Dieselgate: arrestato in Germania il CEO di Audi Rupert Stadler
di Roberto Colombo pubblicata il 19 Giugno 2018, alle 12:01 nel canale Tecnologia
Il CEO di Volkswagen Martin Winterkorn e i vertici della società erano stati incriminati dalla corte statunitense circa un mese fa, ma ora una nuova tegola si abbatte sul gruppo. In madrepatria la procura di Monaco ha presentato un mandato d'arresto per l'attuale CEO del marchio Audi Rupert Stadler (parte di VW) per il pericolo di inquinamento delle prove nel caso Dieselgate
In casa Volkswagen continuano gli strascichi dello scandalo Dieselgate, che aveva visto protagoniste le auto del costruttore tedesco nel 2015. Per chi non ricordasse i dettagli, alcune misurazioni delle emissioni in condizioni reali avevano fatto emergere sospetti di un comportamento fraudolento da parte del costruttore di auto. Dopo un primo giro di dinieghi, la compagnia della compagnia aveva dovuto ammettere di aver installato su 11 milioni di veicoli alimentati a gasolio un apposito software, noto come "defeat device", che modificava il comportamento del motore durante le prove delle emissioni. Queste, infatti, avvengono in laboratorio sui rulli e mettendo insieme un po' di elementi (ruote non sterzate, inerzia pari a zero e un certo profilo di accelerazioni e decelerazioni) la centralina delle auto poteva capire di essere 'sotto esame' applicando un particolare profilo per abbattere le emissioni. Se utilizzato in condizioni di normale guida, questo profilo probabilmente porterebbe a un taglio molto consistente di coppia e potenza, a sfavore del piacere di guida: infatti, su strada, il motore lavorava in modo più 'sporco' per estrarre tutta la potenza promessa su depliant, brochure e pubblicità.
L'attuale CEO del marchio Audi, Rupert Stadler
Il CEO di Volkswagen Martin Winterkorn e i vertici della società erano stati incriminati dalla corte statunitense circa un mese fa, ma ora una nuova tegola si abbatte sul gruppo. In madrepatria la procura di Monaco ha presentato un mandato d'arresto per l'attuale CEO del marchio Audi Rupert Stadler (parte di VW) per il pericolo di inquinamento delle prove nel caso Dieselgate e per il rischio che possa influenzare i testimoni nel corso delle indagini in corso. I vertici della società avevano sempre sostenuto di non essere a conoscenza dalla pratica scorretta e che essa fosse da imputare solo a dirigenti di livello più basso, ma le recenti incriminazioni negli USA e l'arresto di Stadler sembrano contraddire tale tesi.
72 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPenso che se mai fosse dovuto "intervenire", abbia già avuto molto tempo a disposizione per farlo.
Penso che se mai fosse dovuto "intervenire", abbia già avuto molto tempo a disposizione per farlo.
Già, pare che i riflessi lenti della giustizia non siano solo afflizione della nostra povera, sotto organico sottopagata e incatenata giustizia Italiana.
Che poi la gente abbia ancora questa sorta di infatuazione nei confronti delle auto del gruppo volkswagen, la dice lunga di quanto possa interessare il discorso inquinamento.
Che poi la gente abbia ancora questa sorta di infatuazione nei confronti delle auto del gruppo volkswagen, la dice lunga di quanto possa interessare il discorso inquinamento.
Esatto, è facile fare mostruosi diesel con centinaia e centinaia di cavalli se puoi barare su consumi ed emissioni, poi salta fuori la verità e la gente dice: "...meh", Ho la sensazione che con produttori NON Tedeschi la reazione sarebbe un pelo più scomposta
[B][U]Che poi la gente abbia ancora questa sorta di infatuazione nei confronti delle auto del gruppo volkswagen, la dice lunga di quanto possa interessare il discorso inquinamento[/U][/B].
Allora l'infatuazione non sarebbe motivata verso qualsiasi veicolo, dato che TUTTI inquinano, su strada il gruppo FCA dai test è il peggiore eppure in italia siamo pieni di multijet..
Si tratta di una grande montatura che viene da oltre oceano, lo scopo? Distruggere il mercato europeo per proporre i bidoni elettrici totalmente immaturi che sfornano in USA e Cina.. L'europa ci è cascata con tutte le scarpe.
Se le gente si interessasse di inquinamento , seriamente, dovrebbe interrompere praticamente ogni attività visto che oltre il 70% proviene da , industria, agricoltura, riscaldamento e raffreddamento domestico, etc...
Ah, certo, le centraline taroccate per barare ai test le hanno installate gli yankee ?
Si tratta di una grande montatura che viene da oltre oceano, lo scopo? Distruggere il mercato europeo per proporre i bidoni elettrici totalmente immaturi che sfornano in USA e Cina.. L'europa ci è cascata con tutte le scarpe.
Se le gente si interessasse di inquinamento , seriamente, dovrebbe interrompere praticamente ogni attività visto che oltre il 70% proviene da , industria, agricoltura, riscaldamento e raffreddamento domestico, etc...
E ancora...
ARGOMENTO FANTOCCIO
Ad ogni modo, una cosa sono i motori economici delle utilitarie, un'altra i "leggendari" motori teutonici che nonostante si siano dimostrati più "normali" della loro fama, a nessuno è importato nulla... Che poi quali sono i test cui ti riferisci?
Non entro nell'ambito tecnico di cui non ho competenza, se tu ce l'hai allora prego di spiegare.
Da quello che né è uscito però si evince che tutti i produttori in un mondo o nell'altro hanno trovato delle "scappatoie".
Non è strano che con un ciclo di omologazione irreale, su strada si abbiano dei valori diversi, sono anni che le riviste del settore lo dicono, ma vale anche per le auto a benzina , gas, ibride e d elettriche.
La cosa singolare è che si sono concentrati sugli ossidi di azoto, che di per sé non sono un grande problema per l'uomo (il benzene di cui loro sono pieni è molto più nocivo ma non importa evidentemente, lede il loro mercato fatto del 99% di auto a benzina).
Inoltre fa ancora più pensare il fatto che con l'1% di auto diesel negli USA si siano preoccupati di questo.
Se il diesel "taroccato" ed è il male del pianeta , come mai hanno gli stessi nostri problemi di inquinamento?
Semplici considerazioni da osservatore.
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