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Tesla Model S Plaid: la potenza con il controllo

di pubblicato il nel canale Auto Elettriche Tesla Model S Plaid: la potenza con il controllo

E' la vettura Tesla più potente e veloce, forte di 3 motori che scaricano a terra 1.020 cavalli. Ma al contempo è capace di venir utilizzata come la più sorniona delle ammiraglie, muovendosi senza fretta godendosi il viaggio. Tesla Model S Plaid è tuitto questo e molto altro: una vettura per certi versi incredibile, che proprio per questo è forse destinata a restare solo un sogno per i più appassionati

 

L'ammiraglia di casa Tesla

Model S è stata, per Tesla, di fatto la prima vettura ad ampia diffusione offerta sul mercato. E' stata anticipata dalla prima versione di Roadster, che derivava il suo telaio da quello della Lotus Elite e che è stata venduta in un numero molto contenuto di unità: Model S ha per molti anni rappresentato la porta d'accesso al mondo delle vetture completamente elettriche del brand americano. Una porta d'accesso tutt'altro che di massa, perché Model S è da sempre stata una berlina imponente e costosa, posizionata nel segmento premium del mercato a diretta concorrenza con le storiche vetture dei brand tedeschi di fascia più alta.

Model S ha visto vari aggiornamenti nel corso degli anni, che ne hanno in parte modificato il design esterno senza però snaturarlo o cambiarlo radicalmente. Dove Tesla è intervenuta è stato nell'offrire versioni con batterie di differenti capacità, abbinate a motorizzazioni più potenti ed effettuando marginali interventi nel design esterno: da questo una gran serie di modelli differenti, nei quali la sigla numerica ha sempre identificato la capacità lorda in kWh della batteria.

A inizio 2021 Tesla ha annunciato nuove versioni per Model S e per Model X (quest'ultima il SUV derivato da Model S così come Model Y lo è da Model 3): due soli modelli, all wheel drive long range (ora chiamata unicamente trazione integrale nel listino Tesla) e la novità rappresentata dal modello Plaid, nome che identifica la variante più potente e veloce di Model S che Tesla ha sviluppato.


il logo plaid sul portellone di Model S Plaid

A distinguere esteriormente questa versione dal modello a trazione integrale alcuni elementi estetici oltre ad una placca montata nella parte posteriore, a identificare la "Plaid speed" che fornisce il nome del modello e che è un chiaro riferimento al film "Spaceballs", la parodia di Guerre Stellari citato da Tesla anche per le versioni Ludicrous di Model S. La Plaid speed, nel film, è così tanto più veloce rispetto alla velocità della luce che quando viene raggiunta crea un pattern nello spazio che è simile a quello di un plaid: da questo il design del logo che identifica questa vettura.

Le due versioni di Model S

Come detto, Tesla Model S viene proposta in due versioni: il modello standard a trazione integrale con due motori elettrici è affiancato da quella Plaid, dotata di triplo motore. Alcune delle caratteristiche tecniche sono comuni tra le due: trazione integrale, batteria da 100kWh di capacità lorda e ovviamente struttura esterna e interna della vettura. Il modello Plaid si differenzia per l'integrazione di un terzo motore, che garantisce un livello di prestazioni ancora più elevato, di alcune finiture in fibra di carbonio tanto all'esterno come all'interno della vettura, di freni Performance con pinza di colore rosso (esattamente come per le versioni più potenti di Model 3 e Model Y) e di sedili sportivi a maggiore contenimento laterale.

Esteriormente Model S trazione integrale è riconoscibile da Model S Plaid per l'assenza del piccolo spoiler in carbonio montato sul portellone posteriore e per il colore delle pinze dei freni; i cerchi rimangono invariati, con le due opzioni da 19 pollici o 21 pollici di diametro che sono configurabili durante l'ordine.

