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Dinamiche globali delle batterie per EV: domanda vicina al TWh nel 2024, prezzi in calo del 20%

di pubblicata il , alle 15:31 nel canale Mobilità Elettrica Dinamiche globali delle batterie per EV: domanda vicina al TWh nel 2024, prezzi in calo del 20%

La domanda di batterie per veicoli elettrici ha superato 950 GWh nel 2024, con un aumento del 25% rispetto al 2023. I prezzi dei pacchi batteria hanno registrato una flessione del 20%, attestandosi come il calo maggiore dal 2017. Ecco tutti i dati dal nuovo report IEA

 

Il settore degli accumulatori per veicoli elettrici (EV) mostra una marcata accelerazione, secondo l'ultimo report della IEA, International Energy Agency. La domanda globale di batterie per EV ha oltrepassato la soglia dei 950 gigawattora (GWh) nel 2024, con un incremento del 25% rispetto all'anno precedente. Le auto elettriche costituiscono il traino principale, dato che si attestano a oltre l'85% di questa domanda. Un impulso notevole proviene dal segmento dei camion elettrici, la cui richiesta di batterie è aumentata di oltre il 75% nel 2024 e ora copre quasi il 3% del totale globale. La Cina è il motore di questa espansione per i mezzi pesanti, ma anche l'Europa mostra una crescita del 25% in questo specifico comparto.

A livello regionale, nel 2024 la domanda di batterie per EV è cresciuta di oltre il 30% in Cina e del 20% negli Stati Uniti. Al contrario, nell'Unione Europea la domanda ha subito una fase di stasial punto che gli USA hanno quasi eguagliato il volume di domanda dell'Unione Europea, anche per via di una dimensione media delle batterie per veicolo circa il 25% maggiore.

Le proiezioni future, basate sullo Scenario delle Politiche Dichiarate (STEPS), indicano un'ulteriore espansione della domanda. Si stima che il fabbisogno possa raggiungere circa 6,5 TWh nel 2030 e superare gli 11 TWh nel 2035.

IEA Report

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I prezzi dei pacchi batteria agli ioni di litio hanno sperimentato una riduzione del 20% nel 2024, la flessione più ampia dal 2017. Questo calo è attribuibile ai bassi prezzi dei minerali critici e a una forte competizione, specialmente in Cina, dove la diminuzione dei prezzi ha sfiorato il 30%, a fronte di un 10-15% in Europa e Stati Uniti. I prezzi del litio, in particolare, sono scesi di quasi il 20% nel 2024.

Sul piano delle tecnologie, le batterie litio-ferro-fosfato (LFP) hanno costituito quasi la metà del mercato globale delle batterie per EV nel 2024. In Cina, le LFP hanno soddisfatto quasi i tre quarti della domanda interna. Nell'Unione Europea, invece, l'adozione di LFP è aumentata di circa il 90% per il secondo anno consecutivo e ha superato il 10% del mercato EV. Allo stesso tempo, le batterie nichel-manganese-cobalto (NMC) rimangono diffuse in Europa e Stati Uniti grazie principalmente a una densità energetica superiore, sebbene il divario con LFP si sia ridotto in virtù degli ultimi progressi tecnologici.

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Secondo lo studio, le batterie LFP sono quasi il 30% più economiche per kilowattora rispetto alle NMC. Emergono anche le batterie agli ioni di sodio: CATL ha annunciato la sua seconda generazione nel 2025 e BYD sta investendo in questa direzione (dettagli qui). Per quanto concerne la catena di approvvigionamento, esiste una forte concentrazione geografica nella lavorazione di minerali chiave. Diverse regioni, come Stati Uniti con Inflation Reduction Act (IRA) e Unione Europea con Critical Raw Materials Act (CRMA), stanno implementando politiche per diversificare le fonti e incentivare la produzione e il riciclo locali.

Parlando ancora di tecnologie, le batterie allo stato solido sono viste come una tecnologia con potenziale per densità energetiche e sicurezza superiori, sebbene la loro diffusione su larga scala sia prevista oltre il 2030, a causa delle attuali sfide legate ai costi e alla produzione industriale.

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Andando avanti nello studio, la capacità produttiva globale di celle per batterie è aumentata di quasi il 30% nel 2024, superando i 3 TWh. Circa l'85% di questa capacità si trova in Cina. Negli Stati Uniti, la capacità è cresciuta di quasi il 50% e ha superato quella dell'Unione Europea, che è comunque aumentata del 10%. I dati sulla capacità produttiva sembrano, così, seguire le tendenze riguardanti la domanda che abbiamo visto prima.

Lo studio rivela anche che i produttori coreani sono i maggiori investitori in capacità produttiva estera. Nell'Unione Europea, inoltre, si prevede che la quota di capacità dei produttori cinesi possa passare da meno del 10% nel 2024 a oltre il 30% nel 2030, mentre quella dei produttori coreani scenderebbe da circa l'85% a quasi il 30%.

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