E' online il Viking Link, il cavo HVDC che collega la Gran Bretagna e la Scandinavia
di Giulia Favetti pubblicata il 03 Gennaio 2024, alle 18:06 nel canale Energie RinnovabiliIl Viking Link, ovvero il cavo per il trasporto di corrente ad alta tensione (HVDC, High Voltage Direct Current) più lungo al mondo, è online: per rendere realtà questo imponente progetto sono stati necessari 13 miliardi di corone danesi di investimenti e quasi 4 anni di lavori
45 Commenti
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Qui spiegano in dettaglio i cavi HVDC, in inglese (la pagina italiana è scarna):https://en.wikipedia.org/wiki/High-..._direct_current
In sintesi:
- dispersione 3,5% ogni 1000 km (invece di 6.5% dei cavi AC)
- se però i cavi DC obbligano ad aggiungere 1-2 stazioni aggiuntive di conversione AC/DC, che per quanto sono molto efficienti un minimo di dispersione la implicano, i cavi DC risultano non così convenienti su tratte brevi (es. 600 km)
- nel mondo esistono già tanti cavi HVDC con lunghezze tra 3,3 km e 1 km
- nella pagina c'è una immagine con la mappa dell'Europa e la posizione di decine di cavi; mancano quelli degli ultimi anni, come la nuova connessione tra Sardegna-Sicilia-Campagna
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Tabella con la lista dei cavi esistenti e di quelli in progetto (citano anche l'ipotizzato collegamento tra Inghilterra e Marocco, lo citavo nel messaggio su Desertec)
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_HVDC_projects
In sintesi:
- primi esperimenti e primo cavo HVDC negli anni '30
- crescita di installazioni a partire dagli anni '70
NB: forse Prysmian, un leader di settore, è italiana ( ex-Pirelli cavi ? )
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Questi cavi offrono opportunità notevoli per valorizzare ancora di più le fonti rinnnovabili, collegando:
- nazioni diverse con risorse diverse
- aree con ventosità instantanee diverse, come ben spiegato nell'articolo
- fusi orari solari diversi
- aree ricche di bacini idroelettrici di pompaggio con aree sprovviste
Mi pare che la Germania abbia da poco aggiunto un cavo interrato che la attraversa Nord-Sud proprio per questo motivo, oltre ai collegamenti anche con la Norvegia
Anche Terna sta aggiungendo cavi in Italia
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Cosa mancherebbe ancora idealmente?
una soluzione per collegamenti a bassa dispersione anche oltre i 5000 Km, tra diversi continenti, prendere il sole ad ancora più fusi orari di distanza
questo al momento non è possibile, i materiali superconduttori ad alta temnperatura sono ancora lontani l'orizzonte, forse non ci saranno mai, ma non sono neanche necessari
come accennavo nel messaggi precedenti, tra mix di diverse fonti rinnnovabili, collegamenti a medio raggio, e soluzioni sugli accumuli, possiamo già gestire più energia rinnovabile di quanta ne servirebbe
ci vuole solo il tempo per la crescita delle installazioni e della rete
dita incrociate se non scoppiano ulteriori guerre, questo detto in generale, non solo per l'energia
Brevemente: il motivo per cui oggi la gran parte degli elettrodotti sono in corrente alternata è di natura tecnologica. Per trasportare l'energia elettrica è necessario usare tensioni elevate, così da ridurre la corrente e le conseguenti perdite resistive senza necessità di aumentare a dismisura la sezione dei conduttori (la potenza dissipata è pari al quadrato della corrente per la resistenza). Dato che gli apparecchi utilizzatori non possono essere ad alta tensione per ovvi motivi, diventa necessario convertire localmente la tensione di rete, ed è molto conveniente farlo con la corrente alternata usando una macchina elettrica semplice che si chiama trasformatore e che è stata messa a punto circa 150 anni fa, ma non può funzionare con la corrente continua. Un secondo motivo per l'adozione universale della corrente alternata fu che usando una distribuzione a più fasi diventa possibile azionare dei semplici e vantaggiosi motori elettrici, i motori a induzione, inventati poco dopo la messa a punto del trasformatore. Le reti di distribuzione (e i generatori) passarono quindi rapidamente e quasi universalmente dalla iniziale corrente continua a bassa tensione alla corrente alternata ad alta tensione trifase, soprattutto a causa di queste due utili macchine elettriche induttive (con grande scorno di quel cialtrone di Edison).
