Tesla
Tesla, dirigente veterano Audi alla supervisione di Model 3
di Nino Grasso pubblicata il 16 Maggio 2016, alle 12:11 nel canale Tecnologia
Dopo aver lavorato per oltre venti anni per Audi, Peter Hochholdinger è stato assunto da Tesla come Vice President of Vehicle Production
55 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl carbone ha il destino segnato ed è in declino da più di un decennio. Esempi : US e Germania.
Se non sbaglio le riserve note di carbone superano di qualche centinaio di anni (in termini di disponibilità prima dell'esaurimento) quelle di gas e petrolio.
Se si guarda a cosa dicono davvero quei grafici si vede che in USA l'uso del carbone è calato in favore del metano, ma copre ancora un buon 30% dell'intera produzione
ed i margini di crescita del metano sono quelli che sono.
Poi se si guarda ad esempio la Germania, si vede che al 42% dipendono dal carbone
ed al 14% dal nucleare e difficilmente potranno scendere più in sotto di li
(sono anni che in teoria dovevano chiudere tutte le centrali nucleari ma se le tengono strette perchè non hanno modo di sostituirne la produzione di energia elettrica).
Quindi se si impongono le auto elettriche le uniche fonti che possono permettere di salire di brutto come energia elettrica erogata sono quelle.
Ed il carbone (anche se inquina a bestia, con emissioni radioattive superiori a quelle delle centrali nucleari) è più facile da far digerire all'opinione pubblica.
Paradossalmente se interessasse davvero la riduzione dell'inquinamento
bisognerebbe puntare di più sulle auto a metano, basta pensare che una qualsiasi auto a metano sta ben al di sotto delle normative euro6 anche se è stravecchia
(rispetto ad un auto a benzina, praticamente zero particolati e nanopolveri, zero benzene, 25% in meno di CO2, 40% in meno di monossido di carbonio, 60% di ossidi di azoto).
Inoltre il metano si può ricavare da fonti rinnovabili ed anche da fonti fossili che uno non si aspetta (il carbone, persino da miniere abbandonate).
Se si volesse davvero ridurre l'inquinamento, minimizzare l'effetto serra ecc.
bisognerebbe trattare i vari tipi di carbone come dei minerali da distillare (e NON come "roba da bruciare"
Se si guarda a cosa dicono davvero quei grafici si vede che in USA l'uso del carbone è calato in favore del metano, ma copre ancora un buon 30% dell'intera produzione
ed i margini di crescita del metano sono quelli che sono.
Poi se si guarda ad esempio la Germania, si vede che al 42% dipendono dal carbone
ed al 14% dal nucleare e difficilmente potranno scendere più in sotto di li
(sono anni che in teoria dovevano chiudere tutte le centrali nucleari ma se le tengono strette perchè non hanno modo di sostituirne la produzione di energia elettrica).
Quindi se si impongono le auto elettriche le uniche fonti che possono permettere di salire di brutto come energia elettrica erogata sono quelle.
Ed il carbone (anche se inquina a bestia, con emissioni radioattive superiori a quelle delle centrali nucleari) è più facile da far digerire all'opinione pubblica.
Paradossalmente se interessasse davvero la riduzione dell'inquinamento
bisognerebbe puntare di più sulle auto a metano, basta pensare che una qualsiasi auto a metano sta ben al di sotto delle normative euro6 anche se è stravecchia
(rispetto ad un auto a benzina, praticamente zero particolati e nanopolveri, zero benzene, 25% in meno di CO2, 40% in meno di monossido di carbonio, 60% di ossidi di azoto).
Inoltre il metano si può ricavare da fonti rinnovabili ed anche da fonti fossili che uno non si aspetta (il carbone, persino da miniere abbandonate).
Se si volesse davvero ridurre l'inquinamento, minimizzare l'effetto serra ecc.
bisognerebbe trattare i vari tipi di carbone come dei minerali da distillare (e NON come "roba da bruciare"
e già......
http://www.tempi.it/aumento-auto-el...to#.VzyQ8_mLRD8
L’aumento delle auto elettriche fa crescere l’inquinamento
caso dell’Olanda è paradossale: per far fronte al fabbisogno energetico, che aumenta con l’aumentare delle auto green, il governo ha costruito tre nuove inquinantissime centrali a carbon
Leggi di Più: Olanda. Più auto elettriche più inquinamento | Tempi.it
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L’Olanda è il secondo paese con la maggiore percentuale di macchine elettriche al mondo, dopo la Norvegia. Lo Stato è piccolo e con i veicoli più avanzati si può girare da cima a fondo con una sola ricarica. Se si aggiungono gli sgravi fiscali garantiti dal governo e l’aumento delle accise sulla benzina, si capisce perché l’anno scorso il quattro per cento di tutte le macchine vendute nel 2014 in Olanda era alimentato a batterie elettriche.
