Volkswagen ID.3: le batterie manterranno il 70% della capacità dopo 8 anni
di Rosario Grasso pubblicata il 18 Giugno 2019, alle 17:41 nel canale Tecnologia
La gamma ID è la prima serie di veicoli Volkswagen che comprende solo modelli elettrici. La casa automobilistica di Wolfsburg continua a rivelare ulteriori dettagli in vista del lancio previsto entro la fine dell'anno
La casa automobilistica di Wolfsburg si sta preparando a lanciare Volkswagen ID.3, la sua prima auto di nuova generazione completamente elettrica basata sulla nuova piattaforma MEB. Volkswagen sta gradualmente rivelando ulteriori dettagli sul suo progetto elettrico, in vista del via alla produzione che rimane previsto entro la fine dell'anno.
L'ultimo di questi annunci riguarda l'autonomia delle batterie e la loro tenuta nel corso del tempo. Volkswagen garantisce il 70% della capacità delle batterie anche dopo otto anni oppure 160 mila chilometri. La nuova compatta elettrica si spingerà fino a 550 chilometri attraverso una batteria da 58 kWh che può essere ricaricata con una potenza massima di 125 kW. Questo per quanto riguarda la versione di veicoli ID con la batteria più performante, ma Volkswagen metterà a disposizione diverse varianti a seconda delle modalità di utilizzo del cliente. Il quale, quindi, potrebbe optare per una batteria dall'autonomia inferiore, qualora non sia interessato ai viaggi lunghi, il che gli consentirebbe di spendere di meno per l'acquisto dell'auto. La versione di batteria con minore autonomia può percorrere 330 chilometri secondo la metodologia di test WLTP.
Si tratta di un tipo di garanzia in linea con quella di altri veicoli elettrici: anche nel caso della Tesla Model 3, infatti, abbiamo una garanzia di capacità energetica del 70% dopo 8 anni e 160 mila chilometri, che diventano 192 mila chilometri nel caso delle versioni 'Standard Range Battery'. Ovviamente, si tratta di riferimenti alla capacità minima garantita, ma è verosimile che le batterie riescano a mantenere capacità maggiori nel lungo periodo. Ad esempio, secondo alcuni dati il degrado della batteria nel caso dei veicoli di Tesla è inferiore al 10% dopo oltre 250 mila chilometri.
Di questa automobile, che rappresenta un salto generazionale storico per il marchio, Volkswagen propone 4 colori e 3 versioni. Tutte integreranno sistema di navigazione e controllo vocale; per il modello ID.3 Plus la dotazione sarà integrata con IQ Light, carrozzeria e interni bicolore mentre la versione ID.3 Max implementerà altre caratteristiche accessorie tra le quali il tetto panoramico in cristallo e l'augmented reality head-up display. Altri dettagli su Volkswagen ID.3 si trovano nell'articolo prima segnalato.
22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoin proporzione le macchine a gasolio/benzina si incendiano circa il 3000% in piu, solo che non se ne parla perche ormai si sa.
In verità no. Semplicemente le auto elettriche sono una percentuale ridicola rispetto al totale, nel mondo. E ovviamente fanno più notizia quando bruciano. E ne bruciano.
Comunque a quel prezzo, questa tecnologia è semplicemente ridicola. Rimango della mia idea.
Leggevo, invece, che si incendiano meno in proporzione al loro numero, e non di poco (la frequenza è circa un quinto).
Questo dato è naturalmente da prendere con le pinze: le auto elettriche sono tendenzialmente più recenti e di fascia più alta rispetto al veicolo a combustione interna medio, e questi sono fattori che potrebbero influire sulla statistica (anche se non sempre fascia più alta significa minori probabilità di incendio, come dimostrano alcuni casi degli scorsi anni).
Concordo sul prezzo ancora troppo elevato per l'utente medio. Però se ci si informa bene e si acquista con attenzione si può rientrare nei costi, come ha fatto anche almeno un utente in questo forum, ma non è cosa per tutti.
Siamo un paese che dispone di una capillare rete di distribuzione del gas metano ed abbiamo una discreta distribuzione di posti di rifornimento.