Tesla dichiara alcuni dati prestazionali per queste vetture:

  Model S trazione integrale Model S Plaid
accelerazione 0-100 km/h 3,2 secondi 2,1 secondi
autonomia WLTP (cerchi 19 pollici) 723Km 695Km
autonomia WLTP (cerchi 21 pollici) 634Km 600Km
velocità massima 250Km/h 322Km/h
potenza complessiva - 1020CV
accelerazione sul quarto di miglio - 9,22 secondi

Model S Plaid tocca la velocità massima di 322Km/h con un upgrade hardware opzionale a pagamento; in condizioni di serie la velocità massima è pari a 280Km/h, ovviamente autolimitata lato elettronica. Cambia ovviamente il prezzo di queste due vetture: nel corso degli ultimi mesi è molto variato, tanto verso il basso come ad aumentare, con l'inserimento di alcune opzioni aggiuntive che vengono attivate in alcuni periodi specifici come ad esempio i Supercharger gratis.

Come da tradizione Tesla gli optional con i quali si può configurare la vettura sono molto limitati: cerchi maggiorati da 21 pollici, il colore della carrozzeria e quello delle finiture interne oltre alla scelta tra volante tradizionale e quello Yoke: di quest'ultimo parleremo in dettaglio in seguito.

Da ultimo un cenno agli upgrade software: la funzione Autopilot è di serie, con la possibilità di acquistare (al momento dell'acquisto della vettura o in un secondo tempo) Autopilot avanzato o la "Funzionalità di Guida autonoma al massimo potenziale", così come viene indicata da Tesla. Nulla di diverso, quindi, da quanto Tesla offre per le vetture Model 3 e Model Y: le funzionalità della funzione Autopilot fornita di serie sono identiche.

Una linea classica che è rimasta quasi invariata

Model S, nella sua ultima versione, è una vettura decisamente importante quanto a dimensioni con una lunghezza complessiva di 5,021 metri e una larghezza di 1,987 metri che si estendono sino a 2,189 metri includendo anche gli specchietti retrovisori. L'altezza è in proporzione contenuta, pari a 1,431 metri con sospensioni impostate ad un'altezza intermedia (la loro altezza è regolabile elettronicamente) mentre il passo raggiunge i 2,96 metri. 

Nel restyling introdotto nel 2021, a partire dal quale è stata resa disponibile la versione Plaid in gamma, Model S ha visto cambiare in modo particolare le linee frontali con un design indubbiamente più moderno rispetto a quello delle precedenti versioni: le forme sono più spigolose nel complesso, anche se lo stile alla base di questa vettura è rimasto di fatto immutato. Il design di Model S nasce quindi nel 2012 ed è stato aggiornato in varie release nel corso degli ultimi anni, senza però stravolgimenti rilevanti che ne abbiano cambiato la natura.

Nel confronto con Model 3, quella che in gamma Tesla ne può essere considerata la sorella minore, le differenze sostanziali riguardano le dimensioni complessive con una lunghezza superiore di oltre 30cm e soprattutto la presenza al posteriore di un portellone completo che include anche il lunotto. Cambia quindi radicalmente la facilità di utilizzo del vano bagagli, molto più pratico e accessibile in Model S peccando solo di un'altezza complessiva che non è elevatissima pur a fronte di un volume di carico abbondante: Tesla dichiara ben 709 litri, che aumentano sino a 1.739 litri abbassando la seconda fila di sedili.

Nella parte anteriore è sempre presente il frunk, un secondo bagagliaio a rapido accesso: il volume è in questo caso sempre piuttosto abbondante, toccando quota 89 litri di capacità dichiarato dall'azienda.

Interni in pieno stile Tesla

Per essere di una vettura Tesla, gli interni di Model S sono nel complesso molto tradizionali: la plancia è dominata dal grande schermo centrale che governa l'infotainment e la configurazione della vettura, superiore per diagonale a quello della sorella minore Model 3. E' affiancato da un secondo schermo posizionato dietro il volante, che riporta le principali informazioni di marcia. Non cercate tasti e pulsanti perché questi sono ridotti al minimo sindacale.