BOOMERANG. L’obiettivo del paese, e soprattutto quello di Rotterdam, è di migliorare l’ambiente e abbattere inquinamento e smog a partire dalle automobili. L’intento è positivo ma, come dichiarato da diversi esperti al Washington Post, rischia di rivelarsi un boomerang. Chi compra un’auto elettrica per fare del bene all’ambiente potrebbe ritrovarsi nella stessa situazione di chi ha acquistato una Volkswagen prima del recente scandalo.
AUTO ELETTRICHE. Il boom delle macchine elettriche ha aumentato il fabbisogno energetico del paese. Una singola ricarica dell’automobile green per eccellenza consuma tanta elettricità quanto un frigorifero in un mese e mezzo. Così, per soddisfare la crescente domanda con il minimo della spesa, il governo olandese ha inaugurato tre nuove economiche ma super inquinanti centrali a carbone, due delle quali costruite a Rotterdam.
CENTRALI A CARBONE. «Guidare una macchina elettrica non è positivo come potrebbe sembrare», spiega Luc Werring, ex consigliere della Commissione europea sui temi energetici. Entro il 2023, secondo le proiezioni dello stesso governo olandese, con il crescere del numero dei veicoli, sarà necessario il 50 per cento di elettricità in più rispetto ad ora. Per ora le centrali a carbone soddisfano il 29 per cento del fabbisogno energetico olandese e a causa dell’aumento della richiesta, nonostante gli investimenti in energia pulita, si prevede che la percentuale rimarrà nella migliore delle ipotesi invariata anche nel 2030. Così, oltretutto, Rotterdam non manterrà le promesse fatte in vista della Cop21. «Si è parlato anni fa di chiudere le centrali a carbone, ma quella discussione ora è chiusa. Il costo del carbone è troppo basso» per sostituirlo con altri tipi di energia, meno inquinanti, ma più costosi.
SPOSTARE IL PROBLEMA. Le macchine elettriche, dunque, rischiano semplicemente di spostare il problema dai centri delle città piene di macchine alle periferie dove le centrali a carbone che forniscono l’energia vengono costruite. Il nodo delle emissioni di Co2, però, resta uguale. Perché possano aiutare a diminuire l’inquinamento è necessario che il paese che sponsorizza questi veicoli aumenti l’approvvigionamento di energia da fonti pulite in modo considerevole. Ecco perché l’aumento di auto elettriche è un’ottima notizia in Norvegia ma è disastrosa in Cina.
Per John DeCicco, docente all’Istituto di energia dell’università del Michigan, il gioco non vale la candela: «Dal punto di vista economico [e ambientale] non ha senso favorire l’entrata nel mercato di un numero maggiore di auto elettriche. È molto più conveniente investire per rendere i motori a combustione tradizionale più efficienti».
Se si guarda a cosa dicono davvero quei grafici si vede che in USA l'uso del carbone è calato in favore del metano, ma copre ancora un buon 30% dell'intera produzione
ed i margini di crescita del metano sono quelli che sono.
Poi se si guarda ad esempio la Germania, si vede che al 42% dipendono dal carbone
ed al 14% dal nucleare e difficilmente potranno scendere più in sotto di li
(sono anni che in teoria dovevano chiudere tutte le centrali nucleari ma se le tengono strette perchè non hanno modo di sostituirne la produzione di energia elettrica).
Quindi se si impongono le auto elettriche le uniche fonti che possono permettere di salire di brutto come energia elettrica erogata sono quelle.
Ed il carbone (anche se inquina a bestia, con emissioni radioattive superiori a quelle delle centrali nucleari) è più facile da far digerire all'opinione pubblica.
Paradossalmente se interessasse davvero la riduzione dell'inquinamento
bisognerebbe puntare di più sulle auto a metano, basta pensare che una qualsiasi auto a metano sta ben al di sotto delle normative euro6 anche se è stravecchia
(rispetto ad un auto a benzina, praticamente zero particolati e nanopolveri, zero benzene, 25% in meno di CO2, 40% in meno di monossido di carbonio, 60% di ossidi di azoto).
