camion all'uscità della revisione con il cronotachigrafo manomesso.
Non credo che tale centro revisione tornerà a fare quei giochetti.


Ok... allora attendo i controlli perché a oggi salvo un caso ogni mai mi sembra siamo inesistenti ma sarà sicuramente una mia impressione.

A, intendevi quelle?
Le stesse alle quali la commissione europea sta approntando un regolamento ad oc per vietarle e sostituirle con agenti biodegradabili di origine vegetale?
Mi sa che sei arrivato in ritardo allora, e sicuramente utilizzare capi sintetici invece che fibre naturali aumenta a prescindere della presenza di microplastiche nei detersivi ( ce ne sono che non ne fanno uso) il rilascio di microplastiche.


Intanto ad oggi il regolamento non c'è e non si sa se l'europa riuscirà mai a partorirlo. Detto ciò ben venga vestirsi di fibre naturali, non devi spiegarlo a me perché a me va benissimo. Devi spiegarlo a quelli che poi un maglione 50€ non lo vogliono pagare. Io son disposto anche da domani a vestirmi tutto di fibre naturali, figurati... zero problemi.

E quindi?
Oltre al fatto che se vengono o meno bruciati entreranno a far parte comunque della catena alimentare umana attraverso l'inquinamento delle falde acquifere, cosa vorresti dire che non bisogna usare i pannelli solari perchè produrli inquina, idem per le batterie, per le turbine idroelettriche ecc?


ma quando mai avrei detto questo? Io intendo dire che ci sono inquinamenti inevitabili come produrre batterie, piuttosto che pannelli solari, piuttosto che la benzina e così via.
E inquinamenti evitabili come le abbruciature nei campi o nei camini.

Bruciare legna da potatura ( che costa un sacco di energia gia solo sminuzzarla per conferirla in impianto di compostaggio) è praticamente ad impatto zero se bruciata in camino/stufa chiusa a doppia camera di combustione con canna fumaia coimbentata e recupero di calore nella prima sezione della stessa.


Daglie con questo impatto zero. Non è impatto zero... semplicemente è a bilancio zero per la CO2 che non è la stessa cosa.

il principale componente dannoso della combustione del legno sono le micropolveri di carbone incombusto che con la tipologia di dispositivo descritto sopra vengono abbattuti per oltre il 95% rispetto al camino aperto e all'80% rispetto la stufa tradizionale.


Questa è la tua personale opinione. Secondo me invece il pericolo maggiore sono i NOx prodotti dalla combustione. Poi per te che hai un impianto del genere in quanti invece bruciano nel campo o in camini aperti? E siamo punto e a capo perché non possiamo sempre guardare al singolo caso virtuoso ma dobbiamo ragionare sulla media reale.

Rilascio di sostanze comunque pericolose soltando se disperse in aria.
Con apposito impianto su canna fumaia di filtraggio ed abbattimento centrifugo dei gas combusti le emissioni di pm 25/10/4 diventano del tutto trascurabili.


Certo... ammesso che uno abbia un impianto del genere, gli faccia la manutenzione periodica, pulisca la canna fumaria e così via. Metteresti la mano sul fuoco che anche solo il 25% di chi brucia legna faccia tutto ciò?

Originariamente inviato da: the_joe
Tutto questo per sottolineare che il modello attuale di sviluppo è catastroficamente sbagliato, ma allo stesso tempo non è necessario tornare all'età della pietra, "basterebbe" riuscire a capire che in un sistema chiuso, niente può crescere all'infinito e che niente è "gratis" e dovrebbe rientrare nel conteggio finale tutto il ciclo del prodotto, dall'estrazione delle materie prime al suo finale riciclaggio/messa in discarica in modo da promuovere i prodotti più ecosostenibili e stili di vita che meglio si integrano con la natura.

Come hai detto anche te, ho riparato una lavatrice moderna spendendo 250€ perchè per un cuscinetto rotto, ho dovuto sostituire l'intero blocco del cestello mentre con quella precedente sempre stessa marca e fascia di prezzo, con 22€ me la sarei cavata, prezzo di 2 cuscinetti+paraolio. Se la riparazione di un prodotto diventasse competitiva con la sua sostituzione, chiunque lo farebbe senza bisogno di imposizioni, così come per tutte le cose, quando misi l'impianto fotovoltaico, lo feci perchè mi conveniva economicamente e anche perchè pensavo di fare qualcosa di buono e tutto senza imposizioni, anzi con un discreto esborso economico, se però devo mettere il cappotto termico a casa mia che è un rustico coi muri di 40cm perchè lo dicono dall'alto, li mando volentieri a pascolare le lumache.


