Le Google Cars imparano a convivere con i ciclisti
di Salvatore Carrozzini pubblicata il 06 Luglio 2016, alle 13:01 nel canale Tecnologia
Google fornisce aggiornamenti periodici sul progetto delle vetture a guida autonoma. Il rapporto di giugno evidenzia, tra l'altro, i progressi compiuti per evitare incidenti che coinvolgono i ciclisti.
Realizzare auto senza conducente implica affinare il software che sarà chiamato a gestirle sino al punto da replicare in maniera altrettanto (se non di più) affidabile il comportamento di una guidatore in carne ed ossa modello. Per contenere i rischi per la sicurezza stradale è necessario, infatti, prestare attenzione ad una molteplicità di fattori ed adottare comportamenti adeguati per prevenirli."Istruire" la macchina per raggiungere tale scopo è una delle parti più delicate del progetto Google Cars (e di altri progetti analoghi), ma, test dopo test, la casa di Mountain View taglia traguardi importanti, come testimoniano i rapporti mensili sull'evoluzione del progetto.
Dopo i test condotti per integrare una sistema di attivazione automatica del clacson, si passa agli algoritmi che consentiranno alle Google Cars di continuare la marcia rispettando quella dei ciclisti ed eliminando in tal modo qualsiasi rischio per l'incolumità dei medesimi. Nello specifico, le auto senza conducente di Google saranno in grado di rilevare ed interpretare mediante appositi sensori le intenzioni manifestate dal ciclista durante la marcia:
I nostri sensori sono in grado di rilevare i segnali della mano di un ciclista come un'indicazione dell'intenzione di effettuare una svolta o uno spostamento ...
I ciclisti fanno spesso segnali con la mano prima di una svolta e il nostro software è progettato per ricordare i precedenti segnali provenienti da un ciclista e prevedere in maniera migliore la svolta
Per raggiungere lo scopo, Google utilizza tecniche di machine learning che permetteranno di distinguere, tra l'altro, la tipologia di bicicletta utilizzata, regolando di conseguenza la marcia della Google Car in base alle dimensioni e all'andatura tipiche delle varie due ruote (tandem, fat byke, monociclo, etc.).
Le segnalazioni dei ciclisti, in ogni caso, non saranno gli unici segnali utilizzati dalle Google Cars per determinare in anticipo l'andatura corretta. Le autovetture di Google potranno interpretare le condizioni della strada e prendere autonomamente una decisione partendo da un database che descrive i comportamenti tipici dei ciclisti. Ad esempio:
Quando i sensori rilevano un'autovettura parcheggiata con lo sportello aperto vicino al ciclista, la nostra auto è programmata per rallentare dando modo al ciclista di avere spazio a sufficienza per avanzare al centro della corsia ed evitare la portiera.
Non mancano ulteriori accorgimenti introdotti per evitare collisioni con i ciclisti, anche nelle condizioni ambientali più difficili, ad esempio in notturna. Esemplare è il caso documentato con un video, pubblicato in occasione dell'SXSW 2016, che testimonia le capacità delle Google Cars di rispondere in maniera rapida a situazioni particolarmente complesse: nel caso specifico, l'autovettura a guida autonoma, dopo aver individuato il primo ciclista, rallenta per evitare la collisione con il secondo che svolta l'angolo nei pressi di un incrocio. Obiettivi raggiunti anche grazie alla capacità delle Google Cars di avere una visione a 360 gradi della strada.
Passi avanti nel progetto delle vetture a guida autonoma di Google che testimoniano la complessità del medesimo con specifico riferimento agli accorgimenti introdotti per rendere sicura e affidabile l'interazione dell'autovettura con altri veicoli e con i pedoni. Ulteriori informazioni sul rapporto mensile di Google relativo al progetto Google Cars sono consultabili collegandosi a questo indirizzo.
26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOra, a parte gli scherzi... Non sia mai che un automobilista arrivi a mettere sotto un ciclista "di proposito" (cosa tra l'altro già successa in passato), ma quando trovi certi grupponi di ciclisti che non si levano manco a suonargli (e magari ti ci mandano pure, forti solo dell'essere in venti contro uno) l'istinto di fare strike un po' ti viene.
Il dubbio qui è quale sia la marcia dei ciclisti, spesso sbandano anche solo per guardarsi indietro perché sarebbe troppo intelligente mettere uno specchietto senza contare che in rotonda spesso stringono...quando poi sono in stormi addio, non è facile trovare quelli diligenti, ci saranno ma oh la domenica mattina sale l'omicidio in vena
Ora, a parte gli scherzi... Non sia mai che un automobilista arrivi a mettere sotto un ciclista "di proposito" (cosa tra l'altro già successa in passato), ma quando trovi certi grupponi di ciclisti che non si levano manco a suonargli (e magari ti ci mandano pure, forti solo dell'essere in venti contro uno) l'istinto di fare strike un po' ti viene.
purtroppo in giro c'è un mucchio di esaltati che son convinti di star facendo il Tour De France. Si mettono in grupponi affiancati e vanno a 10 all'ora, dovrebbero quantomeno andare in fila indiana... ma noi non siamo amanti delle due ruote e non possiamo capire
Il rispetto da parte loro prima di tutto. Se vai a 25/30 orari in una strada trafficata DEVI stare in fila indiana, altrimenti sei un intralcio alla circolazione degli altri veicoli.
A questa tua affermazione rispondo che sicuramente è così... Ma lo devono fare stando alle regole come tutti gli altri.
Se solo i ciclisti rispettassero queste due semplici regole, la convivenza sarebbe perfetta.
Capisci che a me, che vado in giro in auto (e che, come dici tu, ho diritto di usare la strada come la usano gli altri), trovarmi davanti un gruppo di persone che si comporta con prepotenza solo perché "noi siamo in tanti e tu sei da solo, lamentati e finisci male" le faccia girare un po'.
Le fat byke non mi sono mai pyacyute
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