Oggi con lo sviluppo dell'elettronica, utilizzabile sia per la conversione della tensione sia per l'azionamento di ogni tipo di motore elettrico, i suddetti vantaggi non sono così rilevanti e le reti di distribuzione restano in AC trifase per l'enorme retaggio tecnologico sia dell'infrastruttura che degli utilizzatori. Però alcuni elettrodotti, soprattutto di interconnessione fra reti diverse come quello di cui alla notizia, vengono convenientemente realizzati in corrente continua.
Marcketing ingannevole Reattori piccoli SMR
Perche ora tirano fuori gli SMR ?perchè anche da noi si sta spargendo l’informazione che il nucleare di nuova installazione sui reattori ditaglia normale costa una barbarità rispetto qualunque altra fonte di energia
e voglio contribuire anche io a questo, perchè mi sono rotto le balle che spuntano a fare marketing ingannevole in ogni angolo di internet; se condividete la cosa, fate girare queste informazioni
nei messaggi precedenti ho citato analisti seri che nel 2023 stimano una forchetta tra 16 e 23 centesimi al kwh percentrali di nuova realizzazione, significherebbe raddoppiare il costo energia attuale italiano (Pun a 10 centesimi al kwh), invece di ridurlo usando le rinnovabili (come per Portogallo e Spagna ad es.)
oppure significherebbe nascondere gli alti costi nel bilancio statale invece che in bolletta (come fa la Francia, il loro costo in bolletta a volte è basso ma è solo un acconto), fare debito pubblico a tassazione indiretta per costruire reattori che altri paesi stanno invece dismettendo (Germania, Belgio, Spagna)
....allora i consorzi provano a pubblicizzare i reattori modulari di piccola taglia ”SMR ”, es. 150-300.MW invece di 1300-1600.MW, con un costo unitario per reattore più piccolo da presentare all’opinione pubblica
è la classica furbata da venditori, sperando che il pubblico se la beva
con estese campagne sul web, arruolati a non so che prezzo una decina di canali youtube ad alta visibilità, altri canali invece costruiti da zero appositamente, ne cito giusto uno, perchè andrebbero evitati, come quella farsa di Ingegneria italia fabbricato appositamente, e che in ogni video inserisce distorsioni metodiche su rinnovabili e sulle centrali, più i vari socials, più i soliti commentatori esaltati che spuntano come il prezzemolo anche nelle discussioni in ogni sito a buona visibilità, h24-365, anche qui su HW
ma quello che conta ovviamente è il costo x kwh generato, e per ragioni triviali di rapporto volume/superficie i SMR sono un’idea ancora peggiore dei reattori di taglia normale, già scartata in passato, cosi come le altre combinazioni di possibili tipi di reattori (al sodio, veloci, etc) e che peridodicamante vengono proposte come "nuove".. siamo considerati come zulù a cui far vedere "nuove" perline colorate, sia giovani che vecchi.. la pubblicita usa il metodo delel ripetizione ossessiva
SMR non sono una buona idea come sezioni irraggiamento, sezioni termiche, in generale come costi dei materiali, e come costi per garantire la sicurezza, e anche la sorveglianza dei siti (reattori piccoli sarebbero ottimi obiettivi per atti terroristici)
COSTI ANCORA PIU' ALTI
– costi al kwh superiori a quelli già fuori mercato dei reattori normali, secondo Lazard tra 26 e 30 cents al kwh, cifre confermate dal progetto americano NUscale che è stato da poco cancellato proprio per i costi fuori mercato
AUMENTO A DISMISURA DELLA PRODUZIONE DI SCORIE per kwh prodtto
– moltiplicazione della quantità di scorie prodotte (sia quelle più critiche che quelle meno critiche), di un fattore che va da x2,5 sino a x30 a seconda di taglia e tipologia, come segnalato con allarme da più gruppi di scienziati di diverse nazionalità
GRAFICO moltiplicazione della quantità scorie radiottive con SMR
