Regno Unito, entro il 2035 tutta l'elettricità sarà da fonti pulite, ma è incluso anche il nucleare
di Carlo Pisani pubblicata il 05 Ottobre 2021, alle 20:23 nel canale Energie RinnovabiliUn annuncio che da una parte sottolinea il costante impegno nelle energie rinnovabili, come il fotovoltaico e soprattutto l'eolico, ma dall'altra spinge anche tutto il mondo del nucleare, che sì non ha origine fossile ma non può essere definito completamente privo di fattori negativi e di rischio anche ambientale
85 Commenti
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https://www.gov.uk/government/publi...ugh%20the%20NDA's%20commercial%20activities.
In termini di costruzione, c'è la centrale di Hinkley Point C, approvata nel 2008 iniziata a costruire 10 anni dopo, e forse completata nel 2025, ad un costo stimato tra le 20 e le 25 miliardi di £ (poi vedremo quando verrà completata, quale sarà il costo [U]reale[/U]).
Poi i ci sono i primi progetti di SMR di Rolls Royce, da realizzarsi nei prossimi 4-5 anni.
Sì, hai ragione.
Sono leggeremente OT.
Ma cercavo di rispondere a chi sosteneva che la soluzione sia il nucleare, quando a livello mondiale si possono adottare scelte calate sui singoli territori...
Per l'Inghilterra non saprei cosa suggerire, visto che non conosco la morfologia del territorio.
Il Regno Unito attualmente sta gestendo lo smaltimento di 10 reattori e in programma non ce ne è nemmeno uno nuovo.
Il vero problema del Nucleare sono i costi, specialmente quelli di costruzione all'inizio e di smaltimento delle centrali a fine corso.
L'anzianità media dei reattori nel mondo è di 39 anni, e la produzione elettrica negli ultimi 20'anni nel mondo continua a calare, i reattori più vecchi vengono spenti e non vengono sostituiti.
In Italia poi...abbiamo i cavalcavia che cadono a pezzi e crollano, figuriamoci come sarebbe la gestione di una centrale nel corso del tempo. E' del lato umano/burocratico/gestionale che non mi fiderei mai
https://www.nirs.org/wp-content/upl...nuclear_ghg.pdf
per brevità:
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In Italia poi...abbiamo i cavalcavia che cadono a pezzi e crollano, figuriamoci come sarebbe la gestione di una centrale nel corso del tempo. E' del lato umano/burocratico/gestionale che non mi fiderei mai
Questo è un altro fattore:
vogliamo parlare dei rischi per la popolazione, negli 80 anni di vita di una centrale nucleare, per quanto remoti possano essere, confrontati con una wind farm offshore, un parco eolico in collina, o una spianata di fotovoltaico in mezzo alla campagna, per 25 anni?
Senza parlare dei costi pubblici da affrontare in caso d'incidente.
Le tecnologie ci sono tutte, semmai non vengono sfruttate in modo adeguato.
Non metto in dubbio che l'energia insita nell'atomo sia enorme (ne so qualcosa, anche per via dei miei studi), ma il tuo discorso mi sembra un po' fazioso perché cerca di mettere in evidenza solo alcuni aspetti tralasciandone altri, non ultimo il costo:
https://www.ansa.it/canale_ambiente...cae57e2257.html
E poi ti sei dimenticato che tra le rinnovabili ci vanno anche le centrali a concentrazione, che possono funzionare H24 grazie all'accumulo (purtroppo sfruttate ancora poco, ma forse qualcosa sta cambiando, vedi qui). Se mi rispondi che occuperebbero superfici enormi, ti anticipo facendoti notare che sul nostro pianeta ci sono migliaia di km quadrati che potrebbero ospitarle senza problemi.
