Il Parlamento europeo si è espresso: si va verso il divieto alla vendita dei veicoli termici a partire dal 2035
di Rosario Grasso pubblicata il 09 Giugno 2022, alle 09:46 nel canale Auto ElettricheStorica votazione al Parlamento Europeo che, con 339 voti favorevoli, 249 contrari e 24 astensioni, ha dato il via libera al piano per il divieto della vendita di veicoli a benzina o diesel a partire dal 2035
Dal 2035 non sarà più possibile vendere nuove autovetture ad alimentazione endotermica. È su questo presupposto che si è espresso il Parlamento Europeo nel pomeriggio di ieri 8 giugno. Un risultato che non è arrivato in maniera facile, e che ha portato a una spaccatura nella maggioranza, e che dovrà essere confermato in sede di Consiglio Ue. Adesso, infatti, si apre una fase negoziale, con il documento che passerà alla Commissione per i negoziati interistituzionali previsti dai regolamenti europei con il Consiglio Ue. Si tratta, pertanto, di una nuova serie di negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione.
Al di là delle frizioni, tuttavia, si tratta di un momento epocale, con la parte dedicata alle 4 ruote che è stata accolta con 339 voti favorevoli, 249 contrari e 24 astensioni. Il documento segue il piano Fit for 55 fortemente voluto dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen con l'obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO2.
Bocciati gli emendamenti proposti dal Ppe, con cui si chiedeva di applicare l'obbligo di emissioni zero al 90% dell'intero parco auto, invece che al 100%. Questo avrebbe consentito l'introduzione del 10% di nuovi veicoli termici dal 2035 in poi, rendendo la disposizione meno restrittiva. Tuttavia, il fatto che gli emendamenti non prevedessero una scadenza a questa deroga era in contrapposizione con l'obiettivo della neutralità climatica già fissato per il 2050. I due emendamenti sono stati respinti con 264 voti favorevoli, 328 contrari e 10 astenuti.
L'emendamento che è passato, invece, è il cosiddetto "salva Motor Valley", espressamente indirizzato all'Italia con una deroga sugli standard di emissioni CO2 fino al 2036 riservata a quelle case che producono un massimo di 10 mila veicoli l'anno. Si tratta evidentemente di una proposta volta a tutelare le storiche aziende automobilistiche della Motor Valley italiana che puntano sulla qualità invece che sulla quantità.
La maggioranza in Parlamento non è stata coesa, invece, nel voto sul controverso sistema di scambio per le quote di emissione (Ets) con cui si punta a tassare le emissioni di CO2 dovute a trasporti su gomma e caldaie, anche domestici. La riforma è stata bloccata dai Socialisti dopo che in aula è passato un emendamento del Ppe che ha posticipato l'eliminazione delle quote di emissioni gratuite di cui beneficia la grande industria europea al periodo che va tra il 2028 e il 2034 (originariamente prevista per il 2026-32). I capitoli Ets, Fondo Sociale per il Clima e carbon tax alle frontiere tornano, così, in commissione Ambiente.
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228 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infomancano 13 anni quindi direi almeno 13 volte !
Come ha detto un ministro alla radio, ideologicamente è un ottima cosa, poi praticamente tutto l'opposto.
La cosa che molti non colgono è che indipendentemente dagli incentivi europei l'elettrico è destinato in pochi anni (quando i prezzi saranno calati) a diventare la motorizzazione che tutti vogliono. Siccome i manager europei sono incredibilmente poco lungimiranti rischiamo lo sfacelo.
Mah, un manager che ha le capacità per ricoprire questo ruolo, non ha bisogno di una legge che gli dica che tra 13 anni può produrre solo auto elettriche, questo perchè se veramente la gente vuole auto elettriche è il mercato che glielo dice !
Non devono solo calare i prezzi:
Si devono aumentare esponenzialmente le colonnette di ricarica e la rete di distribuzione nazionale.
Si deve aumentare l'autonomia
Si deve evitare che il prezzo dell'energia elettrica schizzi verso l'alto.
Altrimenti la gente continuerà a preferire auto a benzina/diesel
Tutti la vorranno anche, ma con questi prezzi e queste autonomie in pochi le comprano.
Obbligare il passaggio all'elettrico senza contemporaneamente anche assicurarsi che la tecnologia sia pronta non mi pare una idea straordinaria.
E mi domando se questa decisione sia davvero legata all'ambiente, o non piuttosto alla necessitá di svincolarsi il piú possibile dai fornitori di carburanti, visto che l'elettricitá possiamo farcela in casa...
A prescindere da questo, se tutto va bene la mia auto me la tengo per altri 6-10 anni. A quel punto si vedrá...
Però mi viene da storcere il naso quando una tecnologia vince "perchè imposta per legge".
L'iphone quando è arrivato sul mercato non ha chiesto il permesso a nessuno e il concetto di smarthone ha rapidamente messo ai margini il concetto di cellulare come esisteva prima. Da anni ci dicono: "il prossimo anno sarà quello dell'auto elettrica, vedrete". Una tecnologia dirompente non viene annunciata in continuazione, si presenta improvvisamente e piglia tutto rapidamente.
L'auto elettrica quando diventerà veramente superiore in quanto a praticità, convenienza e costi si dovrebbe imporre da sola relegando le auto a combustione interna ad una fascia irrilevante del mercato. Se nei prossimi anni come tutti pronosticano il prezzo dei carburanti continuerà a salire, l'auto elettrica verrà scelta da tutti, non capisco perchè scomodarsi a vietare le altre auto per legge.
Allo stesso tempo per avere un campo di gioco corretto, nella sfida tra elettriche e a combustione, bisogna ammettere che le elettriche partono con un fattore di rete svantaggioso: non hanno la capillarità di punti di ricarica paragonabile alla rete di distribuzione del carburante.
Facciamo una legge europea che obblighi gli stati ad installare una certa densità di colonnine sul territorio e poi che sia il mercato a decidere chi vincerà tra auto elettriche e auto a motere endotermico tramite una sfida di pura evoluzione tecnologica. Sicuramente vincerà l'auto elettrica ma non è mai bello vincere a tavolino senza dimostrarlo sul campo, lascia l'amaro in bocca. Poi potrebbe restare un residuo <1% di casi d'uso in cui per qualche motivo qualcuno potrebbe preferire il motore a combustione..un 1% che non cambierebbe nulla a livello di inquinamento ma lascerebbe a qualcuno la possibilità di usare una cosa più consona..
A me sta bene usare l'auto elettrica. Ma le cose dovranno profondamente cambiare per come intendiamo oggi l'auto elettrica.
Ad oggi devi essere in posseso di un box con presa di corrente dove attaccare l'auto alla sera se non vuoi affidarti totalmente alle colonnine.....
Ora.... Io mi immagino una città come milano dove le macchine per lo più vengono abbandonate sui marciapiedi, sui binari del tram, in mezzo agli incroci o in mezzo alla strada (giuro che non sto esagerando).
Se le cose restano come ad oggi ci sarà da ridere a vedere tutti quei poveracci che non avranno modo di ricaricare l'auto se non con la colonnina.
Non è concepibile ancora un'adozione di massa dell'elettrico.
Devono trovare un modo di far diventare la ricarica dell'auto un sistema pratico come è fare benzina.
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".