MAN avvia la produzione in serie dei suoi camion elettrici: ne consegnerà 1.000 entro la fine del 2025

MAN apre una nuova fase della propria storia industriale con l'avvio della produzione in serie dei camion elettrici nel suo impianto principale di Monaco. Dopo oltre cento anni di veicoli a motore termico, il costruttore tedesco entra nella mobilità pesante a zero emissioni con un modello produttivo che integra l'assemblaggio dei veicoli elettrici e diesel sulla stessa linea.

L'annuncio è stato dato dal CEO Alexander Vlaskamp, affiancato da Michael Kobriger, responsabile Produzione e Logistica, e dall’europarlamentare Manfred Weber. L’impianto bavarese è stato ristrutturato per consentire la massima flessibilità operativa: così permetterà la costruzione di un camion ogni otto ore e fino a 100 unità al giorno, a prescindere dalla tecnologia di trazione.

La gamma copre veicoli tra le 12 e le 50 tonnellate, con utilizzi che spaziano dalla raccolta rifiuti al trasporto a lungo raggio. Gli eTruck si baseranno sul sistema modulare di batterie NMC, da tre a sette unità, assemblate a Norimberga: la configurazione più completa può raggiungere una capacità lorda di 534 kWh e 740 km di autonomia senza ricarica intermedia. Una configurazione tipica consente percorrenze fino a 500 km reali, mentre i consumi medi rilevati nei test su strada sono attorno ai 97 kWh per 100 km.

Finora sono stati consegnati circa 200 esemplari pre-serie, con circa due milioni di chilometri già percorsi su strada. I primi 700 ordini ufficiali sono già stati registrati, e l'obiettivo è consegnare almeno 1.000 camion elettrici entro la fine del 2025.

La catena di montaggio è stata profondamente riprogettata per gestire in parallelo le due tipologie di trazione: i motori termici vengono equipaggiati con serbatoi e sistemi di scarico, mentre i modelli elettrici ricevono due batterie principali montate sotto la cabina e un modulo centrale denominato e-Powerpack, che alimenta l’intero sistema del veicolo, dal climatizzatore alla trazione.

Ogni veicolo è tracciato con un codice univoco già nella fase iniziale di assemblaggio. Durante il processo finale – chiamato internamente "matrimonio" – la cabina viene montata sul telaio e completata con pneumatici, fluidi operativi e la parametrizzazione software. La verifica finale garantisce il funzionamento dei sistemi e la preparazione per la consegna.

A oggi oltre 5.000 dipendenti sono stati formati sulle tecnologie ad alta tensione, parte di un investimento più ampio da un miliardo di euro per l'elettrificazione degli stabilimenti europei, con particolare attenzione a Germania e Polonia.

Il modello MAN con passo ultraribassato – 3,57 metri e un'altezza del quinto asse di soli 950 mm – risponde in particolare alle esigenze della logistica automobilistica. In scenari come Wolfsburg o la Baviera, è già operativo su tratte regolari, grazie a un vano di carico che arriva fino a tre metri d’altezza.

L'obiettivo ambientale è chiaro: ridurre fino a 80.000 tonnellate di CO2 all’anno con i primi 1.000 camion elettrici, a fronte di una percorrenza annua di 120.000 km per veicolo, se alimentati interamente con fonti rinnovabili. Il piano climatico di MAN mira alla neutralità entro il 2050, considerando che il 95% delle emissioni totali dell’azienda è legato ai veicoli in esercizio.

Parallelamente, MAN sta espandendo anche la gamma elettrica per il trasporto pubblico: oltre 2.500 autobus urbani elettrici sono già operativi in Europa, con produzione centralizzata a Starachowice. Il costruttore è stato inoltre il primo in Europa a presentare un autobus turistico elettrico. Anche in questo settore, le batterie sono prodotte nello stesso impianto di Norimberga utilizzato per i camion.

Con oltre un milione di possibili configurazioni per gli eTruck, l'azienda intende coprire tutte le necessità del trasporto stradale moderno, con soluzioni che combinano modularità tecnica e adattabilità produttiva.