Il problema come ho risposto sopra è che poi se vendi la lavatrice vecchio tipo che per forza di cose vibra di più e fa più rumore la gente non la compra e si rivolge a chi invece fa la lavatrice che manca poco potresti averla in camera da letto e appena la senti.
Ribadisco che non è che si sono alzati la mattina e hanno progettato le cose a caso... sono così perché il mercato le vuole così.
Vuoi il televisore riparabile? Lo devi fare come meno SMD possibile e con schede separate per ogni funzione ma a quel punto non è ultrafine e la gente non lo vuole.

Originariamente inviato da: Piedone1113
Il capire che in un sistema chiuso ogni spinta data in un senso, per quanto piccola ed apparentemente insignificante, può innescare spinte spinte secondarie amplificanti (può, non necessariamente sempre) catastrofiche.
Il mito della crescita infinita, come pure quella della decrescita felice, si va a riferire al solo PIL e non al reale valore delle cose.


Che diamine sarebbe il "reale valore delle cose"?! Ma soprattutto come diavolo quantificheresti una cosa del genere?
1000 litri di acqua da me costano pochissimo, in certe zone della Sicilia arrivano a valere anche 100€ quindi quei 1000 litri che valore reale della cose hanno? Il prezzo che pago io o quello della Sicilia? E tutto questo restando in Italia... se poi ci metti il mondo voglio proprio vedere come coniughi un valore universale.

Per esempio ( non voglio condannare o esprimermi a riguardo) 1000 banane di Cattelan aumenteranno in modo significativo il PIL ( mito della crescita infinita) senza apportare zero valore a nulla.


Quindi per te l'arte non vale niente perché premesso che per me Cattelan è incomprensibile secondo il tuo ragionamento qualsiasi opera artistica che non è utilizzabile per altro se non come opera artistica ha un "valore reale delle cose" pari a zero. Praticamente scopro che interi rami dell'economia umana hanno per te un valore di zero.

Questo significa che aumentare il pil non significa aumentare la qualità della vita ( ed allo stesso tempo diminuire il pil non significa peggiorarla).


Il PIL infatti non c'entra niente con la qualità della vita. Il PIL è un indicatore della produttività di un dato paese e non della qualità della vita. Non so dove tu abbia letto che il PIL è un indicatore della qualità della vita ma è una scempiaggine. Un paese X potrebbe avere un PIL altissimo semplicemente perché produce tanto con tutti schiavi. Semmai vale il discorso inverso: normalmente paesi fortemente sviluppati e quindi con una buona qualità della vita hanno tecnologie e infrastrutture tali da generare un elevato PIL ma non si può invertire il ragionamento.

La verità è che percepire il reale valore delle cose è falsato dalla frenesia di possedere qualcosa di apparentemente indispensabile ma difatti di effimemero valore.
Valore che arbitrariamente diamo sotto la spinta di fattori esterni finalizzati alla sola crescita di fatturato.


Anche qua è una tua personale filosofia di vita perché chi stabilisce cosa è effimero e cosa no? Io per esempio per andare a lavoro uso l'autobus e ci metto 2 ore circa tra andata e ritorno. Per passare il tempo a volte leggo, a volte guardo un film/telefilm su tablet, a volte gioco con steam deck. Ora conosco gente che ti direbbero che son tutte cose effimere e che potrei semplicemente dormire o fissare il vuoto per 2 ore perché loro l'hanno fatto per 40 anni. Per me invece sarebbe impensabile stare lì completamente inattivo.
Quindi chi ha ragione? Non esiste un modo per stabilire a priori cosa è effimero e poi ti ci metto anche che se anche esistesse il modo e togli dalla vita delle persone tutto l'effimero allora che importanza ha fare carriera? Tanto anche se guadagno a quel punto non avrei più dove spenderlo una volta coperti i bisogni primari.

Esempio dannoso ed attuale sono per esempio i glitter e i vari trucchi pieni di sbrilluccicanti microplastiche che ripropongono in chiave moderna i popoli "arretrati" ( secondo gli standard della cultura occidentale) con gli anelli al naso che scambiavano tesori, ma anche solo semplice forza lavoro, per frammenti di specchio dall'infimo valore.


