L'ultimo giorno di Alitalia: come low cost e treni ad alta velocità l'hanno lentamente eliminata
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 14 Ottobre 2021, alle 15:47 nel canale Trasporti elettrici
Questa sera decollerà l'ultimo volo Alitalia, che scomparirà per lasciare spazio alla nuova Ita. Si chiude così una storia travagliata, resa ancora più difficile negli ultimi anni dalla competizione agguerrita di compagnie low cost e treni sempre più efficienti
Il 14 ottobre 2021 sarà sicuramente una data che verrà ricordata a lungo, come scenario dell'ultimo volo della compagnia di bandiera italiana. Questa sera infatti, dall'aeroporto di Cagliari, decollerà l'ultimo aeromobile targato Alitalia, che sparirà definitivamente dopo l'atterraggio a Roma Fiumicino, intorno alle ore 23.
Una storia fatta di continui crolli, rinascite e aiuti di stato, a cui gli italiani si erano quasi abituati, ma che ora giunge al termine. È tanta l'attenzione mediatica in queste ore, e non solo dalla stampa nostrana, ma anche da quella estera. Ed è proprio da un report della CNN che apprendiamo numeri molto interessanti, che dimostrano come il trasporto su rotaia sia stato un killer silenzioso per Alitalia.
Già, perché la compagnia nazionale non ha dovuto fare i conti solo con le nuove realtà dell'aviazione low-cost, che hanno invaso sempre più le tratte nazionali, ma anche con i treni ad alta velocità, diventati nel giro di pochi anni una solida alternativa al trasporto nella penisola. E per Alitalia, sempre più orientata ai voli domestici, è stato un colpo al cuore.
Nella sua analisi la CNN prende in considerazione il tipico viaggio degli uomini d'affari Roma-Milano. Il numero di passeggeri sui treni di quella tratta è quadruplicato nel giro di 10 anni, passando da 1 milione nel 2008 a 3,6 milioni nel 2018. Numeri che diventano ancora più rilevanti se la si vede in un modo diverso: oltre i due terzi delle persone che devono fare quel viaggio, usano oggi il treno.
Numeri schiaccianti nei confronti dei voli, che soffrono soprattutto delle lungaggini dovute a check-in, spesso anticipati di ore, e della posizione degli aeroporti, quasi sempre lontani dal centro città. Tutto il contrario dei treni ad alta velocità, dove si può salire un minuto prima della partenza, dal centro della propria città, arrivando sempre nella parte principale della città di destinazione. Il tutto senza una sostanziale differenza di comodità e di servizi, anzi, spesso in treno lo spazio a disposizione è maggiore.
L'Italia poi è l'unico Paese ad avere due diverse compagnie per l'alta velocità, da quando nel 2012 i treni Italo si sono affiancati alle Frecce di Trenitalia. Sempre considerando il decennio 2008-2018, la flotta dei treni è raddoppiata, arrivando a 144 convogli, che hanno trasportato il 69% di tutti i passeggeri in viaggio tra Roma e Milano, e questi dati non includono Italo. Numeri ribaltati per gli aerei, con solo il 19,5% del mercato.
Lo stesso è successo con i turisti nel Belpaese. Nonostante la maggiore propensione all'uso dell'aereo, si pensi agli statunitensi, il numero di turisti che ha utilizzato il treno è passato da 1,8 milioni nel 2008, a ben 7,3 milioni nel 2018, con Roma-Firenze e Roma-Venezia le tratte principali, quest'ultima una volta regno incontrastato delle ali.
52 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoConosco una delle persone che circa 15 anni fa fu incaricata di aggiustarne i conti. Mi disse che fondamentalmente è impossibile renderla profittevole a causa della quantità di persone che c'è dentro e che ci deve mangiare. I sindacati ovviamente non volevano nessun esubero, ma l'azienda era usata per parcheggiare persone "bisognose" e alla fine a rimetterci sono stati i lavoratori veri, piloti e equipaggio di volo inclusi.
Purtroppo hai perfettamente ragione: ladri e delinquenti. Lui sosteneva che più che il top management il marcio era a partire dal livello medio, ma ovviamente siamo a livello di dicerie e non si potrà (probabilmente) mai sapere...
Era così difficile fare questo report anni fa invece di continuare a finanziare una realtà che non aveva nessuna possibilità di sopravvivere?
Un po' come dire che il vero problema di Palermo è il traffico.
È cambiato che con questo giochetto hanno potuto lasciare i debiti ad Alitalia e ripartire con una società senza debiti. In sostanza un mare di persone e di aziende perderanno soldi, nel nome di Alitalia che spera così di avere una ventata d'aria fresca.
Purtroppo hai perfettamente ragione: ladri e delinquenti. Lui sosteneva che più che il top management il marcio era a partire dal livello medio, ma ovviamente siamo a livello di dicerie e non si potrà (probabilmente) mai sapere...
Esattamente, avevano almeno 4 volte i dipendenti necessari ed era il parcheggio di tutti gli amici dei raccomandati e politici vari.
Poi la cosa ridicola che dirottavano su Roma qualsiasi volo, costringendo a fare lo scalo obbligato per cercare di giustificare tutto quel personale inutile.
Purtroppo hai perfettamente ragione: ladri e delinquenti. Lui sosteneva che più che il top management il marcio era a partire dal livello medio, ma ovviamente siamo a livello di dicerie e non si potrà (probabilmente) mai sapere...
In altre aziende "italiche" e ben più grandi di alitalia hanno avuto problemi del genere in passato, gran parte di queste persone erano "illicenziabili" ma che fondamentalmente non facevano un azzo dalla mattina alla sera e se gli chiedevi di fare il proprio lavoro si mettevano in mutua per 3 mesi.
Risolsero creandogli un area ad hoc in un altra località dove non facevano nulla ma almeno non disturbavano chi aveva voglia di lavorare, mi dicono che parecchi sono andati via ma sono rimaste circa 800 persone che "ufficialmente" imballano componentistica per ricambi.
Purtroppo hai perfettamente ragione: ladri e delinquenti. Lui sosteneva che più che il top management il marcio era a partire dal livello medio, ma ovviamente siamo a livello di dicerie e non si potrà (probabilmente) mai sapere...
Beh, ringraziamo i sindacati allora. Ci sono situazioni in cui licenziare mi pare più che naturale, per non far naufragare l'azienda. Invece no, tutti sul carrozzone.
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