I sedili anteriori, nella versione Model S Plaid, sono caratterizzati da un profilo sportivo a più elevato contenimento. Regolabili elettricamente e dotati tanto di riscaldamento come di sistema di ventilazione, si sono dimostrati essere particolarmente confortevoli anche in lunghe percorrenze così come del resto ci si deve attendere da una vettura di questo prezzo.

I sedili posteriori sono altrettanto comodi, con i due laterali ben profilati e quello centrale più sacrificato in larghezza. Notiamo la presenza di uno schermo posteriore dedicato agli occupanti di questi sedili, con i quali gestire la regolazione delle temperature del climatizzatore trizona oltre a impostare alcune delle funzioni del sistema di infotainment a loro dedicate.

Il bracciolo posteriore richiama per finitura la console centrale anteriore: ha una finitura superficiale in carbonio e integra un piccolo vano per oggetti, oltre a due posizioni per la ricarica wireless di smartphone compatibili.

L'accessibilità alla vettura è nel complesso buona tanto anteriormente come per la panca posteriore, resa leggermente difficile dall'altezza complessiva della vettura che implica, così come del resto accade in Model 3, a letteralmente calarsi all'interno dell'abitacolo. Detto in altro modo, Model S non è un SUV e non può per questo avere la facilità d'accesso di quest'ultimo.

Infotainment: due schermi e tanta praticità

In Tesla Model S troviamo incastonati nella plancia due distinti schermi: quello centrale da 17 pollici, basculante verso sinistra o destra, ha sviluppo orizzontale, al contrario di quello a sviluppo verticale utilizzato in precedenza con questa vettura, e rappresenta il centro di gestione di tutte le funzionalità di infotainment della vettura.

La piattaforma software utilizzata è quella proprietaria di Tesla, speculare a quella adottata per le vetture Model 3 e Model Y con alcune differenze legate alla presenza di uno schermo dietro al volante e della superiore diagonale dello schermo centrale rispetto a quello delle due vetture Tesla più piccole. Dallo schermo centrale si gestisce anche la direzione di marcia oltre alla modalità park, utilizzando la porzione di schermo più vicina al guidatore con un apposito slider sullo schermo touch. E' possibile anche comandare queste funzioni con una serie di pulsanti inseriti nella console centrale.

Lo schermo posizionato davanti al volante riporta informazioni sulla marcia, come la velocità o la mappa di quello che è attorno alla vettura quando si procede ad un parcheggio. Tesla ha optato anche per Model S ad una configurazione sprovvista di sensori di parcheggio, con le funzionalità che vengono gestite completamente tramite computer vision direttamente dal sistema integrato nella vettura.

Il sistema di gestione è molto intuitivo nell'utilizzo e permette di configurare numerose opzioni a seconda delle preferenze dell'utente. Nella versione Plaid è possibile accedere a configurazioni avanzate per controllo di trazione e di stabilità, sino ad abilitare il track mode che è stato pensato da Tesla per ottimizzare l'handling e il comportamento della vettura quando la si usa su un tracciato.

Il volante Yoke

Al debutto delle prime versioni di Model S, oltre che del modello Model Y, Tesla ha offerto quale unica opzione a disposizione il volante Yoke che replica, per design, quello che viene utilizzato in alcune vetture da corsa. Manca completamente la corona superiore, mentre quella inferiore è tagliata in modo rettilineo senza una netta curvatura.

Un volante di questo tipo è pensato per lasciare le mani nella classica posizione delle ore 9 e 15, prendendo quale riferimento le lancette dell'orologio: è molto pratica ed efficace quando si procede su strada rettilinea o è necessario curvare con un angolo di sterzo ridotto ma evidenzia prepotentemente tutti i limiti del suo design quando si procede in manovra o quando la strada imponga un angolo di sterzo superiore a 45 gradi.

Sempre presenti le due piccole rotelle sui due lati del volante, una tradizione delle vetture Tesla: comandano differenti funzioni del sistema di infotainment e, dopo una iniziale e breve fase di adattamento, si confermano essere molto pratiche ed efficaci non richiedendo di staccare mai le mani dal volante.

