Stellantis
L'Italia alza gli scudi contro le auto elettriche cinesi, prendendo esempio dalla Francia
di Giulia Favetti pubblicata il 05 Ottobre 2023, alle 11:53 nel canale Auto ElettricheIl Governo Meloni, da sempre in forte opposizione alla mobilità elettrica di fattura cinese, starebbe valutando un piano di incentivi che renda meno vantaggioso l'acquisto di vetture costruite in Cina, seguendo la strategia francese
71 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl governo ITALIANO vuole rivedere gli incentivi per favorire le auto europee, soprattutto quelle italiane che sono di fatto nel gruppo stellantis. Ora secondo te è normale che cerchi di incentivare Tesla o una orientale più di una Fiat?
Se mi indichi che il criterio discriminante e oggettivo del meccanismo per gli incentivi è l'impatto ambientale del ciclo produttivo/logistico allora non mi deve interessare dove viene prodotta la vettura ma con che modalità. Se volevi bloccare la Cina aumentavi i dazi doganali sullimport cinese, ma credo non si possa fare per il libero mercato o globalizzazione.
Per assurdo se in Cina, nell'arco di un anno avviano così tanti impianti fotovoltaici da alimentarci le fabbriche e l'Europa invece rimane indietro la Cina torna a essere più green
Vero che per ora i marchi cinesi non hanno sfondato il mercato, ma le loro batterie sono sotto i pianali di quasi tutte le auto elettriche di qualsiasi marchio, salvo rare eccezioni.
Per 30 anni i marchi asiatici hanno tentanto di entrare in europa con i loro mezzi,ma facevano ( e fanno pena) se si tratta di motori termici..
L'occasione con i veicoli a batteria è ghiottissima per loro, se ci si fosse ispirati al principio di neutralità tecnologica sarebbero rimasti dove sono, ora il rischio è grande..
Sebbene per l'Italia dato il salario medio e il costo dei veicoli vedo più l'impennata di veicoli a GPL che elettrici, quindi nel nostro mercato interno starei tranquillo..Mentre in quello europeo soprattutto tedesco non starei per nulla tranquillo...
Devono svegliarsi altrimenti l'europa diventerà una gigantesca "Detroit" prima automobilista e poi per tutto il resto..Già lo è per molta produzione industriale e tessile da 20 anni ..
Vero che per ora i marchi cinesi non hanno sfondato il mercato, ma le loro batterie sono sotto i pianali di quasi tutte le auto elettriche di qualsiasi marchio, salvo rare eccezioni.
Per 30 anni i marchi asiatici hanno tentanto di entrare in europa con i loro mezzi,ma facevano ( e fanno pena) se si tratta di motori termici..
L'occasione con i veicoli a batteria è ghiottissima per loro, se ci si fosse ispirati al principio di neutralità tecnologica sarebbero rimasti dove sono, ora il rischio è grande..
Sebbene per l'Italia dato il salario medio e il costo dei veicoli vedo più l'impennata di veicoli a GPL che elettrici, quindi nel nostro mercato interno starei tranquillo..Mentre in quello europeo soprattutto tedesco non starei per nulla tranquillo...
Devono svegliarsi altrimenti l'europa diventerà una gigantesca "Detroit" prima automobilista e poi per tutto il resto..Già lo è per molta produzione industriale e tessile da 20 anni ..
Diciamo che si sono inc....i con le loro mani. Prima hanno spostando la produzione e tutto quello che potevano in Cina perché costava meno e ora piangono. La Cina non essendo stupida non solo ha formato al proprio interno le persone e si è costruita impianti ma si è andata anche a comprare a livello globale tutti i giacimenti di materie prime che sarebbero servite.
Occidente id...a
Occidente id...a
Il problema non è l'imprenditore che insegue le occasioni migliori, di fatto non è buono o cattivo ma segue la massimizzazione del profitto.
Se le normative (ipocrite o orientate) europee hanno spinto gli imprenditori a recarsi in Asia per produrre, il problema sta in chi ha fatto tali norme..
Anche ora è sempre il legislatore con occhio miope ( o forse dalla vista fin troppo lunga) ad aver provocato il problema che si cerca di risolvere..
Certo se il sistema pensato dai francesi basato anche sull'inquinamento in fase di produzione dovesse ledere così tanto i prodotti cinesi, forse quanto ho sempre sostenuto è vero, in altre parole non vi è nulla di ecologico in questa transizione ma un mero fatto di interessi che si stanno spostando in un'altra parte del Mondo..E noi da bravi stupidi ( o forse compiacenti) lo abbiamo permesso in passato e lo stiamo permettendo anche oggi.In nome di una falsa rivoluzione ecologica , che richiama anche giovano inconsapevoli di queste dinamiche.
Stellantis e' un gruppo europeo a guida francese.
Ne fanno parte Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Maserati che sono italianissime, si'.
Ne fanno parte Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Maserati che sono italianissime, si'.
Quindi no, Stellantis non è italiana
I prezzi della produzione UE/USA ( al netto degli incentivi che non dureranno per sempre ) sono e rimarranno alti per un bel pò di tempo a causa di una struttura dei costi difficilmente comprimibile.
La quota di auto cinesi in Europa è ancora piccola, non è troppo tardi. Più che il numero di auto, sono le batterie che mi preoccupano. Lì si che hanno una quota rilevante.
Riuscirebbero comunque a proporre sul mercato veicoli elettrici dal prezzo competitivo rispetto alla concorrenza, pappandosi delle belle fette di mercato in vista della scadenza del 2035.
Per aprire un impianto servono le autorizzazioni, e non è detto che le diano.
Sono situazioni diverse, così come è vero che la storia si ripete, è anche vero che non tutte le situazioni sono uguali.
vengono prodotte dai galeotti e rapiscono direttamente gli ingegneri europei
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