Ed abbiamo un notevole know how tecnologico.
Se il problema è ridurre l'inquinamento, il metano da noi è la soluzione, perché non ci richiederebbe particolari adeguamenti che sono invece richiesti dall'elettrico, uno su tutte l'adeguamento della rete di distribuzione.
E non rappresentano un'incognita per il futuro, visto che sappiamo benissimo come si comporterà l'auto a metano, tra 15-20 anni.
Siamo un paese che dispone di una capillare rete di distribuzione del gas metano ed abbiamo una discreta distribuzione di posti di rifornimento.
Ed abbiamo un notevole know how tecnologico.
Se il problema è ridurre l'inquinamento, il metano da noi è la soluzione, perché non ci richiederebbe particolari adeguamenti che sono invece richiesti dall'elettrico, uno su tutte l'adeguamento della rete di distribuzione.
E non rappresentano un'incognita per il futuro, visto che sappiamo benissimo come si comporterà l'auto a metano, tra 15-20 anni.
come no, così passiamo dalla dipendenza dai paesi arabi alla dipendenza da altri paesi arabi+russia.
brevetto italiano scaduto:batteria al magnesio
Ringrazia Toyota e una altra azienda svizzera per il brevetto scaduto sulle batterie al magnesio studiate in Italia nel 1997 ma per mancanza di fondi (bastava 1 milione di euro dei soldi attuali) gli studi si sono inabissati.Siccome noi italiani preferiamo 1 km di asfalto nuovo o delle piantine nelle rotatorie,invece di portare avanti la ricerca,saranno sempre gli altri a beneficiarne.
Nonostante il magnesio sia un materiale che a certe temperature prende fuoco (lo conosco perchè lo ho lavorato e studiato nella azienda dove lavoro),nelle batterie si usano sali di magnesio ed è molto meno pericoloso del litio quando è nello stato di essere utilizzato per lo stoccaggio di cariche elettroniche,doppie rispetto al litio.
Fra l'altro la batterie si può smantellare e riciclare i componenti quando è esausta.
Comincio a capire perchè l'Europa ci considera comunitari di serie B o addirittura di serie C.
La nuova compatta elettrica si spingerà fino a 550 chilometri attraverso una batteria da 58 kWh che può essere ricaricata con una tensione massima di 125 kW
e ovviamente a scrivere un articolo sulla mobilità elettrica ci mettono uno che crede che i kw siano la tensione
Per una Golf di quella potenza se ne vanno dai 25 ai 35.000 euro.
Siamo un paese che dispone di una capillare rete di distribuzione del gas metano ed abbiamo una discreta distribuzione di posti di rifornimento.
Ed abbiamo un notevole know how tecnologico.
Se il problema è ridurre l'inquinamento, il metano da noi è la soluzione, perché non ci richiederebbe particolari adeguamenti che sono invece richiesti dall'elettrico, uno su tutte l'adeguamento della rete di distribuzione.
E non rappresentano un'incognita per il futuro, visto che sappiamo benissimo come si comporterà l'auto a metano, tra 15-20 anni.
La rete di distribuzione del metano è comunque costosa e comporta una serie di problematiche.
Non sono molto diffuse e questo da anni ormai, non perchè qualcuno le boicotta.
D'altro canto, i produttori di auto preferiscono finanziare di tasca propria una buona metà dei costi di realizzazione delle colonnine di ricarica (con annessa infrastruttura potenziata), piuttosto che fare altrettanto con il metano.
Inoltre quasi tutto il metano italiano viene importato dall'estero, ma fanno anno bene ad investire con la produzione di biometano per ridurre tale dipendenza.
Per l'elettrico siamo dipendenti dall'estero più o meno come il metano.
In Italia non si è mai spinto sull'elettrico e sicuramente molto meno di altri Paesi.
L'incentivo di quest'anno riguarda i limiti di emissioni, raggiungibili in qualsiasi modo.
Sul discorso che il metano sia meglio o peggio degli altri combustibili, rimando a questo articolo:
https://www.qualenergia.it/articoli...io-delle-altre/
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