https://www.pnas.org/cms/10.1073/pn...833119fig01.jpg
PUBBLICAZIONE completa (in inglese), una delle tante:
https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2111833119#fig01
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Gi SMR si usano come ultima risorsa dove è letteralmente impossibile usare altro, ovvero i sottomarini o altri usi militari (alcune portaerei), oltre a pile atomiche sui rover per Marte, forse forse al limite per una base artica, ma già li si trovano già soluzioni migliori
proporli per uso civile per me è da irresponsabili
da la misura di quanto pelo sullo stomaco hanno i consorzi di questa filiera, e i loro web-promoter, per drenare altri fondi in una industria superata, estremamente costosa, e che comunque ha già lavoro ben retribuito, "affascinante" come può esserlo una tecnologia vintage, e assicurato per due secoli anche solo per smantellare le centrali già costruite e cercare di avere una gestione almeno passabile per le scorie
Tutta Europa e non solo corre a istallare rinnovabili, che sono invece sempre più economiche, aumentando nella quota nel mix a circa +2,5% all'anno, che è tantissimo
A parlare di nucleare è rimasto questo marketing fantozziano, più il nostro Governo che fa battaglie di retroguardia contro le rinnovabili, e il Governo Polacco
anzi no, anche il Governo Polacco si è sfilato, e stanno isntallando rinnovabili con l'aiuto degli istituti tecnici-scientifici tedeschi
Grazie ad entrambi.
Quindi la DC è più efficiente ma dato che all'epoca di Edison e Tesla gli inverter non c'erano, considerate le perdite per ridurre la tensione, era più efficiente usare l'AC con "banali" trasformatori.
Pensate che in un (lontanissimo) futuro potrebbe avvenire un cambio da AC a DC anche per la rete di distribuzione finale?
By(t)e
io non sono contro il nucleare ma lol, un impianto nucleare da 1600MW come quello varato da poco in Finlandia, quindi non un paese delle banane, doveva costare poco piu di 3 Miliardi ed è finito per costarne piu di 8 e ha avuto ben 13 anni di ritardo
https://europa.today.it/ambiente/re...nde-europa.html
Vero. OL3 e' costato piu' del dovuto ed ha avuto ritardi a causa della complessita' del progetto e dell'inesperienza di EDF nella costruzione di centrali nucleari (e non si costruivano centrali da almeno 20 anni in Europa!).
Per questo motivo, per i prossimi progetti, e' prevista una versione modificata e semplificata di EPR - EPR2 per avere costi e tempi piu' certi.
In ogni caso, nonostante i ritardi, il progetto sta dimostrando di fare il suo lavoro.
Per dire, la Finlandia, da quando e' entrato in funzione il reattore, [B][U]ha pressoche' dimezzato le emissioni rispetto all'anno precedente.[/U][/B]. Emissioni che erano gia' molto buone rispetto a paesi che hanno fortemente investito in rinnovabili come DE e IT.
https://app.electricitymaps.com/zone/FI
(ci si rende conto dell'impatto di OL3 sulle emissioni finlandesi se si va a guardare il grafico delle emissioni mensile ed annuale)
Emissioni Dicembre 2022 : 210 gCO2/kWh
Emissioni Dicembre 2023 (post accensione OL3): 116 gCO2/kWh
Al contrario, nonostante gli investimenti nelle rinnovabili vadano avanti da almeno 20 anni e siano dell'ordine di centinaia di miliardi per Germania e Italia, non conosco alcuna nazione che sia riuscita a decarbonizzare il suo sistema elettrico prevalentemente con solare ed eolico [U]senza nucleare[/U] (o senza avere la fortuna di avere un grande potenziale idroelettrico sul territorio nazionale).
Link ad immagine (click per visualizzarla)
https://www.energyup.tech/sostenibi...eolica-da-3-gw/
https://www.qualenergia.it/articoli...ssidi-negativi/
Mi sembrano informazioni un poco datate. Negli ultimi anni si e' assistito ad una crisi di tutti i maggiori operatori e costruttori eolici europei.
