Microreattore nucleare: l'US Air Force ne installerà uno presso la base di Eielson, Alaska

di pubblicata il , alle 20:39 nel canale Tecnologia Microreattore nucleare: l'US Air Force ne installerà uno presso la base di Eielson, Alaska

Attualmente l'approvvigionamento di energia della base di Eielson è garantito dal trasporto regolare di tonnellate di carbone atto a generare fino 33,5 MW di potenza elettrica in loco: oltre all'impatto ambientale, tale metodo risulta essere molto costoso, anche dal punto di vista logistico, ed impegna personale militare che potrebbe essere meglio impiegato altrove

 
159 Commenti
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Mparlav29 Ottobre 2021, 13:00 #151
Originariamente inviato da: An.tani
Il problema del nucleare non sono le centrali ma lo stoccaggio delle scorie.

700.000 anni !

La soluzione sono reattori che producono scorie con tempi di decadimento molto più bervi: reattori autofertilizzanti di nuova generazione, reattori al torio


Sono soluzioni che non sono dietro l'angolo o comunque problematici (la centrale di Monju di cui ho parlato prima era sperimentale autofertilizzante)

Oppure Superphenix in Francia:

Link ad immagine (click per visualizzarla)

Nel caso del torio, meno semplici di quanto inizialmente preventivato.

Esempio India, a cui preme più di ogni altro al mondo, usare torio anzichè uranio:
https://thediplomat.com/2020/09/ind...ing-in-its-way/
zappy29 Ottobre 2021, 13:03 #152
Originariamente inviato da: cronos1990
Non c'è da stupirsi, in realtà l'episodio passò molto sotto traccia.

TMI sotto traccia? Non mi pare proprio.
Sellafield, browns ferry, Monju, altri episodi sono sotto traccia, TMI prima di chernobyl era in assoluto il più noto.

Originariamente inviato da: An.tani
La soluzione sono reattori che producono scorie con tempi di decadimento molto più bervi: reattori autofertilizzanti di nuova generazione, reattori al torio

Gli autofertilizzanti producono plutonio... Non proprio una soluzione al problema...

Originariamente inviato da: Mparlav
...
Il fattore di capacità della Russia, con molti reattori vecchiotti, viaggia intorno all'80%, al di sotto di quello USA che ho preso a riferimento per il 90%.

aggiungiamoci pure che chernobyl aveva una disponibilità teorica del 100% e sappiamo come è andata a finire.
Alte disponibilità sono sintomo di "alt(r)i problemi"...
zappy29 Ottobre 2021, 13:09 #153
Originariamente inviato da: Mparlav
Sono soluzioni che non sono dietro l'angolo o comunque problematici (la centrale di Monju di cui ho parlato prima era sperimentale autofertilizzante)

Oppure Superphenix in Francia:

Link ad immagine (click per visualizzarla)


e ricordiamo che nel miserabile fallimento di superphenix siamo coinvolti economicamente anche noi (ENEL partecipava) e lo paghiamo caro in bolletta con gli oneri di sistema...

per chiarire a chi è poco pratico, questi fallimentari impianti (anni 70) sono la fantomatica "futura 4° generazione" spacciata come innovativa pulita e sicura...
bonzoxxx29 Ottobre 2021, 13:15 #154
Indrogeno green mi attira, sperimentai parecchio intorno al 2007-2008 quasi quasi ricomincio..
zappy29 Ottobre 2021, 13:23 #155
Originariamente inviato da: Mparlav
Nel caso del torio, meno semplici di quanto inizialmente preventivato.

Esempio India, a cui preme più di ogni altro al mondo, usare torio anzichè uranio:
https://thediplomat.com/2020/09/ind...ing-in-its-way/

beh, nulla che non fosse previsto e prevedibile.

direi che "meno semplici di quanto inizialmente preventivato" si riferisce solo alle ottimistiche sparate dei fanboy.
Whelk29 Ottobre 2021, 17:29 #156
Originariamente inviato da: Mparlav
Hai voglia di aspettare una decina di anni dall'approvazione di una centrale nucleare fino alla produzione di un solo KWh ad uso civile, e poi non vuoi aspettare MOLTO meno tempo per la realizzazione dei progetti di idrogeno green, o degli altri sistemi che ho citato, che stanno realizzando ed evolvendo da qualche anno?
Ne trovi quanti ne vuoi di progetti di questo tipo.
Un esempio:
https://www.rinnovabili.it/energia/...-valley-puglia/

Sono progetti reali che verranno ampliati molto prima di quando tu [U]decida[/U] qualsiasi cosa in ambito nucleare, dalla grande centrale di IV generazione, al piccolo SMR.

