I dazi alle auto elettriche cinesi voluti dall'UE diventano ufficiali: rincari fino al 47%

L'Unione Europea ha imposto dazi sulle importazioni di auto elettriche cinesi, con tariffe che variano tra il 17,4% e il 37,6% a seconda del produttore. La decisione, che segue un'indagine di nove mesi sui sussidi cinesi considerati sleali, ha suscitato polemiche, soprattutto in Europa, ed era stata annunciata qualche settimana fa, mentre ora arriva la conferma ufficiale da parte della Commissione Europea.

Le istituzioni cinesi sono prontamente intervenute dichiarando di augurarsi una soluzione accettabile tramite il dialogo, mentre l'UE ribadisce che i dazi mirano a correggere una situazione ingiusta determinata dai sussidi concessi dal governo locale cinese ai suoi produttori. Anche alcuni produttori europei hanno criticato la misura, a cominciare da Volkswagen, che li ritiene dannosi per l'industria automobilistica europea, e specialmente per la Germania. I dazi provvisori dureranno al massimo quattro mesi e, se confermati entro novembre, saranno applicati per cinque anni.

Si tratta di una percentuale di rincaro che si va a sommare al 10% in precedenza determinato dall'Unione Europea contro le auto elettriche cinesi. A BYD viene comminato un ulteriore 17,4%, a Geely il 19,9%, e a Saic, responsabile delle vetture MG, la misura massima del 37,6%. I produttori che hanno collaborato con le indagini saranno soggetti a un dazio del 20,8% mentre il rincaro sarà massimo per tutti coloro che non hanno voluto collaborare.

Anche se la misura può sembrare draconiana, è di molto inferiore rispetto a quanto voluto dall'amministrazione Biden per gli Stati Uniti, visto che oltreoceano il livello di imposizione è del 100%.