Bologna, i 30 km/h funzionano: gli incidenti gravi diventano a codice verde

Emergono dati interessanti dopo i primi sei mesi in cui nella città di Bologna è stato istituito il limite di 30 km/h in molte zone, cosa che, almeno inizialmente aveva generato numerose polemiche e lamentele. I dati di questi 180 giorni sono confrontati con la media dello stesso periodo di 2022 e 2023, così da ampliare il campione, evitando però il confronto con gli anni della pandemia.

Gli incidenti sono calati di quasi l'11%, così come i feriti sono diminuiti del 11,65%, ma questi numeri risultano più rilevanti nelle strade radiali, dove si sale addirittura a -18% e -28%. La cosa più importante è che i decessi, 5, sono al minimo storico dal 2013, con una diminuzione del 33%.

Parlando di numeri assoluti, si sono registrati 157 incidenti in meno, 145 persone ferite in meno, 5 decessi rispetto al 7,5 di media degli anni precedenti, e 63 incidenti senza feriti in meno. Sono calati dell'8% gli incidenti con pedoni coinvolti, mentre quelli con ciclisti sono aumentati del 13,77%, dato però in linea con il consistente aumento dell'uso della bicicletta.

La tipica suddivisione degli incidenti tramite il colore dell'intervento di emergenza indica la reale importanza del limite di velocità più basso. Secondo i dati forniti dal 118, c'è stato un calo del 37,8% degli incidenti più gravi in "codice rosso" (paziente in imminente pericolo di vita), restano invariati quelli di media gravità in "codice giallo" (paziente con variazione di una o più funzioni vitali) e invece aumentano del 19,2% i sinistri in "codice verde". La correlazione pare abbastanza chiara: un incidente potenzialmente grave, con il limite a 30 km/h viene evitato, oppure diventa un incidente da codice verde, grazie alla minore velocità negli impatti.

Nonostante questi dati incoraggianti, è svilente constatare che la maggior parte degli incidenti siano ancora causati da eccessiva velocità, come rilevato dalla Polizia Locale bolognese nel 43,6% dei casi. Al secondo posto tra le cause la mancata precedenza a veicoli a motore, bici o pedoni, con il 20,5%.

Come detto in precedenza, i nuovi limiti fanno il pari con l'aumento dell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto, con un +12%, e con un vero e proprio boom per il bike sharing, addirittura a +92%, con ben 682.991 corse in più nel primo semestre del 2024. Bene anche il dato per l'uso dei trasporti pubblici su gomma, con +11%.

Infine un'ultima rilevazione molto interessante riguarda il livello di inquinanti, per i quali si temeva un innalzamento, a causa dei giri motore mal gestiti per i veicoli endotermici. In realtà l'ossido di azoto, usato come punto di riferimento, è diminuito. Le centraline ARPA dicono che l'NO2 è calato del 23%, il dato pù basso degli ultimi 8 anni.