Il gran caldo blocca le centrali nucleari in Francia e in Svizzera
di Rosario Grasso pubblicata il 19 Luglio 2022, alle 15:01 nel canale Energie RinnovabiliPer la prima volta, da paese esportatore di elettricità, la Francia si trova costretta a comprare, dal Regno Unito ma non solo
50 Commenti
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Purtroppo c'è anche qui un problema...perchè la desalinizzazione nucleare, se troppo intensa e diffusa, produrrebbe uno scarto di acqua troppo salata che anche qui altererebbe/metterebbe in pericolo gli equilibri della vita marina.
Purtroppo ogni aspetto ha dei contro da valutare e dei rischi da evitare.
Sta già costando un capitale.
Senza dubbio.
Però diciamo che qui dove sono io siamo a 40 gradi e se ne faceva volentieri a meno.
Eh eh eh
..."che di solito beneficia dell'esportazione di energia all'estero"....Si, ai "pirla" italiani che hanno detto NO al nucleare ....
Ed il solare termico / fotovoltaico ?
Con mesi di sole continuo e senza quasi nuvole gli impianti solari quest'anno dovrebbero aver prodotto al massimi di sempre ....Il rischio
Il rischio è che Francia e Svizzera taglino l'energia elettrica all'Italia.Ricordate l'incidente che generò il black-out nel settembre del 2003?...
E' molto discontinua e cambia molto a seconda della stagione.
Infatti oltre a puntare sulle rinnovabili serve un sistema di accumulo distribuito (di cui le batterie sono un piccolo sottoinsieme e non la soluzione)
Si, ai "pirla" italiani che hanno detto NO al nucleare ....
Ricordate l'incidente che generò il black-out nel settembre del 2003?...
In realtà importiamo energia solo di Notte e non perché non ne abbiamo, ma perché l'energia notturna, oggi compreso, costa molto poco, meno dei costi di produzione. Un reattore nucleare conviene tenerlo sempre acceso, anche se al minimo e anche se in perdita, mentre un centrale termogas richiede cmq molto personale con paga notturna e la notte sono tutte spente perché costerebbe troppo. Insomma la importiamo perché ci costa meno.
L'incidente del 2003 è avvenuto perché rompendosi un cavo di alta tensione, la corrente è andata in quasi tutto il nord sotto tensione e per evitare di bruciare migliaia di trasformatori sparsi in tutta Italia hanno spento tutto. Per poi riaccendere le centrali un po' alla volta.
Cmq discutevo in un altro post che ci sono anche reattori a ciclo chiuso che non necessitano di fiumi o mare per funzionare.
In ogni caso lasco un articolo interessante anche con la mappa di import export di energia :
https://www.enappsys.com/france-sti...ts-in-december/
Il backup ha un costo che in soldoni vuol dire raddoppiare il costo dell'energia elettrica. Poi i conti precisi si possono fare solo se si mettesse in pratica un backup a livello italiano.
L'incidente del 2003 è avvenuto perché rompendosi un cavo di alta tensione, la corrente è andata in quasi tutto il nord sotto tensione e per evitare di bruciare migliaia di trasformatori sparsi in tutta Italia hanno spento tutto. Per poi riaccendere le centrali un po' alla volta.
I termogas non sono peakers quindi anche loro sono tendenzialmente sempre accesi. Vale lo stesso discorso del nucleare: richiedono molto tempo per accendersi e spegnersi e quindi conviene lasciarli accesi.
Il discorso è che avendo la Francia che "butta" energia noi abbiamo dimensionato i nostri impianti base + rinnovabili peakers per essere autosufficienti di giorno ma non di notte in quanto, come hai scritto, di notte ci costa meno acquistare gli "scarti" della Francia.
L'acqua di raffreddamento è circa 10 °C superiore a quella del fiume, qualunque sia la temperatura del fiume. Ora probabilmente è vicina ai 20 °C e quindi quella di raffreddamento è vicina ai 32 °C.
La diluizione provoca in ogni caso un aumento trascurabile di meno di 1 °C (https://eunw.eu/business/nuclear-po...-with-heatwave/) quindi questo depotenziamento è frutto di una legge stupida che regolamenta la temperatura assoluta invece di quella relativa e non di possibili danni alla fauna marina che, nel caso, sarebbero conseguenza del riscaldamento globale e non delle centrali nucleari.
In secondo luogo se il 6% di riduzione di energia nucleare ha suscitato tutto questo clamore mentre l'aleatorietà delle rinnovabili non viene quasi mai menzionata forse è il caso di porsi un paio di domande...
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