Ma ritorni a citare i dati del fattore di capacità che ho già riportato, correttamente io, per ben 2 volte
Non ho voluto mettere in mezzo il fattore di capacità medio del nucleare in Giappone, perchè ci ha messo [U]7 anni[/U], per risollevarsi a livelli accettabili, dopo Fukushima.
Se mi parli di qualche mese di bonaccia o con le nuvole per le rinnovabili, dobbiamo parlare anche di quando le centrali vanno "in manutenzione periodica e straordinaria" e non producono quanto previsto.
Sebbene siano intermittenze di ordini completamente diversi, vanno tutte considerate nel computo dei pro/contro.

Il fattore di capacità della Russia, con molti reattori vecchiotti, viaggia intorno all'80%, al di sotto di quello USA che ho preso a riferimento per il 90%.

Quindi non attaccarti a questo valore come ad un assoluto, è molto variabile nel tempo, da Paese a Paese e da centrale a centrale.

Differenza tra dipendenza dall'estero per l'Italia: se compri una pala eolica o dei pannelli fotovoltaici, sei dipendente per le componenti acquistate una volta ogni 25-30 anni e nei momenti di manutenzione periodica (salta un inverter, un pannello, una turbina, etc etc).
Esempio di una grossa installazione.
Per le piccole installazione, avrai le stesse oscillazioni sulla diponibilità di materie prime che ha per mille altre cose, e lo stiamo vedendo quest'anno visto che il PIL mondiale da qualche parte la deve prendere la "benzina" per ripartire.

Se costruisci una centrale nucleare, sei dipendente alla progettazione e tecnologia (c'è solo quella francese, inutile girarci intorno), per gran parte della costruzione (10 anni, diciamo un'impresa italiana in partnership con una francese), per l'uranio e relativo arricchimento (che NON farai in Italia perchè ha senso solo se hai molti reattori da alimentare come), per la manutenzione periodica delle componenti (diciamo italiana)

Questo ogni santo anno per tutta la durata della centrale.

Faresti riserva strategica come già fai oggi per metano, petrolio e carbone, ma sei continuamente dipendente dall'estero.

Una differenza sostanziale, tant'è che ritengo di gran lunga preferibile, anzichè sobbarcarsi tutti gli oneri e le incognite per il nucleare, di continuare ad acquistare energia elettrica da Francia e Svizzera, che devono comunque produrre per altri 15-20 anni fino allo smantellamento.

Aspetti geopolitici: le rinnovabili hanno maggiori problemi delle fonti fissili? Direi di no, compri petrolio e metano ogni anno da Paesi geopoliticamente "critici", ormai da decenni e vedi le oscillazioni su prezzi e forniture.

Compreresti uranio dal Kazakistan o dalla Russia per arricchirtelo in Italia?
No, prenderesti il prodotto finito dai cugini francesi che non dovrebbe crearci problemi da qui ad un secolo

Per le rinnovabili, compri pannelli fotovoltaici finiti e magneti per le turbine eoliche dalla Cina.
Geopoliticamente rischioso?
Sì, ma non più di quanti problemi abbiamo già avuto per metano e petrolio.

E per centinati di altre materie prime, prodotti semilavorati e finiti che importiamo dalla Cina.
Ma questo va' avanti da oltre 20 anni, non è che lo scopri oggi, se ci fosse una crisi con la Cina, i pannelli fotovoltaici sarebbero l'ultimo dei tuoi problemi.

Ti sei mai posto il problema dell'impatto ambientale del petrolio, per esempio?
Vogliamo parlare di quanti miliardi di danni ambientali hanno causato e causano l'estrazione ed il trasporto del greggio?
E dell'uranio?
Ciad? Kazakistan? Australia? Scegli tu la miniera di cui vogliamo parlare e confrontiamole con le terre rare.
Si parla del cobalto (che è destinato a scomparire dalle batterie) e non una parola dell'uranio?
Le terre rare e l'uranio sono disponibili in Europa, la stessa Francia molto lo estrae in patria per le sue centrali, ma che non le vogliamo per via dei costi (economici ed ambientali).

Spazi richiesti?
La normativa è diventata più stringente in Italia per le rinnovabili, a seguito degli abusi passati.
Anche troppo, vedi problemi per approvazione dei progetti eolici offshore, che solo ora dovrebbero essere alleggeriti.
Si può fare sempre meglio.

