Volkswagen
Volkswagen ID.3: le batterie manterranno il 70% della capacità dopo 8 anni
di Rosario Grasso pubblicata il 18 Giugno 2019, alle 17:41 nel canale Tecnologia
La gamma ID è la prima serie di veicoli Volkswagen che comprende solo modelli elettrici. La casa automobilistica di Wolfsburg continua a rivelare ulteriori dettagli in vista del lancio previsto entro la fine dell'anno
22 Commenti
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Nonostante il magnesio sia un materiale che a certe temperature prende fuoco (lo conosco perchè lo ho lavorato e studiato nella azienda dove lavoro),nelle batterie si usano sali di magnesio ed è molto meno pericoloso del litio quando è nello stato di essere utilizzato per lo stoccaggio di cariche elettroniche,doppie rispetto al litio.
Fra l'altro la batterie si può smantellare e riciclare i componenti quando è esausta.
Comincio a capire perchè l'Europa ci considera comunitari di serie B o addirittura di serie C.
le cele al magnesio erano promettenti, ma c'è un limite intrinseco nelle celle comuni, e non è dovuto all'elemento primario che si usa.
ad oggi sono le membrane di spearazione degli elettrodi a causare il degrado delle celle.
oltre un certo tempo, circa 15 anni, diminuito drasticamente dallo stress termico e meccanico (gli elettrodi crescono e decrescono di volume durante la carica e la scarica), queste membrane si rovinano.
visto che ad oggi sono le stesse per molte chimiche, compresa quella l magnersio, non avresti risolto molto.
c'è un fattore empirico per cui per centrimetro quadrato di materiale di separazione, puoi far pasare una certa quantità di energia media e di picco oltre la quale poi la degradazione del materiale impenna in modo esponenziale nel tempo.
significa che il vero limite della potenza specifica di una cella è dovuto proprio alla membrana di separazione, come il suo degrado (e sopportazione di temperature rigide quanto elevate).
letteralmente oggi la ricerca è nel migliorare questa interfaccia di scambio per rendere le batterie sicure e longeve.
le batterie non sono solo chimica, ma sono "macchine chimiche complesse", quindi richiedono studi e miglioramenti in tutte le parti che le compongono (che non sono poche).
Siamo un paese che dispone di una capillare rete di distribuzione del gas metano ed abbiamo una discreta distribuzione di posti di rifornimento.
Ed abbiamo un notevole know how tecnologico.
Se il problema è ridurre l'inquinamento, il metano da noi è la soluzione, perché non ci richiederebbe particolari adeguamenti che sono invece richiesti dall'elettrico, uno su tutte l'adeguamento della rete di distribuzione.
E non rappresentano un'incognita per il futuro, visto che sappiamo benissimo come si comporterà l'auto a metano, tra 15-20 anni.
...poi vai a vedere i numeri e scopri che l'anno scorso c'erano più colonnine che stazioni di rifornimento per gas...
proprio perchè abbiamo un notevole know how tecnologico puntiamo sull'elettrico.
Pensa che dalle mie parti hanno trovato enormi cavità naturali e il metano lo interrano di nascosto, con non poche preoccupazioni degli abitanti e sfoghi casuali di gas nelle campagne.
Credo che lo pompino da sadiodove per stoccarlo.
https://www.ilgiorno.it/lodi/cronac...o-gas-1.4045156
Gli stoccaggi hanno un costo non indifferente ma servono per poter gestire le necessità italiane. Se non ricordo male gli stoccaggi italiani garantiscono qualche mese di autonomia dell’italia Assieme alle LNG
Credo che lo pompino da sadiodove per stoccarlo.
https://www.ilgiorno.it/lodi/cronac...o-gas-1.4045156
La notizia dà un aspetto un pelo più sensato alla cosa, "Il deposito, ex giacimento Eni vuoto dal 1997", l'utilizzo di giacimenti ormai svuotati è una pratica consolidata e non necessariamente preoccupante
Non si tratta di denigrare, ma di raccontare tutta la storia.
Raccontala tu come funziona l'estrazione degli idrocarburi in Italia.
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