Tesla ha inoltre rimosso le leve ai lati del piantone dello sterzo, spostando i pulsanti delle frecce di direzione sul lato sinistro del volante, assieme al pulsante per gli abbaglianti, a quello per l'attivazione dei tergicristalli, al clacson e al controllo vocale. Ci si abitua con l'utilizzo a questo tipo di disposizione dei pulsanti, replicato da Tesla anche nella recente Model 3 Highland, ma il feedback complessivo non è così pratico ed efficace come con le abituali leve sui lati.

Quello che invece, quantomeno ad avviso di chi scrive, rappresenta una soluzione più d'effetto visivo che pratica è il volante Yoke nel suo complesso: è molto poco pratico quando si deve effettuare una rotazione completa dello sterzo, tanto in manovra come in marcia, soprattutto per via della mancanza della metà superiore. Dopo un iniziale periodo nel quale per Model S e per Model X è stata offerta solo questa opzione di sterzo Tesla ha scelto di reintrodurre il volante circolare tradizionale per queste vetture, lasciando quello Yoke come opzione accessoria a 1.000€ di costo. Vero è che il volante Yoke non ostacola la visione dello schermo posizionato subito dietro ma questo è un vantaggio molto ridotto, che non bilancia la ridotta praticità in movimento e il rischio di presa limitata (o nulla) che un volante del genere può causare in alcuni scenari d'utilizzo.

Ricarica e autonomia

Tesla dichiara valori di autonomia secondo il ciclo WLTP molto interessanti per Model S, che variano a seconda del modello e del tipo di cerchio installato.

  Model S trazione integrale Model S Plaid
autonomia WLTP (cerchi 19 pollici) 723Km 695Km
autonomia WLTP (cerchi 21 pollici) 634Km 600Km

A parità di diametro le due versioni di Model S, che integrano la stessa batteria da 100kWh di capacità lorda, vantano una differenza molto contenuta secondo i dati della certificazione WLTP. Più marcato è il divario in termini di autonomia passando dai cerchi di serie da 19 pollici di diagonale a quelli da 21 pollici opzionali: quasi il 15% di superiore autonomia per entrambe le vetture optando per i cerchi da 19 pollici.

La tecnologia adottata da Tesla per Model S è con batteria a 400V: nei supercharger Tesla V3 e V4 questo permette di ottenere una potenza di ricarica tocca, e in alcuni casi supera leggermente, il picco di 250kW mantenendo una potenza di ricarica molto elevata anche quando la percentuale di occupazione della batteria è più alta. Comportamento molto valido anche con le soluzioni di ricarica a 800V, come quelle della rete FreeToX, nelle quali siamo arrivati ad un picco di potenza di ricarica di 215kW con le percentuali di occupazione più basse della batteria.

In un test di autonomia in autostrada con una velocità media di 130Km/h abbiamo registrato un'autonomia di 375Km (temperatura ambiente di circa 14 gradi centigradi e lieve pioggia) con Tesla Model S abbinata a cerchi da 21 pollici di diametro: la percorrenza ha portato la batteria a passare dal 100% di carica al 3%, con un consumo medio di 237Wh/km.

curva ricarica.png

La curva di ricarica di Tesla Model S Plaid è molto interessante: con Supercharger V3 si mantiene stabile a 250kW di potenza di input da poco più del 10% di percentuale di occupazione della batteria fino al 35%, soglia superata la quale la potenza cala progressivamente mantenendosi comunque oltre 100kW sino a quasi il 70% di percentuale di carica.

Passando ad una colonnina ad alta potenza della rete FreeToX, un modello Alpitronics da 300kW di output massimo e tecnologia a 800V, la curva registrata è pressoché speculare fatta eccezione per il picco massimo che sfiora i 220kW. La differenza tra le due curve, quando la potenza massima accettata inizia a calare, è ridotta a pochissimi kW e può essere dettata dalle condizioni di test leggermente differenti. Caricare all'una o all'altra soluzione, quando la percentuale di occupazione della batteria è del 40% o superiore, di fatto incide in misura assolutamente trascurabile sui tempi di ricarica complessivi.

