Un progetto per ripristinare lo spessore della banchisa artica: i risultati sono promettenti, ma gli scienziati esprimono perplessità
di Andrea Bai pubblicata il 13 Dicembre 2024, alle 15:40 nel canale TecnologiaEsperimenti di geoingegneria nell'Artico canadese: la start-up Real Ice tenta di ricongelare il mare ghiacciato pompando acqua sulla superficie. Risultati promettenti, ma gli scienziati sono divisi sui rischi ambientali del progetto.
L'Artico canadese è oggetto di attenzioni di un gruppo di scienziati e imprenditori che sta portando avanti un complesso progetto di ingegneria climatica con l'obiettivo di ripristinare e far crescere il ghiaccio marino artico, in rapido depauperamento a causa del riscaldamento globale.
Il progetto è operativamente condotto dalla startup britannica Real Ice, con base a Cambrige Bay, sulla costa della regione del Nunavut, e prevede l'impiego di pompe sottomarine che prelevano acqua di mare allo scopo di farla congelare sulla superficie per creare uno strato di ghiaccio aggiuntivo. L'obiettivo ultimo è quello di ispessire quasi un milione di chilometri quadrati di banchisa per compensare lo scioglimento estivo e con l'ambizione di proporre un modo per affrontare il cambiamento climatico.
I test sono in corso da circa due anni, dapprima per la verifica dei macchinari e della loro resistenza alle temperature estremamente basse. Il primo esperimento operativo ha preso il via lo scorso gennaio, su un'area di poco più di 4000 metri quadrati. Dall'inizio dell'esperimento e fino al mese di maggio, è stato possibile accrescere lo spessore dello strato di ghiaccio marino di una media di 50 centimetri rispetto all'area di controllo. Un secondo esperimento è stato avviato a novembre, questa volta su un'area dieci volte più grande, e fino ad ora ha portato ad un ispessimento di circa 10 centimetri in media su tutta l'area interessata.
Per poter arrivare alla concretizzazione dell'obiettivo ultimo di arricchimento dello spessore di quasi un milione di chilometri quadrati di banchisa citato in precedenza, Real Ice ha delineato un progetto che prevede l'impiego di droni sottomarini della lunghezza di circa due metri e alimentati ad idrogeno verde: ne sarebbero necessari circa 500 mila. Secondo la startup il progetto potrebbe arrivare a piena portata nel giro di 8-10 anni. E i costi? Decisamente "non popolari": a pieno regime si prevedono costi annuali tra i 5 e i 6 miliardi di dollari.
Real Ice è affiancata dal Centre for Climate Repair dell'Università di Cambridge, che ha mostrato un cauto ottimismo nei confronti del progetto, sottolineando però la necessità di ulteriori esperimenti e dati.
Ma ci sono altri atenei e istituti di ricerca che sollevano più di qualche perplessità, in particolare sulla reale fattibilità del progetto su larga scala, sulla concreta capacità di produrre a lungo termine un volume di ghiaccio tale da poter fare la differenza sul cambiamento climatico. Lo scorso mese un gruppo di scienziati ha inoltre pubblicato una ricerca sugli impatti ecologici delle attività di geoingegneria in una regione già vulnerabile.
Real Ice al momento è finanziata da un gruppo di investitori ma, se il progetto dovesse convincere e mostrare risultati positivi, prevede in futuro di ricorrere a fondi globali o governativi, oltre a proporre la vendita di "crediti di raffreddamento" alle aziende inquinanti.
Come dicevamo poco sopra, anche questo rientra nel campo della geoingegneria, e cioè dell'applicazione di tecniche artificiali sull'ambiente fisico per modificare o contenere i cambiamenti climatici. A tal proposito proprio nei giorni scorsi un gruppo di scienziati europei ha proposto all'Unione Europea una moratoria per la geoingegneria solare, e cioè quelle tecniche che prevedono la riduzione della radiazione solare per contrastare gli effetti del riscaldamento: ne abbiamo parlato in questa notizia.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCosì facendo dovrebbero comunque abbassare le temperature (visto le nubi) e inoltre la pioggia/neve si ghiaccerebbe ugualmente.
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