Sì certo, come no
1) il costo del nucleare è alto ma non così tanto come si pensa sopratutto se riportato alle rinnovabili, ricordiamoci che nucleare ha un Capex (costo di costruzione) elevato ma un Opex (costo di operazione) molto bassi, per fare un esempio per costruire la centrale nucleare di Hinkley Point C 7 su 113£ al MwH ben 73£ derivano dai costi sugli interessi per costruire la centrale questo perchè il mutuo per la costruzione di una centrale nucleare ha interessi elevatissimi (nell'ordine del 10%) questo perchè se la politica chiude le centrali per decreto come accaduto in Italia, la banca deve in qualche modo pararsi il culo:
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Il confronto tra nucleare è rinnovabili da un punto di vista economico è più difficile da fare, perché in borsa elettrica è raro che vi sia competizione: l'energia rinnovabile non è sempre disponibile, e quando c'è viene sempre immessa nella rete per prima, a prezzi molto bassi. Questi prezzi bassi però sono drogati dal fatto che l'industria delle rinnovabili riceve quantitativi enormi di sussidi statali, e dunque dal fatto che il costo del kWh da rinnovabili viene pagato solo in parte dal consumatore, e in parte dai contribuenti.
In Italia, in particolare, il costo dei sussidi alle rinnovabili è inserito tra gli oneri di sistema della bolletta elettrica, alla voce A3: in pratica con le rinnovabili si ha un costo del kWh inferiore al prezzo di un aumento dei costi fissi. Tanto per farti un esempio in Italia negli ultimi 10 anni abbiamo sovvenzionato le rinnovabili con ben 110 miliardi di lire, che sarebbero stati sufficienti per la costruzione di 12-15 reattori nucleari, sufficienti a coprire il fabbisogno energetico italiano di base per 100 anni.
Inoltre adesso si stanno sviluppando i primi SMR (Small Modular Reactor) reattori di piccola taglia che hanno costi ben minori di un reattore classico e grazie alla produzione in serie potranno essere messi in opera nell'arco di 1-2 anni e non 7-10 come avviene con una grande centrale.
2) Puoi tirare fuori le centrali più disparate per l'accumulo, dal ripompare acqua nei bacini idroelettrici, al stoccare l'energia tramite la produzione di idrogeno, alle centrali a sali fusi, ma non risolvi minimamente il problema della quantità di energia richiesta da una rete elettrica a livello nazionale (figuriamoci continentale o mondiale). Quello che esiste una grande quantità di spazio sul pianeta inutilizzato e si possono mettere enormi parchi solari nel Sahara (per esempio) è una cavolata grande come una casa, l'energia infatti deve essere trasportata in modo efficiente a meno che tu non voglia perdere enormi quantità di energia nel trasporto, le centrali devono essere necessariamente a poche decine di km dai grandi centri abitati. I Russi non sono scemi a costruire le centrali vicino alle loro città invece che nelle steppe della siberia, c'è un motivo per cui sono vicine ai centri abitati.
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Pindol
La centrale solare termodinamica di Ouarzazate in Marocco, è collegata con la Spagna (sono un migliaio di Km)
I parchi fotovoltaici più grandi del mondo, in Cina ed India, sono posti in zone desertiche e collegate a centri abitati posti a centinaia di Km
Un esempio:
https://www.pv-magazine.com/2020/10...nline-in-china/
Se prendiamo ad esempio i reattori [U]in espansione di quelli delle centrali esistenti[/U] (che dovrebbe costare MOLTO meno), a Flamanville (Francia) e Olkiluoto (Finlandia), i tempi sono triplicati ed i costi di realizzazione inizialmente preventivati, sono quasi quadruplicati
Da 4 miliardi di euro a 14.6 nel primo caso, da 3 miliardi di euro a 11 miliardi nel secondo.
Questi sono i fatti.
Se avessimo finanziato 10 anni fa' per 15 miliardi di euro (stima per difetto), un paio di nuove centrali con 2 reattori EPR da 1-1.2 GW cadauno in Italia, oggi sarebbero ancora in costruzione ed il budget sarebbe stato portato come minimo a 40 miliardi di euro, senza aver prodotto nemmeno un kWh.
Questo senza contare i costi per l'approvvigionamento del combustibile nucleare dall'estero (quasi sicuramente Francia) e di un deposito nazionale per lo stoccaggio delle scorie ad alta emissione.
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