Guarda che è un esempio assurdo perché lo potresti applicare a qualsiasi cosa e allora qualsiasi cosa varrebbe zero.
Ad esempio un lingotto d'oro ha un valore in quanto relativamente scarso. Ma se domani inventassero un acceleratore o una tecnologia in grado di far fare un salto atomico di un protone ed elettrone potresti trasformare il piombo in oro e a quel punto l'oro non varrebbe praticamente quasi più nulla.
Allo stesso modo un diamante che alla fine non è altro che carbonio ma disposto con una struttura particolare.
Quindi non puoi valutare tutto secondo il tuo personale metro e dire che siccome a te il glitter non interessa è una cosa primitiva. Se a X altri invece interessa e sono disposti a pagare per averlo e lo fanno perché ritengono abbia un effetto pratico (tizia diventa più bella, attira l'attenzione ecc...) non è che allora il tuo metro è quello giusto e gli altri non capiscono niente eh.
Piedone111324 Dicembre 2024, 17:33 #70
Originariamente inviato da: Darkon
Ma è così difficile senza ogni volta dover infarcire di offese? Possibile che ti sia impossibile portare avanti le tue legittime opinioni senza dover per forza offendere l'interlocutore? Trovo questo modo aggressivo di porsi veramente antipatico e diseducativo per chi ci legge.

Ti piace sparare stronzate dal so tutto io con le tue perle di saggezza ( hai presente quello che tu hai scritto circa le famiglie monoreddito che non possono permettersi un auto nuova e ne hai addossato le responsabile offendendo chi non se la passa bene ).
Bene, a loro mancano le risorse economiche, a te del tutto il raziocinio e l'umiltà che ti farebbero evitare offese ( fatte senza che tu te ne renda conto) anche pesanti.
Ti rispondo usando il tuo stesso vocabolario, ma nonostante i tentativi di farti appena riflettere prima di scrivere continui a sparare minchiate:

Originariamente inviato da: Darkon


Cosa che non c'entra niente con quello che ho scritto infatti io parlavo della superficie occupata dall'allevamento in se e non di equivalenze che tiri in ballo adesso per la prima volta e di cui nessuno ha parlato fino ad ora.


Tu non parli, sparli a vanvera:
ogni 1000 kj di alimento derivante da allevamento intensivo richiede da 10 a 20 volte la superfice dell'equivalente 1000kj da agricoltura.
Oltre ad almeno 100 volte il consumo d'acqua. ( e tralascio volutamente inquinamento e rischio biologico)
Ps in 1000 mq di stalla non si produce l'alimento per il bestiame, e qui dimostri per l'ennesima volta anche su argomenti diversi che ignori completamenti i costi di qualsiasi attività appena al di fuori delle tue competenze.

Originariamente inviato da: Darkon



Si certo... la pastorizia di 1000 anni fa. Oggi una minima parte degli allevamenti viene fatta così. Tutto il resto è allevamento intensivo da carne, latte o materie prime come lana. Pensare di poter produrre sufficiente lana per tutti con un allevamento libero in pascoli all'aperto è semplicemente fantascienza e richiederebbe dei costi spropositati.
Sei veloce a giudicare gli altri ma mi sembra che il tuo "sapere" sia più un'idea romantica e contadina che non tiene affatto conto delle quantità ad oggi necessarie e dei prezzi.

Mi sa che sei proprio tu a non sapere un cavolo:
L'allevamento integrato all'gricoltura si fa come dico io, oggi, non 1000 anni fa.
Il bestiame bruca l'erba infestante e riduce i costi di lavorazione meccanici per la stessa, oltre a ridurre i rischi di incendio, smuove anche il terreno ossigenandolo e concimandolo.
Lo scopo dell'allevamento integrato non è produrre carni ( è un effetto collaterale) ma in ordine:
ridurre i costi operativi in agricoltura ( frutteti, uliveti ed alberi da fusto in genere)
Produrre lana di qualità ( la lana da ovini per carne ha un valore di mercato poco sotto i 50 cent/kg, mentre razze selezionate oltre a produrre più lana per singolo capo ha un prezzo di mercato tra le 5 e le 10 volte superiore).
I formaggi poi hanno una qualità superiore grazie al fatto che brucare al pascolo dona un sapore migliore e ricco di aromi alla materia prima.
In definitiva l'allevamento integrato oltre ai vantaggi derivanti dalla riduzione dei costi offre un surplus dalla qualità dei prodotti da esso derivanti.
Ps la lana non è di soli ovini.

Originariamente inviato da: Darkon


Ribadisco quindi la domanda: Ciro, siciliano con la casa esposta a Nord, si rifà il bagno e ok. I soldi sono andati e il consumo energetico quello è. Ora come convinci Ciro a consumare meno? Qual è la tua idea? E non mi dire che rifacendo il bagno ha diminuito il consumo energetico perché se bastasse quello allora non ci porremmo nemmeno il problema.
Perché al momento a parte una palata di pietismo non hai risposto alla domanda.

Fammi capire Ciro in sicilia consuma 1 decimo del riscaldamento/raffreddamento (avendo la casa esposta a nord) di quello che consumi tu con abitazione coinbentata eppure deve essere obbligato a spendere i tuoi stessi soldi per coinbentarla perchè tu hai deciso che così va fatto?
Ma lo sai vero che oltre a non ripagarsi mai l'investimento sarebbe pure negativo con l'impatto ambientale prodotto dalla costruzione dei manufatti di coimbentazione?