Inoltre il metano si può ricavare da fonti rinnovabili ed anche da fonti fossili che uno non si aspetta (il carbone, persino da miniere abbandonate).
Se si volesse davvero ridurre l'inquinamento, minimizzare l'effetto serra ecc.
bisognerebbe trattare i vari tipi di carbone come dei minerali da distillare (e NON come "roba da bruciare"
Per rendersi conto di quale sarà il futuro dell'energia é sufficiente guardare agli investimenti annuali in nuovi impianti negli USA.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Il 68% l'anno scorso era rivolto verso le rinnovabili (secondo anno consecutivo in cui le rinnovabili superano le alternative classiche).
"A record number of coal plants were shuttered in 2015, with 11 gigawatts of capacity coming off line by the end of October, and plants with another 3 gigawatts of capacity expected to close in November and December. Natural gas, meanwhile, continues to surge."
E ripeto, questi sono solo gli US; in UK le rinnovabili (22%) superano già abbondantemente il carbone (16%).
Carbone e nucleare non sono il futuro e si può giungere a questa conclusione solo guardando in che direzione vanno gli investimenti a livello mondiale (da tutt'altra parte).
la batteria è integrata sotto il pianale dell'auto proprio per la distribuzione dei pesi e per mantenere basso il baricentro!
auto che facciano 800km ci sono (la mia in autostrada ne macina anche 900 con un pieno e non ho il cruise) ma il problema nostro sono le strada urbane ed extraurbane che credo possano mettere in crisi qualsiasi stima anche pessimistica sui consumi.
Nell'urbano è impressionante io passo dai 5l/100km dell'autostrada a quasi 8l/100km se non peggio. Si in autostrada in effetti a 600/800km a seconda della vettura e del tragitto ci di arriva.
La crescita delle rinnovabili è falsata da fattori politici
(e dal giro d'interessi economici intorno all'installazione di impianti di quel tipo).
Quì in Italia si è arrivati al punto di avere gente che costruiva impianti a biomassa pensando di fare i soldi e poi si è ritrovata ad acquistare ceroso (mangime per bovini ottenuto tritando le piante di mais) da bruciare perchè se non rispettavano i contratti di produzione venivano stroncati economicamente.
Non parliamo poi dei pannelli fotovoltaici installati sui tetti
(soldi per chi installa e per banche che finanziano la cosa con un bel mutuo, ma per i proprietari finali restano le briciole e sono pure calati i contributi).
Inoltre quello che conta alla fine non è la crescita percentuale (rispetto al valore precedente) ma le quote di produzione, se guardi quelli il gas naturale è più di 4 volte le rinnovabili non-idroelettriche e le centrali a gas vengono costruite solo dove c'e' vera richiesta, non per sfruttare i sussidi senza tener conto delle effettive richieste energetiche di una certa zona.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Il 68% l'anno scorso era rivolto verso le rinnovabili (secondo anno consecutivo in cui le rinnovabili superano le alternative classiche).
"A record number of coal plants were shuttered in 2015, with 11 gigawatts of capacity coming off line by the end of October, and plants with another 3 gigawatts of capacity expected to close in November and December. Natural gas, meanwhile, continues to surge."
E ripeto, questi sono solo gli US; in UK le rinnovabili (22%) superano già abbondantemente il carbone (16%).
Carbone e nucleare non sono il futuro e si può giungere a questa conclusione solo guardando in che direzione vanno gli investimenti a livello mondiale (da tutt'altra parte).
[U]Le attuali rinnovabili[/U] NON SONO il futuro.
Ci sono un sacco di investimenti sulle rinnovabili grazie a sussidi, non perchè siano più competitive, inoltre se ci fai caso nel grafico che hai postato si nota pure
una ripresa degli investimenti su nuove centrali nucleari
(dopo decenni che in USA non ne venivano più costruite).
Poi come ho già scritto, se si analizzano gli andamenti anno per anno in USA il consumo di carbone è calato sostanzialmente in favore di un aumento dei consumi di gas
(spesso con una riconversione a gas degli impianti a carbone visto che il grosso della centrale resta uguale, basta che arrivi li un metanodotto con sufficiente capacità e si costruiscano serbatoi per il gas sui terreni dove veniva stoccato il carbone).
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