Su luogo ed uso delle risorse locali (vedi riserve d'acqua) da parte di una centrale nucleare, non ho voluto parlarne perchè è un altro grosso problema in Italia.

Questo oltre alle resistenze della popolazione locale, da mettere sempre in conto (ce ne sono stati e ce ne sono ancora oggi in Francia e Giappone dove la gente è "nata" col nucleare dietro casa).

Perchè devi essere [B][U]davvero[/U][/B] credibile come Stato quando dichiari di voler costruire una centrale nucleare, sotto [B][U]tutti[/U][/B] gli aspetti.
Se mi dici oggi 10 miliardi (ottimistico) per 2 reattori EPR da 1.2GW in una centrale nucleare da realizzare ex novo in 10 anni, DEVI rispettarlo, ancor più quando la maggior parte degli italiani NON la voleva ovviamente nella propria Regione, ma al limite, in Barbagia in Sardegna, dove non la "vede nessuno", o in Molise "che non esiste" (sono ironico).
Di spese gonfiate ne abbiamo viste fin troppe, ma +/- "miliardi" di euro, ha un impatto molto diverso.

Per i tempi e costi smantellamento, prendi i progetti delle centrali mondiali per le quali è stata annunciata la chiusura ed avviato (la stragrande maggioranza è ancora in corso quindi NON hai idea del costo reale fino a quando non sarà concluso
Ti faccio un esempio. al di là del documento che ho già postato:
https://en.wikipedia.org/wiki/Nucle...nda-20190704-13

leggi quanto sono cambiate le cifre in 17 anni: pensi che la spesa finale sarà [U]davvero[/U] quella riportata nell'ultimo report cambiando il tasso di sconto?
Io no e non ci credono nemmeno loro, imho
La conoscerai quanto meno quando avranno finito di "tombare le centrali" e l'unico costo residuo sarà quello del deposito delle scorie, spalmato in decenni.

Anche sulle rinnovabili è posta attenzione sul discorso estrazione e riciclaggio, perchè sì, già sono in gran parte riciclabili e c'è un ulteriore evoluzione per renderli ancora più sostenibili (vedi articoli passati sulle pale eoliche e resine epossidiche).
Tra l'altro l'Italia è tra i leader mondiali del settore, con percentuali di riciclaggio molto elevate.
Per i pannelli, un esempio tra tanti, l'obbligo di ritiro e riciclaggio è in vigore da 7 anni e si supera il 90%.

E' tutto rose e fiori?
Assolutamente no, c'è da vigilare sempre
https://www.corriere.it/pianeta2020...bcf91bb8d.shtml

c'è il traffico di rifiuti da affrontare e vale anche per quelli radioattivi.

Inutile ricordare che di una centrale nucleare non ricicli quasi nulla, il più viene smaltito nei siti di stoccaggio a seconda del diverso livello di radioattività: quantitativo di gran lunga inferiore, ma costoso e comunque più pericoloso (i siti di stoccaggio potrebbero non essere così "infallibili" per secoli, come inizialmente preventivato, il che significa sobbarcarsi altri costi per rimediare al problema, non preventivati)

Ed è inutile ricordare che di scandali, tangenti, insabbiamenti su incidenti e controlli, ce ne sono stati parecchi anche nel settore nucleare (soprattutto in quello che spesso viene disegnato come il "virtuoso" Giappone), nonostante sia un'industria strategica nazionale "supercontrollata" e non "dispersiva" come le installazioni fotovoltaiche ed eoliche.

Non lo "trascurano" l'argomento per le rinnovabili, viene affrontato di continuo, perchè così come vedi i conteggi per la CO2/KWh per il nucleare, lo vedi anche per le rinnovabili, da sempre, partendo dalla fase di estrazione allo smantellamento finale e riciclaggio.
Lo stesso vale per le batterie


Gli aspetti di trasparenza amministrativa e gestionale ovviamente valgono per il nucleare come per le rinnovabili. Nel nostro paese tutto è difficile e anche per impianti assolutamente necessari e tutto sommato poco pericolosi come una discarica di amianto (sta capitando nella mia zona di origine) c'è sempre una opposizione incredibile.

Il nucleare sicuramente avrebbe una opposizione ancora maggiore, chi lo nega.

