Le auto elettriche in Germania superano il milione, un aumento del 63%
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 03 Marzo 2023, alle 12:36 nel canale Auto ElettricheI numeri ufficiali delle immatricolazioni parlano di più di un milione di auto elettriche nel Paese, una crescita che continua senza sosta
97 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe posso metterla in carica in garage quando rientro o comodamente nei parcheggi in giro per la città, praticamente non mi accorgerei di doverlo fare. Attaccare una presa di ricarica che trovo ovunque, anche lenta, non è come andare dal benzinaio.
Con il garage neppure lo vedrei più il "benzinaio".
Per la batteria, se le garantiscono otto anni stai sicuro che durano in media molto di più. Del resto basta guardare le statistiche delle Tesla di una decina di anni fa, e considerare che le batterie di oggi sono molto migliori (basta pensare alle LFP automobilistiche con 6000 cicli di carica completa, molti di più delle batterie di allora).
Il problema del costo della batteria si presenterà nel caso di altro tipo di problemi (per esempio un danneggiamento non in garanzia), ma è probabile che durino tutta la vita utile dell'auto.
Da vedere poi se dopo tanti anni sostituire la batteria con una analoga possa avere costi molto inferiori, visti gli avanzamenti tecnologici e produttivi.
E chi dice che sia senza alcun senso? Probabilmente qualche calcolo se lo sono fatto.
Non mi è ben chiaro su quale base si sostenga che sia troppo presto.
Ha senso eccome, perché se le imprese facessero l'errore di pensare di poter andare avanti senza fare questi investimenti, semplicemente si troverebbero ben presto con un gap tecnologico incolmabile nei confronti di chi lo fa. Ed è ormai evidente che chi lo fa c'è, ed è piuttosto agguerrito.
In buona parte si, certo. Io pensavo intendessi farlo nell'immediato, altrimenti tanto varrebbe non farlo dato che come dici andrebbero naturalmente a sparire.
Tra 10 anni le auto "inquinanti" saranno le attuali euro 4/5, a quel punto dovresti vietare quelle, non le euro 2 che già sarebbero andate quasi a sparire per anzianità (auto d'epoca a parte).
Non mi è ben chiaro su quale base si sostenga che sia troppo presto.
Che l'Europa tiri fuori limiti che non hanno alcuna base non è una novità.
Basta pensare da voe hanno tirato fuori la regola del rapporto deficit/pil 3%
Se le aziende fanno errori saranno anche affari loro. Altrimenti lo stato puo' comprarle e fare come fa la Cina.
Basta che si è chiari che si cambia metodo e passiamo dal Mercato all'Economia Pianificata di tipo comunista.
Lo stato imprenditore non mi pare che abbia mai avuto performance invidiabili in Italia, magari devono fare un corso in Cina.
Tra l'altro non esiste solo l'elettrico una norma dovrebbe essere tecnologicamente neutrale.
Tra 10 anni le auto "inquinanti" saranno le attuali euro 4/5, a quel punto dovresti vietare quelle, non le euro 2 che già sarebbero andate quasi a sparire per anzianità (auto d'epoca a parte).
Appunto è un processo che richiede tempo.
Quindi ritorniamo al mantra che è sempre tutto colpa della UE, è un meme comodo per i nostri politici quando non sanno cosa fare..
Dove diavolo hanno scritto che nel 2035 si debbano vendere solo BEV?!
Per questo chi dice che la UE impone una tecnologia sta affermando il falso, l'unica richiesta è che i veicoli in vendita nel 2035 siano neutrali che è ben diverso e semmai vieta l'uso di combustibili fossili.
No anzi l'EU sta agendo bene visto che il regolamento alla fine è stato bloccato.
Non prendiamoci in giro.
Se ritagli il provvedimento intorno a requisiti ma soprattutto a un termine perentorio che allo stato attuale è raggiungibile concentrando gli investimenti in una sola tecnologia, magari perchè le altre sono ancora troppo acerbe per arrivare in tempo, stai dando una indicazione precisa verso quella tecnologia.
E' il trucco più vecchio del mondo è per questo che la Germania, impegnata nei carburanti sintetici, non si è fidata
Perchè tu usi il termine BEV? Sei così succube degli americani da non utilizzare l'italianissimo "veicolo elettrico a batteria" o usi il parolone per impressionare gli altri?
Ordunque: come ho fatto a non vederlo maledetta UE che ci ha messo le accise sui carburanti e tolto la libertà di non capire nulla, arg!
Per tua informazione ti segnalo che è ESATTAMENTE la frase idiota che lui ha rivolto a me in un altro 3d per trollare.
Gli sto semplicemente restituendo la cortesia in modo ironico.
Quindi sbagli ancora clamorosamente.
Il motivo per cui secondo buon senso dovremmo ridurre i motori a combustione interna non ha niente a che fare con il mercato o con ideologie varie: si chiama semplicemente inquinamento, generazione di ossidi di azoto, CO2 e polveri sottili. Su questi temi non dovrebbe essere il "libero mercato" a decidere.
Che per la parte imputabile ai veicoli, sono prodotti in gran parte da auto euro 0-1-2-3-4 visto che abbiamo un parco auto vecchissimo e nonostante questo se andiamo a paragonare le nostre emissioni di Co2 con quelle del resto del mondo si scopre che la percentuale imputabile ai veicoli è intorno al 1-2%.
Non quando sono imprese strategiche per il tessuto industriale di una nazione e contribuiscono con tanti posti di lavoro e PIL.
Non credo che oggi l'idea che il mercato possa regolarsi da solo sia sostenuta da un solo economista, nonostante ciò qui sul forum lo sento dire tante volte. Ma è una favola a cui ormai neppure Babbo Natale crede più.
I primi danni che fa sono di tipo sociale e ambientale, perché l'unico obiettivo è il profitto. I danni a lungo termine proprio non li si vede. L'equilibrio si trova, ma non è quello giusto.
Avere un'economia pianificata non significa affatto avere un'economia di tipo comunista/sovietico come sostieni. Altrimenti siano tutti Russi da tempo e non lo sappiamo, statunitensi compresi.
Pensa anche ai prodotti petroliferi, finanziati con una barcata di miliardi dagli stati (altro che incentivi per l'elettrico...). Quando un fattore economico è strategico, gli stati intervengono eccome.
Poi certo, anche chi sta al vertice può sbagliare o essere in malafede, la storia è piena di questi errori, ma pensare che lasciar fare al caso sia meglio mi pare essere un po' troppo ottimisti.
Un giusto equilibrio tra le due cose, ossia lasciar fare ad un mercato indirizzato da certi correttivi, credo possa in generale essere una soluzione migliore.
Sicuramente la riduzione di inquinanti e CO2 è una buona cosa, soprattutto nel contesto attuale dove i danni causati cominciano ad essere evidenti a tutti (nonostante si sia cercato di negarli per decenni), ma secondo me per gli stati è soprattutto una questione economica, le motivazioni ecologiste (che rimangono validissime, chiariamoci, e portano evidenti vantaggi) servono soprattutto a far accettare il cambiamento alla popolazione.
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".