MotoE
MotoE, sarebbe un cortocircuito sull'impianto elettrico, la possibile causa dell'incendio dei giorni scorsi
di Carlo Pisani pubblicata il 18 Marzo 2019, alle 13:21 nel canale Tecnologia"Anche se siamo in attesa della conclusione ufficiale dell'indagine da parte della polizia locale, le prime prove riguardanti la causa dell'incendio sembrano indicare un cortocircuito come causa principale dell'incidente. Le moto non erano collegate all’infrastruttura di ricarica nel momento in cui è scoppiato l’incendio" afferma la Dorna
46 Commenti
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Grazie, che spettacolo ma non credo che li utilizzerò mai , comunque deve essere una bella sfida fare un impianto simile.
https://www.nfpa.org/News-and-Resea...Battery-Hazards
Veramente nei PDF del link da te indicato si legge:
"Dry chemical, CO2, and foam are often the preferred methods for extinguishing a fire
involving batteries, and water is often not the first extinguishing agent of choice."
e
"Firefighting techniques for vehicles using Li-ion battery packs should be treated like any
electrical fire by using Class C extinguishing agent."
leggendo il documento è chiaro che l'acqua può e deve essere usata quando l'incendio è ormai ampiamente divampato e rischia di andare fuori controllo.
Quindi vanno abbassate rapidamente le temperature.
Ma è logico, quando il fuoco divampa i pacchi batterie sono in corto e non sono più in grado di "dare la scossa"...
"Dry chemical, CO2, and foam are often the preferred methods for extinguishing a fire
involving batteries, and water is often not the first extinguishing agent of choice."
e
"Firefighting techniques for vehicles using Li-ion battery packs should be treated like any
electrical fire by using Class C extinguishing agent."
leggendo il documento è chiaro che l'acqua può e deve essere usata quando l'incendio è ormai ampiamente divampato e rischia di andare fuori controllo.
Quindi vanno abbassate rapidamente le temperature.
Ma è logico, quando il fuoco divampa i pacchi batterie sono in corto e non sono più in grado di "dare la scossa"...
Apprezzo che almeno gli abbia letti
Per le prove sperimentali, hanno utilizzato l'acqua per l'incendio delle auto per escludere che esalazioni ed elettrocuzione possano causare danni agli operatori.
Ci sono metodi migliori? Si.
Ma non escludono l'acqua.
Questo anche in presenza del solo principio d'incendio o di eventuali thermal runway delle batterie (che d'altra parte, possono essere in gran parte scongiurati dai costruttori di auto).
E' chiaro che se dovesse andare a fuoco un fabbrica di batterie, così come una centrale elettrica o un qualsivoglia impianto industriale, l'intervento sarebbe molto più "mirato".
Anche per un incendio boschivo usano, se possono, gli schiumogeni o i ritardanti perchè più efficaci dell'acqua.
Per un autorimessa di veicoli elettrici l'intervento sarebbe lo stesso che se ci fossero altre auto "tradizionali".
P.S.: Le linee guida del Ministero degli Interni (Vigili del Fuoco) per l'installazione d'infrastrutture di ricarica elettrica sono disponibili da 1 anno.
Come dicevo, la gestione della prima fase dell'incendio in queste situazioni è critica ed essenziale, se ti scappa non lo tieni più, a causa delle sostanze impiegate oltre che del "classico" flashover.
P.S. le NFPA in italia sono applicabili, principalmente dove le UNI ed i DM non indicano cose, diversamente si usa la normativa comunitaria.
https://www.furukawa.co.jp/en/produ...cable_d356e.pdf
Divertenti, grazie della info, cosi' grossi non li avevo mai visti, piu' piccoli alcuni vorrebbero usarli dalla colonnina all'auto per superare i 300KW...
La domanda e':
In un percorso di un centinaio di metri sospesi quanto durerebbero e cosa perderebbero di energia tenuto conto che solo di pompe devi cosi' ruzzare.
Sono "soluzioni" poco praticabili a mio sindacabile giudizio.
By(t)e
Link ad immagine (click per visualizzarla)
Il colore verde dei cavi indica che sono a basso sviluppo di fumi e gas FG7OM1 3x(4x300)+4x300 (questa è la sigla vecchia, quella dei cavi nuovi è FG16OM16), hai perfettamente ragione sul quanto siano scomodi da posare.
Giusto per dare qualche nozione, spero sia gradita.
