Uber
Uber Italy commissariata per caporalato sui rider di Uber Eats
di Manolo De Agostini pubblicata il 30 Maggio 2020, alle 07:31 nel canale Urban MobilityUber Italy srl è stata commissariata dal Tribunale di Milano per lo sfruttamento dei rider del servizio di consegna del cibo Uber Eats. L'azienda si difende: "Condanniamo ogni forma di caporalato".
75 Commenti
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È ovviamente una scusa.
Il problema della pressione fiscale è che ci sono alcuni mercati che sono in equilibrio con livelli di prezzi senza imposizione fiscale. Nel SUD aggiugnere l'imposizione fiscale avrebbe, nel breve, conseguenze su prezzi, e una depressione della domanda.
Ma è un dente marcio che tanto prima o poi va strappato, e io sono convinto che una misura di questo tipo ci sarebbe anche finanziata da europa senza problemi (l'offset negativo di domanda dovuto all'improvviso aumento effettivo della tassazione da compensarsi con un mini piano di spesa pubblica)
In parole povere, il potere d'acquisto in Italia negli ultimi 50 anni è sostanzialmente rimasto invariato. Siamo quelli cui cresce meno in Europa, ma non siamo neanche in negativo. Negli ultimi 20 anni abbiamo avuto due crolli, nel 2008 e nel 2012-2013.
In altri termini: non ho idea se la produttività in Italia sia aumentata in 20 anni (a me non pare... ma è una sensazione, quindi non vale nulla), ma il tenore di vita nel 2000 è essenzialmente identico a quello del 2020. Cioè non è migliorato, ma neanche peggiorato.
https://fred.stlouisfed.org/series/RTFPNAITA632NRUG
Ho già postato la produttività.
Ho già postato la produttività.
Ho già postato la produttività.
E qui si nota bene che noi non stiamo pagando cara la crisi dei mutui americana, ma la colpa e' dell'Europa che ci ha fregato gran parte delle nostre realtà produttive...
Ma era inevitabile quando fai un unione di stati fatta a metà dove puoi spostarti liberamente fra gli stati con la tua attività, ma poi non fai niente per cercare di bilanciare leggi, tassi e costo della vita fra gli stati membri...
E' colpa dell'Europa se tutte le aziende si sono spostate negli stati dell'est con manodopera a costo zero e tutte le sedi legali si sono spostate negli stati con le tasse finte, mentre noi l'unica cosa che siamo riusciti ad importare e' la criminalità.
Io sono convinto che il rdc diminuisca il pil nel breve e nel lungo, attraverso spiazzamento lavoratori che ho descritto, ma questi effetti sono difficilmente misurabili di solito (la misura sarebbe indiretta attraverso un lieve aumento dei prezzi). Ed ha anche un effetto negativo sul PIL di lungo termine attraverso il deperimento di capitale umano a cui conduce.
Puoi condividere lo studio giusto per capire cosa hanno misurato? Inoltre se mi dici che è interregionale può anche starci: trasferisco potere d'acquisto dal nord al sud, nell'immediato il calo della domanda al nord e l'aumento al sud mi farà vedere un aumento della domanda nelle regioni del sud. Ma il saldo sarebbe normalmente 0 a livello nazionale, fatto salvo sostenere che la domanda al sud era depressa, e che ho dato un boost di occupazione, ma anche qui, parliamo di qualcosa molto difficile da misurare (sarebbero effetti annegati negli indici dei prezzi, che subiscono variazioni molto più ampie di quanto sia misurabile da questi effetti). Tutto questo se la manovra è di puro trasferimento, se è a debito mi può condurre ad un amento della domanda, che come prima, se è in un contesto di output gap, dovrebbe vedere occupazione salire e quindi GDP (ma io credo che gli italiani siano cronicamente improduttivi, la nostra cultura non celebra lavoro, il contributo alla società, ma furbizia e parassitismo).
Chiedilo a quelli della commissione, e dato che ci sei chiedigli pure perchè il PIL è al lordo delle imposte.
Che io sappia ( da economista dell'asilo) un infrastruttura finanziata dallo stato non porta pil zero, ma giusto l'importo dei lavori ( viene generato redditto), idem i consumi di chi percepisce una pensione sociale o di invalidità porta pil anche se secondo il tuo bilancio commerciale dovrebbe essere zero.
Allo stesso modo se lo stato spende 1 miliardo per la costruzione di una scuola o un ospedale quel miliardo partecipa al conteggio pil e non certo va a zero.
Spero per te che sia solo un refuso, altrimenti di macroeconomia dimostri di conoscerne molto meno di chi chiami ignorante in materia.
Che poi ci siano altri fattori a determinare i nostri problemi economici è fuor di dubbio.
