Il gran caldo blocca le centrali nucleari in Francia e in Svizzera
di Rosario Grasso pubblicata il 19 Luglio 2022, alle 15:01 nel canale Energie RinnovabiliPer la prima volta, da paese esportatore di elettricità, la Francia si trova costretta a comprare, dal Regno Unito ma non solo
Le centrali nucleari hanno bisogno del continuo raffreddamento dei reattori, che di solito avviene tramite acqua prelevata da fiumi, laghi o mari che si trovano a ridosso delle centrali stesse. Le temperature record a cui stiamo assistendo in questi giorni, tra le altre cose, stanno ponendo seri ostacoli anche al processo di raffreddamento delle centrali nucleari, soprattutto in Francia.
Secondo Bloomberg, nella giornata di venerdì scorso i reattori nucleari francesi sono stati portati al 46% del loro regime, dopo che un'altra contrazione ai regimi di funzionamento era stata apportata nella prima parte della settimana. Non senza ripercussioni per l'economia francese, che di solito beneficia dell'esportazione di energia all'estero e che in questo caso, per la prima volta, è costretta a importare.
La riduzione dell'output energetico delle centrali francesi è voluta dalle autorità locali. Normalmente, infatti, l'acqua usata per raffreddare i reattori, ora salita a temperature notevoli, viene rimandata ai fiumi o ai corsi d'acqua da cui originariamente viene prelevata. Questo può creare un ulteriore innalzamento delle temperature, e conseguenze spiacevoli per la fauna e per la flora.
L'aumento delle temperature sulla Garonna costringerà a ridurre ulteriormente l'output di due centrali elettriche sul fiume Rodano nei prossimi giorni, quando si prevede un ulteriore aumento delle temperature, o comunque un mantenimento rispetto ai livelli degli ultimi giorni. L’EDF, la più grande società energetica francese, ha infatti annunciato ulteriori tagli per le prossime settimane.
L'innalzamento delle temperature è solo uno dei fattori che sta portando all'incremento del costo dell'energia, già alto per via della guerra in Ucraina e il blocco alle forniture dalla Russia. Solo nell'ultima settimana il costo dell'energia è aumentato del 18% fino a circa 500€/MWh (nel 2021 il costo era inferiore ai 100€ per MWh). Ci troviamo ai massimi storici mentre, secondo stile dell'EDF, il 2022 sarà l'anno peggiore in termini di energia prodotta rispetto agli ultimi 30 anni.
I reattori francesi hanno avuto già problemi di corrosione nella prima parte dell'anno, il che ha portato alla momentanea chiusura di un gran numero di essi, e alla conseguente riduzione della produzione di elettricità. I problemi di corrosione stanno aumentando e richiedono sempre più urgentemente un piano su larga scala dalla durata di diversi anni per poter assicurare i normali regimi di produzione di energia elettrica dal nucleare in Francia.
Anche in Svizzera, inoltre, le autorità locali stanno prendendo decisioni simili. In particolare, lo stabilimento di Beznau utilizza il fiume Aare così come viene fatto in Francia sulla Garonna e, per gli stessi motivi, si è deciso di limitare la capacità produttiva dei due reattori, che normalmente producono circa 6000 gigawattora di elettricità all'anno. La produzione dell'impianto di Beznau è stata "regolata nel corso della giornata in base alla temperatura attuale dell'Aare, in modo che i requisiti siano sempre soddisfatti" ha detto un portavoce dell'impianto secondo quanto riferisce CNBC.
La Francia e la Svizzera non sono le uniche nazioni a subire conseguenze alla produzione di energia per via delle temperature: in Texas sta avvenendo qualcosa di molto simile.
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50 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer come ragiono io, dove c'è abbondanza di sole, quello va sfruttato.
Esempio: in estate nelle città si accendono i condizionatori, quindi andrebbero alimentati con energia elettrica da fotovoltaico, non sicuramente da centrali a gas o carbone/petrolio, ihmo ... naturalmente andrebbe incentivata questa pratica, dove possibile.
Fosse per me, in Italia pannelli, pale eoliche e geotermico a profusione. Di sole e vento ne abbiamo a iosa.
Corrige: 6000 Megawatt.
Per chi non ha il mare si attacca e ritorna al calesse.
Non è tanto il caldo, quanto le precipitazioni scarse da inizio anno.
Per chi non ha il mare si attacca e ritorna al calesse.
Giusto! Vicino al mare come hanno fatto a Fukushima.
Per come ragiono io, dove c'è abbondanza di sole, quello va sfruttato.
Esempio: in estate nelle città si accendono i condizionatori, quindi andrebbero alimentati con energia elettrica da fotovoltaico, non sicuramente da centrali a gas o carbone/petrolio, ihmo ... naturalmente andrebbe incentivata questa pratica, dove possibile.
Il problema delle energie rinnovabili è sempre la disponibilità H24.
E' molto discontinua e cambia molto a seconda della stagione.
Fosse per me, in Italia pannelli, pale eoliche e geotermico a profusione. Di sole e vento ne abbiamo a iosa.
Fosse per te l'energia costerebbe un capitale e sarebbe beneficio di pochi (ricchi).
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