Sul tema capacity factor, numeri a parte c'è una differenza sostanziale fra rinnovabili ed impianti nucleari/fossili: chi e quando decide di fermarle.

Il 50% dell'eolico lo decide il vento. L'80% o 90% del nucleare lo decide chi conduce.
L'esempio di spegnere tutti i reattori giapponesi dopo Fukushima e di tenerli ancora spenti ora, convieni che sia stata una scelta del governo giapponese o no? Non è la stessa cosa del vento che non c'è o delle nuvole ti pare?

Tema idrogeno. Mi posti un esempio di un impianto sperimentale che produrrà idrogeno che verrà immesso in rete per essere eventualmente miscelato con il metano e quindi poi bruciato. Ma questo NON è stoccaggio.

La sfida delle rinnovabili è stoccare quello che vuoi tu (energia, idrogeno, masse sospese) in modo da riconvertirlo in energia elettrica quando NON c'è vento o sole che è cosa ben diversa e ad oggi totalmente irrisolta quantomeno per la quantità di energia da stoccare, per il tempo per cui è necessario stoccare e soprattutto per la possibilità di riconvertire l'ipotetico stoccato con la potenza giusta in rete quando ne hai bisogno.
Il caso della Germania quando non c'era vendo è emblematico --> bruciano carbone. Supponendo di non avere le centrali a carbone cosa faresti?

Sul tema della dipendenza dall'estero non sono troppo d'accordo con te.
Ovviamente l'Italia come altri paesi è dipendente dalle importazioni ma la situazione è molto diversa per i vari materiali:

Gas --> Sei attaccato ai tubi, nell'arco di poche ore possono chiuderti le valvole e hai qualche giorno/settimane di stoccaggi (supponendo siamo in grado di estrarre dai giacimenti con la giusta portata). Avendo lavorato alcuni anni nell'oil&gas ti dico di no, credimi sono anche molto informato sui danni di questa industria è uno dei motivi per cui ho scelto di lasciarla.

Materiali rari per pannelli/eolico: qui l'orizzonte di tempo è molto più ampio, si parla di anni, ma tutto il mondo è troppo dipendente dalla Cina, questo non è un problema solo nostro, ma tale è e sarà sul piano geopolitico.

Uranio: il costo del combustibile in realtà è molto basso ed anche le quantità relative necessarie, ed è vero che non sono tanti quelli che hanno impianti di fabbricazione e soprattutto riprocessamento, ma chi potenzialmente te lo può vendere sono tanti (Canada, Australia, Kazakistan, vari paesi africani, eventualmente Russia), soprattutto ne puoi comprare molto e tenerlo li per un sacco di tempo, cosa che non puoi fare con il gas, proteggendoti da oscillazioni notevoli.

Sulla dipendenza tecnologica (a parte il fatto che uno può anche re-imparare), è pieno di paesi che hanno la tecnologia: Francia, US, Korea, Russia, eventualmente anche Cina. Mi pare il minore dei problemi.

Riassumendo il mio punto di vista, se vogliamo realmente decarbonizzare il settore energetico ed industriale serve anche il nucleare, lo dicono l'IPCC ed un sacco di altre organizzazioni serie.

Serve insieme alle rinnovabili perché è l'unica soluzione per ridurre drasticamente i fossili visto che soluzioni massive di stoccaggio non sono mature e non lo saranno per molto tempo.

Come per le rinnovabili nessuno dice che sia tutto semplice, veloce o risolto.

Ultima nota, lo smantellamento delle centrali nucleari di non riciclabile danno un po' di metalli e cemento (ma rispetto alla densità energetica credo sia la fonte con il minor uso di materiali in assoluto). Le famose scorie sono per il 90% combustibile irraggiato potenzialmente fertile U238 che è riciclabile. I reattori autofertilizzanti esistono ed arriveranno.
Magari hanno avuto trascorsi problematici, ma ci arriveremo.

Sono solo 60 anni che si usa il nucleare per scopi civili abbiamo appena grattato la superficie, e fra un secolo o due avremo finalmente padroneggiato anche la fusione (prima la vedo molto dura).

Saluti.
zappy29 Ottobre 2021, 18:27 #157
Originariamente inviato da: Whelk
...
Materiali rari per pannelli/eolico: qui l'orizzonte di tempo è molto più ampio, si parla di anni, ma tutto il mondo è troppo dipendente dalla Cina, questo non è un problema solo nostro, ma tale è e sarà sul piano geopolitico.