Problemi tecnici, cancellazione di progetti, bassi ritorni economici, crolli in borsa e richiesta di sostegni statali per non fallire.
https://www.theguardian.com/environ...ts-at-33bn-cost
https://www.ft.com/content/37027dc5...71-0a207c372093
https://www.theguardian.com/environ...ness-wind-power
https://www.reuters.com/business/en...iwo-2023-10-26/
https://www.justetf.com/en/etf-profile.html?isin=IE00B1XNHC34#chart
Spero che siano problemi temporanei. Ma temo che stiano emergendo limiti della tecnologia ignorati fino ad adesso.
Esiste una tecnologia ultra collaudata in grado di "bruciare" quasi ogni tipo di combustibile nucleare (uranio naturale, MOX, torio, barre esauste dei reattori PWR) ovvero i reattori canadesi ad acqua pesante CANDU
Con questi reattori si potrebbero utilizzare le barre di combustibile esauste dei PWR francesi e poi renderle ai francesi meno radioattive di prima
A me piace molto il CANDU. Pero' anche con CANDU vengono generati prodotti di fissione (quantita' molto piccole e che diventano non pericolose in circa 300 anni). Inoltre, essendo un reattore a spettro termico, dubito possa consumare gli elementi transuranici prodotti.
Quindi una piccola quantita' di rifiuti nucleari dovrebbe essere comunque trattata.
In compenso la tecnologia LWR e' piu' economica di CANDU e leggermente, da quello che leggo, piu' efficiente. IMHO, il problema del combustibile esausto degli LWR e' sovrastimato dalla massa. Anche in virtu' del fatto che in 10-15 anni inizieranno ad entrare in commercio reattori a spettro veloce che permetteranno di consumare anche i transuranici.
Riguardo il nucleare: io non sono contro il nucleare, anzi, se avessimo delle centrali sarei favorevole a continuare ad usarle. Però sono molto dubbioso sull'utilità di iniziare a costruirne di nuove, adesso.
Mi chiedo, però, perché Germania e Spagna abbiano deciso di chiuderle. Non credo sia solo una decisione politica.
By(t)e
Il vento mica è lo stesso ovunque. Immagino che quel cavo serva proprio a equilibrare la produzione tra le due reti.
Ok, ma quali sono le richieste energetiche in Finlandia? E quante centrali del genere dovremmo costruire noi (ed a che costo)?
Però non si tratta azzerare le emissioni, ma iniziare a contenerne l'aumento e poi cominciare a ridurlo.
Esempio pratico: nel 2023 ho raggiunto un'autosufficienza dell'81%, anche se ho attivato l'impianto a marzo, quindi mancano due mesi "freddi", diciamo il 70%. Già una riduzione del 70% delle emissioni a livello nazionale sarebbe l'apoteosi (utopistica, ovviamente).
By(t)e
Mi chiedo, però, perché Germania e Spagna abbiano deciso di chiuderle. Non credo sia solo una decisione politica.
By(t)e
Beh, in entrambi i casi ci sono i Verdi al governo..
Comunque si. Soprattutto negli ultimi 20 anni, l'avversione della popolazione di entrambi i paesi era molto elevata. Le cose pero' sembrano cambiare almeno in Germania.
https://www.statista.com/statistics...energy-germany/
Vero come discorso generale. Ma di solito se la Danimarca va in sovraproduzione,il Regno Unito fa lo stesso. Basta guardare la correlazione della produzione dell'ultimo mese su energy map per rendersene conto. Alla fine si parla sempre di Mare del Nord, e le distanze non sono cosi' eccezionalmente grandi da comportare una grande variazione delle perturbazioni. Per questo ho dei dubbi (letti comunque anche da altre parti) sull'efficacia di questa linea di trasmissione.
Sicuramente minori dell'Italia (~80 TWh contro circa 300 TWh. Comunque la Finlandia non consuma pochissimo..), ma tutto scala in proporzione. Senza contare che loro hanno il vantaggio di avere relativamente molto idroelettrico e sono interconnessi direttamente con la Svezia (il che permette una penetrazione maggiore di eolico).
Comunque non si tratta di dire 100% nucleare o 100% REN. Si tratta di trovare un sistema equilibrato tra le due.
