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Settore automotive sotto scacco: le aziende che lasciano la Russia rischiano di essere nazionalizzate
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 28 Marzo 2022, alle 11:16 nel canale Auto ElettricheIl presidente Putin avverte: chi abbandona la produzione in Russia potrà essere nazionalizzato, con relativa perdita di tutti gli asset nel Paese. C'è chi si trova stretto tra due fuochi
51 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoStiamo invece aspettando che diventi la prima superpotenza militare ed economica prima di agire vero ?
Ma guarda che io ho solo parlato del comportamento dei consumatori. Tu immagino non abbia mai comprato prodotti esportati dalla cina a questo punto. Lodevole la tua iniziativa ma renditi conto di essere piu' unico che raro tra i consumatori. Io, come quasi la totalita' dei consumatori, compro una gran quantita' di prodotti made in china.
Mi è stato detto da degli ucraini
è la stessa cosa che dicono gli italiani: che siamo i più fighi del mondo, che abbiamo tutto, che tutti vogliono le nostre cose...
molto probabile.
il tema invece è "a che costi?"...
e che compri? gazprom? A parte fonti fossili non mi pare abbiano tutti sti asset...
si vede che lavoravo a mia insaputa
ah.
cioè, prima Libia, adesso Russia? Come si dice... dagli amici mi guardi dio...
Zappy è speculazione... non andrai a comprare aziende di per se particolarmente solide.
Fai conto che succederà come quando gonfiarono "gamestop" non è che fosse un assett ghiotto o che ci fosse un futuro per quell'azienda. Di fatto era un'azienda decotta e che tutti sanno che fallirà ma il punto è un altro: questa guerra aprirà un mercato a doppia leva in cui hai una leva data dalla valuta che si è svalutata tantissimo e l'altra dal mercato in generale a sua volta svalutato.
In pratica basta un minimo di attenzione a non comprare roba che sia veramente già fallita.
Senza contare che c'è un forte interesse alla finanza ad Est perché di fatto sono i mercati che per chi specula sono più ghiotti. In generale tantissimi fondi di investimento guardano ad Est perché l'idea che va per la maggiore (poi ovviamente non è che tutti siano concordi o che sia verità assoluta sia chiaro) è che l'occidente stia lentamente scendendo giù dalla collina con un graduale collasso sia a livello sociale che finanziario.
Per farti un esempio gli USA una volta considerati locomotiva di tutto il mondo a oggi non esprimono più quella crescita che piaceva anzi... sembrano sempre più in affanno, sommersi di debito, in una costante crisi di immagine a livello internazionale insomma la nazione bandiera è in crisi figuriamoci quelle satellite.
cioè, prima Libia, adesso Russia? Come si dice... dagli amici mi guardi dio...
Vedi il problema tipicamente italiano è che basterebbe 30 secondi di ricerca su google per avere conferma di come aziende francesi stanno facendo affari d'oro con la Russia ma noi no... noi che abbiamo da rimetterci più di tutti siamo quelli più integerrimi che han chiuso quasi tutti i canali.
Io mi occupo di investimenti ma uno dei motivi per cui evito sempre di far investire in Italia è che l'Italia è un paese imprevedibile che non guarda nemmeno ai propri interessi. Non sai mai cosa possa succede, come si evolva la situazione, cosa possano decidere a Roma.
Paradossalmente è meno rischiosa una fabbrica di auto in Russia pur con tutti i rischi della guerra che non in Italia e questo la dice lunga su come mai ormai da noi tutti stanno chiudendo per portare le produzioni altrove.
E pensi siano cosi' fessi da lasciargli altro oltre i macchinari?
Appena finisce la guerra la Russia sarà un affare colossale e tutti, dico tutti, i più grandi fondi di investimento in questo momento stanno alleggerendo le posizioni per poter comprare in massa sulla Russia appena possibile.
Il rublo è bassissimo, tutto i comparti russi sono sotto prezzati in certi casi anche di un fattore oltre 10.
La Russia a guerra finita sarà un affare epocale per chi lavora in finanza. Qualcosa che che ti capita poche volte nella vita.
Come quando con il governo Berlusconi mandarono lo spread a valori altissimi e un sacco di gente si fece abbindolare vendendo BTP con cedola al 9% sotto la pari... io ma quasi chiunque lavorava in finanza rastrellò il mercato e 6 mesi dopo si realizzavano plusvalenze anche del 40/45% senza contare che prendi cedole folli e fuori mercato.
Il problema dell'Italia è e resta che c'è troppa gente che ragiona di pancia... non abbiamo cultura finanziaria, non c'è cultura geo-politica ma ci sentiamo tutti virologi, generali, economisti ecc... ecc... e in questa visione prendiamo decisioni insensate perché ci piace sentirci parte del gregge.