Originariamente inviato da: Darkon


Tanto per cominciare ossidi di azono meglio noti con la sigla NOx, polveri sottili da PM 2.5 a PM 10, a seconda del tipo di legno tutta la famiglia dei COV (composti organici volatili), se è un legno con resina catrame e creosoto, zolfo e composti dello zolfo e infine la famiglia degli acidi organici come acido formico o acetico.
Ma veramente ti illudevi che la combustione di legna in un normale camino fosse come una formuletta che impari a scuola e che avvenisse sempre in maniera completa e perfetta? Il legno contiene una marea di impurità come qualsiasi residuo biologico e bruciando produce una infinità di sottoprodotti della combustione e quelli che ti ho elencato sopra sono quelli che incontri più o meno sempre poi ci sono decine di altri componenti che dipendono dalla temperatura di combustione, quantità di ossigeno, umidità ecc... ecc...
Ah tra l'altro se il camino o la caldaia non sono ben arieggiati trovi facilmente pure il monossido di carbonio.

NO2 rilasciato dalla combustione della legna è l'unico prodotto inquinante degno di nota ( e non deriva dalla qualita del legno bensi dalla combustione di qualsiasi componente mediante ossidazione) ma comune praticamente a tutte le fonti energetiche termiche.
Quindi che li produca la centrale per far andare la mia pompa di calore o la caldaia a gas cambia poco, quindi ti consiglio di virare sull'inquinante.
tutti gli altri inquinanti incluso il COV ha emissioni molto basse da legno di ulivo e frutta in genere ( ho per la maggiore ulivi, Mandarini, limoni, Arance) e non sono prodotti resinosi.
Tutti cli studi fin'ora trattati riguardano camini e stufe tradizionali ( e non a doppia camera di combustione ) ed indicano il particolato come unico apprezzabile ( oltre all'no2).
La pulizia della canna fumaia la effettuo tutti gli anni a primavera inoltrata e ti posso assicurare che la fuligine presente è di una quantità irrisoria ( e almeno 20 volte inferiore al camino/caldaia chiuso che avevo prima).
Il CO proprio non esiste che possa entrare in casa: aspirazione del carico da esterno come vuole la norma e vorrebbe il buon senso, dato che aspirazione da interno oltre a creare depressione in abitazione ( minor tiraggio della canna fumaia e minor efficienza della combustione) aspirerebbe aria riscaldata per immetterla all'esterno ( abbattimento dell'efficienza energetica).

Originariamente inviato da: Darkon



Certo... alluminio che per avere i requisiti di resistenza dovrebbe avere uno spessore tale che il tubetto oltre a essere scomodo come poco altro e pesare il doppio costerebbe anche uno sproposito. Alluminio che poi devi sperare che la gente lo ricicli correttamente altrimenti peggio mi sento.
Una cosa del genere avrebbe dei costi industriali talmente spropositati che il dentifricio da 2/3€ andrebbe a costare 10€ a tubetto. Ah giusto per la cronaca no... non è come per le lattine, servirebbe un alluminio più resistente perché un tubetto deve resistere a un'azione meccanica di "spremitura" senza forarsi cosa che sinceramente non so nemmeno quanto sia fattibile.



E inquinamenti evitabili come le abbruciature nei campi o nei camini.



Daglie con questo impatto zero. Non è impatto zero... semplicemente è a bilancio zero per la CO2 che non è la stessa cosa.



Questa è la tua personale opinione. Secondo me invece il pericolo maggiore sono i NOx prodotti dalla combustione. Poi per te che hai un impianto del genere in quanti invece bruciano nel campo o in camini aperti?


Non mi sembra che i tubetti di dentifricio in metallo siano mai costati l'equivalente di 10€ attuali, nemmeno l'attuale tubetto della maionese o lattina di cocacola costa tanto.

Riprova sarai più fortunato.

Riguardo il bruciare potature ed erbacce, purtroppo è la norma ( non solo in italia) ed è una pessima abitudine perchè oltre ad essere dannosa per l'ambiente ( la combustione avviene con temperature più basse e si hanno rilascio di composti organici non proprio belli) uccide anche l'humus nel terreno.
Ma purtroppo fintanto che normative specifiche applicano regole e forniscono siti idonei al loro trattamento questo è quello che ci troviamo ( a differenza del 110% che ha portato beneficio ad una misera percentuale della popolazione, siti del genere avrebbero portato benifici a tutta la popolazione Italiana perchè obbligare i produttori Italiani a tali impianti significa far ricadere il costo sul prezzo del prodotto favorendo i prodotti esteri gia oggi meno costosi ( e salutari ) di quelli italiani

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