Model S, per peso e caratteristiche tecniche, non è ovviamente una vettura che vanta un consumo contenuto ma è possibile ottenere percorrenze e autonomie molto valide tanto in autostrada come nella percorrenza urbana ed extraurbana. Per chi fosse più sensibile all'autonomia complessiva, che rimane molto elevata grazie anche alla batteria da 100kWh di capacità, è consigliabile di optare per i cerchi di serie da 19 pollici di diametro.

Prestazioni sovrabbondanti

Messi al volante di Model S sono due gli elementi che emergono immediatamente. Il primo sono le dimensioni decisamente importanti, rese ancora più impegnative dall'angolo di sterzo contenuto così come vale per un po' tutte le vetture Tesla. Il secondo, ovviamente verrebbe da dire, le prestazioni che definire sovrabbondanti è poco.

Una volta messi in modo Model S Plaid sfoggia due anime ben distinte. La prima è quella dell'ammiraglia che sa essere dolce e fluida nell'erogazione, merito ovviamente della motorizzazione elettrica, e capace in questo di portare a destinazione nel comfort anche acustico.

La seconda è la potenza esagerata che i 3 motori mettono a disposizione, che stupisce più che per i 1.020 cavalli dichiarati per il fatto di essere sempre e immediatamente disponibile così come il mondo delle vetture elettriche ci ha abituato. Qui le proprietà tipiche delle vetture elettriche quanto a spunto e risposta dell'acceleratore sono semplicemente, per usare un'immagine, "con gli steroidi". E sono veramente tanti.

Da possessore di Tesla Model 3 Long Range con Acceleration Boost, una vettura tutt'altro che poco prestante, la sensazione che ho provato mettendomi al volante di Model S Plaid è quella di entrare in un'altra dimensione quanto ad accelerazione e ripresa. Questo però non rende Model S Plaid una vettura sportiva in senso stretto, e del resto non vuole neppure esserlo: è una berlina che può essere considerata a tutti gli effetti una gran turismo, capace di accelerazioni che lasciano letteralmente senza parole ma che più di questo assicura di poter viaggiare comodamente e per lungo tempo lungo le autostrade.

E' proprio quella della vettura pensata per macinare quanti più km possibile la vera natura di Model S Plaid: chi se la può permettere, perché il suo prezzo d'acquisto è tutt'altro che popolare, è bene che la possa utilizzare su percorrenze annuali molto elevate che partano da almeno 50.000 km. In questo modo sarà possibile sfruttare al meglio i benefici delle vetture elettriche rispetto alle corrispondenti termiche, con tutti i vantaggi in termini di costi di gestione e, se Tesla manterrà questa opzione, anche beneficiando delle ricariche gratuite alla rete Supercharger.

Nel confronto con vetture termiche della stessa categoria di prezzo, Tesla Model S non spicca certamente per la qualità degli interni: è buona nel complesso ma per questo listino altre aziende offrono di meglio, con una cura superiore nei materiali e nei particolari. Dove Model S primeggia è nella tecnologia, nelle prestazioni offerte dal comparto elettrico e dall'ecosistema Tesla fatto di una piattaforma Infotainment estremamente completa e funzionale oltre che dall'integrazione massima con la rete di ricarica Supercharger. E' questo da lungo tempo l'elemento che rende uniche le proposte Tesla rispetto alle elettriche sul mercato e che difficilmente potrà venir anche solo pareggiato dalla concorrenza nel medio periodo.

Model S, soprattutto in questa declinazione Plaid, è una vettura per pochi per via del prezzo molto elevato; è in grado non solo di strappare sorrisi strabiliati ad ogni pressione dell'acceleratore, ma anche di venir condotta in modo fluido e costante semplicemente godendosi il viaggio. Incarna, di fatto, quelle caratteristiche di prestazioni elevate e di comfort di guida che sono di fatto l'anima di un po' tutte le vetture elettriche: la differenza, qui, è che tutto viene estremizzato.

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