Il gran caldo blocca le centrali nucleari in Francia e in Svizzera

di pubblicata il , alle 15:01 nel canale Energie Rinnovabili Il gran caldo blocca le centrali nucleari in Francia e in Svizzera

Per la prima volta, da paese esportatore di elettricità, la Francia si trova costretta a comprare, dal Regno Unito ma non solo

 
50 Commenti
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TigerTank19 Luglio 2022, 16:18 #11
Originariamente inviato da: Sandro kensan
Soluzione? Spostare le centrali atomiche dove c'è il Mare e dove si può prelevare acqua facilmente (fondale profondo a poca distanza dalla costa). In pratica mettere le rotelle alle centrali.

Per chi non ha il mare si attacca e ritorna al calesse.


Purtroppo c'è anche qui un problema...perchè la desalinizzazione nucleare, se troppo intensa e diffusa, produrrebbe uno scarto di acqua troppo salata che anche qui altererebbe/metterebbe in pericolo gli equilibri della vita marina.
Purtroppo ogni aspetto ha dei contro da valutare e dei rischi da evitare.

Originariamente inviato da: dado1979
Fosse per te l'energia costerebbe un capitale e sarebbe beneficio di pochi (ricchi).

Sta già costando un capitale.
D4N!3L319 Luglio 2022, 16:20 #12
Originariamente inviato da: futu|2e
Non è tanto il caldo, quanto le precipitazioni scarse da inizio anno.


Senza dubbio.

Però diciamo che qui dove sono io siamo a 40 gradi e se ne faceva volentieri a meno.
phmk19 Luglio 2022, 16:35 #13

Eh eh eh

..."che di solito beneficia dell'esportazione di energia all'estero"....
Si, ai "pirla" italiani che hanno detto NO al nucleare ....
phmk19 Luglio 2022, 16:38 #14

Ed il solare termico / fotovoltaico ?

Con mesi di sole continuo e senza quasi nuvole gli impianti solari quest'anno dovrebbero aver prodotto al massimi di sempre ....
Pkarer19 Luglio 2022, 16:59 #15

Il rischio

Il rischio è che Francia e Svizzera taglino l'energia elettrica all'Italia.
Ricordate l'incidente che generò il black-out nel settembre del 2003?...
Personaggio19 Luglio 2022, 17:12 #16
Originariamente inviato da: canislupus
Il problema delle energie rinnovabili è sempre la disponibilità H24.
E' molto discontinua e cambia molto a seconda della stagione.


Infatti oltre a puntare sulle rinnovabili serve un sistema di accumulo distribuito (di cui le batterie sono un piccolo sottoinsieme e non la soluzione)

Originariamente inviato da: phmk
..."che di solito beneficia dell'esportazione di energia all'estero"....
Si, ai "pirla" italiani che hanno detto NO al nucleare ....


Originariamente inviato da: Pkarer
Il rischio è che Francia e Svizzera taglino l'energia elettrica all'Italia.
Ricordate l'incidente che generò il black-out nel settembre del 2003?...


In realtà importiamo energia solo di Notte e non perché non ne abbiamo, ma perché l'energia notturna, oggi compreso, costa molto poco, meno dei costi di produzione. Un reattore nucleare conviene tenerlo sempre acceso, anche se al minimo e anche se in perdita, mentre un centrale termogas richiede cmq molto personale con paga notturna e la notte sono tutte spente perché costerebbe troppo. Insomma la importiamo perché ci costa meno.
L'incidente del 2003 è avvenuto perché rompendosi un cavo di alta tensione, la corrente è andata in quasi tutto il nord sotto tensione e per evitare di bruciare migliaia di trasformatori sparsi in tutta Italia hanno spento tutto. Per poi riaccendere le centrali un po' alla volta.
alien32119 Luglio 2022, 17:36 #17
Cmq sono stati depotenziati 3 reattori e non tutti, in manutenzione sono andati 12 reattori su 56.
Cmq discutevo in un altro post che ci sono anche reattori a ciclo chiuso che non necessitano di fiumi o mare per funzionare.

In ogni caso lasco un articolo interessante anche con la mappa di import export di energia :

https://www.enappsys.com/france-sti...ts-in-december/
Sandro kensan19 Luglio 2022, 19:39 #18
Faccio notare che i pannelli fv vanno benissimo ma con il caldo rendono meno, hanno bisogno di temperature medie per rendere. Il punto più importante è che non danno energia h24 e 7/7. Si chiama intermittenza delle rinnovabili e la soluzione unica è quella di fare costare il doppio o il triplo ogni kWh prodotto dai pannelli fv. Non ci sono altre soluzioni. Questo aumento notevole del costo è dovuto a vari sistemi di backup che si possono immaginare a livello nazionale italiano.

Il backup ha un costo che in soldoni vuol dire raddoppiare il costo dell'energia elettrica. Poi i conti precisi si possono fare solo se si mettesse in pratica un backup a livello italiano.
abbatheking19 Luglio 2022, 23:16 #19
Originariamente inviato da: Personaggio
In realtà importiamo energia solo di Notte e non perché non ne abbiamo, ma perché l'energia notturna, oggi compreso, costa molto poco, meno dei costi di produzione. Un reattore nucleare conviene tenerlo sempre acceso, anche se al minimo e anche se in perdita, mentre un centrale termogas richiede cmq molto personale con paga notturna e la notte sono tutte spente perché costerebbe troppo. Insomma la importiamo perché ci costa meno.
L'incidente del 2003 è avvenuto perché rompendosi un cavo di alta tensione, la corrente è andata in quasi tutto il nord sotto tensione e per evitare di bruciare migliaia di trasformatori sparsi in tutta Italia hanno spento tutto. Per poi riaccendere le centrali un po' alla volta.


I termogas non sono peakers quindi anche loro sono tendenzialmente sempre accesi. Vale lo stesso discorso del nucleare: richiedono molto tempo per accendersi e spegnersi e quindi conviene lasciarli accesi.
Il discorso è che avendo la Francia che "butta" energia noi abbiamo dimensionato i nostri impianti base + rinnovabili peakers per essere autosufficienti di giorno ma non di notte in quanto, come hai scritto, di notte ci costa meno acquistare gli "scarti" della Francia.
abbatheking19 Luglio 2022, 23:27 #20
Allora intanto è una notizia parziale perché la motivazione è prettamente burocratica. La Francia e la Svizzera hanno imposto per legge alle centrali nucleari di non immettere acqua di raffreddamento a temperature superiori a 32 °C (https://www.brusselstimes.com/belgi...due-to-the-heat) e ora che fa molto caldo ci sono chiaramente molto vicine. Il fatto è che il delta di riscaldamento e l'impatto sul flusso d'acqua non è minimamente intaccato; semplicemente l'acqua dei fiumi è più calda in questi giorni.
L'acqua di raffreddamento è circa 10 °C superiore a quella del fiume, qualunque sia la temperatura del fiume. Ora probabilmente è vicina ai 20 °C e quindi quella di raffreddamento è vicina ai 32 °C.
La diluizione provoca in ogni caso un aumento trascurabile di meno di 1 °C (https://eunw.eu/business/nuclear-po...-with-heatwave/) quindi questo depotenziamento è frutto di una legge stupida che regolamenta la temperatura assoluta invece di quella relativa e non di possibili danni alla fauna marina che, nel caso, sarebbero conseguenza del riscaldamento globale e non delle centrali nucleari.
In secondo luogo se il 6% di riduzione di energia nucleare ha suscitato tutto questo clamore mentre l'aleatorietà delle rinnovabili non viene quasi mai menzionata forse è il caso di porsi un paio di domande...

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