L'Italia aderendo a inutili sanzioni ci sta rimettendo miliardi, i cittadini italiani ci stanno rimettendo tra inflazione e svalutazione dei titoli ma soprattutto incapaci di ammettere gli errori fatti il più del paese perderà il treno quando ci sarà da guadagnarci.
Nel frattempo i francesi continuano a commerciare con la Russia mettendolo in quel posto ad aziende italiane che prima avevano rapporti privilegiati ma che vuoi che sia... noi mandiamo armi (gratis) all'Ucraina... siamo eroi.
In tutto questo ci preoccupiamo di alcune fabbriche, molto probabilmente costruite con soldi russi, in cui marchi occidentali sfruttavano manodopera a basso costo per poi rivendere in Europa auto a peso d'oro.
Ma c'è veramente da commentare oltre?
La fai semplice col senno di poi. Investire sul crollo è sempre un rischio. Le quotazioni non scendono mica per caso.
E' da vedere poi cosa accadra' in futuro, certamente oggi entrare su bond russi e' a rischio elevatissimo.
L'economia russa ne risentira' per tanto tempo, e non e' mica detto le cose si aggiusteranno e ricomincerà a crescere. Le assurde pretese di pagamenti in rubli, stanno spingendo l'acceleratore su nuovi fornitori e soluzioni alternative.
Il crollo dei titoli è dovuta alla fuga di capitale
Per essere esperto di borsa ti sei perso un fattore abbastanza banale, gli stessi fondi che secondo te dovrebbero investire dopo in Russia sono gli stessi che adesso sono fuggiti, quindi hanno perso soldi, molti soldi.Ovviamente, dopo ogni guerra c`è la possibilità di investire, ma non è un arricchimento generale, solo di alcuni come è successo in Russia con gli oligarchi. Da un punto di vista economico è un netto negativo.
Poi bisogna anche capire quando e come sarà possibile investire in Russia. Non è che le sanzioni scompaiono il giorno dopo la guerra e anche se lo facessero, dimmi quali grandi gruppi finanziari hanno voglia di mettere di nuovo a rischio i loro capitali?
Non è che Moodyy`s decida il rating di un paese per la gloria.
Inoltre anche se così non fosse non hanno più bisogno di rispettare i brevetti, basta prendere un esemplare dell'autovettura straniera di turno e smontarla.
Semplicemente perchè su alcuni prodotti cercarne non made in china è complicato. Gli altri paesi del terzo mondo vengono snobbati.
Però sì niente brands cinesi almeno, mai.
Di cui sulla prima era solo il 10° produttore ( la russia è 3° con oltre il doppio della produzione ) mentre per il secondo è sempre dietro con quasi il 50% di produzione in meno ( 7° mentre la russia è 5° ).
Di queste due il ferro in buona parte veniva ( al passato ) estratto dalle zone del Donbas, che ora finiranno in mano ai russi, mentre i cereali venivano ( sempre al passato ) coltivati nelle regioni centrali e centro-meridionali, queste ultime già occupate dai russi.
Inoltre anche se così non fosse non hanno più bisogno di rispettare i brevetti, basta prendere un esemplare dell'autovettura straniera di turno e smontarla.
La fai semplice, non e' affatto cosi'. I macchinari hanno bisogno di software e dati per funzionare. E' un attimo disattivare/cancellare/disabilitare tutto cio' che è relativo a segreti industriali.
Neanche smontare e copiare è cosi' semplice.
Neanche smontare e copiare è cosi' semplice.
I brevetti esistono nel mercato per un motivo semplice, qualunque azienda può sezionare e ricostruire il progetto e copiare una volta che il prodotto gli finisce nelle mani e quindi gli si vieta a monte di poter usare quanto appreso in quel modo.
Se parliamo invece di processi produttivi sono fabbriche in cui ci lavoravano dipendenti russi da tempo e già provviste di macchinari e la cui produzione è stata messa solamente in sospensione.
In definitiva hanno fra le mani i prodotti finiti, i macchinari per produrli e il personale che ci lavorava.
Non riuscire a copiare direi che rappresenta un impresa, tanto da poter quasi essere punita con un accusa di alto tradimento.
Gli unici processi non replicabili sono quelli svolti altrove come per il McDonald
Ma di cui non c'è bisogno, saran rimpiazzati da specialità culinarie di altro tipo, tanto a molti di loro interessa solo che si mangi.
In alcune località siberiane ad esempio c'è solo il McDonald come unico locale di ristorazione e basta.
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