Uranio: il costo del combustibile in realtà è molto basso ed anche le quantità relative necessarie, ed è vero che non sono tanti quelli che hanno impianti di fabbricazione e soprattutto riprocessamento, ma chi potenzialmente te lo può vendere sono tanti (Canada, Australia, Kazakistan, vari paesi africani, eventualmente Russia), soprattutto ne puoi comprare molto e tenerlo li per un sacco di tempo, cosa che non puoi fare con il gas, proteggendoti da oscillazioni notevoli.

Sulla dipendenza tecnologica (a parte il fatto che uno può anche re-imparare), è pieno di paesi che hanno la tecnologia: Francia, US, Korea, Russia, eventualmente anche Cina. Mi pare il minore dei problemi.


non è chiaro se ci sei o ci fai.
i materiali dei pannelli solari e la loro tecnologia sono un problema ciclopico insormontabile di dipendenza, mentre per uranio e tecnologie nucleari sono tutti lì pronti a darti tutto quello che vuoi, magari gratis.

primo, per ragioni militari e geopolitiche fortissime e assolutamente invalicabili, la tecnologia nucleare i paesi che ce l'hanno se la tengono STRETTISSIMA e fanno [U]q u a l u n q u e[/U] cosa pur di impedire ad altri di averla, a [U]qualunque[/U] costo, nessuno escluso.

secondo, anche per il combustibile vale lo stesso. Stesse ragioni militari e geopolitiche, NON te ne danno più di quello che loro decidono. NON puoi fare scorte come vuoi, non puoi accumularlo, non puoi fare una ceppa di niente.

Terzo, facile che pure gli impianti restino sotto una qualche forma di controllo (politico, militare, strategico, tecnologico) da parte di chi te li fornisce, per le stesse ragioni di cui sopra.

In parole povere, ti danno UN pesce se paghi, ma NON due, e di certo non gli passa neanche per l'anticamera del cervello di darti la canna da pesca. E se provi a fare qualunque cosa che somiglia ad una canna da pesca, un amo, una lenza, un filo di nylon o un galleggiante anche lontanamente, ti capita qualche serio "problema".

Far finta di ignorare che dietro il nucleare civile c'è una questione strategica mondiale di carattere MILITARE è incredibilmente ingenuo o sfacciatamente ipocrita. Il resto sono frottole e baggianate di propaganda.

E poi il problema sono i pannelli solari cinesi... pura surreale follia.
Whelk29 Ottobre 2021, 23:52 #158
Originariamente inviato da: zappy
non è chiaro se ci sei o ci fai.
i materiali dei pannelli solari e la loro tecnologia sono un problema ciclopico insormontabile di dipendenza, mentre per uranio e tecnologie nucleari sono tutti lì pronti a darti tutto quello che vuoi, magari gratis.

primo, per ragioni militari e geopolitiche fortissime e assolutamente invalicabili, la tecnologia nucleare i paesi che ce l'hanno se la tengono STRETTISSIMA e fanno [U]q u a l u n q u e[/U] cosa pur di impedire ad altri di averla, a [U]qualunque[/U] costo, nessuno escluso.

secondo, anche per il combustibile vale lo stesso. Stesse ragioni militari e geopolitiche, NON te ne danno più di quello che loro decidono. NON puoi fare scorte come vuoi, non puoi accumularlo, non puoi fare una ceppa di niente.

Terzo, facile che pure gli impianti restino sotto una qualche forma di controllo (politico, militare, strategico, tecnologico) da parte di chi te li fornisce, per le stesse ragioni di cui sopra.

In parole povere, ti danno UN pesce se paghi, ma NON due, e di certo non gli passa neanche per l'anticamera del cervello di darti la canna da pesca. E se provi a fare qualunque cosa che somiglia ad una canna da pesca, un amo, una lenza, un filo di nylon o un galleggiante anche lontanamente, ti capita qualche serio "problema".

Far finta di ignorare che dietro il nucleare civile c'è una questione strategica mondiale di carattere MILITARE è incredibilmente ingenuo o sfacciatamente ipocrita. Il resto sono frottole e baggianate di propaganda.

E poi il problema sono i pannelli solari cinesi... pura surreale follia.


Escludendo il modo sempre piuttosto maleducato che hai di porti (di cui mi interrogo la motivazione), rispondo quest'ultima volta per poi applicare la massima che hai nella tua stessa firma, evidentemente posta ad avvisare i tuoi interlocutori e che finora ho, mio malgrado, ignorato.