Le nozioni mi piacciono sempre un sacco e, comunque, impianti cosi' "pesanti" non li ho mai realizzati. Certo sono un elettrotecnico ma non lo faccio di lavoro.
Quindi mi piace vedere impianti e tricks odierni. Poi le normative odierne sono molto piu' complesse di quando studiai.
Detto questo i cavi possono spostarsi non solo per un corto che puo' essere veramente devastante, il mio prof mi fece vedere un muro di delimitazione completamente distrutto dai conduttori e mi fece calcolare la spinta, ma anche dal'improvvisa mancanza di tensione.
Come durante l'apertura del termico, cosa che pare sia avvenuta diverse volte quel di.
Aggiungi le vibrazioni del 50Hz, un impianto con parti sotto il pagliolo che poggiano sull'asfalto (ci scommetto che abbiamo posato i cavi cosi', in quel contesto e' un classico) e il movimento dato dalle colonnine montate su supporti rimovibili che "ballano" muovendo i cavi.
Il tutto a temperature molto alte (ricordiamo il termico che continuava a scattare?) con guaine belle tostate.
Insomma l'incompetenza data da "tanto e' il solito paddoc montiamolo alla solita maniera"
Ci sara' da ridere quando anziche caricare 3 tesla ci saranno piazzole grandi come l'equivalente di due pompe di benzina doppio erogatore con 50 o 100 tesla in ricarica.
Allora si che ne vedremo delle belle. Come casso fai a portare in una piccola piazzola 20MW?
e in una grande?
Smantelli i palazzi per mettere gli interruttori?
e, soprattutto, dove trovi areee cosi' grandi nelle citta'?
Andra' a finire che il piazzale di ricarica sara' un enorme warsilla o man alimentati a IFO connessi ad una serie di generatori BT. Molto piu' economico di tirare una tratta in mezzo alla citta' o nei luoghi di villeggiatura.
Alla faccia dell'inquinamento.
Le colonnine da 350 kW sono già in servizio.
Giusto un esempio:
http://www.hubersuhner.com/en/solut...charging-system
https://electrek.co/2017/07/14/pors...arging-station/
Quindi mi piace vedere impianti e tricks odierni. Poi le normative odierne sono molto piu' complesse di quando studiai.
Detto questo i cavi possono spostarsi non solo per un corto che puo' essere veramente devastante, il mio prof mi fece vedere un muro di delimitazione completamente distrutto dai conduttori e mi fece calcolare la spinta, ma anche dal'improvvisa mancanza di tensione.
Come durante l'apertura del termico, cosa che pare sia avvenuta diverse volte quel di.
Aggiungi le vibrazioni del 50Hz, un impianto con parti sotto il pagliolo che poggiano sull'asfalto (ci scommetto che abbiamo posato i cavi cosi', in quel contesto e' un classico) e il movimento dato dalle colonnine montate su supporti rimovibili che "ballano" muovendo i cavi.
Il tutto a temperature molto alte (ricordiamo il termico che continuava a scattare?) con guaine belle tostate.
Insomma l'incompetenza data da "tanto e' il solito paddoc montiamolo alla solita maniera"
Ci sara' da ridere quando anziche caricare 3 tesla ci saranno piazzole grandi come l'equivalente di due pompe di benzina doppio erogatore con 50 o 100 tesla in ricarica.
Allora si che ne vedremo delle belle. Come casso fai a portare in una piccola piazzola 20MW?
e in una grande?
Smantelli i palazzi per mettere gli interruttori?
e, soprattutto, dove trovi areee cosi' grandi nelle citta'?
Andra' a finire che il piazzale di ricarica sara' un enorme warsilla o man alimentati a IFO connessi ad una serie di generatori BT. Molto piu' economico di tirare una tratta in mezzo alla citta' o nei luoghi di villeggiatura.
Alla faccia dell'inquinamento.
Io comprendo tutti i vostri dubbi ma:
1- non c'era nessuna moto in carica e nessuna colonnina collegata all'impianto (lo ripeto per l'ennesima volta, perché pare che non si sia capito);
2- comprendo lo scetticismo, ma se Tesla ha costruito questa cosa qua:
https://www.theverge.com/2017/11/16...kettlemen-truck
con 50 colonnine da 125kW l'una, l'avrà fatto progettare a gente con la quinta elementare che attacca le auto in carica a ciabatte con due adattatori e prese triple o a tizi che mandano le Roadster oltre l'orbita di Marte?
By(t)e
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