Gia' avere 4-5 centrali con 20 GW di installato per produrre circa 160 TWh/anno sarebbe qualcosa. Anche supponendo un costo spropositato di 10 miliardi/GW nucleare (negli Emirati Arabi hanno speso la meta'), verrebbe una spesa di 200 miliardi. 160 TWh coprono circa il 50% della richiesta nazionale. Le nuove centrali poi sono garantite per 60-70 anni. Ma ci sono gia' centrali della precedente generazione che arriveranno agli 80 di operazione con le estensioni.
Per dire, l'Italia ha gia' speso almeno 200 miliardi in REN da inizio millennio. Queste hanno finanziato prevalentemente eolico, solare e biomassa (che non e' a basse emissioni).
Produzione di queste 3 nel 2023: circa 52 TWh, ovvero il 16% della domanda. A cui vanno aggiunti i costi derivanti dal fatto che solare e eolico non sono programmabili.. E per solare e eolico si parla di 25-30 anni di vita per gli impianti.
Quindi, anche facendo considerazioni pessimistiche, probabilmente il nucleare non sarebbe piu' costoso di quanto fatto in Italia con le REN fino ad adesso. Oltre che decisamente piu' durevole.
Esempio pratico: nel 2023 ho raggiunto un'autosufficienza dell'81%, anche se ho attivato l'impianto a marzo, quindi mancano due mesi "freddi", diciamo il 70%. Già una riduzione del 70% delle emissioni a livello nazionale sarebbe l'apoteosi (utopistica, ovviamente).
By(t)e
Si tratta di arrivare ben al di sotto di 100 gCO2eq/kWh. Inoltre convertire l'installato a tecnologie low-carbon e' solo il primo passo. Se si vuole arrivare ad un sistema paese low-carbon dovra' essere necessario elettrificare (o nuclearizzare) anche l'industria e i trasporti. Il che probabilmente si traduce -almeno- nel raddoppio della richiesta elettrica nazionale (da 300TWh a 600+). Farlo escludendo una delle poche tecnologie che hanno gia' dimostrato essere capaci di decarbonizzare i sistemi elettrici di intere nazioni in poco tempo e' difficile IMHO.
Conta che i costi dell'elettricita' per le utenze domestiche sono molto piu' elevati di quelli per le industrie. Es: 20 ct/kWh per la casa sono un prezzaccio. Se proponi 20 ct /kWh ad una industria mediamente energivora probabilmente chiude. Benissimo mettere pannelli solari alle utenze domestiche (se l'esposizione e' buona e gli incentivi non sono troppo onerosi per lo stato o le altre utenze), ma in un paese industrializzato le necessita' sono cosi' variegate che non esiste una singola tecnologia per risolvere qualsiasi problema.
Ciao!
terremoto nei prezzi, anno su anno
@andbadil costo del pannelli FT scende da anni, ogni anno; solo nel 2023 si è dimezzato, e ancora scende
https://www.pvxchange.com/Price-Index
sono prezzi di pannelli aquistabili sul mercato europeo anche da un singolo privato, siamo a 100 euri compresa spedizione ogni 500 W nominali di picco, per pannelli di buona qualità N type efficenza 22% monocristallini, singoli o bifacciali
praticamente costa molto più l'installazione, l'inverter e qualche accessorio, che i pannelli
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e siamo anche vicini ad avere pannelli in peroskite (eff. 24-25% ma su film sottile flessibile, costo ancora più stracciato), oppure "tandem" misti peroskite + silicio (eff sopra il 33%)
al momento non sono ancora durevoli (mentre i pannelli commerciali in silicio ormai passano i 30 anni senza problemi), ma in Cina hanno già installato un parco di pannelli in peroskite; se arrivano anche questi, il costo dell'energia potrebbe scende sotto al centesimo per kwh
anche gli accumuli a batteria sono in caduta libera (quasi dimezzati in un anno, e soo già on-line i primi accumuli a ione-sodio, producibili in quantità con materie prime banali, non usano nemmeno il rame o il litio)
insomma, è in corso un terremoto che va a sottarrre enormi profitti alle filiere classiche, e su queste vecchie filiere non ha senso aggiungere nuovi impianti, anzi in Europa già si inizia a chiuderne una parte
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allo stesso tempo, anche l'eolico ha aumentato l'efficenza, anche il suo costo è sceso