Che io sappia ( da economista dell'asilo) un infrastruttura finanziata dallo stato non porta pil zero, ma giusto l'importo dei lavori ( viene generato redditto), idem i consumi di chi percepisce una pensione sociale o di invalidità porta pil anche se secondo il tuo bilancio commerciale dovrebbe essere zero.
Allo stesso modo se lo stato spende 1 miliardo per la costruzione di una scuola o un ospedale quel miliardo partecipa al conteggio pil e non certo va a zero.
Spero per te che sia solo un refuso, altrimenti di macroeconomia dimostri di conoscerne molto meno di chi chiami ignorante in materia.
Articolo interessante per neofiti: https://www.ilpost.it/2016/04/26/calcolare-pil/
Che poi ci siano altri fattori a determinare i nostri problemi economici è fuor di dubbio.
La crisi ci ha dato il colpo di grazia, ma ci stavamo già dissanguando da diversi anni a livello industriale.
Ma era inevitabile quando fai un unione di stati fatta a metà dove puoi spostarti liberamente fra gli stati con la tua attività, ma poi non fai niente per cercare di bilanciare leggi, tassi e costo della vita fra gli stati membri...
E' colpa dell'Europa se tutte le aziende si sono spostate negli stati dell'est con manodopera a costo zero e tutte le sedi legali si sono spostate negli stati con le tasse finte, mentre noi l'unica cosa che siamo riusciti ad importare e' la criminalità.
é colpa dell'europa che non ha applicato una transizione regolamentata, il mercato comune è una buona casa ( se seguito anche da una gestione comune che ad oggi non c'è.
Dare la possibilità ad ogni impresa europea di impiantare impianti produttivi in aree di interesse strategico ( come potrebbe essere anche una regione del sud italia con tanta offerta di manod'opera, o qualsia altra aera depressa in europa) porterebbe un vantaggio per tutti, senza cercare scappatoie fiscali.
Se consideriamo che installare impianti produttivi in zone depresse ( previa presenza di infrastrutture) sarebbe comunque un vantaggio per l'impresa perchè penetrerebbe in un area con scarsissima offerta di lavoro e conseguente maggior fidelizzazione del dipendente dopo la formazione ( formazione che è sempre e comunque a carico dell'impresa in qualsiasi parte si trovi l'impianto produttivo).
Molte aziende estere vedono nell'italia un potenziale enorme per l'inerzia del lavoratore medio a cambiare lavoro ( fatto per molti tecnici/economici estremamente negativo, mentre per molte realtà produttive estremamente positivo), purtroppo affossato dal sistema burocratico e fiscale locale ( entrambe le cose invece dovrebbero essere regolamentate e normate a livello comune ).
Ma tornando al topic state facendo miriadi di congetture dimenticando che ci sono delle leggi proprie per il settore, e che condivisibili o meno vanno rispettate, non è che si rispettano solo le leggi che ci piacciono e si ignorano le leggi antipatiche.
per la questione:
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/11/04/rider-gig-economy/
Dare la possibilità ad ogni impresa europea di impiantare impianti produttivi in aree di interesse strategico ( come potrebbe essere anche una regione del sud italia con tanta offerta di manod'opera, o qualsia altra aera depressa in europa) porterebbe un vantaggio per tutti, senza cercare scappatoie fiscali.
Se consideriamo che installare impianti produttivi in zone depresse ( previa presenza di infrastrutture) sarebbe comunque un vantaggio per l'impresa perchè penetrerebbe in un area con scarsissima offerta di lavoro e conseguente maggior fidelizzazione del dipendente dopo la formazione ( formazione che è sempre e comunque a carico dell'impresa in qualsiasi parte si trovi l'impianto produttivo).
Molte aziende estere vedono nell'italia un potenziale enorme per l'inerzia del lavoratore medio a cambiare lavoro ( fatto per molti tecnici/economici estremamente negativo, mentre per molte realtà produttive estremamente positivo), purtroppo affossato dal sistema burocratico e fiscale locale ( entrambe le cose invece dovrebbero essere regolamentate e normate a livello comune ).
Ma tornando al topic state facendo miriadi di congetture dimenticando che ci sono delle leggi proprie per il settore, e che condivisibili o meno vanno rispettate, non è che si rispettano solo le leggi che ci piacciono e si ignorano le leggi antipatiche.
per la questione:
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/11/04/rider-gig-economy/
In realtà la nostra situazione industriale potrebbe essere una conseguenza dello sfruttamento dei rider e non solo di loro, se i lavoratori sono costretti a farsi sfruttare e' solo perche' non hanno tante altre alternative visto che il lavoro non c'e'...
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