Rispondo non tanto a te, ma ai pochissimi (fosse anche uno solo) che eventualmente possa avere la sfortuna di leggere le tue castronerie e pensare che abbiano non dico senso ma anche solo una base logica.

Tutto ciò premesso facciamo una analisi delle falsità che hai detto partendo da chi ha la tecnologia nucleare e chi ha la disponibilità dell'uranio, che in molti casi sono paesi diversi:

Paesi in grado di costruire e venderti un reattore: US, Russia, Francia, Korea, Giappone, Canada, China.

Paesi in grado di venderti uranio naturale (circa lo 0.8% di U235): Kazakistan, Australia, Canada, Russia, Niger, Namibia e anche altri.

Secondo la tua farlocca teoria questi Paesi, siano essi venditori di tecnologie che di minerale, NON ne darebbero di più di quanto decidono loro per "ricattare" un paese che voglia fare elettro produzione da nucleare.

Seriamente, ma in che film hai visto questa cosa? Ti rendi conto che è una sciocchezza incredibile?

La Francia ha appena offerto alla Polonia di costruirle 5 o 6 reattori per aiutarla a decarbonizzare, stai sicuro che se Korea del Sud, Giappone, Americani si offrissero di vendere delle centrali/reattori ai Polacchi, questi avrebbero l'imbarazzo della scelta, altro che tecnologia da tenersi strettissima. Oltre al fatto che tecnologicamente qualsiasi paese avanzato se vuole può svilupparsi un reattore, non sarebbe economico farlo ma si può fare. Inclusi arricchimento e riprocessamento volendo, non stiamo parlando ormai di tecnologie sconosciute, lo erano negli anni 40 del secolo scorso, ma ormai...

Sul combustibile, se vai dal Canada o dall'Australia o dal Kazakistan e gli chiedi di comprare qualche migliaio di tonnellate di uranio secondo te non te lo vendono?
Il consumo annuale di uranio è globalmente sotto le 100000 tonnellate, vista la densità di circa 10ton/m3 dell'ossido di uranio, se ne comprassi 10000 tonnellate staremmo parlano volumi ridicoli, quindi staccabilissimi per lunghi tempi, oltretutto l'uranio naturale ha una radioattività limitata.

L'industria nucleare è fortunatamente una delle più controllate e regolamentate al mondo, tuttavia chi ha voluto farsi la bomba atomica lo ha fatto senza centrali elettriche (Korea del Nord, Israele), mentre un sacco di paesi si sono fatti le centrali senza avere alcuna volontà di farsi bombe, anche paesi eventualmente ritenuti "instabili" tipo gli Emirati Arabi.
Quindi nessuno nega che storicamente e scientificamente ci siano dei legami fra le due cose, ma dire che chi pensa al nucleare per l'energia oggi in realtà vuole la bomba è una falsità. Anche perché farsi una bomba costa infinitamente meno che farsi una centrale e se uno la vuole sarebbe un demente a costruirsi prima una centrale.

Quindi come in altri casi, non c'è alcuna ipocrisia, sei tu che scrivi sciocchezze per altro smentitili con un minimo di ragionamento logico e consapevolezza di come va il mondo in questo caso.

Ribadisco non ti risponderò più, perché oltre ai ripetuti insulti, al fatto che non hai documentato nulla scrivi un sacco di falsità anche sul piano logico non solamente informativo.

Saluti.
zappy30 Ottobre 2021, 12:13 #159
Originariamente inviato da: Whelk
....cut....

Rispondo non tanto a te, ma ai pochissimi (fosse anche uno solo) che eventualmente possa avere la sfortuna di leggere le tue castronerie e pensare che abbiano non dico senso ma anche solo una base logica.

[U]Nessuno[/U] ti vende [U]la tecnologia[/U] (nè ti permette di svilupparla visto che è ESATTAMENTE la stessa identica che si usa per le armi).
Ti vendono un prodotto finito chiavi in mano, con tanto di contratti chiusi e blindati di fornitura del combustibile.
Peraltro, l'uranio "naturale" non serve ad una ceppa, perchè va arricchito, e questa tecnologia poi proprio piuttosto che fartela avere ti bombardano e ti ammazzano scienziati, tecnici, politici o manager. Informati.

Il settore è diverso, ma cito solo il nome di Enrico Mattei. Ecco, figurati per tecnologie militari.

Se pensi che l'uranio arricchito si compri al supermercato dal primo paese che capita, o sogni o sei in malafede.

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