Reelight, luci per bicicletta ad alimentazione magnetica e senza batterie
di Carlo Pisani pubblicata il 17 Luglio 2017, alle 09:31 nel canale Tecnologia
La grossa innovazione di questo prodotto? l'assenza di batterie da ricaricare, in quanto queste luci di segnalazione funzionano esclusivamente con l'energia magnetica prodotta dal magnete montato sui raggi della ruota
37 Commenti
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Ciao
E' tutto vero quel che dici, salvo la pessima efficienza della dinamo per biciclette tradizionale, che richiede per motivi di attrito molto più sforzo di quanto no richiede vincere il campo magnetico indotto in opposizione (ed alla fine segava il pneumatico).
Da ragazzo andavo in bici e ricordo lo sforzo necessario se la dinamo era in rotazione, sforzo che diminuiva impercettibilmente se staccavo l'alimentazione alle lampade (a circuito aperto la reazione indotta è nulla),
Ovviamente se elimini gli attriti devi vincere solo la reazione magnetica contraria e tutto lo sforzo è sfruttato per produrre energia elettrica.
Ma mannaggia, fin da quei tempi (parlo di quasi 60 anni or sono) mi sono chiesto ripetutamente perchè non avessero costituito (o ricoperto) il cerchione posteriore di materiale magnetico, praticamente creando una cinquantina di coppie di polarità opposte, ovvero incollandoci una cinquantina di magnetini ovvero lamine magnetiche lungo il cerchione, ovviamente perfettamente allineate; in prossimità del freno posteriore, ed in modo molto simile ad esso, avrebbero potuto essere applicate le espansioni polari di una bobina statore (il rotore era il cerchione stesso). Banale, no!
Da notare che magari lo sforzo aggiuntivo per produrre energia poteva essere non sottovalutabile, ma ampiamente dosabile grazie all'inserimento manuale di più lampade (oggi led) a seconda dell'esigenza (non reostato, che conduce a perdita termica), sempre contando sul fatto che la resistenza magnetoelettrica opposta è funzione dell'assorbimento, e senza assorbimento non si ha opposizione di forze, per cui questa sorta di dinamo è sempre in rotazione e non necessita di essere sganciata quando non si ha assorbimento elettrico.
Come ben saprete, odio i brevetti ed ogni forma di protezione ovvero di chiusura assurda del patrimonio intellettuale che appatiene all'Umanità!
la vecchia dinamo dava fuori 6V a 500 mA! mica palline!!
io con 2 dinamo alimentavo un normale stereo di casa appoggiato dietro con un amplificatore di 5W fatto col TDA7002! solo dopo 1 anno ho rifatto gli impianti mettendo una batteria al piombo per suonare anche da fermo.
quindi questa COSA è una minchiata e non una innovazione!
Se dovessero fare uno o due giri al secondo come le ruote di una bicicletta, darebbero un'energia insignificante. Il rotore che tu pensi direttamente calettato sul mozzo in realtà è messo in rotazione necessariamente da un sistema ad ingranaggi drasticamente moltiplicatore di giri.
Lo dico perché ce l'ho e confermo che rispetto a una dinamo è un altro mondo. Con la dinamo era come mettere il freno a mano, qui quasi non ci se ne accorge. E la prova è che se alzo la ruota anteriore da terra e le do una spinta, continua a girare per molto. Con una dinamo si fermerebbe quasi subito
la vecchia dinamo dava fuori 6V a 500 mA! mica palline!!
io con 2 dinamo alimentavo un normale stereo di casa appoggiato dietro con un amplificatore di 5W fatto col TDA7002! solo dopo 1 anno ho rifatto gli impianti mettendo una batteria al piombo per suonare anche da fermo.
quindi questa COSA è una minchiata e non una innovazione!
E te lo dice uno che ha attaccato uno stereo ad una bicicletta.
Per esempio mozzo-dinamo-son
Almeno lui qualcosa l'ha fatto.
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