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In pratica, ogni anno che passa vale sempre più che:
solare, ed eolico su terra, ormai sono macchine per stampare soldi, c'è margine per dare un risparmio sia il cittadino che allo Stato, a anche far guadagnare gli investitori privato che realizzano i parchi utility, perché il costo di base è stracciato
se non ci carichi troppa burocrazia, come in spagna/portogallo, già oggi riesci a stare a 1-4 cent a kwh (ho letto i comunicati di aggiudicamento delle varie aste)
cioè ormai persino meno del costo di sola gestione ordinaria delle centrali nucleari spagnole (costo che è molto a spanne è 1/4 del costo totale, pechè c'è anche installazione e smantellalmento, ma che appunto in caso di centrali già costruite sono costi ulteriori che ormai ti sei già accollato come Stato)
mettici anche chele centrali hanno un rischio di manutenzioni straordinarie molto costose quando le hanno più di 30 anni e tenti di farle tirarle sino a 40 anni (manutenzioni come fatto in Francia nel 2022, avendo trovato rischio di crepe) e rischio di piccoli-medi incidenti (come successo in Belgio, avendo avuto le crepe e anche sversamenti)
più la dipendenza dalla filiera per il pre-trattamento del combustibile e poi per il processamento delle scorie (non credo che la Spagna li abbia in casa, penso si appoggi all'estero, se va bene dalla Francia, se va male dalle Russia, e non sarebbe piacevole in questo momento)
e i costi per la sorveglianza dei depositi di superficie delle scorie MOX (sono ambite per i furti) che aumentano di quantità per ogni anno di attività
per me si sono fatti due conti, e hanno deciso di chiuderle progressivamente appena hanno avuto la certezza che le installazioni di rinnovabili procedevano a ritmo spedito, cioè superati gli anni della pandemia e dei casini logistici
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OFF-SHORE
Eolico su mare pure è interessante (non disturbi la popolazione con l'estetica delle alte pale eoliche su terra), e potenzialmente il nostro mare italiano è un vatso bacino di siti adatti (siti marini per 200 GW secondo il Politecnico di Torino), quasi come il mare del nord
da noi il vento è meno forte, non arrivi al 45-50% di capacity-factor come in certi siti del mare del nord, ma con le turbine attuali anche da noi si spuntano buoni valori
costa un poco di più di quello su terra, e poi ci sarebbe da distinguere la differenza tra fixed (appoggiato al fondale marino) e galleggiante
conviene inziare a installare prima i siti fixed, il galleggiante è nuovo e sta ancora percorrendo la curva di discesa dei prezzi ( al momento costicchia, circa 10-12 cent a kwh; solo 2-3 anni fa era a 18-15 cents )
eolico off-shore fixed a spanne credo sta a circa 7 cents a kwh; è appena ripartito di slancio, ci sono una decina di grossi parchi europei appena sbloccati nei progetti
è vero che nel 2023 hanno avuto incertezze, hanno dovuto ritoccare i prezzi per le aste, perchè i prezzi erano fermi al 2020, cioè veniva pagato 5 cent a kwh, per l'eolico off-shore non bastano più, c'è stata alta inflazione nominale negli ultimi 2 anni, aveva messo instand-by i progetti;
due aste inglesi nel 2023 dell'off-shore erano andate deserte, e mezza stampa a farci su click-bate su una "crisi" dell'eolico; ritoccato il prezzo, crisi finita
per il 2024 hanno alzato il prezzo iniziale d'asta mi a circa 8 cents a kwh (sono passati da 44 pens a 73 pens per kwh) questo risolve i dubbio degli investitori, prezzo che che poi durante l'asta può abbassarsi, e che poi nei prossimi anni se l'inflazione monetaria resta bassa, ricomincerà ad abbassarsi
6-7 cents sono ancora un ottimo prezzo, anche perchè l'eolico ha il pregio di andare anche di notte, e in mare più regolare che su terra, si integra bene con il solare, se fai dei mix, quantitativamente ti servono pochi accumuli
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