Nuove richieste dall'Italia per l'ingresso della cinese Dongfeng: garanzie su sicurezza informatica e protezione dati
di Rosario Grasso pubblicata il 09 Agosto 2024, alle 17:01 nel canale Auto ElettricheSecondo fonti vicine alla trattativa, il governo guidato da Giorgia Meloni richiede che componenti cruciali come i sistemi di infotainment siano forniti da aziende locali, per garantire la sicurezza nazionale.
L'Italia sta negoziando con il gruppo automobilistico cinese Dongfeng Motor Group Co. l'apertura di un nuovo impianto nel nostro paese, e l'adozione di stringenti misure di sicurezza informatica e protezione dei dati sarebbe ora al centro delle trattative, secondo quanto riporta Bloomberg. Le autorità italiane hanno espressamente chiesto che i dati dei consumatori siano raccolti e gestiti all'interno dei confini nazionali, per garantire il rispetto delle normative europee in materia di privacy e sicurezza.
Il governo Meloni vede l’ingresso di un grande produttore cinese come un'opportunità per rilanciare un'industria automobilistica in declino, ma solo a condizione che vengano rispettati gli elevati standard di sicurezza occidentali. Come sottolineato da Stefano Aversa, presidente per l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa di AlixPartners, "L'arrivo di un costruttore cinese in Italia potrebbe ridare vita a un mercato stagnante, a patto che i fornitori locali abbiano un ruolo cruciale nella fornitura di componenti e nella garanzia degli standard di sicurezza occidentali".
Tra le altre richieste avanzate dall’Italia, vi è l'obbligo per Dongfeng di approvvigionarsi localmente per almeno il 45% dei componenti di ogni vettura prodotta. Questa condizione non solo favorirebbe l'industria locale, ma renderebbe Dongfeng idoneo a ricevere incentivi pubblici per centinaia di milioni di euro.
Il governo italiano, che non ha voluto rilasciare commenti ufficiali sulle trattative in corso, è impegnato a incrementare la produzione automobilistica nazionale, con l'obiettivo di raggiungere un milione di veicoli all'anno entro il 2030. Nel 2023, la produzione si è attestata a 880.000 unità, un dato in calo rispetto agli 1,14 milioni di veicoli del 2017 e ben al di sotto degli 1,74 milioni del 2000.
In questo contesto, l'interesse di Dongfeng per l'Italia potrebbe rappresentare un'opportunità molto importante per il nostro paese, anche perché questa mossa si inserisce nella più ampia strategia volta a ricostruire i rapporti con la Cina dopo l'uscita dall'iniziativa Belt and Road, ovvero la cosiddetta "nuova via della seta", di Xi Jinping.
Inoltre, il nostro governo sta valutando attentamente l'opportunità anche alla luce delle recenti decisioni di Stellantis, che ha manifestato l’intenzione di spostare parte della produzione in paesi con costi di produzione più bassi. Stellantis, che ha già una partnership con Dongfeng in Cina, ha recentemente venduto alcune delle proprie attività al colosso cinese.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoRichiesta inutile, è una legge EU sarebbe come richiedere espressamente che non vengano evase le tasse (ecco forse questo meglio metterlo nero su bianco)
Facilmente aggirabile. Prendono un prestanome di origine cinese gli fanno aprire una ditta che importa componenti dalla Cina e poi comprano da lui
Click sul link per visualizzare la notizia.
Fake news di Tavares e soci, 60kWh di batterie ormai costano meno di 4000 euro, il telaio costa ben di più.
Perchè invece i dati dalle nostre auto acquistate dai cinesi in cina sono al sicuro vero ?
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