Sono poco meno di 25.000 i punti di ricarica elettrica in Italia
di Paolo Corsini pubblicata il 02 Ottobre 2021, alle 08:01 nel canale Soluzioni di ricaricaAumenta del 7% nell'ultimo trimestre il numero di colonnine di ricarica installate nel territorio italiano, così da far fronte alla crescita nelle vendite di veicoli completamente elettrici e plug-in
Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholders della mobilità elettrica, segnala come al 30 settembre 2021, in Italia, risultano installati 24.794 punti di ricarica in 12.623 stazioni (o colonnine) e 10.019 location accessibili al pubblico. Questi dati evidenziano un incremento del 7% dei punti di ricarica e delle stazioni, mentre le location segnano un + 6%.
Non è però tutto oro quello che luccica, in quanto circa il 12% delle infrastrutture installate risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali, in quanto non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative. Il dato è comunque migliore di quello di alcuni mesi fa: a marzo 2021 era pari al 22% e a giugno al 15%. E' quindi in progressiva riduzione il tempo che passa dall'installazione fisica delle nuove colonnine alla loro operatività.
La maggior parte delle colonnine è in corrente alternata (AC) o a bassa potenza: il 95% del totale, con il restante 5% composto da soluzioni di ricarica in corrente continua (DC) a potenza più elevata.
A livello geografico, il 57% circa dei punti di ricarica sono distribuiti nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole. La Lombardia, anche per il terzo trimestre 2021, si conferma la regione più virtuosa con 4.380 punti, il 18% del totale. In Piemonte è installato il 10% dei punti di ricarica. Stessa percentuale nel Lazio, mentre Emilia-Romagna e Veneto si aggiudicano il 9% a testa, e la Toscana l’8%. Le sei regioni complessivamente coprono il 65% del totale dei punti in Italia.
44 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE' proprio così. C'è da dire comunque che con 200.000 auto in ricarica a 100kW la rete andrebbe KO. E con 100 kw non ci fai niente, ne servono 500 con rete capillare per non creare code...ma servirebbe aumentare la capacità di picco, almeno di 20-30 volte.
C'è tantissimo da fare, serviranno 3 decadi se ci si muove in fretta. Ma qui si va a passo di lumaca. La tua considerazione si eleva proprio su queste basi.
Cosa si spinge in questa condizione? Se mai si dovrebbe andare a favorire fortemente (MOLTO fortemente) chi si muove solo in città e ha un box auto, perchè sono gli unici che possono trarre beneficio dall'elettrico oggi. E sgraverebbero le città da molto inquinamento.
Per il resto...lasciamo perdere.
Il parco auto in Italia è di circa 50 milioni. Se stimiamo per difetto in 25 milioni quelle abitualmente circolanti, mettiamo una media di 15k km annui, ed una percorrenza media di una ricarica di 400km, sono circa 4 ricariche al mese per auto, pari a 100 milioni di ricariche complessive. Dividi per 30 e ogni giorno è una media di oltre 3 milioni. Visti i tempi di ricarica e gli scostamenti dalla media, i picchi potranno essere superiori e comunque di quel ordine di grandezza.
Certo ma non è che si ricaricano tutti a 100kW. La stragrande maggioranza si ricarica solo in emergenza a una torretta fast e in tutti gli altri casi basta e avanza 1-2 kW o torrette a potenze molto più basse.
Altrimenti varrebbe lo stesso discorso per tutti gli altri elettrodomestici: se tutti accendiamo la lavastoviglie contemporaneamente il numero di lavastoviglie supera anche quello delle auto e in molte case si fa almeno una lavastoviglie al giorno eppure non salta la rete nazionale perché la probabilità di accensione di tutti nello stesso istante è comunque estremamente remota.
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