Milano tra le città più inquinate del mondo: solo in Asia livelli di smog simili
di Rosario Grasso pubblicata il 19 Febbraio 2024, alle 11:31 nel canale Energie RinnovabiliIQAir è un'azienda svizzera specializzata in soluzioni per il monitoraggio della qualità dell'aria. In particolare, aggiorna in tempo reale una piattaforma con dati provenienti dalle principali metropoli mondiali.
219 Commenti
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ecco un (altro) articolo recente che riassume le conclusioni di [U]Ispra e Greenpeace[/U]:
https://www.fleetmagazine.com/aria-...lpa-delle-auto/
ecco lo studio completo linkato anche nell'articolo:
https://www.greenpeace.org/static/p...icolato-def.pdf
da cui il grafico più significativo:
Link ad immagine (click per visualizzarla)
in cui si vede benissimo quali sono le vere fonti di inquinamento: [I]"[U]riscaldamento e allevament[/U]i[/I] (in crescita) [I]sono la causa del [U]54% delle polveri sottili[/U] respirate in Lombardia"[/I], alla faccia di chi insiste sui diesel parlando di benaltrismo: è proprio il contrario, prendendosela con le auto si guarda il dito invece della luna.
Tra l'altro si vede una crescita monstre del riscaldamento intorno al 2006, non so perchè, forse sono iniziati gli incentivi ai pellet? (tuttora vigenti)
per quanto riguarda gli allevamenti, alcuni estratti che spiegano il motivo del loro inquinamento:
[I]"...l’[U]ammoniaca[/U] prodotta in agricoltura (NH3)[/I] [soprattutto liquami da allevamento usati come concime], lo ritroviamo dopo settimane nel particolato sotto forma di nitrati" cioè [U]particolato secondario[/U].
[I]"Cruciale, quindi, il ruolo degli [U]allevamenti[/U], responsabili di circa [U]l’85%[/U] delle emissioni di ammoniaca in Lombardia."[/I]
[I]"Nel dettaglio, a [U]Milano[/U] il particolato PM2,5 è composto per il 31% da particolato primario ... e per il [U]69% da particolato secondario[/U] – ovvero da secondario inorganico (il [U]40%[/U] dove si ha un contributo degli [U]allevamenti[/U]) e secondario organico (29%)"[/I]
Eh ... vero. Chissà cosa m'inventerò io !
sarebbe proprio interessante scoprire questo aspetto
mi pare incredibile una crescita simile, la popolazione in zona non è aumentata di tal misura tanto da giustificare un decollo simile, e allo stesso modo dal punto di vista delle caldaie è impossibile siano aumentate come emissioni considerato che sono in continuo miglioramento da questo punto di vista da tanto tempo.
se è tutta colpa del pellet e noi stessi lo abbiamo incentivato, siamo oltre la demenza
E poi ci rompono le scatole sulle auto
per chi avesse voglia di vederlo: https://www.raiplay.it/video/2024/0...df67555010.html
Riporto alcuni dati secondo me più interessanti sintetizzati:
- innanzitutto la distribuzione della popolazione: dei comuni italiani il 70% ha meno di 5.000 abitanti, solo 12 ne hanno più di 250k.
21mn di italiani vivono in aree urbane, 28 in piccoli comuni o aree suburbane (comuni delle cinture cittadine), 10mn zone rurali.
- PM 2.5: la città più inquinata nel 2023 è stata Padova, seguita da altri capoluoghi del nord-est, Milano e Torino non sono nelle top 9.
- PM 10: come inquinamento medio 2023 vincono le solite cittadine venete, 11esima Cagliari, Milano fuori dai top.
come numero di giorni oltre i limiti 2023 la città più inquinata è Frosinone, poi Torino e solita sfilza di cittadine del nord-est (compresa Venezia senz'auto?), Milano solo decima.
- NO2: tutte entro i limiti, ma "vince" (in senso negativo) Napoli, poi Milano, Torino, Palermo e Catania, Roma, Bergamo, Como.
- il numero di auto per 100k abitanti più alto è a Firenze e Perugia (790), Roma e Torino sono sui 640, Milano 560, le capitali europee dai 360 in giù...
forse anche perchè:
- impietoso il confronto tra i mezzi pubblici delle maggiori città italiane e estere.
In sostanza Milano non è mai la peggiore nelle classifiche, checchè se ne dica, anzi quasi sempre si trovano piccole città in testa, quindi il traffico tipico delle grandi città non è il problema principale, anzi.
Ah, prima che arrivi il solito genio a dire che 4R è di parte, i dati non se li sono inventati ma presi da report di istituzioni europee o ambientaliste come Legambiente e simili.
Consiglio ai tanti ecologisti improvvisati, o a chi vuole approfondire senza pregiudizi, di comprarselo e iniziare a farsi una vera cultura sull'argomento.
- impietoso il confronto tra i mezzi pubblici delle maggiori città italiane e estere.
In sostanza Milano non è mai la peggiore nelle classifiche, checchè se ne dica, anzi quasi sempre si trovano piccole città in testa, quindi il traffico tipico delle grandi città non è il problema principale, anzi.
Ah, prima che arrivi il solito genio a dire che 4R è di parte, i dati non se li sono inventati ma presi da report di istituzioni europee o ambientaliste come Legambiente e altre simili. Consiglio ai tanti ecologisti improvvisati, o a chi vuole approfondire senza pregiudizi, di compararselo e iniziare a farsi una cultura vera sull'argomento.
a pensare che 4R sia di parte dopo che regala dei dati così vergognosi sul numero di auto presenti in città... ce ne vuole...
la parte interessante comunque resta sulla distribuzione della popolazione, anche a livello di trasporto privato, in caso di assenza del mezzo proprio, molte persone dovrebbero cambiare casa e quindi l'urbanizzazione stessa andrebbe rivista.
il trasporto pubblico non sarà mai capillare, e anche migliorasse tanto da questo punto di vista, non potrebbe coprire tutti gli orari di spostamento e neppure adempiere a tutto ciò che una persona ha bisogno di fare muovendosi durante la vita normale.
tra l'altro più si abita defilati dai centri urbani, più è inutile avere mezzi pubblici, i tempi di spostamento si alzano troppo e per le commissioni vari come anche solo fare la spesa e caricare cestelli d'acqua/viveri in quantità etc, l'auto serve comunque.
lo scopo di ridurre il parco circolante rendendo progressivamente sempre più elitaria l'automobile con costi sempre meno accessibili per grosse fette di popolazione, spero terra in conto anche gli aspetti urbanistici derivanti dal massivo spopolamento di aree periferiche/rurali a favore di altri luoghi che avranno densità abitativa sempre meno "piacevole" per i loro abitanti.
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